CERCA NEL BLOG

lunedì 24 febbraio 2025

Ascolti di "Mazinga Z" tra: il 3 e 9 febbraio (1,4 M.); il 4 e 7 marzo (1,4 M.); il 9 e il 15 marzo (1,2 M.) su "Radiocorriere TV" e "TV Sorrisi e Canzoni"





"Più in partic., persona (o gruppo di persone) da cui si possono ottenere informazioni o notizie: apprenderesapereconoscere da buona f., da fattendibileda fsicura. Locuzioni: andare alla f., ricorrere alla f., attingere una notizia da chi la può dare con certezza, avendone cognizione diretta; prov., chi vuol dell’acqua chiara vada alla f., chi vuol notizie sicure risalga all’origine (ma anche con altri sensi fig.). Con accezioni partic.: a. Nelle discipline storiche sono chiamate fonti le testimonianze scritte, più o meno coeve agli avvenimenti o ai problemi che si studiano, che costituiscono per lo storico la documentazione necessaria alla sua ricostruzione: risalire alle f.; studioesameinterpretazione delle fonti."


Mi è stato chiesto di fare qualche ricerca in merito al grado di ascolti che ebbe "Mazinga Z" durante la sua prima trasmissione sulla Rai, in quanto io sarei, per il richiedente, in possesso di numerose diverse fonti cartacee e non. Non mi è stato chiesto di mostrare articoli che trattavano "Mazinga Z", polemiche su "Mazinga Z", lettere di giovani spettatori su "Mazinga Z", disegni di "Mazinga Z" inviati alle varie redazioni, ma dati.
Quindi, chi si accontentasse degli articoli, polemiche, lettere e disegni su "Mazinga Z", che sono un chiaro effetto indiretto del successo di una serie, può spulciarsi il blog (di articoli in tema ne avrei ancora un sacco da mostrare), mentre per i freddi numeri ci si può basare su questo post.
Ergo in queste ore, dopo una giornata di lavoro non agevole (non per farlo pesare al richiedente...), mi son messo a cercare tra le riviste televisive in mio possesso (cartacee e file) dati sulla trasmissione di "Mazinga Z" tra gennaio e marzo 1980.
Qualcosina ho trovato   ^_^
Premessa, a me "Mazinga Z" non piaceva molto, sapeva di "stantio", pur non conoscendo nulla di animazione giapponese, capivo che non era come Goldrake, "il "Grande Mazinga", Jeeg, Gundam etc. etc., infatti era più vecchio.
Vero è che Astroganga, che era ancora più vecchio, mi era piaciuto, vai a capire i gusti dei bambini...
Sia chiaro, non è che non vedessi "Mazinga Z", ma non era una priorità, in più a quell'orario avevo il catechismo... che mi ha impedito di vedere parecchi episodi.
Ricordo che aveva avuto successo, io stesso, pur non essendone un fan accanito, avevo il diario di prima media di "Mazinga Z", figuriamoci a chi piaceva cosa poteva avere in casa   :]
Tutti questi, però, son miei ricordi, ho imparato nel tempo che valgono, ma devono essere sostenuti da "fonti", che son quella cosa che spiega qui sopra la Treccani   :]

Cosa ho trovato?
Ben tre rilevazioni del "Servizio Opinioni Rai" che indicano un audience di più di un milione per volta:
1,4 milioni tra il 3 e il 9 febbraio 1980 (fonte Radiocorriere TV);
1,4 milioni tra il 4 e il 7 marzo 1980 (fonte TV Sorrisi);
1,2 milioni tra il 9 e il 15 marzo 1980 (fonte Radiocorriere TV).

A mio avviso non si debbono far paragoni tra "Mazinga Z" con gli ascolti di "Atlas Ufo Robot", il primo anime chiaramente nipponico, il primo robotico e senza concorrenza animata giapponese su altri canali, robotica o meno che fosse, ma tra gli anime Rai del medesimo periodo di "Mazinga Z". 
Dall'avvento di Goldrake era passato più di un anno, gli anime erano già stati parzialmente digeriti dai bambini e in fase di rigetto dagli adulti, quindi è normale un calo generalizzato dell'audience, in quanto i giovani telespettatori si spalmavano su decina di canali e varie fasce orarie.
Da tenere sempre conto che ai tempi non tutti avevano due televisori, a casa mia ne avevamo due, ma molti miei amici ed amiche ne avevano uno solo.

Le rilevazioni degli ascolti televisivi di quegli anni non erano, ovviamente, a tappeto come quelle di oggi, erano più a campione, ergo, il fatto che in ben tre casi si superi il milioni di piccoli telespettatori davanti alla televisione, non mi pare poca cosa.
Soprattutto se si pensa che ai tempi, sulle tv private locali, imperversavano i cartoni animati giapponesi, nel medesimo orario in cui veniva trasmesso "Mazinga Z" sulla Rete 1 della Rai, sulle tv private locali c'erano altri anime robotici e non a fargli concorrenza.

Sul "Radiocorriere TV" del 9/15 marzo 1980 è presente la rilevazione degli indici d'ascolto della settimana tra il 3 e il 9 febbraio 1980.
Non sorprenda che ci sia un lasso di tempo di un mese tra la rilevazione e la pubblicazione dei dati, eravamo ancora in piena era analogica   ^_^
Come si può vedere in basso a destra, "Mazinga Z" raccolse 1 milione e 400 mila telespettatori, immagino più o meno miei coetanei. 
In quale modo, nonostante non sia indicato, ho potuto individuare quale fosse la settimana di rilevazione?


Controllando gli altri programmi in elenco, tolti i telefilm, le trasmissioni informative e gli sceneggiati, che erano mandati in onda più volte alla settimana o tutti i giorni. Mi sono concentrato sui film con titoli particolari, come "L'uomo del banco dei pegni", che venne trasmesso sabato 9 febbraio sulla Rete 2 della Rai alle 21,45.

EDIT:
Ho aggiunto a fine post qualche scan di paragone con altri anime del periodo, più una spiegazione di come era strutturato il sondaggio del ascolti da parte del Servizio Opinioni Rai.

domenica 23 febbraio 2025

"Videogiochi che passione", di Paolo Campioni" - "Almanacco Fotografare" n° 25 dicembre 1982

Nel gennaio 2019 avevo postato un altro articolo della rivista "Almanacco Fotografare" il cui tema erano i videogiochi, sempre a dicembre, quindi un anno dopo di questa, si vede che sotto Natale venivano pensati questi contributi che erano un via di mezzo tra l'informazione e la comprensibile marchetta pubblicitaria:

Mentre l'articolo linkato qui sopra era un vero e proprio dossier di ben 26 pagine, questo articolo è di estensione normale, molte le foto, anche di console a me sconosciute (ma non sono un esperto in merito).
Nella tag "Emeroteca giocattoli/videogiochi" si possono visionare numerosi articoli/dossier di riviste più o meno specializzate del periodo sui videogiochi, ho trovato anche vari prezzari, qui sotto un sunto di link:










L'autore mette subito le mani avanti, i videogiochi sono il futuro della televisione, sono avanzati e bellissimi, ma non bisogna esagerare!
Come per qualsiasi altro passatempo...
Mentre oggi penso non ci siano più articoli che spiegano cosa sia un videogioco, e forse sarebbe ancora necessario, ai tempi era la prassi, dato che lo scritto lo leggeva un genitore veramente antidiluviano dal punto di vista tecnologico... alcuni di noi saranno anche boomer o mezzi boomer, ma ci siamo cresciuti con i videogiochi, per gli adulti di allora quelli erano dispositivi fantascientifici.
Mia madre assisteva alle mie partite, ma non rammento che si sia mai azzardata a giocarci (a memoria), mentre mio padre mi collegava la mia prima console (spesso con fastidio per l'incombenza e timore perché pensava che potesse rovinare il televisore) e poi si eclissava.
Quindi l'autore doveva per prima cosa spiegare all'adulto appartenente come lui al mesozoico tecnologico, cosa fosse quella scatoletta da collegarsi al televisore, ma soprattutto COME collegarla al televisore e COME ricercare il canale dove la console trasmetteva il suo segnale.

sabato 22 febbraio 2025

"Special, rivista dello spettacolo" - n° 4 maggio 1980 (anno 1) + n° 1 gennaio 1981 (anno 2)


Come disse quel tale, "so di non sapere", ma se proprio esistesse un tema su cui io più o meno potessi essere un pelino presuntuoso di averne conoscenza, ci sarebbe il materiale cartaceo da edicola pubblicato negli anni 70 e primi anni 80.
Tralasciando alcuni volumi appositi con l'elenco di tutto quello che venne pubblicato, le ricerche sulla bibliografia di ennemila saggi, l'andar a ricercare ogni rivista citata in un articolo che poi portava ad un'altra nuova testata, le ore passate in emeroteca a sfogliare pagine dimenticate da più o a passare in rassegna chilometro di microfilm, ci sono pure le ricerche online.
In tutto questo passare in rassegna tonnellate di informazioni, mai ero incappato nella rivista "Special, rivista dello spettacolo", non è neppure consultabile in nessuna  solo due emeroteche, con solo uno o due numeri disponibili...
Quindi, una volta venuto in possesso di ben due numeri di "Special" (maggio 1980 e gennaio 1981), mi è parso il caso di condividerli con la "nicchia della nicchia" ( ® )di quei pochi che passassero su questo sperduto blog, ma anche a beneficio di quella parte di osservatori che poi ci faranno qualche articolo a pagamento su riviste o saggi, pure loro hanno diritto di portarsi a casa la pagnotta, è il mio atto di beneficienza personale verso i bisognosi   ^_^
Tra l'altro uno dei motivi che mi ha spinto all'acquisto di questi due numeri è che uno dei due è datato maggio 1980, ovvero la primavera in cui si assistette al culmine delle polemiche versus i "cartoni animati giapponesi", speravo di trovarci qualcosa, ma non è stato così. Tanto per ribadire che per ogni articolo da me riesumato sui cartoni animati giapponesi, altrettanti sono i buchi a pagamento nell'acqua, per questo le mancate citazioni seccano un tantino...
Ribadito tutto ciò a favore di chi abbia orecchie per intendere, ma devono soffrire di gravi ipoacusie, ho scannerizzato per interno le due riviste in mio possesso, cosa che di norma non faccio, omettendo sempre qualcosina, in questo caso, essendo la testata del tutto sconosciuta (almeno a me), mi è parso sensato mostrare cosa trattasse, in modo che ognuno se ne facesse un'idea. Inoltre la gran parte dei temi trattati mi vede totalmente ignorante, tipo la musica leggere, il teatro o gli attori italiani.
Sulla testata direi che scrivessero anche giornalisti famosi, tipo Mario Luzzato Fegiz, a dire il vero io ho notato solo lui, ma come scrivevo sopra, non sono un esperto del settore musica leggera.




Ma quel era il target della testata?
A questa domanda risponde la stessa redazione nel numero di gennaio 1981 con la pagina pro abbonamenti qui sopra.
Fondamentalmente la rivista aveva l'intenzione (riuscita o meno non saprei, ma nutro qualche dubbio) di fungere da informazione per il settore dello spettacolo, era anche un canale per lanciare nuovi cantanti o attori (di nuovo ho qualche dubbio su quanti di questi divennero famosi).
Ho fatto qualche ricerca sui cantanti e attori nuovi proposti dalla rivista, per i cantanti ho chiesto anche ad un amico collezionista di dischi, e a quanto pare quelli presenti in questi due numeri non sfondarono molto, ma non sono un esperto in merito.
Ovviamente ci sono anche interviste a personaggi già famosi ed affermati, in alcuni casi forse (dico, forse) sul viale del tramonto dello spettacolo, che magari cercavano un modo, tramite la propria agenzia, di essere rilanciati, mia ipotesi   ^_^
Probabile che fosse poco distribuito in edicola, preferendo quei canali istituzionali descritti nella pagina qui sopra, forse per questo motivo nessuna biblioteca lo possiede, neppure un singolo numero...
Un metodo del tutto mio personale per valutare la distribuzione di una testata è la tipologia di pubblicità ivi presente. In un "TV Sorrisi" trovo nella quasi totalità marchi importanti e pubblicità arcinote, in riviste più di nicchia e/o meno facoltose trovi pubblicità più di nicchia e/o meno facoltose  ^_^
Basta confrontare un "Onda TV" con un "TV Sorrisi", e "Onda TV" già non era una piccola testata.
Le pagine pubblicitarie presenti in questi due numeri, tolte quelle di settore tipo le "agenzie degli attori e cantanti", sono abbastanza regionali, fanno eccezione un paio di marchi nazionali.
Per il resto lascio la consultazione a chi ne potrà fruire meglio di me, che in tali campi sono abbastanza ignorante.
Non ho letto tutti gli articoli, in quanto non fanno parte dei miei interessi.

mercoledì 19 febbraio 2025

Onda Tv dal 16 al 22 settembre 1984 - "Uno spettacolo di nome Catch", di Tony Fusaro


Di norma i numeri completi delle riviste televisive, quindi con i palinsesti della settimana, li scelgo tra quelli fino al 1982, stavolta, visto l'articolo più importante del numero, farò un'eccezione.
E quel è l'articolo più importante del numero 38 del 1984?
Non quello sulla nuova carriera televisiva della sempre stupenda Edwige Fenech, ma quello sul Catch, scritto addirittura da quel simpaticissimo visionario di Tony Fusaro!
Come al solito ho omesso qualche articolo, verificare il sommario poco più sotto, riportando, però, tutti quelli sulla televisione nostrana.
"Onda TV", rispetto a "TV Sorrisi e Canzoni", era composto da molte meno pagine e con articoli più brevi, con sempre poco scritto. Pochissima la pubblicità presente, molte le iniziative della rivista in collaborazione con varie televisioni locali.
Solitamente i numeri di "Onda TV" che posto presentano le tv locali milanesi o lombarde, stavolta è un numero veneto con un accenno di qualche altra emittente regionale.
In copertina campeggia la bellissima Edwige Fenech con l'allora giovane figlio, l'attrice cercava di rinnovare la sua immagine, spostandosi dal grande schermo al piccolo video, accreditandosi come soubrette per tutta la famiglia.
Peccato che la redazione ebbe la non simpatica idea di mettere in risalto un paio dei suoi film sexy di qualche anno prima   ^_^
Dico, ma almeno in questo numero non mettete la Fenech scosciata di "Giovannona coscialunga " o l'intrigante professoressa de "L'insegnante"... le immagini e la trama le potevano inserire la settimana dopo   :]
Ma ci torno più sotto, ora meglio lasciare spazio all'affabulatorio inventore delle telecronache in diretta  registrata dal passato del Cacth!


"Tokio (Giappone) settembre"

Ecco, già dall'inizio dell'articolo l'estensore e scopritore del Catch ci sta simpaticamente perculando, facendoci credere che le due colonnine fossero scritte da Tokio   ^_^
Il catch, però, non era poi così giovane come "spettacolo" sportivo... ma ai tempi dove le trovavi certe informazioni? Oggi è tutto alla portata di un click, e nonostante questo un sacco di giornalisti scrivono imprecisioni enormi.
Probabile refuso di stampa che trasformò Jacky Sato in Jacky Stato.
Alla fine non è che l'articolo ci informasse poi tanto sul catch, il tutto in pieno stile alla "Tony Fusaro" delle telecronache in diretta differita dal passato   :]
Ma Tiger Musk aveva la circonferenza del bicipite rilassato a 40,5 cm?
Chi glielo aveva misurato?
Tony Fusaro?
Avevano recuperato qualche rivista nipponica del settore?
Chi gliela aveva tradotta?
La didascalia alla foto grande qui sotto riporta che Antonio Inoki era nato il 20 febbraio 1943 (sarebbe quasi il suo compleanno) in Brasile, data giusta, natali errati.
Parrebbero errati anche il numero dei figli, nella didascalia sarebbero due, su Wikipedia una.

lunedì 17 febbraio 2025

"Salone del giocattolo di Milano: rassegna degli espositori" - "VG Vendogiocattoli" n° 2 febbraio 1980



Nel settembre 2024 avevo inserito un post con un articolo della rivista "VG Vendogiocattoli" del febbraio 1979 (in quanto la fiera si svolgeva ogni gennaio) dal titolo "Dal salone del giocattolo di Milano: panorama di novità negli stand"
Stavolta tocca all'articolo sul "Salone del giocattolo" del 1980, con la rassegna degli espositori e quindi le novità per l'anno ludico 1980.
Sono presenti anche dei piccoli focus su alcune aziende. 
Interessante quello sulla "Fanny" di Monselice, che si occupava di peluche, in quanto, oltre a preannunciare morbidi articoli robotici che a me pare non siano mai stati prodotti, diffidava, con una pagina apposita, eventuali furbetti dei diritti di Remi. La cosa divertente è che la "Fanny" non aveva i diritti del Remi di Osamu Dezaki trasmesso dalla Rai, ma aveva acquisito i diritti del Remi/Remigio del film "Senza Famiglia" del 1970. Quindi, ad essere del tutto razionali, erano loro i primi a fare i furbi con i bambini, cercando di cavalcare il successo del Remi trasmesso dalla Rai con il Remigio del 1970!  



Ovviamente erano presentate le novità per l'annata 1980, tra queste una stupenda macchinina a pedali di "Mazinga Z" della Toys Toys"!
Personalmente non l'avevo mai vista prima.
Attenzione, non è il "Grande Mazinga", ma proprio "Mazinga Z", oltre alla "Z" in testa, si vede chiaramente che è la siluette dello Zetto.
Oggi avrà un valore fuori scala   ^_^

La "Adica Pongo" presentava un Padel ante litteram, non ebbe molto successo, strano... si vede che eravamo meno rincoglioniti di oggi...
La "Tombola di Goldrake" è un altro di quegli articoli da fucilata economica   :]
La "Arco Falc" promuoveva il flipper elettronico tarocco di Goldrake, lo "Stardrake", tanto erano i bambini ad essere turlupinati   ^_^
Ho un "Dribbling" quasi nuovo, vorrei postarlo funzionante, il problema è la misura delle batterie, che nel tempo si è ridotta e non fanno più contatto nel vano apposito...

Inserisco sempre prima la doppia pagina, poi la pagina singola, in alcuni casi, quando il giocattolo è a tema di questo blog, un ingrandimento dello scritto.

sabato 15 febbraio 2025

I robottoni giapponesi in mattoncini Lego


TITOLO: I robottoni giapponesi in mattoncini Lego
AUTORE: Francesco Frangioja
CASA EDITRICE: Libri Sandit
PAGINE: 115
COSTO: 13,90€
ANNO: 2024
FORMATO: 24 cm x 17 cm 
REPERIBILITA': disponibile a Milano
CODICE ISBN: 9788869286216


Vedere questo libricino in libreria a Milano mi ha fatto immediatamente ricordare quando da bambino cercavo di costruire Goldrake e soci con mattoncini Lego, mattoncini... erano mattoncioni... vabbè che ai tempi avevo le mani piccole, ma li ricordo molto più grossi (e molto meno vari per fattura) di quelli di oggi. Senza contare che spesso, una volta uniti due o più mattoncini, questi non si distaccavano più... dovevo chiedere l'aiuto di mia madre, e faceva fatica pure lei...
Stante che ai tempi non era possibile neppure una minima rassomiglianza con qualunque robottone nipponico, oggi le cose son cambiate, spesso sul web vedo veri e propri capolavori ingegneristici che farebbero invidia al professo Shiba, a Kenzo Kabuto o al padre di Peter Rei   ^_^
Ergo non mi son potuto esimere dall'acquisto del libricino del mio coetaneo, benché non sia una guida passo passo per costruire i robottoni in indice (come spiegato dallo stesso autore), ma solo quello denominato "Cryphead Maringa".
Ero anche curioso di leggere come venivano riportate le trame dei robottoni presi in esame, che non sono tutti vecchi. Pur considerando che nelle poche righe disponibili sia stato fatto anche un buon lavoro per spiegare la sinossi delle trame, ci sono degli errori che si potevano evitare.
Uno per tutti quello a pagina 43 su Jeeg:
"Uno degli armamenti principali sono i "Missili Megatomici", sparati a raffica contro gli avversari, utilizzati con frequenza durante la serie."

Gli unici missili di Jeeg sono quelli perforanti, e non sono sparati a raffica.
Mi ha sorpreso che nella pagine dedicate a Goldrake mai si accenni che Alcor sia il Ryu Kabuto di "Mazinga Z" e il Koji Kabuto" del Grande Mazinga.
Qui mi fermo perché questo non è un saggio sulle serie animate robotiche, quindi è inutile fare il pignolo, ma nel 2025, con millemila siti disponibili e decine di saggi già pubblicati, questi ed altri erano errori o omissioni che si potevano evitare.


Qui sopra il senso del libro dalle parole dell'autore.

lunedì 10 febbraio 2025

Mostra "Amano Corpus Animae" alla Fabbrica del Vapore di Milano fino all'1 marzo



Nella giornata di sabato mi sono recato alla mostra "Amano Corpus Animae", che presenta le opere di Yoshitaka Amano dalla sua collaborazione con la Tatsunoko negli anni 70 fino ad oggi, 50 anni di carriera.
Tra l'altro sono riuscito pure ad intravvedere il maestro Amano da lontano, non ho avuto il coraggio di rubare una foto, temevo di essere arrestato...  ^_^
Il catalogo della mostra (i cataloghi, in realtà), li ho recensiti nel precedente post:

Su "YuoTube" c'è il video super professionale ufficiale della mostra:

         


Non che spetti a me dire se l'esposizione sia bella o meno, non ho le conoscenze artistiche per poter dare un giudizio valido, comunque a me è piaciuta.
Alcuni dipinti ed illustrazioni li ho trovati bellissimi, anche di personaggi a me sconosciuti, non legati né alla Tatsunoko né ai videogiochi come "Final Fantasy".
L'unica piccola critica potrebbe essere sul prezzo, 16 euro per un'oretta di gratificante visione, forse sono un po' tantini, ma non è che io frequenti così tante mostre da poter dare un prezzo medio corretto in base al tempo in cui la si visita tutta.
In pratica, per chi conosce la location, l'esposizione occupa tutta la sala sopra e circa la metà di quella sotto, in quanto sotto è stata ricavata una sala grande per le sessioni con il maestro Amano.
La mostra "Manga Heroes, da Osamu Tezuka ai Pokemon", che si svolse nei medesimi ambienti, me la ricordo più grande, venne sfruttato tutto lo spazio disponibile (anche sotto). 
Una mostra con dipinti. specialmente perché arrivano dal Giappone, è differente da una mostra con merchandising, come lo fu la "Manga Heros", però sarebbe stato bello ammirare più materiale.

Ho messo assieme un video artigianale con le foto di una parte delle opere esposte, la qualità delle immagini è stata ridotta dal programma che uso creare il video, ma alla fine serve solo per farsi un'idea di cosa si può ammirare per qualche altro giorno  :]

domenica 9 febbraio 2025

Amano Corpus Animae - The Art of Yoshitaka Amano , a visionary master between anime and videogames


TITOLO: Amano Corpus Animae - The Art of  Yoshitaka Amano
AUTORE: vari
CASA EDITRICE: Lucca Crea
PAGINE: 192
COSTO: 60€ con copertina rigida e 35 € con copertina normale
ANNO: 2024
FORMATO: 31 cm x 24 cm la copertina rigida - leggermente più piccola l'altra versione
REPERIBILITA': presso la mostra alla "Fabbrica del vapore" a Milano (anche online?)
CODICE ISBN: 9791221073492


Sta per terminare la mostra "Amano Corpus Animae", ci sono andato quasi a tempo scaduto, visto che il 2 marzo non sarà più visitabile, portandomi a casa, non uno, ma due cataloghi  ^_^
Non ho saputo resistere...
Il prezzo di quello con la copertina rigida mi è parso un pelino esagerato, ben 60 euro, ma lo ritengo più duraturo, quindi ho chinato il capo ed aperto il portafoglio virtuale, ma ho preso anche la versione senza copertina rigida, che costa 35 euro, non poco neppure questo...
Qui sopra mostro la sovracopertina e la copertina rigida affiancate, qui sotto la versione con copertina morbida.
Quello con la copertina rigida e la cordonatura più resistente è leggermente più grande, ma la grandezza delle immagini interne e il contento è il medesimo. Quindi i meno malati e più parsimoniosi potranno indirizzarsi su catalogo da 35 euro.
Non sono un fan super conoscitore del maestro Amano, ovviamente vedevo gli anime della Tatsunoko da lui tratteggiati e ho giocato con alcuni videogiochi da lui illustrati, come i "Final Fantasy" sulla prima Play Station.
Mi ci sono recato ieri un po' al volo, decisione presa all'ultimo momento in quanto Amano era presente alla mostra per una sessione di illustrazione e per il firma copie, posti ovviamente esauriti per entrambi gli incontri, però ho potuto vederlo da lontano mentre era seduto al tavolo da disegno.
Alla fine mi ha fatto divertire e coinvolgere con i personaggi da lui disegnati, quindi in qualche modo l'ho salutato, da lontano  ^_^


Il catalogo è scritto in inglese e italiano, percorre la carriere dell'artista in base allo schema dell'indice qui sopra.
Rispetto alla mostra manca qualche cell di vecchie serie, ma la cosa penso sia comprensibile, visto il senso della pubblicazione rispetto alla mostra.
La parte scritta la si può considerare una mini biografia dell'autore, con esposta la sua carriera.

sabato 8 febbraio 2025

Milano 2 una città per vivere - focus su Telemilano via cavo nel 1976




TITOLO: Milano 2 una città per vivere 
AUTORE: 
CASA EDITRICE: 
PAGINE: 220
COSTO: 5€
ANNO: 1976
FORMATO: 31 cm x 22 cm
REPERIBILITA': ardua...
CODICE ISBN: 


Volume recuperato fortuitamente ad un mercatino, mi attirò la scritta sulla costa del volume, "Milano 2 una città per vivere", una volta sfogliato era da prendere per forza, specialmente per il prezzo  :]
La parte che interessa questo blog sono le due paginette inerenti la tv via cavo del centro residenziale (per benestanti) "Milano 2" a Segrate.
Per parte mia ho anche un piccolo aneddoto di ricordo personale:
una nipote di mia nonna, quindi cugina di mia madre, andò ad abitare a "Milano 2" appena inaugurato (a memoria), io andavo ancora alle elementari, comunque.
Un pomeriggio ci invitò in questa sua nuova casa in questo nuovo quartiere (ci andammo in taxi, o almeno l'ultimo tratto fu un taxi per problemi di mancanza di mezzi).
Era tutto stupendo e gigantesco!
Io bambino dei quartieri popolari che entra in un luogo con appartamenti enormi (forse addirittura a due piani, ricordo una scala interna), viali alberati spaziosi, prati ben tenuti, palazzi di pochi piani, niente bordello   ^_^
Mi pareva di essere su un altro pianeta sociale  :]

Tornando al volume, ho trovato assai interessante sia le informazioni rilasciate per la tv via cavo Telemilano sia lo spazio che la Edilnord diede a questo tema:
due sole pagine!

Oggi, molto spesso, viene enfatizzata la lungimiranza di aver creato quella tv via cavo, e fu veramente lungimirante, ma da queste stesse pagine, pensate e pubblicate da chi progettò "Milano 2" e Telemilano, si capisce che era un aspetto minoritario del progetto generale.
Basti pensare al fatto che le pagine dedicate ad illustrare l'impianto centralizzato di riscaldamento sono ben sei, quelle su Telemilano due.
Sia chiaro, nel 1976, ma direi anche oggi, il riscaldamento di una casa è più importante dell'impianto televisivo, ma nel volume non ci sono accenni al futuro di questa tv via cavo, i programmi sono illustrati moooolto genericamente e non si ha l'impressione che la direzione ci puntasse molto.
Più che altro era comodo che il segnale televisivo arrivasse via cavo, niente più orrende antenne su balconi e palazzi...



Qui sopra le uniche due paginette dedicate a Telemilano nel 1976, poco sotto rendo il breve scritto più leggibile.
Da notare lo "studio televisivo", assai minimal.
La presentatrice non mi pare Fiorella Pierobon ^_^
A "Milano 2" non c'era solo la tv via cavo, ma anche la stampa di quartiere, immagino quanto venissero pubblicate le lettere di protesta e critica di eventuali disservizi   :]

"Telemilano, la tv via cavo di Milano 2:
... riceveranno un programma in più, Telemilano, la prima tv via cavo con un regolare programma di trasmissioni televisive nel capoluogo lombardo.
Gli studi di produzione hanno sede a Milano 2 e sono dotati di telecamere fisse e mobili, di sale di registrazione e di regia, di un sistema completo di missaggio, videocinema e videoregistrazione.
Fina dai primi mesi di vita Telemilano ha registrato una attiva partecipazione dei residenti alla elaborazione e alla realizzazione dei programmi. Sono state mese a punto trasmissioni dedicate alle scuole con la visualizzazione delle ricerche gestite dagli alunni e la proiezione di documentari.
...
Telemilano trasmette inoltre una serie di programmi per la donna (moda, cucina, cosmesi ecc.) e per i bambini.
Rubriche di carattere generale sull'educazione sanitaria - in collaborazione con l'equipe universitaria del vicino ospedale S, Raffaele - e particolari inchieste sui principali problemi della metropoli...
I programmi della durata di circa tre ore al giorno comprendono infine film e documentari di interesse artistico, culturale e ricreativo".

Non ho copiato in toto lo scritto su Telemilano, ma da queste poche righe si evince (ipotizza?), ammesso che quello che venne pubblicato fosse la realtà (il gruppo non è famosissimo per riportare i fatti fedelmente), visto che alla fine questo era un volume pubblicitario, che la tv trasmetteva programmi autoprodotti a gratis dai residenti, ma anche dell'intrattenimento comprato da altri.
Quali film?
Quali documentari?
Quali programmi per bambini?
Da notare i programmi "per le donne"...   ^_^
Sempre che non salti fuori qualche registrazione di un condomino del 1976 di Milano 2, resterà un mistero cosa venisse realmente trasmesso  :]

mercoledì 5 febbraio 2025

"Battaglia nella Galassia" - "Editrice Giochi" (1978)


Il film "Battaglie nella Galassia" (Galactica) non ebbe in Italia molto merchandising, ma venne messo in vendita il gioco in scatola, che se mai avessi visto in qualche negozio, penso avrei chiesto mi venisse comprato. 
Sbagliando alla grande!
Non avendo mai giocato a "Battaglie nella Galassia" non ho ben idea di quale valore ludico reale avesse da bambini, leggendo il regolamento parrebbe anche bellino, il problema è che non ha alcun nesso con la trama del lungometraggio di fantascienza...
Purtroppo questa maledizione di bruttezza ludica o non attinenza con la trama dei giochi in scatola ispirati da film, telefilm, trasmissioni televisive, fumetti e cartoni animati (giapponesi) mi pare una costante di quel periodo.
Basterà scorrere tutte le recensioni dei giochi in scatola per appurare che quasi sempre il nome famoso veniva usato solo ed esclusivamente come specchietto per le allodole ai danni di noi bambini creduloni, il tutto in maniera assai truffaldina.
Personalmente, l'emblema della delusione ludica nel giocare ad un gioco in scatola di un media di cui ero fan scatenato, è quello di "Guerre Stellari - Il grande gioco di fantascienza", guarda caso sempre della "Editrice Giochi"  >_<
Senza dimenticare "L'Uomo Ragno e i Fantastici 4!", sempre "Editrice Giochi"...
Tanto per par condicio, inserirò, in questa galleria degli orrori ludici, il "Jeeg Robot" - Clementoni.

        


Come scrivevo poco sopra, potrebbe anche essere che il gioco in scatola fosse giocabile o molto divertente, solo che giocandoci non rivivevi in alcun modo ciò che eri andato a vedere al cinema.
Come scrivo sempre per questo film, andai a vederlo accompagnato da mia nonna al "Dal Verme" di Milano, non era "Guerre Stellari", ma c'erano i combattimenti fra astronavi e gli stupendi spietati ciclopici robot Cyloni.
Nel gioco non ci sono i Cyloni, non c'è la fuga delle astronavi, non ci sono i personaggi del film, ma solo la caccia ad un relitto... ma perché si dovrebbe gareggiare per recuperare un relitto?!
La cosa tragicomica è che i quattro Viper disponibili nel gioco si devo affrontare e spararsi allo scopo di conquistare questo relitto... benché nell'incipit del regolamento venga precisato che "In questa missione i piloti sono stati istruiti affinché possano usare le proprie armi di bordo non per distruggersi a vicenda, ma solo per impedire agli avversari di catturare il Relitto", il tutto pare abbastanza ridicolo.
Tanto ridicolo che hanno dovuto specificare nell'incipit che non era una idiozia   ^_^
I Cyloni hanno sterminato gran parte dell'umanità, stanno dando una caccia senza quartiere alle poche astronavi delle colonie sopravvissute, e i piloti dei Viper (mai chiamati con loro nome) si devo sparare vicendevolmente addosso?!  O_o
Non che fosse colpa della "Editrice Giochi", in quanto il gioco in scatola è la mera riproposizione di quello statunitense della "Parker Brothers", però l'insensatezza delle regole restano.


Più sotto inserisco le tre colonne separate con le regole.
Forse l'espediente dei buchi neri per saltare da un punto all'altro dello scarno tabellone di gioco, poteva essere anche divertente, peccato che i buchi neri non siano presenti nel film  ^_^
Magari si potevano inventare che nel Relitto ci fosse una mappa spaziale per raggiungere la perduta colonia Terrestre, oppure che contenesse un'arma per distruggere i Cyloni. Sarebbe restata l'assurdità di vedere quattro piloti di Viper ostacolarsi a vicenda per portare alla Galactica il Relitto, ma almeno un minimo di connessione con la trama del film ci sarebbe stata.
A me sorge il dubbio che alla "Parker Brothers" avessero in archivio un gioco in scatola con queste regole e vi appiccicarono le immagini del film.

martedì 4 febbraio 2025

"Emakimono, sei storie giapponesi dell'XI° e del XIV° secolo in pitture su rotoli" (1959) - quarta e ultima parte




TITOLO: Emakimono, sei storie giapponesi dell'XI° e del XIV° secolo in pitture su rotoli
AUTORE: Akihisa Hasé e Dietrich Seckel
CASA EDITRICE: Il Saggiatore
PAGINE: 251
COSTO: 15€
ANNO: 1959
FORMATO: 30 cm x 24 cm
REPERIBILITA': on line
CODICE ISBN: 


Quarta e ultima parte del librone sugli Emakimono, in questo caso vi sono le immagini dei disegni su rotoli, che sono il proseguimento nel terzo post, più il commento su tutti i rotoli mostrati.
Ho omesso il fastidioso watermark per non rovinare i disegni.
Ovviamente la parte della scan verso la cordonatura del libro risulta incurvata, c'è la piega naturale del volume, inoltre non sempre sono riuscito a fare la scan diritta, in quanto le immagini degli Emakimono sono su foglietti non fissi alla pagina. 
Ogni Emakimono è numerato (con il capitolo relativo) e riporta la scena mostrata, la numerazione è importante perché vi si fa riferimento nello scritto postato nelle prime due parti del volume.
Alcuni Emakimono del post sono formati da più immagini, in quanto sono rotoli più lunghi:
dal 43 al 45;
dal 57 al 59.

Non ho incollato più Emakimono perché la singola scan non è diritta, inoltre si sarebbe rimpicciolito troppo il disegno totale, se li si volesse vedere meglio, consiglio di recuperare il volume   ^_^

I primi tre post:



Buona consultazione  :]


domenica 2 febbraio 2025

"Colonie umane nello spazio" - La Lettura, la rivista dei bestseller" n° 2 1979 - Ovvero le colonie spaziali a "Cilindro di O'Neall" in Gundam ed Interstellar


Questo post, che non vuole scoprire nulla di nuovo, ma semplicemente far risaltare la "cultura anime" con cui siamo cresciuti, nasce un po' a rate nel tempo.
Alcuni mesi addietro, durante una delle mie ricerche a tappeto di vecchie testate per trovare articoli sugli anime, mi sono imbattuto nello scritto del 1979 che recensiva il libro di Gerard K. O'Neall "Colonie umane nello spazio".
Ancor prima, probabilmente moooolto prima, avevo comprato (chissà dove) il volume in giapponese "Mobile Suit Gundam Rapport Deluxe".
Ultimamente, infine, ho visto assieme ad amici il film "Interstellar" di Christopher Nolan, per me sarà stata la quarta o quinta visione, loro, praticamente a digiuno di fantascienza (animata e non), lo vedevano per la prima volta.
Quando, alla fine nel lungometraggio, c'è la scena in cui Cooper senior si risveglia sull'isola spaziale che porta il nome della figlia, lo vediamo allibito nel seguire un scambio a baseball dove la pallina infrange un vetro di una casa sopra le loro teste.
Per i miei due amici (padre e figlia) la scena era nuova, per uno come me cresciuto a pane e cartoni animati giapponesi, ovviamente no:
l'avevo imparata a memoria vedendo i Side in Gundam fin dal primo episodio nel 1980!   ^_^


         

(con la stupenda colonna sonora di Hans Zimmer, pure il mio video artigianale pare bello!)

Ho quindi deciso di fare un post "minestrone" in cui inserisco l'articolo del 1979 de "La Lettura" sul libro di O'Neall, le pagine del volume nipponico sui Side, lo spezzone del film "Interstellar" con la colonia spaziale assieme all'incipit della serie animata del Gundam in cui sono mostrati i Side.
Ovviamente non penso che guardando i cartoni animati giapponesi si apprenda "cultura", ma la "cultura anime" ci ha trasmesso delle nozioni/informazioni che restano sconosciute a chi non li seguiva, che fosse per gusti personali (il padre mio coetaneo) o generazionale (la figlia, non mia coetanea!).



Noto spesso che nei film, telefilm, cartoni animati e libri degli anni 60, 70 ed 80 si tendeva ad essere incredibilmente ottimisti sullo sviluppo delle attività umane nello spazio siderale. Questo ottimismo nel futuro accadeva anche in altri campi, ma lo si nota spesso nella fantascienza, basta pensare a "2001 Odissea nello spazio" o a "Spazio 1999".
Siamo nel 2025, direi che l'idea delle "isole nello spazio" alla guisa del "Cilindro di O'Neill" siano state dimenticate, facciamo già fatica a gestire un paio di stazioni spaziali orbitanti...
Dato che gli sceneggiatori dell'anime "Gundam RX-78" furono tra i primi a sfruttare materialmente per un altro media l'idea delle "isole spaziali" trasformandole in Side, e facendone il fulcro di tutta la trama, mi pare di un certo interesse riportare la traduzione di Tullio Chersi di alcuni brani del libro di O'Neall.
Tra l'altro non mi pare siano presenti online, magari sbaglio.
Devo dire che leggere queste poche pagine mi ha fatto crescere un certo interesse per il libro, il problema sarebbe che non ho alcuna conoscenza tecnica/scientifica per valutare le teorie dello scienziato.
Direi che le misure riportate da O'Neill siano le medesime dei Side presenti in Gundam.
Si noti che la casa di Peter Rei collima con le teoriche metrature ipotizzate da O'Neill per le villette delle isole spaziali.
Per O'Neill non ci sarebbe dovuta essere vita animale sull'isole spaziali, tranne gli insetti per l'impollinazione, avrebbe compromesso le messi, ma nell'incipit del Gundam vediamo subito un uccello che vola, evidentemente faceva più s cena   ^_^