CERCA NEL BLOG
martedì 14 aprile 2020
"Numero monografico sul tema Bambino-video: un difficile rapporto" - "Vita dell'Infanzia" n° 11/12 agosto/settembre 1980 - parte 3 di 4
Dopo lo tsunami mediatico della primavera 1980 contro i cartoni animati giapponesi, durante cui ne furono scritte veramente di tutti i colori (per comprendere appieno questo mio giudizio consiglio di passare in rassegna gli articoli dell'indice dell'Emeroteca Anime), ci fu chi, invece, cercò di effettuare una analisi più approfondita della situazione.
Va dato merito, pur con 40 anni di ritardo, alla redazione della rivista "Vita dell'infanzia" dell'impegno che profusero nello speciale pubblicato nell'agosto 1980, che non solo trattava dell'animazione seriale giapponese, ma in generale degli effetti della televisione su noi bambini.
Al tema "bambino e video" furono dedicati ben 17 articoli, di questi "solo" nove erano incentrati a vario livello di analisi sui cartoni animati giapponesi, i restanti si occupavano dei risvolti educativi/diseducativi della televisione.
Ammesso sia importante, e chiaramente non lo è, non ho trovato sempre corrette le critiche agli anime, ma ciò non toglie nulla al valore dell'approfondimento messo in campo dalla rivista, se anche gli altri giornalisti/esperti avessero dedicato il medesimo impegno negli scritti su questo tema, forse la mia "Emeroteca Anime" non sarebbe spesso (non sempre) la galleria degli orrori (o fake news) che è diventata ^_^
La terminologia degli scritti, considerando il target della pubblicazione, è abbastanza tecnica, ma comunque quasi sempre accessibile. I giudizi negativi su anime e televisione non sono quasi mai apocalittici, benché si intuisca che alcuni degli autori proprio non la digeriva la televisione, men che meno digerivano i cartoni animati giapponesi. Le valutazioni positive sulla televisione e gli anime vanno considerate più altro sul versante del non essersi allineati ai giudizi negativi della maggioranza della carta stampata del periodo. La gran parte degli autori degli articoli non considerava l'animazione seriale nipponica trasmessa dalla televisione italiana come il male assoluto, muovevano delle critiche, ma consideravano anche alcuni lati positivi, sempre tenendo conto che si trattava di adulti che valutavano dei programmi con un linguaggio audio/visivo mai vista prima in Italia, quindi anche loro erano "ignoranti" sugli anime.
La copertina del numero l'ho trovata molto bella:
un bambino ed una bambina che guardano Actarus a colori mentre si trasforma in Goldrake/Duke Fleed, la sala è buia, illuminata solo dal tubo catodico.
Ok, io lo guardavo in bianco e nero, la sala non era al buio (a casa mia, tranne per il film serale, la luce era accesa), guardavo Goldrake con mia nonna e/o mia mamma, ma l'atmosfera fu ben colta.
Devo dire che non è stato facile scoprire l'esistenza di questa pubblicazione monografica, di cui sono venuto a conoscenza grazie a varie ricerche in emeroteca, e neppure riuscire a trovarla nel suo totale.
Spero che la sua lettura completa possa tornare utile sia a chi cerca di studiare quel periodo televisivo, visto il valore analitico di queste pagine, ma possa restare interessante anche a chi, come me, cerca solo di comprendere quanto fu importante l'avvento dei cartoni animati giapponesi.
Dato che sovente viene citato lo studio del Servizio Opinioni della Rai pubblicato sempre nell'aprile 1980, ne inserisco i due link:
"I bambini e la televisione: La fruizione televisiva infantile nella programmazione multirete" - Servizio Opinioni Rai (aprile 1980) - parte 1
"I bambini e la televisione: La fruizione televisiva infantile nella programmazione multirete" - Servizio Opinioni Rai (aprile 1980) - parte 2 (fine)
Chi ne avrà voglia potrà anche andarsi a leggere gli articoli giornalistici citati negli scritti, dato che in gran parte li si trova nell'indice dell'Emeroteca Anime.
Lo speciale di "Vita dell'infanzia" consta di be 61 pagine, quindi ho ritenuto il caso dividere il post in quattro parti, perché, in pratica, è un piccolo saggio, in questa terza parte ci sono i seguenti articoli:
"Asterischi: in margine a un problema", di Antonio de Bonis Patrignani (pag. 31);
"I bambini guardano la tv: quale influenza ha sul comportamento aggressivo? E sul ruolo sessuale?", di Anna Monaco e Angelo Peluso (pag. 33);
"La televisione in famiglia", di Maria Teresa Marchetti (pag. 37);
"I bambini con l'antenna in testa", di Grazia Honegger Fresco (pag. 43).
Antonio de Bonis Patrignani analizza i mass-media in generale, nessun accenno agli anime, piccola chiosa finale sulla televisione e i bambini.
Il duo di studiosi Monaco-Peluso analizza quale influenza aveva la televisione sui bambini a proposito di comportamenti aggressivi e ruoli sessuali, nessun accenno agli anime. Dato che viene citato un saggio del 1976, avendolo recensito, lo linko:
I bambini e la tv, la prima ricerca sull'esperienza televisiva dai 3 ai 6 anni
L'articolo di Maria Teresa Marchetti sull'influenza della televisione nei rapporti in famiglia mi è sembrato un po' esagerato... non solo l'ho trovato troppo apocalittico (giudizio negativo senza appello verso gli anime), ma, ripensando a quel periodo, ben poco corrispondente a ciò che capitava realmente. Poi magari ricordo male io.
Altrettanto negativa la presa di posizione contro l'influenza della televisione (e contro gli anime) di Grazia Honegger Fresco.
I link della quatro parti in cui ho suddiviso lo speciale:
parte 1
parte 2
parte 3
parte 4
Buona lettura.
Etichette:
Capitan Harlock,
Emeroteca anime,
Goldrake,
Heidi,
Jeeg,
Mazinga,
Remì,
Televisione
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento