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domenica 26 maggio 2013

Il fantasma tra i ciliegi, topografie di primavera a Tokyo


TITOLO: Il fantasma tra i ciliegi, topografie di primavera a Tokyo
AUTORE: Luigi Urru
CASA EDITRICE: Liguori Editore
PAGINE: 224
COSTO: 19,50€
ANNO: 2008
FORMATO: 23 cm X 16 cm
REPERIBILITA': Raro nelle librerie di Milano
CODICE ISBN: 9788820739225

Come scrive l’autore (che è un antropologo) questo non un saggio sul Giappone, ma neppure su Tokyo, ma sulla fioritura dei ciliegi a Tokyo. Una disamina sui luoghi e i corrispettivi costumi correlati alla fioritura primaverile. Durante le 2 settimane nelle quali tutto il Giappone pare finire in preda ad un’agitazione per i fiori di ciliegio (hanami è il nome di questa usanza), la bellezza dell’effimero.
Non nascondo la difficoltà che ho incontrato a leggere questo libro, la prima metà. Non mi permetto di giudicare che sia scritto male, però pare scritto per altri antropologi, tutto atto a dimostrare ai suoi colleghi quanto dotta sia stata la stesura del libro...
Inizialmente l’autore narra delle difficoltà avute ad imparare il giapponese, non solo per l’idioma in se, ma per l’ostracismo dei giapponesi!


Pare che i giapponesi elogino gli stranieri che tentano di parlare il giapponese, questo, però, finchè l’apprendimento è superficiale. Se si tenta di impadronirsi completamente della lingua la reazione è negativa. Invece di colloquiare nella loro lingua madre, i giapponesi cercano di convincere lo straniero ad usare l’inglese (oppure la lingua dello straniero). C’è un’affermazione che pare si ripeta costantemente nei confronti degli stranieri che pretendono di parlare il giapponese:
“Non è affatto auspicabile che gli stranieri (occidentali) capiscano il giapponese”
L’autore ha notato che l’ostracismo arriva fino a far perdere la proverbiale cortesia giapponese nei confronti degli stranieri.
Viene analizzata (con la solita terminologia e sintassi poco fruibile, almeno per me) la nascita e lo sviluppo urbano di Tokyo. In merito a ciò è spiegato perchè la toponomastica delle vie sia così caotica. Praticamente la numerazione (banchi) dei civici negli isolati (chome) è stata fatta in base all’ordine di costruzione degli edifici. Ergo il primo edificio avrà il numero 1 e quello a fianco, che magari è stato costruito dopo, avrà il numero 30 o 9. Il numero 2 magari sarà ubicato dal lato posto dell’isolato rispetto al numero 1. In pratica se non si è dotati di una mappa con l’indirizzo da raggiungere è impossibile arrivarci... Mentre da noi ai viandanti che cercano una via si danno delle indicazioni a voce, in Giappone le persone si offrono di farti un disegno del luogo che dovrai raggiungere. Per meglio orientarsi ogni isolato ha un randomaaku, cioè un edificio facilmente riconoscibile per la sua architettura, in modo da partire da lì per poi cercare l’indirizzo. Tipo un save point di un videogioco.
A parte queste curiosità sulla città il libro parla dei ciliegi in fiore, di cosa fanno i giapponesi nell’ammirarli, del perchè e del dove. Gli alberi di ciliegio che fioriscono non sono fruttiferi, in più le ciliegie in Giappone sono praticamente sconosciute, le importano dall’estero. I ciliegi vanno solo ammirati.
Per conquistare un buon posto per un hanami (cioè un buon luogo sotto i ciliegi in fiore dove fare un picnic e una bella bevuta di alcolici scherzando allegramente) alcuni diventano aggressivi, oppure si recano sul luogo la sera prima pernottandoci in un sacco a pelo per “tenere” il posto.
Ecco le caratteristiche ,elencate dall’autore sulla base della sua esperienza sul campo, ideali per un buon posto da hanami:
1: Ci devono essere fiori nelle immediate vicinanze, altrimenti è un normale picnic e non un picnic di hanami;
2: Si deve essere al riapro dal vento che in questo periodo dell’anno è così fastidioso e freddo da rovinare l’umore dei partecipanti;
3: E’ meglio che i servizi igienici non richiedano una lunga camminata perchè la natura chiama dopo aver bevuto;
4: Ci vogliono delle luci se la festa si protrae oltre il tramonto;
5: Occorre che ci sia spazio sufficiente per tutti, che si possa cambiare la propria posizione sudata senza urtarsi. Se il posto è troppo piccolo si lamenteranno, ma se è troppo grande si sarà vittima delle occhiate gelide dei vicini.
Il picnic, con annessa bevuta, di hanami viene svolto anche nei cimiteri e nei santuari.
Alla fine del libro è presente una lista di 70 luoghi dove è possibile ammirare i ciliegi in fiore a Tokyo, è annotata anche la settimana nella quale la fioritura è massima.

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