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sabato 15 febbraio 2025

I robottoni giapponesi in mattoncini Lego


TITOLO: I robottoni giapponesi in mattoncini Lego
AUTORE: Francesco Frangioja
CASA EDITRICE: Libri Sandit
PAGINE: 115
COSTO: 13,90€
ANNO: 2024
FORMATO: 24 cm x 17 cm 
REPERIBILITA': disponibile a Milano
CODICE ISBN: 9788869286216


Vedere questo libricino in libreria a Milano mi ha fatto immediatamente ricordare quando da bambino cercavo di costruire Goldrake e soci con mattoncini Lego, mattoncini... erano mattoncioni... vabbè che ai tempi avevo le mani piccole, ma li ricordo molto più grossi (e molto meno vari per fattura) di quelli di oggi. Senza contare che spesso, una volta uniti due o più mattoncini, questi non si distaccavano più... dovevo chiedere l'aiuto di mia madre, e faceva fatica pure lei...
Stante che ai tempi non era possibile neppure una minima rassomiglianza con qualunque robottone nipponico, oggi le cose son cambiate, spesso sul web vedo veri e propri capolavori ingegneristici che farebbero invidia al professo Shiba, a Kenzo Kabuto o al padre di Peter Rei   ^_^
Ergo non mi son potuto esimere dall'acquisto del libricino del mio coetaneo, benché non sia una guida passo passo per costruire i robottoni in indice (come spiegato dallo stesso autore), ma solo quello denominato "Cryphead Maringa".
Ero anche curioso di leggere come venivano riportate le trame dei robottoni presi in esame, che non sono tutti vecchi. Pur considerando che nelle poche righe disponibili sia stato fatto anche un buon lavoro per spiegare la sinossi delle trame, ci sono degli errori che si potevano evitare.
Uno per tutti quello a pagina 43 su Jeeg:
"Uno degli armamenti principali sono i "Missili Megatomici", sparati a raffica contro gli avversari, utilizzati con frequenza durante la serie."

Gli unici missili di Jeeg sono quelli perforanti, e non sono sparati a raffica.
Mi ha sorpreso che nella pagine dedicate a Goldrake mai si accenni che Alcor sia il Ryu Kabuto di "Mazinga Z" e il Koji Kabuto" del Grande Mazinga.
Qui mi fermo perché questo non è un saggio sulle serie animate robotiche, quindi è inutile fare il pignolo, ma nel 2025, con millemila siti disponibili e decine di saggi già pubblicati, questi ed altri erano errori o omissioni che si potevano evitare.


Qui sopra il senso del libro dalle parole dell'autore.

lunedì 10 febbraio 2025

Mostra "Amano Corpus Animae" alla Fabbrica del Vapore di Milano fino all'1 marzo



Nella giornata di sabato mi sono recato alla mostra "Amano Corpus Animae", che presenta le opere di Yoshitaka Amano dalla sua collaborazione con la Tatsunoko negli anni 70 fino ad oggi, 50 anni di carriera.
Tra l'altro sono riuscito pure ad intravvedere il maestro Amano da lontano, non ho avuto il coraggio di rubare una foto, temevo di essere arrestato...  ^_^
Il catalogo della mostra (i cataloghi, in realtà), li ho recensiti nel precedente post:

Su "YuoTube" c'è il video super professionale ufficiale della mostra:

         


Non che spetti a me dire se l'esposizione sia bella o meno, non ho le conoscenze artistiche per poter dare un giudizio valido, comunque a me è piaciuta.
Alcuni dipinti ed illustrazioni li ho trovati bellissimi, anche di personaggi a me sconosciuti, non legati né alla Tatsunoko né ai videogiochi come "Final Fantasy".
L'unica piccola critica potrebbe essere sul prezzo, 16 euro per un'oretta di gratificante visione, forse sono un po' tantini, ma non è che io frequenti così tante mostre da poter dare un prezzo medio corretto in base al tempo in cui la si visita tutta.
In pratica, per chi conosce la location, l'esposizione occupa tutta la sala sopra e circa la metà di quella sotto, in quanto sotto è stata ricavata una sala grande per le sessioni con il maestro Amano.
La mostra "Manga Heroes, da Osamu Tezuka ai Pokemon", che si svolse nei medesimi ambienti, me la ricordo più grande, venne sfruttato tutto lo spazio disponibile (anche sotto). 
Una mostra con dipinti. specialmente perché arrivano dal Giappone, è differente da una mostra con merchandising, come lo fu la "Manga Heros", però sarebbe stato bello ammirare più materiale.

Ho messo assieme un video artigianale con le foto di una parte delle opere esposte, la qualità delle immagini è stata ridotta dal programma che uso creare il video, ma alla fine serve solo per farsi un'idea di cosa si può ammirare per qualche altro giorno  :]

domenica 9 febbraio 2025

Amano Corpus Animae - The Art of Yoshitaka Amano , a visionary master between anime and videogames


TITOLO: Amano Corpus Animae - The Art of  Yoshitaka Amano
AUTORE: vari
CASA EDITRICE: Lucca Crea
PAGINE: 192
COSTO: 60€ con copertina rigida e 35 € con copertina normale
ANNO: 2024
FORMATO: 31 cm x 24 cm la copertina rigida - leggermente più piccola l'altra versione
REPERIBILITA': presso la mostra alla "Fabbrica del vapore" a Milano (anche online?)
CODICE ISBN: 9791221073492


Sta per terminare la mostra "Amano Corpus Animae", ci sono andato quasi a tempo scaduto, visto che il 2 marzo non sarà più visitabile, portandomi a casa, non uno, ma due cataloghi  ^_^
Non ho saputo resistere...
Il prezzo di quello con la copertina rigida mi è parso un pelino esagerato, ben 60 euro, ma lo ritengo più duraturo, quindi ho chinato il capo ed aperto il portafoglio virtuale, ma ho preso anche la versione senza copertina rigida, che costa 35 euro, non poco neppure questo...
Qui sopra mostro la sovracopertina e la copertina rigida affiancate, qui sotto la versione con copertina morbida.
Quello con la copertina rigida e la cordonatura più resistente è leggermente più grande, ma la grandezza delle immagini interne e il contento è il medesimo. Quindi i meno malati e più parsimoniosi potranno indirizzarsi su catalogo da 35 euro.
Non sono un fan super conoscitore del maestro Amano, ovviamente vedevo gli anime della Tatsunoko da lui tratteggiati e ho giocato con alcuni videogiochi da lui illustrati, come i "Final Fantasy" sulla prima Play Station.
Mi ci sono recato ieri un po' al volo, decisione presa all'ultimo momento in quanto Amano era presente alla mostra per una sessione di illustrazione e per il firma copie, posti ovviamente esauriti per entrambi gli incontri, però ho potuto vederlo da lontano mentre era seduto al tavolo da disegno.
Alla fine mi ha fatto divertire e coinvolgere con i personaggi da lui disegnati, quindi in qualche modo l'ho salutato, da lontano  ^_^


Il catalogo è scritto in inglese e italiano, percorre la carriere dell'artista in base allo schema dell'indice qui sopra.
Rispetto alla mostra manca qualche cell di vecchie serie, ma la cosa penso sia comprensibile, visto il senso della pubblicazione rispetto alla mostra.
La parte scritta la si può considerare una mini biografia dell'autore, con esposta la sua carriera.

sabato 8 febbraio 2025

Milano 2 una città per vivere - focus su Telemilano via cavo nel 1976




TITOLO: Milano 2 una città per vivere 
AUTORE: 
CASA EDITRICE: 
PAGINE: 220
COSTO: 5€
ANNO: 1976
FORMATO: 31 cm x 22 cm
REPERIBILITA': ardua...
CODICE ISBN: 


Volume recuperato fortuitamente ad un mercatino, mi attirò la scritta sulla costa del volume, "Milano 2 una città per vivere", una volta sfogliato era da prendere per forza, specialmente per il prezzo  :]
La parte che interessa questo blog sono le due paginette inerenti la tv via cavo del centro residenziale (per benestanti) "Milano 2" a Segrate.
Per parte mia ho anche un piccolo aneddoto di ricordo personale:
una nipote di mia nonna, quindi cugina di mia madre, andò ad abitare a "Milano 2" appena inaugurato (a memoria), io andavo ancora alle elementari, comunque.
Un pomeriggio ci invitò in questa sua nuova casa in questo nuovo quartiere (ci andammo in taxi, o almeno l'ultimo tratto fu un taxi per problemi di mancanza di mezzi).
Era tutto stupendo e gigantesco!
Io bambino dei quartieri popolari che entra in un luogo con appartamenti enormi (forse addirittura a due piani, ricordo una scala interna), viali alberati spaziosi, prati ben tenuti, palazzi di pochi piani, niente bordello   ^_^
Mi pareva di essere su un altro pianeta sociale  :]

Tornando al volume, ho trovato assai interessante sia le informazioni rilasciate per la tv via cavo Telemilano sia lo spazio che la Edilnord diede a questo tema:
due sole pagine!

Oggi, molto spesso, viene enfatizzata la lungimiranza di aver creato quella tv via cavo, e fu veramente lungimirante, ma da queste stesse pagine, pensate e pubblicate da chi progettò "Milano 2" e Telemilano, si capisce che era un aspetto minoritario del progetto generale.
Basti pensare al fatto che le pagine dedicate ad illustrare l'impianto centralizzato di riscaldamento sono ben sei, quelle su Telemilano due.
Sia chiaro, nel 1976, ma direi anche oggi, il riscaldamento di una casa è più importante dell'impianto televisivo, ma nel volume non ci sono accenni al futuro di questa tv via cavo, i programmi sono illustrati moooolto genericamente e non si ha l'impressione che la direzione ci puntasse molto.
Più che altro era comodo che il segnale televisivo arrivasse via cavo, niente più orrende antenne su balconi e palazzi...



Qui sopra le uniche due paginette dedicate a Telemilano nel 1976, poco sotto rendo il breve scritto più leggibile.
Da notare lo "studio televisivo", assai minimal.
La presentatrice non mi pare Fiorella Pierobon ^_^
A "Milano 2" non c'era solo la tv via cavo, ma anche la stampa di quartiere, immagino quanto venissero pubblicate le lettere di protesta e critica di eventuali disservizi   :]

"Telemilano, la tv via cavo di Milano 2:
... riceveranno un programma in più, Telemilano, la prima tv via cavo con un regolare programma di trasmissioni televisive nel capoluogo lombardo.
Gli studi di produzione hanno sede a Milano 2 e sono dotati di telecamere fisse e mobili, di sale di registrazione e di regia, di un sistema completo di missaggio, videocinema e videoregistrazione.
Fina dai primi mesi di vita Telemilano ha registrato una attiva partecipazione dei residenti alla elaborazione e alla realizzazione dei programmi. Sono state mese a punto trasmissioni dedicate alle scuole con la visualizzazione delle ricerche gestite dagli alunni e la proiezione di documentari.
...
Telemilano trasmette inoltre una serie di programmi per la donna (moda, cucina, cosmesi ecc.) e per i bambini.
Rubriche di carattere generale sull'educazione sanitaria - in collaborazione con l'equipe universitaria del vicino ospedale S, Raffaele - e particolari inchieste sui principali problemi della metropoli...
I programmi della durata di circa tre ore al giorno comprendono infine film e documentari di interesse artistico, culturale e ricreativo".

Non ho copiato in toto lo scritto su Telemilano, ma da queste poche righe si evince (ipotizza?), ammesso che quello che venne pubblicato fosse la realtà (il gruppo non è famosissimo per riportare i fatti fedelmente), visto che alla fine questo era un volume pubblicitario, che la tv trasmetteva programmi autoprodotti a gratis dai residenti, ma anche dell'intrattenimento comprato da altri.
Quali film?
Quali documentari?
Quali programmi per bambini?
Da notare i programmi "per le donne"...   ^_^
Sempre che non salti fuori qualche registrazione di un condomino del 1976 di Milano 2, resterà un mistero cosa venisse realmente trasmesso  :]

mercoledì 5 febbraio 2025

"Battaglia nella Galassia" - "Editrice Giochi" (1978)


Il film "Battaglie nella Galassia" (Galactica) non ebbe in Italia molto merchandising, ma venne messo in vendita il gioco in scatola, che se mai avessi visto in qualche negozio, penso avrei chiesto mi venisse comprato. 
Sbagliando alla grande!
Non avendo mai giocato a "Battaglie nella Galassia" non ho ben idea di quale valore ludico reale avesse da bambini, leggendo il regolamento parrebbe anche bellino, il problema è che non ha alcun nesso con la trama del lungometraggio di fantascienza...
Purtroppo questa maledizione di bruttezza ludica o non attinenza con la trama dei giochi in scatola ispirati da film, telefilm, trasmissioni televisive, fumetti e cartoni animati (giapponesi) mi pare una costante di quel periodo.
Basterà scorrere tutte le recensioni dei giochi in scatola per appurare che quasi sempre il nome famoso veniva usato solo ed esclusivamente come specchietto per le allodole ai danni di noi bambini creduloni, il tutto in maniera assai truffaldina.
Personalmente, l'emblema della delusione ludica nel giocare ad un gioco in scatola di un media di cui ero fan scatenato, è quello di "Guerre Stellari - Il grande gioco di fantascienza", guarda caso sempre della "Editrice Giochi"  >_<
Senza dimenticare "L'Uomo Ragno e i Fantastici 4!", sempre "Editrice Giochi"...
Tanto per par condicio, inserirò, in questa galleria degli orrori ludici, il "Jeeg Robot" - Clementoni.

        


Come scrivevo poco sopra, potrebbe anche essere che il gioco in scatola fosse giocabile o molto divertente, solo che giocandoci non rivivevi in alcun modo ciò che eri andato a vedere al cinema.
Come scrivo sempre per questo film, andai a vederlo accompagnato da mia nonna al "Dal Verme" di Milano, non era "Guerre Stellari", ma c'erano i combattimenti fra astronavi e gli stupendi spietati ciclopici robot Cyloni.
Nel gioco non ci sono i Cyloni, non c'è la fuga delle astronavi, non ci sono i personaggi del film, ma solo la caccia ad un relitto... ma perché si dovrebbe gareggiare per recuperare un relitto?!
La cosa tragicomica è che i quattro Viper disponibili nel gioco si devo affrontare e spararsi allo scopo di conquistare questo relitto... benché nell'incipit del regolamento venga precisato che "In questa missione i piloti sono stati istruiti affinché possano usare le proprie armi di bordo non per distruggersi a vicenda, ma solo per impedire agli avversari di catturare il Relitto", il tutto pare abbastanza ridicolo.
Tanto ridicolo che hanno dovuto specificare nell'incipit che non era una idiozia   ^_^
I Cyloni hanno sterminato gran parte dell'umanità, stanno dando una caccia senza quartiere alle poche astronavi delle colonie sopravvissute, e i piloti dei Viper (mai chiamati con loro nome) si devo sparare vicendevolmente addosso?!  O_o
Non che fosse colpa della "Editrice Giochi", in quanto il gioco in scatola è la mera riproposizione di quello statunitense della "Parker Brothers", però l'insensatezza delle regole restano.


Più sotto inserisco le tre colonne separate con le regole.
Forse l'espediente dei buchi neri per saltare da un punto all'altro dello scarno tabellone di gioco, poteva essere anche divertente, peccato che i buchi neri non siano presenti nel film  ^_^
Magari si potevano inventare che nel Relitto ci fosse una mappa spaziale per raggiungere la perduta colonia Terrestre, oppure che contenesse un'arma per distruggere i Cyloni. Sarebbe restata l'assurdità di vedere quattro piloti di Viper ostacolarsi a vicenda per portare alla Galactica il Relitto, ma almeno un minimo di connessione con la trama del film ci sarebbe stata.
A me sorge il dubbio che alla "Parker Brothers" avessero in archivio un gioco in scatola con queste regole e vi appiccicarono le immagini del film.

martedì 4 febbraio 2025

"Emakimono, sei storie giapponesi dell'XI° e del XIV° secolo in pitture su rotoli" (1959) - quarta e ultima parte




TITOLO: Emakimono, sei storie giapponesi dell'XI° e del XIV° secolo in pitture su rotoli
AUTORE: Akihisa Hasé e Dietrich Seckel
CASA EDITRICE: Il Saggiatore
PAGINE: 251
COSTO: 15€
ANNO: 1959
FORMATO: 30 cm x 24 cm
REPERIBILITA': on line
CODICE ISBN: 


Quarta e ultima parte del librone sugli Emakimono, in questo caso vi sono le immagini dei disegni su rotoli, che sono il proseguimento nel terzo post, più il commento su tutti i rotoli mostrati.
Ho omesso il fastidioso watermark per non rovinare i disegni.
Ovviamente la parte della scan verso la cordonatura del libro risulta incurvata, c'è la piega naturale del volume, inoltre non sempre sono riuscito a fare la scan diritta, in quanto le immagini degli Emakimono sono su foglietti non fissi alla pagina. 
Ogni Emakimono è numerato (con il capitolo relativo) e riporta la scena mostrata, la numerazione è importante perché vi si fa riferimento nello scritto postato nelle prime due parti del volume.
Alcuni Emakimono del post sono formati da più immagini, in quanto sono rotoli più lunghi:
dal 43 al 45;
dal 57 al 59.

Non ho incollato più Emakimono perché la singola scan non è diritta, inoltre si sarebbe rimpicciolito troppo il disegno totale, se li si volesse vedere meglio, consiglio di recuperare il volume   ^_^

I primi tre post:



Buona consultazione  :]


domenica 2 febbraio 2025

"Colonie umane nello spazio" - La Lettura, la rivista dei bestseller" n° 2 1979 - Ovvero le colonie spaziali a "Cilindro di O'Neall" in Gundam ed Interstellar


Questo post, che non vuole scoprire nulla di nuovo, ma semplicemente far risaltare la "cultura anime" con cui siamo cresciuti, nasce un po' a rate nel tempo.
Alcuni mesi addietro, durante una delle mie ricerche a tappeto di vecchie testate per trovare articoli sugli anime, mi sono imbattuto nello scritto del 1979 che recensiva il libro di Gerard K. O'Neall "Colonie umane nello spazio".
Ancor prima, probabilmente moooolto prima, avevo comprato (chissà dove) il volume in giapponese "Mobile Suit Gundam Rapport Deluxe".
Ultimamente, infine, ho visto assieme ad amici il film "Interstellar" di Christopher Nolan, per me sarà stata la quarta o quinta visione, loro, praticamente a digiuno di fantascienza (animata e non), lo vedevano per la prima volta.
Quando, alla fine nel lungometraggio, c'è la scena in cui Cooper senior si risveglia sull'isola spaziale che porta il nome della figlia, lo vediamo allibito nel seguire un scambio a baseball dove la pallina infrange un vetro di una casa sopra le loro teste.
Per i miei due amici (padre e figlia) la scena era nuova, per uno come me cresciuto a pane e cartoni animati giapponesi, ovviamente no:
l'avevo imparata a memoria vedendo i Side in Gundam fin dal primo episodio nel 1980!   ^_^


         

(con la stupenda colonna sonora di Hans Zimmer, pure il mio video artigianale pare bello!)

Ho quindi deciso di fare un post "minestrone" in cui inserisco l'articolo del 1979 de "La Lettura" sul libro di O'Neall, le pagine del volume nipponico sui Side, lo spezzone del film "Interstellar" con la colonia spaziale assieme all'incipit della serie animata del Gundam in cui sono mostrati i Side.
Ovviamente non penso che guardando i cartoni animati giapponesi si apprenda "cultura", ma la "cultura anime" ci ha trasmesso delle nozioni/informazioni che restano sconosciute a chi non li seguiva, che fosse per gusti personali (il padre mio coetaneo) o generazionale (la figlia, non mia coetanea!).



Noto spesso che nei film, telefilm, cartoni animati e libri degli anni 60, 70 ed 80 si tendeva ad essere incredibilmente ottimisti sullo sviluppo delle attività umane nello spazio siderale. Questo ottimismo nel futuro accadeva anche in altri campi, ma lo si nota spesso nella fantascienza, basta pensare a "2001 Odissea nello spazio" o a "Spazio 1999".
Siamo nel 2025, direi che l'idea delle "isole nello spazio" alla guisa del "Cilindro di O'Neill" siano state dimenticate, facciamo già fatica a gestire un paio di stazioni spaziali orbitanti...
Dato che gli sceneggiatori dell'anime "Gundam RX-78" furono tra i primi a sfruttare materialmente per un altro media l'idea delle "isole spaziali" trasformandole in Side, e facendone il fulcro di tutta la trama, mi pare di un certo interesse riportare la traduzione di Tullio Chersi di alcuni brani del libro di O'Neall.
Tra l'altro non mi pare siano presenti online, magari sbaglio.
Devo dire che leggere queste poche pagine mi ha fatto crescere un certo interesse per il libro, il problema sarebbe che non ho alcuna conoscenza tecnica/scientifica per valutare le teorie dello scienziato.
Direi che le misure riportate da O'Neill siano le medesime dei Side presenti in Gundam.
Si noti che la casa di Peter Rei collima con le teoriche metrature ipotizzate da O'Neill per le villette delle isole spaziali.
Per O'Neill non ci sarebbe dovuta essere vita animale sull'isole spaziali, tranne gli insetti per l'impollinazione, avrebbe compromesso le messi, ma nell'incipit del Gundam vediamo subito un uccello che vola, evidentemente faceva più s cena   ^_^

giovedì 30 gennaio 2025

"Da Furia a Mazinga la nuova colonizzazione" - 3 articoli su "Avanti!" 16 aprile 1981


La doppia pagina sul quotidiano "Avanti!" del PSI è abbastanza impattante sia graficamente che come titolo, anche se poi il contenuto, in realtà, verte più che altro sull'assenza di una produzione italica di serial televisivi ad uso interno e da esportazione.
Considerando che gli articoli vennero pubblicati nell'aprile del 1981, quindi giusto un anno dopo lo tsunami mediatico della primavera 1980 contro i cartoni animati giapponesi, mi ha sorpreso un pochino vedere tirato in ballo Mazinga, con tanto di immaginone centrale, oltre alla sequenza di Goldrake.
Alla fine nei tre scritti i cartoni animati giapponesi sono poco o per nulla criminalizzati (fin quasi ignorati), semplicemente vengono equiparati ai telefilm statunitensi che invadevano la televisione pubblica e le reti private locali, quindi a prodotti che impoverivano economicamente il tessuto produttivo nostrano del settore e colonizzavano culturalmente la società italiana. Su quest'ultimo aspetto, a dire il vero, in uno degli scritto non si condanna neppure questa "contaminazione culturale straniera", in quanto portatrice di valori che potevano anche arricchire la nostra società.
Resta la bellezza dei titoli:
"Da Furia a Mazinga la nuova colonizzazione";
"Come difendersi dai mostri giapponesi e dagli eroi americani".

Peccato che anche i giapponesi avevano degli eroi, noi parteggiavamo ed ammiravamo prima gli eroi, gli Actarus, gli Hiroshi Shiba, i Ken Falco, i Tetsuya Tsurugi etc. etc. etc., ma loro li vedevano tutti come mostri, era questo il più grosso cortocircuito culturale e generazionale tra chi scriveva sulla carta stampata e noi che li guardavamo in televisione.
L'importante sarebbe che oggi non si facesse il medesimo errore di ieri. Per esempio "Goldrake U" non bisogna guardarlo pensando a Goldrake, paragonando troppo le due serie, bisogna fruirne come un omaggio. 
La querelle sull'invasione delle fiction straniere è proseguita per anni, senza che nessuno mettesse in campo, tranne sparute eccezioni, una solida produzione di telefilm italiani, per non parlare dell'animazione italiana. Quest'ultima, però, non poteva competere in tema di contenuti ed interesse con quella giapponese, solo un folle avrebbe proposto di produrre un cartone animati italiano da opporre a quello giapponese... infatti non venne mai fatto.

Di questa doppia pagina ho selezionato tre articoli a tema anime:
"Da Furia a Mazinga la nuova colonizzazione" - 3 articoli Avanti! 16 aprile 1981:
"Come difendersi dai mostri giapponesi e dagli eroi americani", di Vittorio Giacci
"Un patrimonio che possiamo ancora salvare", di Mario Gallo
"Ormai basta un pugno di telefilm per conquistare un continente", di Pino Caruso

In quanto son citati i cartoni animati giapponesi o suoi personaggi (pure un "Mazinka"...), mentre ho omesso lo scritto in alto a destra "Dipendenza dal prodotto straniero ed emorragia di capitali", in quanto si concentra solo sulle dinamiche (non) produttive.
Piccola puntualizzazione sulla numerazione delle due pagine.
Quella di sinistra è la numero 8 e quella di destra la numero 17, questo perché in mezzo la redazione ci piantò uno speciale sui trasporti  :]
Tutti gli scritti nascono da un convegno del club Rosselli dal titolo omonimo "La nuova colonizzazione (da Furia a Mazinga)", con relativo acceso dibattito che, a quanto apre, vide posizioni differenti. 
Nella colonna centrale in neretto è riassunto il dibattito, lo inserisco poco più sotto.

Gli anime quasi l'avevano scampata, solo citati genericamente, ma alla fine il giornalista non vuole esimersi da un giudizio basato un pelino sul nulla, di certo non dalla visione ripetuta ed attenta:
"Un po' come, nei cartoni animati giapponesi il disegno tende a scolorire la pelle e ad occidentalizzare gli occhi, si nota una capacità di adattamento dei modelli narrativi ad un presunto inconscio collettivo audiovisivo internazionale che rischia di appartenere sempre più ad un unico, indifferente, pubblico televisivo mondiale."

lunedì 27 gennaio 2025

LP "LUPIN THE 3RD Drama Hen" - Columbia (1980) – ルパン三世 (オリジナル・サウンド・トラック)



Ad una fieretta del vinile ho recuperato un 33 giri con la colonna sonora di "Lupin III", io non ho neppure il giradischi, ma la parte interna illustrata mi ha convinto ad acquistarlo. 
La custodia e il disco sono in condizioni perfette, pare quasi non stampato nel 1980.
Facendo qualche ricerca per questo post ho scoperto che, in realtà, più che la colonna sonora, come immaginavo che contenesse, presenta le giapponesissime tracce "drama" degli episodi 15 e 21:

15話 「ルパンを捕まえてヨーロッパへ行こう」 
21話 「ジャジャ馬娘を助け出せ」

Episodio 15: "Catturiamo Lupin e andiamo in Europa" 
Episodio 21: "Salva la cattiva ragazza"

Infatti, sia i titoli giapponesi che la tradizione italica dei due episodi i questione, sono corretti, basta verificare su Wikipedia.
L'unico rammarico personale che i due episodi presentati non sono tra i miei preferiti, però Lupin ha la giacca verde, l'unico e vero Lupin 3RD    ^_^

Come tutto il merchandising nipponico su quegli anime, la qualità non era paragonabile a quello che venne messo in commercio in Italia, dove, tranne qualche eccezione, pure i dischi erano fatti al risparmio...
Ma quanto sarebbe stato bello avere un LP con tutta la colonna sonora delle BGM di Goldrake o "Lupin III"?
Direi che l'unico cartone animato giapponese del "First Impact" che ebbe un LP decente fu proprio Goldrake, ma senza le pagine illustrate interne, solo un poster.
Per il resto non è che io possa commentare molto, essendo tutto scritto in giapponese   :]

martedì 21 gennaio 2025

Ricordi Animati


TITOLO: Ricordi Animati
AUTORE: Vadime Elisseeff Pamela Mamusi 
CASA EDITRICE: Youcanprint
PAGINE: 692
COSTO: 35,50 
ANNO: 2025
FORMATO: 23 cm x 16 cm
REPERIBILITA': disponibile online
CODICE ISBN: 9791222716008



Ho acquistato questo libro senza poterlo sfogliare, quello che mi ha convinto ad acquistarlo son state le pagine, ben 692, ho immaginato che dovesse aver pur qualche contenuto in 692 pagine  :]
Altra questione il prezzo, ben 35 euro e 50 centesimi, ho immaginato che dovesse aver pur qualche contenuto per 35 euro e 50 centesimi   :]
Quello che ho scoperto sfogliandolo è ciò che si può veder qui sotto...


In una pagina sono esposte, diciamo così, una o più serie, presentando l'anno di trasmissione in Italia, una sinossi di pochissime righe, un'immagine della serie, qualche riga della sigla.
Dalla scheda di "Capitan Futuro", visibile qui sopra, scopriamo che venne trasmessa in Italia nel 1978, anticipandola di circa tre anni:

Il libro tratta tutta l'animazione non solo quella nipponica, ma io, ovviamente, son più portato per le informazioni sugli anime, e se ne trovano di errori... comunque ho controllato al volo solo le schede sugli anime dal 1978 al 1983, non oltre e non gli statunitensi ed europei.
Quindi ho pagato 35 euro e 50 centesimi per non leggere praticamente nulla e trovare informazioni errate oppure confuse, in quanto in due righe è difficile (impossibile) riassumere una serie animata o un film.
Non mancano foto sbagliate e refusi, per esempio per il Baldios i protagonisti diventano "Marin, Oliver Jack, Raita, Hokuto, Jamie Hoshino". La virgola galeotta tra i nomi Raita e Hokuto genera un nuovo personaggio.
Riepilogo sommariamente un po' a caso:
Ylli, Yinta, Yanosh e Yshida uniscono i loro robot e diventano Astrorobot;
Bem, Bero e Bera nascono in seguito ad un esperimento genetico;
A Makoto Kusaka il padre consegna le "chiavi" per entrare nel sottomarino Blue Noah;
Conan è abile con la lancia, sarebbe un arpione...
Haran Banjo è un carismatico agente segreto e pilota del Daitarn 3.




Capitan Jet f u trasmesso in Italia dal 1977;
I protagonisti del Gundam sono cinque giovani piloti;
Takeshi si trasforma in Hurricane Polimar grazie ad un casco magico;
Tetsuya/Kyashan è figlio di uno "scientifico";
L'anime di "Lady Oscar" è ispirato a "Maria Antonietta, una vita involontariamente eroica" scritto da Stefan Zweig, pensavo che il manga fosse ispirato al libro, mentre l'anime nascesse dal manga;
Mazinga, manca la "Z", ma la sigla e l'immagine sono dello Zeta, venne trasmesso in Italia dal 1979;
"Supergulp!" venne trasmesso nel 1972, no, quello era Gulp, ed erano solo immagini statiche, di nuovo no, c'erano anche cartoni animati;
Tekkaman, trasmesso in Italia nel 1979, combatteva contro il generale Rambos, e l'Imperatore Dobrai?
Zambot 3 doveva vedersela contro il razzismo del popolo terrestre, e Gaizok?

Ribadisco che non mi son messo a controllare tutte le informazioni, molte sono un po' confuse in quanto troppo stringate, queste son solo quelle che mi son saltate all'occhio subito solo dei vecchi anime.

Son più povero di 35 euro e 50 centesimi   ^_^

domenica 19 gennaio 2025

Anime Cult - Immagini, ricordi e collezioni dal Sol Levante (n° 24 - terzo numero bimestrale)


In copertina c'è il gattone Pero della Toei, però (battutona) lo speciale Toei non è che mi sia piaciuto/interessato molto, gusti personali. Forse perché son più o meno cose conosciute/lette, ci torno più sotto.
Come sempre sono presenti numerose interviste:
Vittorio Guerrieri (doppiatore);
Enzo Marciante (fumettista);
terza parte a Gian Claudio Galatoli (Doro TV, ITB, Mondo TV);
Enzo Draghi (seconda parte).

Indubbio che il numero meriti l'acquisto per le testimonianze di Galatoli e Draghi, per il resto mi è parso un pelino deboluccio e, in un paio di punti, forse un po' irritante (dal mio personale punto di vista).
Come sempre riporto gli articoli su cui mi pare di aver qualcosa da dire o che mi son parsi più interessanti, ciò non vuol dire che gli altri non meritino una citazione, si valuti l'indice finale per vedere cosa è presente nel terzo numero bimestrale, bimestrale...
Ma poi che fine ha fatto "Japan Magazine"?
Non ho capito se questa testata, che si alterna con AC, venga ancora pubblicata, nel caso non lo sia più, vuol dire che AC tornerà mensile?
E dire che c'era chi affermava che le due testate non si facevano concorrenza tra di loro   :]



Ho ritardato un po' la recensione per poca voglia, certe dinamiche mi stanno un pochino demotivando.

In un paio di numeri di "Anime Cult" erano stati inseriti un certo numero di articoli di vecchie testate da me riesumati (cioè passando decine di ore in biblioteca e spendendo centinaia di euro), alla redazione sfuggì la fonte originaria del materiale, questo blog e il mio lavoro di ricerca. 
In un caso mi è stata riconosciuta (sollecitandola) postuma (ma da vivo) la paternità.
Il dispiacere personale sta nel fatto che poi compri un libro sull'animazione giapponese e ti trovi a leggere che la fonte di quegli articoli è "Anime Cult":

Stavolta trovo altri spicchi di articoli, di certo la redazione si sarà recata in emeroteca a scovarli, ma il dubbio che sia sempre il medesimo materiale da me riesumato (cioè passando decine di ore in biblioteca e spendendo centinaia di euro) mi resta.
In alto si possono vedere:


Il trafiletto "Programmi da evitare" proviene da:

"Che tornerà ormai è sicuro" è del "Radiocorriere TV" dal 25 giugno al 1 luglio 1978.

Tra l'altro nello scritto vengono citati sempre i soliti articoli:

"Dalla parte di Goldrake" articolo di Gianni Rodari su Rinascita del 17 ottobre 1980, è anche parzialmente mostrato il titolo (nel post inserisco il link alla recensione del saggio dove era inserito lo scritto di Rodari: "Il ragazzo e il libro: corso di aggiornamento")




Si ritira fuori la questione della presunta interpellanza parlamentare:

Su questo ultimo aspetto si sono soffermati anche Massimo Nicora e Marco Pellitteri, mica solo io, sia chiaro, ma il post di cui sopra è del 2014, dieci anni fa.
Gli estremi degli articoli sono qui sul blog, spesso il testo è qui sul blog, le scan di una parte di questi articoli sono finiti nella disponibilità della redazione di "AC", sarebbe bello vedere ogni volta citato il blog che li ospita.
Sempre che, ovviamente, qualcuno della redazione non abbia rifatto la stessa mia ricerca, sia chiaro  :]

domenica 12 gennaio 2025

"Ufo Robot Grendizer Deluxe Bromide Album wo ateyou" - "Ufo Robot Goldrake Deluxe Bromide prova a vincere l'album" (1975?)


(ringrazio Andrea per avermi, di nuovo, tradotto la frase in giapponese sulla bustina blu, sperando di averla riportata nell'ordine corretto)

Dato che in questi giorni siamo sull'onda lunga di "Goldrake U", la cavalco con un pochino del vecchio Goldrake, postando il mio ultimo ritrovamento, cioè le card di "Ufo Robot Grendizer".
In pratica ogni raccoglitore, che aveva la forma dei vecchi raccoglitori di fotografie anni 70 ed 80, contiene 14 bustine trasparenti, quindi 28 Card infilate fronte e retro. Come si può vedere qui sopra, la copertina presentava un foro di varia geometria da cui si poteva intravedere parzialmente una di queste Card, quella che il coetaneo nipponico decideva di porre come la prima.

Ovviamente con caratteri dorati la sacra scritta "UFOロボグレンダイザー "!  ^_^

Facendo qualche ricerca sul web ho scoperto che ci sarebbe un terzo raccoglitore di colore blu, ma in mio possesso ci sono due gialli ed uno rosso, ognuno con 28 Card, quindi un totale di 84 Card e 84 bustine blu, di queste 40 sono doppioni, quindi mi restano 44 singole Card non doppie.
Acquistando il tutto ero stato informato degli eventuali doppioni, ergo, non potendo sapere in quale singolo raccoglitore cosa ci fosse, mi è andata bene. 
Alla fine è sempre Goldrake  :]
Non è il primo materiale ludico riguardante Goldrake che posto:


Se poi, visto che in "Goldrake U" vediamo anche il povero "Mazinga Z", ci sarebbe lo stupendo gioco in scatola dei Mazinger:



Il raccoglitore si presenta come quello delle fotografie, ma vi si infilavano le sacre Card della serie.
Non c'è nulla da fare, i giapponesi ponevano un'estrema cura nel creare questi giocattoli, molto di più dei nostri produttori.


Considerando che ho 28 bustine è 28 Card moltiplicate per tre, direi che ogni bustina blu contenesse una Card.
Si notino in alto i due puntini delle graffette, chiunque le aprì ebbe la costanza di non strappare la bustina, se fu un coetaneo giapponese, dimostrò molta più attenzione di quella che avrei posto io...   >_<

Di seguito inserisco le Card, ovviamente non doppie, cioè 44.
Direi che fossero suddivise in quattro gruppi:
Goldrake con i personaggi buoni;
Goldrake con i villains;
Goldrake con le astronavi;
Goldrake in azioni di combattimento contro i mostri spaziali.

Ho diviso le scan in gruppi, cercando di mantenere l'omogeneità dei gruppi e dei robot nemici.
Dalle 44 Card in mio possesso direi che la raccolta si basava sulla primissima parte della serie, il mostro spaziale della puntata più in là è del 20esimo episodio.