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martedì 15 ottobre 2024

"Uomooo Diavolooo!" - Prima apparizione di Akira/Devilman in Italia nel settembre1978 + "Mazinga contro gli Ufo Robot", di G. S. - "La Sicilia" 8 settembre 1978



         


Nel numero settembrino di "Nippon Shock Magazine" è presente un lungo approfondimento su Devilman, ma noi in Italia lo conoscemmo con l'italianissimo nome di "Uomo Diavolo". 
Adriano Forgione, nel suo editoriale, ricorda con dovizia di particolari la visione al cinema di quella pellicola con quel nuovo e sconosciutissimo personaggio luciferino.
Il film di montaggio in cui era incastonato "Mazinga Z contro Devilman" venne proiettato al cinema nel settembre 1978, quando udii quel "UOMOOOOO DIAVOLOOOO!!!" rimasi affascinato  ^_^
Non vorrei esagerare, ma si potrebbe dividere l'umanità in chi ascoltò "UOMOOOOO DIAVOLOOOO!!!" al cinema nel settembre 1978 e chi no  :]
Era un diavolo, addirittura un uomo diavolo (da scomunica immediata!), ma era buono, quindi, a differenza di quello che avrebbero sostenuto i giornalisti e gli esperti italici sul manicheismo dei cartoni animati giapponesi, il cattivo per antonomasia, cioè il diavolo, poteva stare dalla parte dei buoni a dispetto degli stereotipi e delle apparenze.
Purtroppo nelle varie successive versione super mega manipolate si venne a perdere l'italianizzazione del nome, facendo scomparire quella stupenda e potente invocazione "UOMOOOOO DIAVOLOOOO!!!" per sostituirla con l'originale e freddo "DEVILMAN!".
Una terribile perdita acustica e mnemonica   ^_^
Quindi sono andato a spulciarmi qualche mia vecchia VHS e ho rinvenuto una di quelle in cui è presente ancora il doppiaggio in cui Devilman è chiamato "Uomo Diavolo". La VHS in questione non è la classica videocassetta "Mazinga contro gli Ufo Robot" della "Cinehollywood" pubblicata nel 1985, in cui "Mazinga Z contro Devilman" fa già parte del film di montaggio nostrano, ma una VHS da edicola, immagino degli anni 90, in cui sono presenti solo Akira/Uomo Diavolo, Ryo/Mazinga (non ancora Zeta), Sayaka, Bosu(!), il Dottor Hell e il Barone Ashura. La VHS ha la durata di 26 minuti, quindi vennero effettuato vari tagli, ma il doppiaggio è quello in cui c'è ancora il nome "Uomo Diavolo" con quella indimenticabile invocazione  :]
Ho assemblato un breve video di 4 minuti e mezzo in cui si odono tutte le tre volte gridare a pieni polmoni quel intonatissimo "UOMOOOOO DIAVOLOOOO!!!" con l'aggiunta di qualche altro dialogo, tra cui la presentazione, anch'essa in anteprima di circa 5 anni, dell'arpia Silene.
Il formato del video sacrificò in fase di riversamento i bordi dei fotogrammi, facendo perdere addirittura la prima trasformazione dell'Uomo Diavolo... per fortuna recuperata nella altre due trasformazioni. In sottofondo si sente anche l'opening in giapponese di Devilman.


La VHS "Mazinga e l'Uomo Diavolo" la recuperai ancora incellofanata, purtroppo non è presente un riferimento per datarne la sua pubblicazione.


A sinistra la pubblicità di "Mazinga contro gli Ufo Robot" del 7 settembre 1978 su "La Sicilia", a destra la recensione del film pubblicata il giorno successivo, sempre su "La Sicilia" dell'8 settembre 1978.
Sotto al titolo italico si riescono a leggere i titoli dei mediometraggi originali da cui venne creato il film di montaggio nostrano: Mazinga Z vs Devilman; Great Mazinga vs Getta Robot.

Ovviamente un'esclusiva "Oriental Films"
La recensione è assolutamente lusinghiera, i cartoni animati giapponesi non erano ancora visti come il nemico numero uno della sanità mentale dei giovanissimi italiani. Il film d'animazione nipponico venne addirittura paragonato alle migliori produzioni Disney, di certo noi bambini italiani non avevamo mai visto nulla del genere al cinema.
Si noti che nella recensione viene citato Koji, mente nei dialoghi venne usato Ryo, in anticipo di un anno e quattro mesi rispetto al doppiaggio della Rai.

Inserisco qui sotto uno dei post sull'uscita cinematografica italica degli anime, tra cui quello del 7 settembre 1978:

domenica 13 ottobre 2024

Nippon Shock Magazine - La rivista 100% dedicata a manga e intrattenimento giapponese - n° 22 settembre 2024


Il numero si basa su un approfondimento inerente Devilman o "Uomo Diavolo", che è il nome con cui lo scoprimmo in Italia alla fine degli anni 70, con l'aggiunta horror di "Carletto il principe dei mostri".
Sono presenti articoli su KOR, Koseidon e Lamù, a cui aggiungere un paio di interviste, una della doppiatrice dell'aliena in bikini tigrato ed una al doppiatore di Akira in "Uomo Diavolo" o Devilman.
A fine post inserisco come al solito l'indice del numero.
Inutile dire che il numero di settembre è giunto nella mia edicola il 10 ottobre, ma sulla distribuzione c'è il comunicato qui sotto.
Alcuni degli argomenti trattati li conosco, una gran part poco o nulla, quindi qualcosa ho appreso.



L'idea che una rivista debba rinunciare ad essere distribuita in edicola per un eccesso di costi dovuti al circuito distributivo la dice lunga sulla inevitabile estinzione di edicole e distributori... poi immagino che se NSM vendesse un milione di copie al mese, il problema non si sarebbe verificato, ma il fatto che comunque una testata debba "ritirarsi" in libreria e in fumetteria dimostra il fallimento di tutta la filiera editoriale italiana.
In edicola resterà solo la Sprea a farsi concorrenza da sola con le proprie testate (ma non si può dire), finché non avrà saturato il mercato per bulimia di speciali...
Siamo nella mani del Ceo Sprea! 



Il manga di Devilman è uno dei non tantissimi che ho letto, assai crudo, il pensiero che lo leggessero i ragazzini giapponesi dei primi anni 70 mi inquieta un po', ma si vede che avevano uno stomaco più foderato di noi ragazzini italici.
Sono esposte anche le differenze tra il manga e l'anime.

giovedì 10 ottobre 2024

TV Sorrisi e Canzoni n° 23 dal 7 al 13 giugno 1981 - Primo articolo sul telefilm Dallas trasmesso da "Canale 5"


Terzo ed ultimo "TV Sorrisi" consecutivo, che con quello postato il 26 settembre fanno quattro:



Questo numero 23 di "TV Sorrisi", oltre all'articolo, ha anche la copertina dedicata a Dallas e Larry Hagman, fresco premiato con il Telegattone.
Nei due numeri precedenti si era iniziato a leggere sempre di più della loggia massonica P2 di Ligio Gelli e dell'elenco (quasi certamente non completo) trovato dai PM Colombo e Turone. Con questo numero il bubbone eversivo era scoppiato, e due degli iscritti si difesero direttamente nelle due rubriche tenute su "TV Sorrisi".
La redazione ripropone anche l'intervista dell'ottobre 1978 a Gelli da parte dell'iscritto Gervaso, non ricordo, però, se al momento dell'intervista fosse iscritto o meno..
Come sempre ho dovuto cassare qualche articolo per ridurre un po' le scansioni delle pagine, per esempio l'intervista a Jader Jacobelli, il moderatore per eccellenza di "Tribuna Politica", anche perché l'intervistatore telefonico pone domande a caso, basta leggere quella del numero precedente a Piero Angela...
Poi ho saltato gli articoli su Julio Iglesias e Adriano Celentano, infine il Cineracconto.
E' presente la quarta ed ultima parte dell'inchiesta "Oltre il 2000", quindi io ho mostrato la seconda parte nel numero 21, la terza parte nel numero 22 e questa parte finale in questo numero 23 di "TV Sorrisi".


Spectreman
"Battaglie, spaziali e non, fra orribili mostri di cartapesta, alieni e uomini crudeli, tutti contro Spectreman, uomo robot invincibile, creato dal dottor Gori per difendere il nostro pianeta"

Spectreman lo ricordo poco o nulla, ai tempi era trasmesso da emittenti che vedevo male, quindi non sono ferratissimo, mi azzarderei ad affermare che di battaglie spaziali in questo tokusatsu non ve ne fossero. Di certo il dottor Gori non creò Sprectreman, ma men che meno per difendere la Terra, visto che la voleva invadere lui per primo... 
Poi ci sarebbe da precisare che i kaiju non erano di cartapesta, ma non fa nulla...
La cosa comica è che il tema ambientale della serie, avanti di svariati decenni rispetto alla sensibilità del periodo, neppure è annotato.
Il dottor Gori è citato con il nome originale nipponico, non con quello adattato per la versione italica.
Non c'è certezza sulla data della prima trasmissione di Spectreman, di certo non fu giugno 1981, era trasmesso già da tempo. Quindi queste furono altre informazioni a caso di una serie che sarebbe bastato seguire massimo 5 minuti per capire che si stavano scrivendo caxxate...



A me non piaceva Dallas né Larry Hagman/JR, quindi ho poco da aggiungere, se non ribadire di nuovo quanto fu incomprensibile da parte della Rai farsi scappare questo serial a beneficio del futuro primo concorrente televisivo.
L'autore del pezzo etichetta come "sbadataggine" il regalo di mamma Rai a "Canale 5", a me il dubbio che qualcuno fece un bel regalo alla concorrenza non me lo toglie nessuno...

lunedì 7 ottobre 2024

TV Sorrisi e Canzoni n° 22 dal 31 maggio al 6 giugno 1981 - Seconda parte inchiesta sulle tv private + 1° episodio di Dallas su "Canale 5"

E' la prima volta che inserisco a raffica i "TV Sorrisi", ma come ho già scritto nel precedente post i tre numeri in questione sono legati fra di loro, sparpagliarli troppo nel tempo ne avrebbe fatto perdere il senso.
Il tutto nasce dall'aver postato il "TV Sorrisi" con il primo articolo sul Dallas trasmesso dalla Rai:

Per poter inserire quello che sto postando ora, però, dovevo prima postare la prima parte dell'inchiesta sulle TV private:

Infine nel prossimo post metterò il numero 23 di "TV Sorrisi" con il primo articolo sul Dallas trasmesso da "Canale 5".
Come sempre ho dovuto omettere qualche articolo per non far esplodere il mio povero scanner... per esempio ho saltato l'intervista alla campionessa del quiz "Flash", quella all'attore Giovanni Vettorazzo, l'articolo su Ugo Tognazzi e le donne (Tognazzi non mi è mai piaciuto come attore), il servizio sul film scandalo di Cannes, il gruppo musicale "Banco".


Nel precedente post/"TV Sorrisi" avevo immortalato la splendida mini recensione su "Astroganga", il cui autore in poche righe era riuscito a commettere le solite topiche sui cartoni animati giapponesi.
Stavolta si possono leggere ben tre recensioni sugli anime, a cui ho aggiunto due telefilm cult: Batman"Star Trek".

"Candy è un'orfanella ingiustamente accusata di furto dalla famiglia adottiva. Ma nonostante le disavventure e il destino avverso, ha conservato la sua bontà e può contare su molti amici"

Leggendo queste poche righe parrebbe di intuire che tutta la serie si basi sull'ingiusta accusa di furto da parte della famiglia (Legan) adottiva verso Candy. Ovviamente sappiamo che non è così, la trama contemplava ben altre ingiustizie subite dall'orfanella tutte lentiggini. Ci sarebbe anche da contestare che gli accusatori non erano proprio la famiglia adottiva al 100%, visto che mi pare sia lo zio William a farla adottare, ma potrei sbagliare.

"Più legato alla tradizione dei samurai degli altri cartoni animati giapponesi, Daitarn III è un gigantesco servomeccanismo guidato dall'agente Joe Tempesta, che lo pilota nello spazio per combattere i Meganoidi"

Non molto chiaro il perché "Daitarn III" dovrebbe essere legato di più alla tradizione dei samurai rispetto ad altre serie. Il nome errato del pilota, Joe Tempesta al posto dell'ovvio Haran Banjo, mi pare sia dovuto alle brochure informative che venivano distribuite alle tv private, in cui compariva erroneamente Joe Tempesta. Poi, volendo, sarebbe bastato guardarsi 5 minuti dell'anime o chiedere ad un qualsiasi bambino per conoscere il nome corretto del pilota, anche in considerazione del fatto che la serie venne trasmessa per la prima volta nei primi mesi del 1980, quindi a maggio/giugno 1981 era già circa un anno che imperversava sulle emittenti private locali... sarebbe stato anche bello dimostrare al pubblico che sapevano cosa trasmettevano...

"Un orfano vola per i cieli per distruggere il generale Dark e il suo esercito di rozzi combattenti. Tetsuya e i suoi amici entusiasti lottano per la pace nel mondo, con molti problemi"

Il Grande Mazinga è tra le primissime serie robotiche trasmesse dalle tv private locali, nei primi mesi del 1979, ne consegue che a maggio/giugno del 1981 era in televisione da poco più di due anni!
Capisco tutto, ma mezza puntata la si poteva pure guardare prima di scrivere generale Dark invece che generale Nero. Senza contare che proprio non si può leggere che Tetsuya  e i suoi amici fossero "entusiasti" di combattere. Inoltre i nemici non erano l'esercito del generale Dark/Nero, ma dell'Imperatore delle Tenebre, e di certo non si potevano definire "rozzi combattenti"... ruttavano?


Direi che l'autore dell'inchiesta non solo illustrò bene il panorama del periodo, ma riuscì sia a spiegarlo che a fare delle previsioni corrette su come si sarebbe evoluto mondo delle tv private. Solo che fu ottimista, immaginava che ci sarebbero state più emittenti grandi ad inglobare quelle piccole ed anche vari distributori pubblicitari. Alla fine restò praticamente tutto in mano ad uno...

Questa è una tematica che ho già trattato più volte sul blog, a titolo di esempio inserisco i post qui sotto, dove ci sono vari altri link da consultare:


domenica 6 ottobre 2024

TV Sorrisi e Canzoni n° 21 dal 24 al 30 maggio 1981 - Prima parte inchiesta sulle tv private


Quando, qualche giorno addietro, ho postato il "TV Sorrisi e Canzoni" numero 7 dal 15 al 21 febbraio 1981 con il primo articolo sul telefilm Dallas trasmesso dalla Rai, pensavo di inserire anche solo quello con il primo articolo su "Canale 5", però quel numero (che ha pure la copertina dedicata a Dallas) è legato a quello che lo precede, con l'esordio televisivo su "Canale 5", che è legato a questo numero... ergo inserirò di fila i numeri 21 (questo), 22 e 23. Immagino che tutto ciò farà felici gli appassionati di "TV Sorrisi", benché renderà ripetitivo più del solito il blog.
Questo numero 21 di "TV Sorrisi" conta di quasi 150 pagine, quindi ho dovuto cassare un po' di articoli, altrimenti mi si fondeva pure il terzo scanner...
Tra gli articoli che ho omesso c'è quello su Ugo Tognazzi (penso uno tra i primi cuochi attori), lo sceneggiato "Corpo a corpo", l'intervista a Emilio Fido, il Cineracconto e l'intervista a Ron.
Ho comunque inserito tre articoli sui cantanti, cosa che di norma non faccio. Il primo perché era di commemorazione per Bob Marley, il secondo dovuto alla copertina di Alice, il terzo perché riguardava Paolo Barabani, che nel link sopra è citato in quanto era arrivato sesto a Sanremo con "Hop, hop somarello".
Per essere un numero di un periodo di bassa stagione televisiva, contiene un sacco di redazionali interessanti, ma il più interessante è quello sulla panoramica inerente le tv private locali, che è una prima parte, la seconda nel numero 22 di "TV Sorrisi e Canzoni", uno dei due motivi, oltre a Dallas, per cui lo inserirò nel prossimo post.


Da marzo 1981, il n° 11 di "TV Sorrisi" (del 15/21 marzo), la rivista era riuscita ad eliminare l'inserto centrale con i palinsesti delle tv locali, inserendo le informazioni in due pagine assieme alla Rai e "Canale 5", quindi anche con più spazio per descrivere i programmi da loro trasmessi. 
Ovviamente, non potendo la redazione di "TV Sorrisi" sapere in anticipo quale episodio la tv locale privata avrebbe mandato in onda, e nel caso qualcuno lo avrebbe dovuto vedere in anteprima e farne una mini recensione, ci si limitava alla sinossi generale della serie animata (o telefilm).
Infatti per i programmi di "Telessassuolo" per lunedì 25 maggio si può ammirare un'interessante spiegazione delle tematiche del cartone animato giapponese Astroganga:
Un bimbo si trasforma nel super robot Astroganga grazie ad un magico amuleto. Una serie riservata ad un pubblico di giovanissimi, meno violenta e più infantile delle altre produzioni giapponesi."

Non ci sarebbe bisogno di dirlo, ma Charlie/Kantaro non si trasforma in Astroganga, che esiste anche senza di lui, ma "Charlie è là in simbiosi è già con il grande Astroganga", tanto per citare la sigla.
Il meccanismo tramite cui Charlie si fonde con Astroganga non ha nulla di magico, ma sarebbe una tecnologia, per quanto magica. 
Infine, se forse era pur vero che il target della serie era per un'età sotto ai dieci anni, non mi pare fosse poi tanto poco violenta ed esageratamente infantile, basta pensare al finale. Poi c'è da dire che la serie non l'ho mai più rivista, ne ho solo letto su libri, riviste e web.
Di contro, se Astroganga era considerata una serie "più infantile rispetto alle altre produzioni giapponesi", voleva dire che gli addetti al settore avevano la percezione che gran parte dei cartoni animati giapponesi non erano indirizzati agli under seven.
Talvolta, quando l'argomento sono gli anime fine anni 70/primi anni 80, bisogna leggere tra le righe, anche le poche righe a disposizione.

"La grande corsa sui circuiti privati" è la prima parte dell'inchiesta sulle televisioni private locali e i primi tentativi di riunirsi in syndacation, cosa che alla fine porterà al monopolio privato Fininvest.
L'articolo voleva render conto dei vari circuiti pubblicitari, i concessionari pubblicitari, i consorzi e le case di distribuzioni, cercando di chiarire il caos di quel periodo. Non mancano anche accenni ai programmi proposti, oltre che all'elenco delle emittenti che aderivano ad ogni syndacation/consorzio/concessionarie di pubblicità.
Con una certa capacità predittiva la redazione mise il bolide di "Canale 5" in testa, e lo resterà per tutta la gara, arrivando a doppiare tutti gli altri concorrenti, purtroppo era una competizione abbastanza truccata... in fondo mancava una legge di regolamentazione dell'etere, quindi ognuno faceva un po' quello che voleva e la legge non verrà varata fino a quando chi doveva avrà raggiunto la totale egemonia pubblicitaria sugli altri possibili e teorici concorrenti.
Comunque in questo frangente c'era ancora concorrenza tra i vari attori privati, quindi l'inchiesta (che terminerà con il prossimo numero) scatta una bella fotografia della situazione a primavera 1981.
Questa è una tematica che ho già trattato più volte sul blog, a titolo di esempio inserisco i post qui sotto, dove ci sono vari altri link da consultare:


martedì 1 ottobre 2024

Mattel Natale 1983



In questi dieci anni ho più o meno regolarmente postato molti cataloghi di giocattoli (64 con questo), tra cui quelli specifici degli articoli Mattel, con questo del Natale 1983 arrivo a completare le annate dal 1976 più vari ed eventuali sempre targati Mattel:

Con questa panoramica di articoli ludici della Mattel si potrà essere testimoni del successo di una linea di giocattoli, per poi annotarle il suo più o meno lento declino, la nascita di un nuovo trend di giocattoli che poi verrà sostituito da un altro. 
Per esempio si potrà attestare i vari cambiamenti che la linea del Big Jim ha vissuto nel tempo, per poi vederne un lento declino, oppure il boom dei robottoni dei cartoni animati giapponesi, che durò relativamente poco, ed in questo catalogo per il Natale 83 fanno il loro esordio i "Masters of the Universe", che per me sono una vera m*rd* (comprate due vocali), sia come linea di giocattoli che come cartone animato, ma i gusti sono gusti  ^_^
Resta inossidabile nel tempo e nella plastica, prima, durante e dopo, solo la Barbie... 

Una delle cose più interessanti del catalogo sono i prezzi, chi avesse anche conoscenze di economia potrà farsi due conti su quanto incideva nel bilancio di una famiglia l'inflazione nei giocattoli, per esempio la roulotte di Barbie:
1976 = 13 mila lire
1977 = 16500 lire
1978 = 16500 lire
1979 = 18500 lire
1980 = 25000 lire
1981 = 34500 lire
1982 = 39500 lire
1983 = 45000 lire!

Dal 1976 l'incremento del prezzo fu più del triplo!



Il catalogo consta di 63 pagine, gli articoli di Barbie arrivano fino a pagina 32, poco più della metà... in pratica metà del catalogo è barbicentrico   >_<

domenica 29 settembre 2024

"Space Cruise Yamato" roman album (settembre 1977)


Nei mesi scorsi ho ricercato informazioni sulla proiezione del lungometraggio animato di montaggio "Space Cruiser Yamato" durante il "XVI° Festival Internazionale del film di fantascienza" di Trieste dal 8 al 15 luglio 1978, il tutto nasceva dal ritrovamento del cartonato "Incrociatore Spaziale Galaxy" e da vari articoli dei quotidiani dell'epoca che davano conto della proiezione del film.
Negli anni avevo comprato anche il roman album del film "Space Cruiser Yamato", che, essendo stato pubblicato a settembre 1977 non può riportare informazioni sulla proiezione italiana della versione di montaggio in inglese avvenuta a Trieste, ma è comunque un documento  ^_^
Qui sotto riepilogo i relativi post su questo film mai arrivato nei cinema italici nel 1978 e poi giunto in formato di serie direttamente in televisione tramite l'emittente della "Svizzera Italiana" nel novembre 1980.










Le viste nipponiche, a differenza della quasi totalità di quelle che verranno pubblicate in Italia in quel periodo, oltre ad essere informative e ben più curate, contenevano stupendi poster.
Appena qui sotto quello di Stasha, ma ancora più bella l'illustrazione del retro, con il viaggio della Yamato.

giovedì 26 settembre 2024

TV Sorrisi e Canzoni n° 7 dal 15 al 21 febbraio 1981 - Primo articolo sul telefilm Dallas trasmesso dalla Rai


In un commento ad un post il lettore "Mon. Calamari" mi ha sollecitato ad inserire altri "TV Sorrisi e Canzoni", son stato così colpito dal fatto che il commentatore si sia fin definito un mio "follower" che, oltre a commuovermi, mi è parso il caso di esaudire immantinente la sua richiesta  ^_^
Non avendo "Mon. Calamari" espresso preferenze particolari, ho deciso di inserire il "TV Sorrisi" con il primo articolo sul telefilm "Dallas" quando era trasmesso ancora dalla Rete 1 della Rai, in quanto vorrei aggiungervi un "TV Sorrisi" con il primo articolo della trasmissione su "Canale 5", per concludere con una piccola chicca che è da un po' che volevo postare.
Preciso che il telefilm, o forse sarebbe meglio definirla "serie tv" o "serial", "Dallas" mi ripugnava, i miei genitori non si perdevano un episodio, io non ne ho mai visto uno, ciò non toglie che faccia parte di quelle serie tv di enorme successo che segnarono un'epoca televisiva.
L'articolo su "Dallas" è più che altro incentrato sul suo protagonista cattivo, J. R. alias Larry Hagman, non essendo ferrato né sul personaggio né sulla serie, non posso commentare alcunché, se non che resta un vero mistero televisivo il come ed il perché la Rai prima sottoutilizzò la serie trasmettendone episodi a caso e poi se la fece sfilare da Fininvest, che la trasformò in un trionfo enorme. Il successo di audience di cui "Canale 5" aveva assoluto bisogno proprio in quel preciso momento storico televisivo. Alla Rai furono doppiamente geniali, persero una trasmissione iper popolare, nonostante sapessero il boom di ascolti avuto negli Usa e nel mondo, e rafforzarono la futura diretta avversaria televisiva, il tutto in un colpo solo!

Il numero in questione contiene altri articoli, che per me restano poco o per nulla interessanti, ma magari ad altri potranno piacere:
i vincitori ed i vinti del Sanremo 1981 appena concluso;
le gemelle Kessler in "Buonasera con...";
Sandra e Raimondo per San Valentino;
un articolo (perlopiù foto) sui fantasmi;
la recensione del film della settimana;
le solite varie rubriche fisse;
le tante pubblicità vintage
i programmi delle tv locali delle tre venezie.

Ho omesso l'articolo sulla Streisand, mai sopportata né come cantante (comunque stupenda voce) che come attrice.

lunedì 23 settembre 2024

"Assalto alla Jac Bank" - Clementoni Giochi (1972)


Pur non leggendo regolarmente nessun fumetto di Jacovitti, ero molto affascinato dalle sue caotiche e visionarie illustrazioni, ergo uno dei suoi giochi in scatola per la "Clementoni Giochi", visto il prezzo più che abbordabile e la dotazione completa, non potevo lasciarlo sul banchettino del venditore  ^_^
Mediamente il prezzo online oppure alle fiere specifiche è abbastanza alto, anche se le confezioni non sono complete e/o mezze disastrate, in questo caso mi sono ritrovato con una scatola esterna quasi perfetta ed uno stato interno pressoché intonso, direi praticamente mai giocato. Le carte da gioco e i sacchettini che contengono le monete d'oro paiono nuovi, le monete d'oro fin luccicano!  ^_^
In cortile non vidi mai uno di questi giochi (o non ricordo di averci mai giocato), quindi non posso valutare la sua giocabilità, ma dalla lettura del regolamento potrebbe sembrare divertente, anche perché si giocava due contro due: 
il Pistolero e il Messicano dovevano svaligiare la "Jac Bank" impossessandosi della cassaforte, Cowboy e Sceriffo dovevano impedirlo.

I quattro personaggi sopra elencati sono anche quelli che si possono ammirare sulla confezione illustrati da Jacovitti.

Scrivo "potrebbe sembrare divertente" perché la vittoria finale mi è sembrata un po' sbrigativa, con un semplice lancio dei dadi... senza contare che il regolamento non specifica il senso delle carte "CLIC!" e quelle con il nome del personaggio (Pistolero, Messicano, Cowboy, Sceriffo), tra l'altro le più numerose (19 su 40). Direi che siano carte prive di valore, che non incrementano il punteggio per la vittoria, ma non è esplicitato.
Forse per la vittoria finale si potevano inventare qualcosina di più divertente.
Poi, non avendoci io mai giocato da bambino, bisognerebbe avere una valutazione da parte di chi ci giocava.

Si potrebbe chiosare sul ruolo stereotipato del messicano cattivo, ma negli spaghetti western del periodo i messicani erano i cattivi (differentemente dai peones, le vittime), quindi Jacovitti si limitò a riportare ciò che vedevamo in tv e/o al cinema. Stesso discorso per la figura del Cowboy tra i buoni, chiediamolo ai nativi americani...
Per un fan di Jacovitti, cosa che io effettivamente non sono, il valore del gioco in scatola penso sia dato dalle varie illustrazioni presenti nella confezione, da quella sulla scatola, passando per il coloratissimo tabellone di gioco, per finire con le carte, aggiungendoci anche la roulette e pure i 4 segnalini equini alla Jacovitti.

Il gioco allestito con cassaforte e roulette, faceva la sua bella figura.
La prova che il gioco fu poco giocato (forse a causa del finale poco fantasioso?) è dato, oltre dallo stato di conservazione dei vari pezzi, anche dall'integrità della cassaforte. Ammetto che ho avuto qualche difficoltà ad assemblarla, ipotizzo che farlo molto spesso l'avrebbe distrutta.


A sinistra i quattro scompartimenti con le 40 carte per colore (un colore = un personaggio).
A destra i quattro sacchettini verdi con le 96 monete d'oro totali. Nella mia confezione ve ne sono 96.
Come sempre nei giochi in scatola della Clementoni la dotazione di pezzi era corposa, specialmente in quelle degli anni 70, e pure questa confezione non fa difetto a questa scelta aziendale/produttiva.

sabato 21 settembre 2024

Il modulo di contatto del blog non inviava le mail - Parte 2

 



Mi sono accorto che di nuovo il "Modulo di Contatto", che permette di inviarmi delle mail, non funzionava, in quanto si disattiva e devo riattivarlo ogni volta... tra l'altro lo avevo riattivato qualche giorno prima.

Ci si accorge che il "Modulo di (non)Contatto" non sta facendo ciò che dovrebbe fare, cioè contattarmi, perché la scritta "INVIO IN CORSO...", assieme ai dati e al testo inserito, persiste senza sosta. Quando funziona tutto lo scritto scompare dopo pochissimi secondi, istanti, se non succede, la mail non mi giungerà.

Nel caso ciò capiti, magari mi si può scrivere un messaggio in un qualche post, così lo riattivo e mi si può rimandare eventualmente la mail.

giovedì 19 settembre 2024

Anime Cult - Immagini, ricordi e collezioni dal Sol Levante (n° 22 - primo numero bimestrale)


Primo numero bimestrale di "Anime Cult", ma nell'editoriale del CEO non c'è nessuna traccia di una qualche spiegazione e/o ammissione del fatto che forse "Japan Magazine" faceva effettivamente concorrenza ad "AC".
Va bene lo stesso, almeno ho un po' meno da leggere, basta solo che non mi chiudano la testata prima di esaurire le copie a cui ho diritto per l'abbonamento sottoscritto quando era un mensile...
Come sempre trovo che la parte più premiante della pubblicazione siano le interviste, ed anche in questo numero ve ne sono numerose:
Lorenzo Scattoni (doppiatore);
Giorgio Pelizzari (sceneggiatore);
Simona Diodovich (illustratrice);
Gian Claudio Galatoli (Doro TV, ITB, Mondo TV);
Takashi Saujo (animatore), terza ed ultima parte;
Patrizia Tapparelli (cantante sigle), terza ed ultima parte.

Questo numero bimestrale (dico, BIMESTRALE...) contiene il dossier "Spaghetti Manga", argomento di cui la testata si occupa fin dal primo numero. Temevo in un riciclone dei singoli articoli già proposti (in stile speciali Sprea che ho acquistato), ma direi che non è stato così, benché non è che abbia verificato ogni singolo numero precedente mettendolo a confronto con questo dossier... non posso entrare in modalità "investigatore Ultrashibuya" anche per "Anime Cult"... comunque qualcosina di ripubblicato a distanza di 25 anni effettivamente c'è, seppur con un velato avviso da parte della redazione. Ci torno più sotto.


Il primo scritto prende spunto dalla tanto sbandierata IA o AI, che ormai imperversa su tutti i media, e l'animazione giapponese, che in tanti vecchi anime propose personaggi artificiali senzienti, ergo AI o IA animate ante litteram.
Un paio di cose non mi son tornate, tipo l'affermare che il professor Tenma ripudiò Atom perché aveva una personalità differente dal figlio, ma non lo abbandonò perché non cresceva fisicamente?
Forse anche il fatto che ubbidiva al suo creatore poteva essere stato un aspetto dissimile dal comportamento del figlio umano. C'è da dire che non ho mai letto il manga e men che meno visto l'anime, quindi mi baso solo su ciò che ho letto e riletto più volte in decine di saggi/articoli.
Tra le IA o AI si inseriscono anche Poseidon e Ropuros di "Babil Junior", mi pare un po' tirata per i capelli come scelta. Passi ovviamente per Rodem, che è a tutti gli effetti un computer pensante, ma gli altri due mi son sempre sembrati automi programmati. Punti di vista.
Una piccola topica la si commette riguardo al gatto robotico Doraemon, che viene piazzato su Rai 1, mentre esordì su Rai 2 all'interno della trasmissione per ragazzi "Tandem". Potrei limitarmi ad affermare che "me lo ricordo" perché seguivo quella bella trasmissione Rai, ma ho anche i "TV Sorrisi e Canzoni"  ^_^
Alla fine dell'articolo, però, c'è la solita sorpresona dell'autospottone editoriale per promuovere la rivista "Cyberpunk", anche nel numero precedente c'erano un paio di articoli così... spero solo che nello speciale "Cyberpunk" il simpatico "gatto spaziale" sia stato trasmesso da Rai 2   ^_^


L'articolo, ovviamente in scala solo accennata, ripropone tale tematica.

sabato 14 settembre 2024

"Almanacco d'Italia AGE" anni 1978-1979-1980-1981


Ogni tanto posto qualche esempio sui dietro le quinte dei miei acquisti di materiale editoriale vario, quelli che chiamo "buchi nell'acqua", che lo possono essere economico e/o volumetrico.
Per ricordare che per ogni post di un qualcosa che può essere considerato interessante (magari dalla nicchia della nicchia di appassionati), ci sono tanti altri non post di materiale che si è dimostrato inutile o quasi del tutto inutile. Ergo, venire su questo blog per trarre informazioni e spunti, magari per inserirli in supporti editoriali a pagamento, senza avere la simpatia di citare la fonte originaria, non è il massimo della correttezza, visto che tutto il lavoro te lo ha fatto un altro  ^_^
Ovviamente la questione vale per tutti gli appassionati che inseriscono le proprie collezioni varie, comprate a suon di soldoni, gratuitamente sul web, ma anche coloro che inseriscono informazioni di varia natura sull'animazione giapponese, compresi i vecchi forum e le pagine di FB.
Nella mia ricerca di articoli o libri che trattarono l'animazione giapponese dagli anni 60 ai primi anni 90, mi capita di andare un po' a tentativi, talvolta posso avere una minima traccia che una testata specifica o un libro contenga le informazioni che mi potrebbero interessare, altre volte vado a caso.
Quando acquistai i sette volumi dell'Annuario Rizzoli andai completamente a caso ed il risultato finale fu abbastanza sodisfacente, venivano citati sia gli anime che altre tematiche che posto sul blog, ma in generale era riportato il panorama dell'evolversi del mondo televisivo e cinematografico del periodo. Tra l'altro i volumi della Rizzoli sono anche belli da esporre, cosa che ho fatto subito.
Quindi ho provato a cercare altro materiale simile, e mi sono imbattuto negli "Almanacco d'Italia AGE", anch'essi dal costo basso come gli "Annuari Rizzoli", acquistando i volumi degli anni con i fatti dal 1978 al 1981.
Purtroppo è stato uno dei tanti "buchi nell'acqua"... che ha aumentato pressoché inutilmente il volume di carta che mi ritrovo in casa, infatti i quattro libri nel loro insieme pesano 3656 grammi, con il solo volume con i fatti del 1978 che pesa 1058 grammi... e sono pure brutti come fattura  ^_^
In pratica ho trovato solo un trafiletto che nel volume del 1980 con i fatti del 1979, che informava sulla serie di Remi, nulla su Goldrake in nessuno degli altri volumi o su qualunque altro cartone animato giapponese.
C'è da dire che il formato di questi annuari Age è di minor grandezza, circa la metà, ergo molto meno spazio, ma mi ha sorpreso l'assenza della tematica "cartoni animati giapponesi". Mancano, comunque, articoli di commento generale, presenti negli "Annuari Rizzoli" e le informazioni vertevano in generale più sulla politica, largo spazio ai provvedimenti delle giunte regionali o alcuni ministeri...
Per ogni volume ho inserito l'indice generale, tanto per dare un'idea dei temi trattati, poi ci sarebbe stato un indice un po' più particolareggiato, ma alla fine non cambiava il risultato finale: 
non c'è nulla che mi interessi...

In un paio di occasioni si cita "Guerre Stellari", ma poca roba.


Per non archiviare nel "completamente inutile" questo mio acquisto da tre chili e rotti, inserirò il volume del 1980 con i fatti del 1979, in cui c'è la mini citazione di Remi, nella "Pre-saggistica sugli anime dal 1978 ai primi anni 90", benché in altri casi io non vi abbia inserito altri libri che riportavano mini citazioni simili.
Ergo, con questo volume della AGE, sono arrivato a 43 libri che a vario titolo e lunghezza si occuparono di animazione giapponese in Italia dagli anni 60 alla metà del anni 90, direi una bella bibliografia per chi vorrà usufruirne   ^_^  (e ne ho altri)



La parte del volume che riportava i fatti inerenti lo spettacolo accaduti nel 1979 testimonia per il 22 ottobre 1979 (giorno giusto) l'esordio di Remi, si parla anche degli occhialini in 3D (se ne parla pure in questo post e nei suoi commenti: "Il paese incantato").
La cosa divertente è che il titolo recita "Sulla Rete Uno un nuovo personaggio giapponese", quindi ve ne erano anche di "vecchi" di personaggi giapponesi? 
Solo che mai prima di questo trafiletto (e mai dopo) questi "Almanacchi d'Italia" della AGE ne avevano mai trattato... sembra quasi che si siano svegliati da un torpore informativo per poi tornare a dormire, e neppure lo tsunami mediatico dell'aprile 1980 contro i cartoni animati giapponesi li desterà, visto che nel volume del 1981 con i fatti del 1980 non vi è traccia delle polemiche contro gli anime.