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mercoledì 11 agosto 2021

Apologia di Dragon Ball, le ragioni di un successo planetario



TITOLO: Apologia di Dragon Ball, le ragioni di un successo planetario
AUTORE: Chiara Aviani Barbacci
CASA EDITRICE: Streetlib
PAGINE: 341
COSTO: 18,99 
ANNO: 2020
FORMATO: 21 cm x 15 cm
REPERIBILITA': on line
CODICE ISBN: 9788892598423


Anagraficamente non potrei essere un fan della prima ora della serie di Dragon Ball, la mia è la generazione del first impact dei cartoni animati giapponesi, Goku e soci ebbero, però, il grande merito di ravvivare la fiamma della passione verso gli anime, che a fine anni 80 era di molto scemata.
Quale fu il mio primo incontro con Dragon Ball?
Stavo assolvendo agli obblighi di leva e nel pomeriggio del weekend, se non eravamo di servizio e non volevamo uscire in quanto la caserma era sperduta nel nulla, ci mettevamo davanti ad una delle prime mini tv a cristalli liquidi e in un piccolo gruppo ci guardavamo su "Junior TV" questo strano cartone animato di combattimento, che un po' ricordava, per il clima scherzoso, Hurricane Polimar.
Negli anni successivi mi è capitato di vedere un po' di puntate, qualcuna di seguito, molte altre no, anche qualche film che veniva trasmesso il pomeriggio su Rai 2, il che fa di me un fan della primissima ora, che conosce a grandi linee la storia, ma non nel particolare i personaggi e le varie saghe.
Il saggio mi ha permesso di fare una mega full immersion e scoprire un sacco di aspetti a me sconosciuti di "Dragon Ball" e "Dragon Ball Z", le due serie analizzate. Per esempio tra le tante cose che ignoravo c'era che la "Z" di "Dragon Ball Z" fosse nelle intenzioni originali di Toriyama un semplice "2", cioè la seconda serie di "Dragon Ball".
Il saggio si concentra principalmente su "Dragon Ball Z", la saga dei Sayan, la saga di Freezer, la saga degli umani artificiali, la saga di Majin Buu.
Chiaramente ho apprezzato di più le parti del saggio che analizzavano le cose che a grandi linee conoscevo, come i primi sette capitoli, da "Le Sfere del Drago" a "I Sayan". Ho apprezzato meno i tre capitoli dedicati a Trunks, un po' perché il personaggio non mi è mai piaciuto le poche volte che l'ho incrociato, un po' perché non sapevo che avesse tanta importanza nello svilupparsi della trama generale.
L'autrice fa largo uso delle similitudini con eventi storici, mitologici, religiosi e narrativi. Forse un po' troppi. Mentre ho apprezzato quelli con "Il Signore degli Anelli di Tolkien, mi sono parsi un po' fuori luogo quelli con il cristianesimo  e la variante cristologica occidentale. Non dubito che i singoli parallelismi descritti non siano presenti, ma se non erano nell'idea originale dell'autore mi paiono forzature. Un saggista eschimese o di qualche gruppo etnico dell'Amazzonia potrebbe vederci collegamenti con la propria cultura/religione, ma che Toriyama ignorava.
Un'altra similitudine che mi ha fatto storcere il naso è quella tra i Sayan e il popolo di Israele, non tanto perché sia errata, ma, benché questa sia espressamente una "apologia" di Dragon Ball, non si può metterla in rapporto con qualsiasi cosa  ^_^
Nonostante il tirare in ballo ogni tanto i personaggi di Tolkien mi abbia colpito, forse si è un po' esagerato anche su questo versante. Vegeta non può essere paragonato contemporaneamente a Boromir, Gollum, Denethor ed Eowyn, sono personaggi differenti tra di loro.
Probabilmente questi parallelismi si potrebbero fare per qualsiasi serie animata giapponese (specialmente se lunga) se si sia è in possesso della cultura necessaria, come dimostra di avere l'autrice.
Per esempio a me verrebbe, qui su due piedi mentre scrivo, la similitudine Marvel tra un Freezer/Galactus e un Vegeta/Silver Surfere (mi riferisco ai fumetti della "Editoriale Corno" che leggevo da bambino).
Con questa mia critica, però, non vorrei dare l'impressione sbagliata, il saggio mi è piaciuto, di più nella sue parti che in qualche modo conoscevo un minimo, va da sé che un appassionato di "Dragon Ball" lo apprezzerà in toto.

L'indice del saggio.


 

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