TITOLO: Il mondo dei fiori e dei salici, autobiografia di
una geisha
AUTORE: Masuda Sayo
CASA EDITRICE: O barra O Edizioni
PAGINE: 173
COSTO: 14€
ANNO: 2014
FORMATO: 20 cm X 13 cm
REPERIBILITA': Ancora presente nelle librerie di
Milano
CODICE ISBN: 9788897332671
Mi è capitato sovente di
avere qualche diverbio sul web con appassionati del Giappone, in
realtà più fanatici che appassionati, riguardo al considerare la
geisha una prostituta oppure no. Personalmente ho sempre trovato
fastidioso il voler elevare a rango di “artista” l'attività di
una geisha, fingendo di non vedere quale fosse la sua attività
principale, e, in particolare, fingendo di non vedere come quella
donna fosse diventata geisha: venduta dalla famiglia da bambina e
privata della libertà.
Di certo, se una geisha
era particolarmente dotata, poteva guadagnarsi una fama tale da avere
lei il potere contrattuale più forte nel rapporto col cliente, ma la
moltitudine di loro era solo carne da vendere, e qualche ballo o una
musica suonata con lo shamisen non le rendevano artiste.
Rispetto ad una semplice
prostituta di un postribolo la geisha era una privilegiata, con un
buon “danna” (l'amante) poteva fare la vita della signora, ma le
altre? E per arrivare a quell'apice della loro carriera “artistica”
cosa avevano sacrificato?
Spero che tutti gli
appassionati del Giappone che hanno questa infatuazione per la vita
della geisha leggano questo bel libro, e spero che ne traggano
qualche insegnamento.
In questo libro c'è la
storia di Masuda Sayo scritta da Masuda Sayo stessa, in cui racconta
la sua vita dall'età di 5 anni fino ai 32, con dentro tutta la sua
esperienza da geisha, e tutte le sue sofferenze di donna.
Quasi inutile dire che il
libro è triste, mi ha ricordato il film d'animazione “Una tomba
per le lucciole” dello Studio Ghibli, non per la tematica, ma per
il medesimo clima di disperazione e solitudine, anche se Masuda Sayo
non finisce come i due piccoli protagonisti del film di Isao
Takahata.
Masuda Sayo nasce nel
1925, il suo essere figlia illegittima le causa una vita di stenti e
maltrattamenti fin dalla tenera età di 5 anni, durante i quali
lavora come bambinaia, in realtà come schiava, fino a 12 anni. A 12
anni viene venduta dalla madre all'okiya (casa di geisha) Tokenoya
(“La casa del bambù”) nei pressi della stazione termale di Suwa.
Dopo 4 anni di duro apprendistato fa il suo debutto come geisha, cioè
a 16 anni, sopporta questa vita per 10 anni, quando, pur di
allontanarsene, si arrabatta a fare qualsiasi lavoro, anche per la
necessità di mantenere suo fratello minore.
Nel 1957 prova a
partecipare ad un concorso della rivista femminile “Shufu non tomo”
dal titolo “Storie di vere donne”, scrivendo la sua storia. In
realtà sa appena scrivere in hiragana, dato che in una scuola per
geisha l'importante era apprendere danza, musica e canto, non lettura
e scrittura. Alla faccia di quei fan delle geisha che affermano che
non erano prostitute perché ricevevano un'istruzione.
Arriva seconda al
concorso della rivista femminile, in seguito la casa editrice
Heibonsha fiuta il valore editoriale della sua autobiografia
proponendole di farne un libro.
Oltre al valore storico e
di denuncia sociale di questo scritto, è presente una precisa
ricostruzione dell'ambiente di lavoro, dei termini e della carriera
di una geisha, a titolo d'esempio:
tama (valore della
bambina al momento della vendita);
zashiki (banchetti);
gyokudai (retribuzione di
una aspirante geisha),
hangyoku (soprannome
delle aspiranti geisha, cioè “metà paga”);
marukagae (i due anni
successivi al debutto);
goshugidori (“colei che
prende le mance”, i due anni dopo il marukagae);
danna (patron o amante
principale);
nakamorai (un cliente
messo in attesa per una geisha specifica);
zehimorai (la priorità
data ad un cliente che richiedeva una specifica geisha e
nessun'altra);
mizuage (“la prima
volta” di una geisha sedicenne, che la tenutaria della casa spesso
vendeva più volte...).
Ho cercato qualche info su Masuda Sayo, anche perché mi sembrava necessario dare un volto a questo racconto, ed ho trovato una sua foto del 2004, è deceduta nel 2008.
Ovviamente lei è quella a sinistra, assieme alla foto c'era anche un articolo in inglese:
Ho scoperto da poco il tuo blog che trovo molto interessante.
RispondiEliminaMi ha colpito in particolar modo questo articolo, che mi trova concorde al 100%.
Mi procurerò questo libro, che mi interessa molto.
Complimenti per il blog e un caro saluto!
Orlando
Grazie per l'apprezzamento ^_^
EliminaQui i libri sul Giappone non mancano, spero tu riesca a trovare altri titoli interessanti ;)
Stefano