Concludo questo trittico di calcio in versione giochi in scatola con il "Goleador" della "Harbert", che faceva parte della tipologia più simulativa, mentre i giochi in scatola classici li considerò più sul versante arcade, se si vuole fare un paragone con i videogiochi.
Con "Goleador" segnavi veramente, non immaginavi di segnare... con "Goleador" prendevi il palo veramente... con annesse imprecazioni :]
Il gioco della milanesissima "Harbert" ti trasmetteva le medesime sensazioni del "Subbuteo" o del "Football Mondial Arcofalc", cioè quelle del bigliardino, direi il capostipite di questa tipologia di gioco del calcio simulato.
Essendo il nome "Goleador" un termine generico, ai tempi venne usato per più giochi a tema calcio, in primis dalla stessa "Harbert", che lo sfrutto anche per "Goleador Derby" e "Goleador Super Star", generando un po' di confusione.
A dimostrazione di quanto replicassimo il calcio ludico nel nostro tempo libero, a fronte di un calcio televisivo pressoché inesistente (all'opposto di oggi...), si possono consultare i seguenti post di giochi ispirati al calcio, tutti del medesimo periodo temporale:
La datazione del gioco è abbastanza semplice, in quanto sulla confezione è riportata la scritta "Autorizzazione della Lega Nazionale Professionisti della FGCI del 13-2-1973".
(Un'immagina ingrandita della dicitura è a fine post)
Il gioco era divertentissimo, ci passammo interi pomeriggi a sfide infinite.
Inoltre, rispetto ad altri, per esempio gli omini del "Subbuteo", era più resistente, anche se non indistruttibile. Quando uno schiacciava con una mano uno dei calciatori, appoggiandocisi con tutto il peso del copro, si piegava...

Dal numero 1 del gennaio 1974 di "Nuova Rivista Giocattoli" della "Assogiocattoli" si ha una ulteriore conferma della datazione della confezione.
Si noti che il testo della pubblicità non era indirizzata, ovviamente, ai bambini, ma ai negozianti/grossisti.
Un po' rimpiango quando la presenza di un testimonial di una squadra avversaria non mi impediva assolutamente di farmi comprare un gioco sul calcio, oggi sarebbe improponibile... (becerume del calcio)
Comunque alla "Harbert" ebbero la saggia idea di far indossare al testimonial un anonimo maglioncino, così magari i padri sganciavano la pecunia con meno dolore ^_^
La letture del poche regole, essendo un gioco basato sulla simulazione del calcio reale, mi ha fatto ricordare che qualcuno provava a muovere il campo per indirizzare la sfera di metallo nel suo settore del calciatore... ed era rigore!
Questo generava qualche tensione, perché da bambini (ma anche da adulti...) c'è sempre qualcuno che tende a negare anche l'evidenza... altrimenti non saresti stato neppure così scorretto da muovere il campo...
Era promosso anche il gioco in quattro, cioè un giocatore per ogni manopola, ma la ovvia mancanza di coordinamento tra i due soci, creava ulteriori malumori.., sconsigliatissimo...


Come spesso accadeva in quel periodo, la medesima confezione era pensata per essere esportata.

Sopra e sotto i segna gol.

Da bambino mi immaginavo che la "Harbert" fosse statunitense o inglese, come il "Subbuteo", ed invece era di Milano!

La copertina della rivista dove è presente la pubblicità della "Assogiocattoli".








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