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venerdì 14 novembre 2025

Manga Academica vol. 18, rivista di studi sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese



TITOLO: Manga Academica vol. 18, rivista di studi sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese
AUTORE: Autori vari
CASA EDITRICE: Società  Editrice La Torre
PAGINE: 155
COSTO: 16,50 
ANNO: 2025
FORMATO: 21 cm x 15 cm
REPERIBILITA': online
CODICE ISBN: 9788896133767


18 volumi in 18 anni!
"Manga Academica" è diventata maggiorenne!
Quasi mi commuovo... ricordo ancora l'anno della sua nascita, i primi passetti, l'inizio della scuola... e ora può votare! (oddio... poi dipende dal voto...)
Può fare la patente! (oddio... dipende da come guida...)

Comunque mi auto cito dalla prima recensione:
In pratica questa collana (siamo al volume 1) vorrebbe essere, e speriamo che sia, una pubblicazione delle tesi e degli articoli relativi a convegni e a conferenze sui manga e gli anime. Tesi ed articoli che altrimenti rimarrebbero relegati a pochi. Un'idea meritoria che mi auguro continui.

Direi che il mio auspicio è stato più che confermato, l'idea meritoria si è consolidata in un impegno costante, passando dalla sola annuale "Manga Academica" ad altri 17 titoli di saggistica inerenti manga, anime e cultura giapponese.
In un mondo editoriale dove chi pubblicava saggistica a tema si  è un po' perso, oppure ha chiuso i battenti, anche se altri editori si stanno affacciando (vedi Dynit), la "Società Editrice La Torre" mantiene il suo impegno, ed anche se talvolta non capisco proprio tutto quello che pubblicano (sob...), almeno pubblicano saggistica non banale.


Quello che spesso non capisco degli appassionati di animazione giapponese, che in una parte non minoritaria pensano di sapere tutto di tutto, è come possano non avere tutti e 18 i volumi pubblicati fino ad oggi.
C'è da dire che, purtroppo, i tanti volumi pubblicati dalla "Società Editrice La Torre" non vengono distribuiti nelle librerie, in primis da Mondadori e Feltrinelli, cosa che permetterebbe di allargare di molto la platea dei potenziali interessati.
Resta che i 18 volumi di "Manga Academica", più tutti gli altri saggi della casa editrice, fanno la loro bella porca figura sulla libreria   ^_^
Come al solito a fine post c'è il dettagliato indice del saggio.

Il primo contributo indaga le riviste nipponiche che, dai loro esordi, pubblicarono manga. Ovviamente i primi "manga" non erano quelli attuali, ma semplici strisce a fumetti.
L'autore riassume le varie tesi su come e quando si possa far risalire la nascita della prima pubblicazione manga, per poi passare al fulcro dell'analisi, iniziando con le riviste a fumetti introdotte dagli Occidentali tra il XIX e il XX secolo.
Ovviamente si parte con "The Japan Punch" del 1862, la prima rivista a fumetti pubblicata in Giappone, seppur in inglese, edita da un Occidentale. Mentre la prima rivista a fumetti in giapponese fu "Tobae" nel 1887, a cura di un francese.
Man mano si arriva al dopoguerra, prendendo in esame tre riviste, una per ragazze e due per ragazzi:
Nakayoshi (1955);
Weekly Shonen Sunday (1959);
Weekly Shonen Jump (1968).

Come valutazione del modificarsi dei contenuti di queste testate vengono utilizzate le copertine, che nel tempo cambiarono i soggetti mostrati.
Non ho capito perché nel titolo del contributo si scriva "questa tesi eversiva", se fosse quella dovuta alla valutazione delle copertine, non mi pare tanto campata in aria... oppure non ho capito nulla  :]

Il secondo contributo è incentrato su "Sailor Moon", spiegando la parabola dei telefilm made in Usa che la anticiparono e che influenzarono anche il Giappone negli anni 70, per poi essere a loro volta influenzati di nuovo da "Sailor Moon".
Le serie tv statunitensi prese in esame sono più di una, ma quelle più citate sono "Wonder Woman" (sempre sia lodata Linda Carter) e le "Charlie's Angels", che non avevano come protagoniste ragazze studentesse, ma donne, però erano l'emblema del nuovo "female hero" statunitense.
I due telefilm sopra citati li vedemmo anche noi tra la fine degli anni 70 ed i primissimi anni 80, e furono indubbiamente una novità.
Inoltre è trattata la serie degli anni 90 che ripropone il concetto di "bella ragazza combattente" ("sento bishojo"), "Buffy", di cui non perdevo un episodio (anche grazie al VHS), mentre l'altra serie analizzata, "The Powerpuff Girls", la conosco solo per nome, essendo un pelino fuori target :]
Segnalo che l'autore di questo contributo si era già cimentato nella tematica "Sailor Moon/USA" nel saggio "Nel nome della Luna - Origini, rivoluzioni ed eredità di Sailor Moon", pubblicato sempre in questo 2025.



Io non ho social (sono a-social, per fortuna...), quindi non uso neppure "Tik-Tok", quindi scoprire di come e quanto le sigle degli anime (anche se direi non dei miei cartoni animati giapponesi) vengano veicolate su quella piattaforma, creando nuove community di nuovissimi appassionati, è stata una scoperta interessante.
Termini come "microcelebrity" e "self-branding" mi erano (e sono) sconosciuti, come gran parte dei termini tecnologici esposti, ho fatto un pelino fatica a raccapezzarmi tra i dati e i concetti espressi, ma la lettura è stata rivelatrice di un mondo che mi era sconosciuto.
Inserisco la scan qui sopra delle pagine 65 e 66, dove l'autrice spiega il suo studio presente nel terzo contributo, per evitare di scrivere castronerie...

Il quarto ed ultimo contributo analizza il concetto di "super flat" coniato dall'artista "Takashi Murakami, e il suo rapporto con l'universo otaku..
Ovviamente conosco l'artista, alcune delle sue famose opere, ho già letto saggistica sul "super flat" e gli otaku, ma ciò non mi rende sufficientemente conoscitore del tema per commentare oltre.
Lo scritto resta interessante, seppur un po' ostico in alcuni punti. 


Il dettagliato indice del libro, tramite cui si potrà valutare meglio i contenuti del saggio.

 

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