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sabato 16 dicembre 2023

I cartoni animati 80’s 90’s raccontati da Non è Successo Niente



TITOLO: I cartoni animati 80’s 90’s raccontati da Non è Successo Niente
AUTORE: Nicolò Targhetta
CASA EDITRICE: Beccogiallo
PAGINE: 363
COSTO: 21 
ANNO: 2023
FORMATO: 21 cm x 14 cm
REPERIBILITA': online
CODICE ISBN: 9788833142883


Io sapevo che moooolto probabilmente il libro non avrebbe collimato con ciò che io considero leggibile in tema di animazione giapponese, ma finché non lo leggi, non puoi avere la certezza che possa piacerti o meno. 
Inoltre sono sempre curioso di capire come vengono visti i "vecchi cartoni animati giapponesi" da parte delle nuove (non nuovissime, in quanto l'autore mi pare di aver letto sia del 1986, ergo ultra trentenne) generazioni. 
Infine volevo valutare se questo scritto potesse essere annoverato tra quella che ho battezzato "nuova saggistica su manga, anime e Giappone", benché lo scritto non sia minimamente saggistica, è un elenco di cartoni animati.
Stante che il libro non è saggistica, ma le caratteristiche con la "Nuova Saggistica" sono presenti:
autore che proviene dai social; autore che si cimenta per la prima volta con la tematica; casa editrice alla prima pubblicazione in tema, benché si occupi di graphic novel; totale assenza di bibliografia e sitografia, manca addirittura l'indice... 
Però le immagini sono pressoché assenti.
Le serie sono divise in due decenni (prima parte anni 80 e seconda parte anni 90) e vengono elencate in ordine alfabetico.

Sono rimasto negativamente colpito dal fatto che la casa editrice sia la "Beccogiallo", che si occupa proprio di fumetti, ai tempi comprai "Ustica, scenari di guerra", e il loro stand lo vedevo spesso alle fiere del fumetto, quando queste esistevano ancora le fiere del fumetto... 
Quindi mi chiedo come mai non abbiano affiancato all'autore un editor per evitargli di riportare su carta una sequela impressionante di errori, oltre alle parolacce e alle allusioni sessuali abbastanza fuori luogo...
C'è da dire che nell'introduzione l'autore avvisa il lettore, quindi anche me, della tipologia di scritto a cui ci si sta approcciando, e che ha pagato, aggiungo io, 21 euro.


Lettore avvisato, mezzo salvato, solo che il libro lo avevo già comprato  (ho fatto la rima)  ^_^ 
Bastano queste righe come disclaimer dell'autore verso il lettore pagante per sdoganare tutto quello che è stato scritto nel libro?
Secondo me no, poi di certo sbaglierò io  :]
Non conoscevo Nicolò Targhetta, si vede che rispetto agli altri suoi libri io sono fuori "targhet(ta)"  ^_^
Non pretendevo una analisi puntuale, nessuno può credere sia presente in un libro che in 363 pagine vuole trattare due decenni di animazione in Italia (in realtà tre decenni).
La scusante, però, di aver raccontato i cartoni animati "come se li ricordava" o "più o meno quello che ricordo" non ha senso, esistono siti e libri che trattano il tema animazione in Italia, bastava consultarli.
Saranno stati consultati? Mistero, in quanto manca sitografia e bibliografia, quindi l'autore ha visto TUTTE le serie elencate nel libro?
Sinceramente dubito, avrà consultato qualche sito, ma non sempre con la pazienza di cercarsi le informazioni corrette.
In questo sperduto blog GRATUITO io cerco, nel limite delle mie possibilità e senza l'ausilio di una casa editrice, di scrivere cose corrette (date in particolare), noto che non sia la priorità della casa editrice Beccogiallo.
Premessa:
il libro tratta tutta l'animazione arrivata in Italia, giapponese, statunitense ed europea (poca). 
Io ho letto SOLO le schede dei cartoni animati che conoscevo decentemente, quindi i tanti errori, volgarità e superficialità che ho riscontrato valgono forse per circa un quarto dello scritto. Di certo i restanti tre quarti saranno perfetti ed esenti da critiche, son stato sfortunato io a trovare schede approssimative e piene di battute da caserma/vecchi forum.
Direi che l'autore non avrà svolto il servizio militare, ma magari avrà partecipato all'epopea dei primi forum sugli anime. Le battute che ho letto, specialmente quelle a carattere sessuale, si configurano come quelle che leggevi sui forum, e non da parte di tutti gli iscritti, ma anche in quei luoghi virtuali la prassi era di una minoranza scelta   ^_^
Non mi ritengo un bacchettone, ma spendere 21 euro per leggere che Chobin è un plug anale non mi fa ridere... mi faceva ridere quando lo leggevo gratuitamente sui forum ad inizio anni 2000, ma nel 2023 su carta stampata a pagamento assolutamente no...
Poi c'è la COLOSSALE questione inerente il voler ascrivere agli anni 80 l'animazione, giapponese o meno, che in Italia venne trasmessa nel decennio 1970.
Se l'autore ha visto (ammesso li abbia visti e dalle sinossi dubiterei) i cartoni animati giapponesi di Capitan Harlock (1979), Danguard (per ora 1979), Goldrake (1978), Grande Mazinga (1979), Heidi (1978), Jeeg (1979), Kimba (1977), Lupin III (1979), Remi (1979), Vichy il vichingo (1976) e Barbapapà (inserito negli anni 90.. 1976) negli anni 80 e/o anni 90 non è colpa mia, ma tutti quelli elencati sopra, che hanno pure l'onore e l'onere di essere i primi trasmessi in Italia, SONO DEL DECENNIO 1970!!! 
In più in questo libro anche i cartoni animati di "Hanna & Barbera", che in alcuni casi arrivarono in Italia negli anni 60, vengono promossi ai fulgidi anni 80... tipo i Flintstones...
Il problema è che i cartoni animati trasmessi in Italia negli anni 60 e 70 sono spostati negli anni 80 e quelli trasmessi negli anni 80 (Dragon Ball  e i Cavalieri dello Zodiaco) sono spostati negli anni 90... forse l'autore soffre di uno sfasamento temporale?
Ribadisco, io ho fatto un check solo di un numero minoritario di serie animate.

Ci sono poi gli errori banali (tipo le armi dei robottoni riportate a caso) e le contraddizioni, come se lo scritto non avesse goduto del ben che minimo controllo da parte di un editor della casa editrice:
scritto e si stampi.
Qui sotto uno degli esempio di errori/contraddizioni.






A pagina 65 nella scheda sul Grande Mazinga, facente parte per l'autore della sacra trinità robotica,  si può leggere, riguardo a Ufo Robot Goldrake, Mazinga Z e Jeeg, che "non è un caso che due su tre siano usciti dalla mente vulcanica di Sua Maestà Go Nagai", ne consegue che uno dei tre non è di Nagai?! O_O
A pagina 67 si legge che il Grande Mazinga è di Nagai.
Quindi sono andato a rileggermi la scheda di Goldrake a pagina 61, ed è riportato come autore Nagai e che la serie fa parte della trinità.
A pagina 92, nella scheda di Jeeg, è ribadito che Jeeg fa parte della sacra trinità e che l'autore è sempre Nagai.
Quindi ho controllato a pagina 120 la scheda su Mazinga Z, ed anche in questa è scritto sia che è di Nagai sia che fa parte della trilogia mecha.
Sorgono, quindi, due quesiti:
1) quale tra Ufo Robot Goldrake, Mazinga Z e Jeeg non è di Nagai, come si può leggere a pagina 65?
2) ma una trinità formata da quattro entità (Mazinga Z. Grande Mazinga, Goldrake e Jeeg) resta una trinità?

Il punto, in realtà, è un altro, qualcuno ha letto lo scritto dopo la stesura definitiva prima di andare in stampa?

Questione volgarità gratuite.


Questo è un esempio circoscritto delle battute da forum/caserma presenti nel libro.
Probabilmente è lo stile dell'autore, che io non conoscevo, personalmente non l'ho trovato ironico.




In più occasioni le sinossi vengono viste con una ironia differente, ma comunque insensata, ne è un esempio, dal mio punto di vista, la scheda su "Pat la ragazza del baseball", che io manco seguivo, quindi non vi sono neppure affezionato. 
Non la sto buttando sul politically correct, ma secondo me la scelta della nazione, visto come trattano le donne, ha poco nesso con l'anime.

Entro un po' più nel dettaglio, ma non troppo, sulle schede che ho consultato, in quanto conoscevo le serie trattate.

A pagina 10 per "Anna dai capelli rossi" si fa un accenno al genere "World Masterpiece Theater"/"Meisaku", tra l'altro senza nominarlo (in apertura di scritto...):
Un giorno di gennaio 1980 l'intero Giappone si è svegliato con una gran voglia di usare il decennio appena cominciato per mettere in animazione tutta la letteratura europea del XIX secolo"

A parte che "Anna dai capelli rossi" venne tramesso in Giappone dal 7 gennaio 1979, ma si vede che l'autore è allergico alle datazioni, ma il genere Meisaku non nasce nel gennaio 1980...
Il problema dello scritto è che più avanti si parla del WMT/Meisaku, ma non all'inizio, dove si canna alla grande.
Alle pagine 14 e 15 c'è una trama del Baldios che non coglie neppure di striscio il senso della trama, che pare l'autore non abbia visto e neppure cercato info per il suo libro.
A pagina 22 per Capitan Futuro si fa un collegamento con il calciatore Daniele De Rossi, io il calcio lo seguo, ma non ho capito lo stesso...
A pagine 23 su Capitan Harlock concordo con l'autore che se anche i fascisti usano i suoi simboli per la loro propaganda, Harlock incarna giustizia e libertà, ma non mi è chiaro in quale prima serie avrebbe avuto entrambi gli occhi, quindi senza benda...
Nella prima serie, trasmessa in Italia nel 1979 (Giappone 1978) aveva già la benda sull'occhio destro.
A pagina 33 tocca al povero Daltanious subire la sua parte di imprecisioni. Intanto le varie croci presenti sui robot e tute non hanno un "vago sapore nazista", ma si ispirano ai "Tre moschettieri"  di Dumas, tra l'altro scritto dallo stesso autore nella pagina dopo... ma i piloti del robottone non sono cinque, bensì solo due...
A pagina 43 su "E' quasi magia Johnny" si tirano fuori i poteri magici, che in realtà sono poteri ESP.
Per Goldrake, pagina 61, si dubita che Maria sia il nome originale giapponese. Durante la prima trasmissione il nome italiano fu lasciato Maria e Maria è il nome originale giapponese, fare due minuti di ricerca web?
Tra i cattivi viene annoverato il famoso comandante Zigra, non capisco bene come l'autore abbia tirato fuori questo personaggio tra le decine di comandanti veganiani presenti nella serie. Nonostante io Goldrake l'abbia visto una decina di volte, mi sono dovuto andare a cercare in quale episodio compaia, è il numero 36. Un lettore a digiuno di Goldrake penserà che il comandante Zigra fosse un personaggio cattivo importante... 
E' riportato che Alcor sostituisce il TFO con l'Astrocaccia, cronologicamente corretto, ma realmente senza senso, visto che il nuovo mezzo dura mezzo secondo... ma, di nuovo, un lettore a digiuno di Goldrake penserà che Alcor pilotasse normalmente l'Astrocaccia.
Neppure il Grande Mazinga è esentato da fake news, dove il Generale Nero viene promosso a capo di Mikenes... sarà contento l'Imperatore delle Tenebre...
A pagina 86 su "Hurricane Polimar" si può leggere che questo è "un cartone che, stranamente, sembra avere lasciato un piede negli anni Settanta", forse perché venne prodotto nel 1974, quindi proprio a metà degli anni Settanta?!
Piccola questione, il cane Barone non è di Takeshi.
Pagina 94 su Jeeg, il finale della trama è completamente cannato, dove non viene citato l'Imperatore del Drago e si tira fuori Himika, uccisa precedentemente. Per sapere queste cose, però, o le si è viste, o le si ricorda oppure ci si informa due minuti sul web, se proprio non si vogliono comprare libri su Jeeg.
Pagina 113 su Lupin III, si citano solo due serie, giacca verde e giacca rossa, pare non sia pervenuta la terza serie con la giacca rosa...
A pagine 182 su "Vicky il vichingo" lo si invecchia ad adolescente, quando, invece, è chiaramente un bambino, basterebbe averlo visto una volta, anche solo una immagine sul web.
Come ho già scritto ho letto solo alcune schede, la lettura è stata ancora più approssimativa per la seconda parte, visto l'andazzo del libro non mi sono sforzato più di tanto. 
A pagina 296, però, c'è un'altra bella chicca  ^_^
La serie è quella di "Nadia e il mistero della pietra azzurra", l'autore si lancia in una delle sue ironie riguardo al personaggio del Capitano Nemo:
"Nemo... è un uomo dal passato misterioso che part-time fa il cosplayer del capitano Avatar del cartone Starzinger."

Ah ah ah

Peccato che in Starzinger non c'era alcun capitano Avatar, che è, invece ed ovviamente, il nome italianizzato del comandante della serie Star Blazers/Yamato.
Ribadisco il concetto, ma nessuno ha letto lo scritto prima di essere pubblicato?
Questi che ho riportato sono solo gli errori che ho trovato io, che non ho alcuna competenza editoriale, leggendo parzialmente lo scritto, se li ho notati io erano veramente alla portata di chiunque.

Trovo che il libro abbia un solo pregio, si nota come nel tempo le serie animate giapponesi scemino in favore dell'animazione statunitense.


 

6 commenti:

  1. Bel post esauriente su un libro quindi da non comprare alla fine ;D

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    1. Da comprare se si è un follower dell'autore, a cui ritengo il linguaggio non infastidisca e le conoscenze dell'animazione siano in media :]

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  2. Su con la vita Stengo, c'è gente che scrive così, tanto per scrivere.
    Stante che il libro "non è saggistica", e volendo giustificare l'autore, potrei dire che ogni epoca piano piano si storicizza, e nel contempo viene ad assumere le caratteristiche del "mito" (il west, il medioevo, la Germania nazista...), per cui la gente comune ne percepisce solo l'aspetto mitico inesatto, storicamente sfocato. Sappiamo per esempio che i Vichinghi non portavano l'elmo con le corna, e che l'Iliade o le avventure dei tre moschettieri non fotografano esattamente la loro epoca.
    Ma siccome non voglio giustificarlo, mi limito a dire che un libro così potevo scriverlo anch'io. Poi nella mia caserma, a suo tempo, circolavano battute migliori di questa su Chobin, che mi ha inflitto tanta tristezza.
    Capisco che tu non consideri più Lucca Comics "una fiera del fumetto", ti do ragione, ma dai, le fiere non sono sparite. Pure qui a Lucca in Aprile da qualche anno se ne fa una (incentrata sul vintage) che a me ricorda molto il salone degli anni '90.

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    1. Buon punto di vista :]
      Il punto è, ma la casa editrice?
      Possibile che non ci sia una persona che sia al mio infimo livello di conoscenza del tema?

      TI dico, io al Lucca Comics ci tornerei anche, ma per il clima da happening, che è unico.
      Dovresti vedere come è stata distrutta la Cartoomics milanese, che era la fiera più importante del nord Italia...
      Accorpata alla Game Week e divenuta un ritrovo solo per giovani e giovanissimi, piena di influencer et similia.
      Spazio alle nuove generazioni, ci mancherebbe.
      Più raggiungibile la fiera di Bologna sul fumetto vintage dell'Anafi, anche se è stata ridotta di molto rispetto a quando era a Reggio Emilia.

      Ma vale la pena venire fino a Lucca per la fiera di Aprile?
      I rezzi dei fumetti sono da espianto di rene?

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    2. Beh, i rivenditori sono tutti proprietari di fumetterie, i prezzi sono in linea col mercato, quindi dipende, si trova roba a prezzi decenti ma anche roba cara. Purtroppo non ci sono più i ragazzi che mettevano la roba per terra fuori dal Palazzetto come negli anni '90 (lo facevo anch'io). Per esempio, io albi americani anni 70 sul genere che posti ne ho trovati anche a 1 euro, ma erano serie sconosciute, mentre un numero originale del Demon di Jack Kirby ti costa 15.
      Per i prezzi buoni forse conviene di più girare i mercatini.
      A me Lucca Collezionando piace perché a Lucca Comics il vintage praticamente non lo portano più. Poi ci sono anche conferenze stampa e incontri e il biglietto d'ingresso non è caro. Mi piace anche perché non è roba da cosplayer (forse per te vale il contrario), sperando che anche questa manifestazione non si snaturi troppo. Ecco un link con l'anticipazione del programma 2024

      https://www.luccaindiretta.it/cultura-e-spettacoli/2023/11/01/lucca-collezionando-torna-il-23-e-24-marzo-il-manifesto-e-di-daniele-caluri/377002/

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    3. Valuterò, solo che. come dicono i giovvvvani, sarebbe un bello "sbatti" arrivare venerdì e ripartire domenica...

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