TITOLO: Children's Advertising in the Showa Era 2 1970/1974
AUTORE: Takanobu Okoshi, Hiroshi Hoto
CASA EDITRICE: Seigensha
PAGINE: 288
COSTO: 17 €
ANNO: 2009
FORMATO: 15 cm X 11 cm
REPERIBILITA': Reperibile su internet
CODICE ISBN: 9784861522123
Dopo un annetto ecco il secondo volume ( PRIMO VOLUME ) di questo catalogo pieno zeppo di pubblictà di giocattoli, abbigliamento, cibarie, elettronica, cartoleria e chi più ne ha più ne metta. Un vero campionario di cosa era nella disponibilità (forse non di tutte le fasce sociali) dei bambini e ragazzi giapponesi dal 1970 al 1974. Ciò che mi ha impressionato in entrambi i volumi è la varietà, e spesso la complessità dei giocattoli, ma anche degli altri articoli, secondo me non ugualmente riscontrabili nei cataloghi di giocattoli del medesimo periodo in Italia. Per sincerarsene basta consultare i cataloghi del periodo che ho già postato:
Corriere dei giocattoli, catalogo Natale 1970 del Corriere dei Piccoli e Upim;
Catalogo DAG (Distribuzione Associata Giocattoli) 1975 - PRIMA PARTE ;
Catalogo DAG (Distribuzione Associata Giocattoli) 1975 - SECONDA PARTE ;
Catalogo DAG (Distribuzione Associata Giocattoli) 1975 - TERZA ED ULTIMA PARTE
Ai produttori di giocattoli e ai pubblicitari giapponesi non mancava certo la fantasia, e la capacità di creare bisogni nuovi nei giovani consumatori nipponici. Articoli che da noi sarebbero giunti con anni o decenni di distanza, tipo la moda per ragazzi, che divenne imperante solo dalla fine degli anni 80.
Probabilmente, rispetto al primo volume, ci sono meno articoli legati a personaggi dei manga, ma più articoli sponsorizzati dagli anime. Pur restando, mi è parso, inferiori di numero a quelli del primo volume, molto più legati a manga ed anime.
C'è qualche curiosità italica, tipo una marca dal nome parzialmente conosciuto, Politoys, ma dal logo chiaramente italico, Polistil, che pubblicizzava della macchinine simili a degli articoli presentati per il mercato italiano nel 1975.
Come per il primo volume ho scannerizzato entrambe le pagine del volume, che quasi sempre riguardano due articoli differenti, ma in alcuni casi si riferiscono al medesimo soggetto.
Ognuno/a ci vedrà qualcosa di diverso, io ho notato il largo spazio dato agli articoli alimentari e per bambine/ragazze, in particolare abbigliamento femminile e bambole, con un numero di giocattoli forse inferiore al primo volume.
Non saprei quando le aziende nipponiche cominciarono a produrre gashapon, ho capito, invece, che furono preceduti da un'industria che aveva un mercato fiorente di modellini in miniatura. Penso di poter affermare che i gashapon si svilupparono grazie ad un knowhow industriale molto radicato ed avanzato.
L'Italia aveva in quegli anni una florida industria di giocattoli, che vene praticamente spazzata via nei decenni successivi, il crollo iniziò con l'arrivo dei robot giapponesi e dei videogiochi, che iniziarono a modificare i nostri gusti. Non c'è dubbio, a mio avviso, che i produttori giapponesi di giocattoli avevano una fantasia ed una capacità di innovazione maggiore di quelli italiani.
E questi due volumi ne sono una prova quasi incontestabile.
Dopo un annetto ecco il secondo volume ( PRIMO VOLUME ) di questo catalogo pieno zeppo di pubblictà di giocattoli, abbigliamento, cibarie, elettronica, cartoleria e chi più ne ha più ne metta. Un vero campionario di cosa era nella disponibilità (forse non di tutte le fasce sociali) dei bambini e ragazzi giapponesi dal 1970 al 1974. Ciò che mi ha impressionato in entrambi i volumi è la varietà, e spesso la complessità dei giocattoli, ma anche degli altri articoli, secondo me non ugualmente riscontrabili nei cataloghi di giocattoli del medesimo periodo in Italia. Per sincerarsene basta consultare i cataloghi del periodo che ho già postato:
Corriere dei giocattoli, catalogo Natale 1970 del Corriere dei Piccoli e Upim;
Catalogo DAG (Distribuzione Associata Giocattoli) 1975 - PRIMA PARTE ;
Catalogo DAG (Distribuzione Associata Giocattoli) 1975 - SECONDA PARTE ;
Catalogo DAG (Distribuzione Associata Giocattoli) 1975 - TERZA ED ULTIMA PARTE
Ai produttori di giocattoli e ai pubblicitari giapponesi non mancava certo la fantasia, e la capacità di creare bisogni nuovi nei giovani consumatori nipponici. Articoli che da noi sarebbero giunti con anni o decenni di distanza, tipo la moda per ragazzi, che divenne imperante solo dalla fine degli anni 80.
Probabilmente, rispetto al primo volume, ci sono meno articoli legati a personaggi dei manga, ma più articoli sponsorizzati dagli anime. Pur restando, mi è parso, inferiori di numero a quelli del primo volume, molto più legati a manga ed anime.
C'è qualche curiosità italica, tipo una marca dal nome parzialmente conosciuto, Politoys, ma dal logo chiaramente italico, Polistil, che pubblicizzava della macchinine simili a degli articoli presentati per il mercato italiano nel 1975.
Come per il primo volume ho scannerizzato entrambe le pagine del volume, che quasi sempre riguardano due articoli differenti, ma in alcuni casi si riferiscono al medesimo soggetto.
Ognuno/a ci vedrà qualcosa di diverso, io ho notato il largo spazio dato agli articoli alimentari e per bambine/ragazze, in particolare abbigliamento femminile e bambole, con un numero di giocattoli forse inferiore al primo volume.
Non saprei quando le aziende nipponiche cominciarono a produrre gashapon, ho capito, invece, che furono preceduti da un'industria che aveva un mercato fiorente di modellini in miniatura. Penso di poter affermare che i gashapon si svilupparono grazie ad un knowhow industriale molto radicato ed avanzato.
L'Italia aveva in quegli anni una florida industria di giocattoli, che vene praticamente spazzata via nei decenni successivi, il crollo iniziò con l'arrivo dei robot giapponesi e dei videogiochi, che iniziarono a modificare i nostri gusti. Non c'è dubbio, a mio avviso, che i produttori giapponesi di giocattoli avevano una fantasia ed una capacità di innovazione maggiore di quelli italiani.
E questi due volumi ne sono una prova quasi incontestabile.
La pubblicità di destra potrebbe essere di bamboline per giocare al piccolo passeggero di Boing?
Oppure bamboline da tutte le nazioni? Mistero :]
Guerra Pepsi vs Cocacola = 1 a zero per la Pepsi.
Passaporti giocattolo e radiolina portatile?
Ecco i primi esempi di modelini scientifici e fantascientifici, indubbiamente dettagliati.
Quella di sinistra potrebbe essere una pubblicità di una attrazione di qualche parco, un simulatore di volo?
Patatine-fusilli?
A sinistra delle caramelle?
Come avevo preannunciato pochi giocattoli, per ora, molto cibo, per ora.
Fujiya Young Choco Pipi Strawberry Hearl Choccolate! Abbreviato Pipì?
La pistolera che ingurgita merendine e ti chiede se sei felice, come dirle di no....
Intanto, sia chiaro, io VOGLIO la maglietta del bambino a sinistra!
Bambino che, oltre alla maglietta che io VOGLIO, poteva disporre, se comprendo bene la foto, di un modellino della Luna con la poszione della base di Ufo Shado, vari modelini ed un simil casco!
Direi che solo ora appare il primo articolo che ha come testimonial un personaggio degli anime/manga/telefilm, un pacchetto di patatine/moto di Kamen Rider?
Pubblicità larvatamente razzista a sinsitra?
Nome italiano, "Mio", tricolore, ragazza occidentale, mare aperto, arancia = Italia?
Il "Pez" era già un articolo globalizzato, di certo almeno in Italia e in Giappone.
Fondamentale per la sicurezza di una ragazza è mettersi il casco, possibilmente togliendo il resto :]
Pagine con più giocattoli, ma in quella in alto spiccano un Uomo Tigre ed un calciatore vestito di rosso, chi mai potrebbe esere se non l'inarrivabile Shingo Tamai?
Eh si, è proprio il leader della serie "Arrivano i Superboys", chissa se poteva fare il tiro a sommergibile!
Solo 150 yen!!!
Ultraman e Spectraman!
Stra Trek fu un successo interplanetario, che dura anche oggi.
A proposito di modellini dettagliati.
Ad occhio direi che erano i modellini di due moto e dell'Aliante Slittante.
A destra una base di Ultraman, dei buoni o dei cattivi?
A destra delle classiche lampade anni 70, mentre a sinistra il modellino di una concessionaria Nissan! Mi chiedo quale bambino ci potrebbe mai giocare :]
Ho fatto una ricerca web per il nome "O-Tester", che compare sul fianco della navicella grigia, non mi pare derivi da un anime, direi che fosse un mezzo inventato.
Poi bisognerebbe sapere i prezzi a cui questi giocattoli venivano venduti, ma se erano normalmente pubblicizzati posso immaginare che avessero un mercato nazionale almeno minimo.
Bambole a più non posso.
Non sono riuscito ad individuare l'anime o il manga della bambola di sinistra.
Finalmente qualcosa di consueto e truculento: l'Uomo Tigre e i suoi più acerrimi nemici del ring!
E Naoto poteva mettere e togliere la maschera, però anche senza restava in mutandoni tigrati, facile scorpirne l'identità: o era l'Uomo Tigre oppure Lamù :]
Finalmente, dopo pagine e pagine di bambole, un po' di sani pupazzetti avventurosi e fantascientifici.
I 5 Gatchaman senza l'odiato Seven Zark Seven.
Il resto, sopra e sotto, sono tutte varie versione di Ultraman
Io sbaglierò, ma quello a sinistra mi fa venire in mente gli omini che erano dentro le navicelle dei Micronauti.
Due stupendi Jumbo, con tennellate di pugni intercambiabili!
Volevate allenarvi col kung-fu e non avevate un fratello minore o una sorella spaccamaroni? Ecco un birillone imbottino da prendere a calci e pugni!
Lo Space Robot e il Mazinga Z, con annesse varie navicelle, tra cui un Brian Condor colorato un po' diversamente.
Un qualche gioco in scatola?
Quelli di destra non devono essere giocattoli giapponesi, visto che i bambini della pubblicità sono tutti occidentali.
Una campionessa nipponica di Bowling?
Una cartomante nipponica, ma le itako erano in ferie? Oddio... questa è decisamente più avvenente.
Lei che regala qualcosa a lui, tralasciando che sia una rana, è un pensiero gentile che in occidente non ha mai attecchito.
Mentre a destra qualcosa legato all'oroscopo?
A sinistra il Mupi giapponese.
A destra le solite terribili bambine che si cimentavano nella cucina con il Dolce Forno nipponico...terribili in Italia quanto in Giappone...
Una minitorcia con Mazinga Z? Di certo non funzionante...
A sinistra la prova cge anche in Giappone venivano propinata la truffa degli omini liofilizzati!
La pista sopra la trovo stupenda, addirittura con la rotonda, chissà chi aveva la precedenza :]
Qui c'è la pubblicità di un prodotto italico, la Politoys/Polistil. Il nome è differente, ma come si può vedere dal marchio sotto, preso dal catalogo del 1970 sopra linkato, era della Polistil. Infatti, nella scan appena sotto, due macchinine che assomigliano a quelle giapponesi, prese dal catalogo DAG 1975.
Quindi, se la mia elucubrazione è corretta, la Polistil aveva cercato nei primi anni 70 di aprirsi un mercato in Giappone, ma di macchinine i bambini giaponesi erano già pieni, mentre i giocattoli robotici giapponesi ebbero successo da noi perchè erano qualcosa di innovativo.
Quel "power" è sicuramente "hot", però il carrarmatino ha il cannone puntato dalla parte sbagliata :]
L'ispettore Derrik giapponese?
Una delle non tantissime pubblcità supportate da anime o manga, in questo caso direi Golgo 13. E devo dire che il mercato giapponese era simile, per quanto rigarda le armi giocattolo, a quello italiano. Anche se probabilmente puntava di più sull'imitazione della realtà.
"Coraggio, fatti ammazzare!"
Anche se la pubblicità si riferiva aò primo film dell'ispettore Callaghan.
Il bonzo pare assai allegro, saranno le beltà che gli suonano la campana :]
Oddio, non è che il testimonila di diestra mi ispiri molto a bere quelle bibite...
Divertimento, a sinistra, e purezza, a destra.
Comprando le bibite potevo ottenere quell'orrenda canotta gialla?! O_o No, grazie...
I gelati di Kamen Rider, con in regalo degli stemmi, che oggi varranno una fortuna T_T e uno yogurt nippo-francese?
Ogni 10 mila banae ingurgitate ottenevi un coso per le dita?
Per fortuna da noi, per tutti gli anni 70 e parte degli anni 80, ti vestivi con quello che comprava mamma. Fine delle mode.
Le maschere sullo sfondo riabilitano una pubblcità inutle, comunque è la stessa crema che compravano i miei genitori nel medesimo periodo.
Noto che la cura della pelle era un campo che non era indirizzato ai minori.
A cosa servirà il "Mentholatum White"?
Alito? Prurito? Irritazioni varie?
Si passa dai deodoranti a...
...al DDT, però con un testimonial d'eccezione, anche se non comprendo il nesso tra il baseball e gli insetti molesti, forse perchè non ho mai giocato a baseball.
E questo era il tipico sex simbol delle teenager giapponesi?
Inutile spiegare quanto possa essere importante la scrittura nella scuola giapponse.
La pubblictà a sinistra mi incuriosisce, dopo aver preforato la carta musicale, la introducevi nella macchinetta, che suonava ciò che avevi composto?
A sinistra dei giochi che da noi arrivarono moooolto più avanti, e non di questa complessità: kit di montaggio elettronico!
A destra altro articolo particolare, considerando che la Ricoh produceva registratori audio, e che si vede una maschera dell' Uomo Tigre, quale era il gioco?
Bibite di Ultraman e delle statuette Aniwa? O_o
Già nel primo volume c'erano molte pubblcità di bici, con un marcato accento sulla sicurezza stradale, anche questo secondo volume dimostra quanto fosse sentito questo aspetto: addirittura queste bici avevano le frecce per svoltare!
La "Wanted" è proprio tamarra!
Poteva mancare la bici della principessina? la Hime-bike? ^_^
La pubblictà nipponica spingeva il ragazzo a desiderare il primo orologio, la prima radio e la prima macchina fotografica.
Ma per cosa la usavano i ragazzini giapponesi la macchina fotografica? O_o
Fenomenale la pubblicità di sinistra! Un'intera squadra di baseball che ascolta la radio durante la partita! Magari poi perdono per scarsa concentrazione...
Se compravi questa radio della Sony potevi ascoltare programmi da tutto il mondo!
Mentre con quest'altra radio della Sony potevi registrare qualsiasi rumnore, oppure una dichiarazione d'amora, parola, direi dai disegni, di Leiji Matsumoto.
L'importante era non consegnare all'amata il nastro con il rumore del cesso...
Karaoke a tutto volume!
E questa non è una figata? I comandi di un vero aereo, basta fingere di avere una cloche tra le mani, ora ne hai una vera!
La parte con le pubblcità a colori su carta patinata si conclude con questa striscia a fumetti, seguono un po' di pagine in carta normale in bianco e nero.
Direi che sono prevalentemen manga o libri, ma non tutti.
Robe come quelle a sinistra le vednevano anche sulle riviste a fumetti italiche... quelle a destra invece no.
Sbaglio o in vetta all'obelisco c'è una falce e martello? O_o
Pubblcità pro o contro il comunismo?
La pubblicità qua sotto mi ha fatto scoprire qualcosa che non avrei mai immaginato! Per i nostri canoni era già impensabile che nel 1968 essistesse un fumetto come Harenchi Gakuen di Go Nagai, ma ne venne prodotta del 1971 una serie tv!!!!
Incredibile!
"Lady Kung-fu" la apprezzamo anche noi bambini degli anni 70 nei film di arti marziali di Taiwan ed Hong Kong.
Il fiocco nero su una foto dovrebbe essre un simbolo funebre, chi era morto in qualche manga?
Si può notare anche una cartina stradale, il luogo della cerimonia?
La Dymo ha conquistato il mondo!
Fine ^_^
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