TITOLO: Go Nagai, il padre dei super-robot
AUTORE: Giorgio
Giuliani e Carlo Mirra
CASA EDITRICE: Ultra
PAGINE: 222
COSTO: 22€
ANNO: 2015
FORMATO: 25 cm X 17 cm
REPERIBILITA': Ancora presente nelle librerie di
Milano
CODICE ISBN: 9788867762989
Talvolta mi sembra di
essere tornato ai primi anni 80, infatti i robottoni pare proprio
siano tornati di grande moda: film al cinema; modellini in edicola;
DVD di ogni sorta; libri a tutto spiano.
Quarto libro della
collana “Ultra Shibuya”, ormai il modus operandi è chiaro, come
è chiaro il target della collana: adulti che incrociano la copertina
sul bancone di qualche libreria, e colti dalla nostalgia canaglia
cedono all'acquisto compulsivo (ehi, no! Non sono io!).
Le caratteristiche di
questa collana sono:
una straripante e
superflua presenza di immagini, che riducono lo scritto a meno della
metà delle pagine comprate;
la presenza di
informazioni prese (talvolta palesemente) dal web, di norma
Wikipedia;
l'assenza di qualsiasi
bibliografia o webgrafia, che spinge a pensare che la precedente
ipotesi sia corretta;
a fronte di notizie
grandemente corrette, occasionali errori abbastanza banali per autori
appassionati di anime e manga (se me ne sono accorto io erano tutte
cose abbastanza evitabili);
autori ed autrici che
prima di questa avventura editoriale mai si erano occupati di manga
ed anime (vedi punto precedente), poi magari sono dei fan, ma alla
loro prima assoluta sugli scaffali delle librerie sezione fumetti.
A titolo di esempio iniziale mi pare che un errore compaia già dalla copertina, come mi era stato fatto notare da un lettore del blog, tra i robottoni gonagaiani viene annoverato anche il Gakeen, che non mi pare sia del Maestro.
Però, guarda caso, compare della lista robotica della
pagina di Wikipedia di Go Nagai: https://it.wikipedia.org/wiki/G%C5%8D_Nagai
Nel 1976 Nagai collabora a due serie forse meno originali, ma
che pure sono state trasmesse in Italia con un buon successo:
Gackeen, il robot magnetico (Magne Robot Ga-Kin) e Gaiking (Daiku
Maryu Gaiking). Proprio per una disputa sui diritti di Gaiking si
deve una violenta lite di Nagai con la Toei Animation, che fino a
quel momento aveva prodotto tutte le sue serie, e la conseguente
separazione.
Questa biografia di Go Nagai corrisponde al profilo sopra descritto, devo dire che le wikipediate sono meno evidenti, mi pare di aver trovato una bella animeclickkata ed una gigantesca encirobottata. Il dubbio che una notizia letta provenga dal web, o da qualche altro saggio, viene quando il concetto letto è un po' particolare (tipo quello che mi pare di aver scovato).
Ribadisco per l'ennesima
volta che in tutti i saggi ci sono citazioni di altri saggi o di siti
web, ma sono esplicitati. Questo, a mio avviso, è anche un danno per
gli autori, che magari sono andati in Giappone per una lunga
intervista a Go Nagai per impreziosire il loro libro, ma leggendo
tante citazioni di Nagai senza bibliografia viene il dubbio che
provengano da altri lidi.
Per quanto riguarda
l'estensione della parte scritta, delle 222 pagine che il lettore
acquista, ben 70 pagine non contengono neppure una parola, solo
immagini a piena pagina. Altre 27 pagine hanno meno di 7 righe di
scritto. Per un totale di 97 pagine quasi senza scritto, a cui vanno
sommate le altre 125 in cui c'è sempre almeno una immagine. In
pratica non è presente neppure una sola pagina totalmente scritta.
Non ho fatto un conto preciso, ma l'impressione è che lo scritto
ammonti a molto meno della metà. Il tutto, anzi, il meno, per la modica cifra di 22€. Non si poteva pubblicare un libro senza immagini, con meno pagine e ad un costo inferiore?
Il primo capitolo inizia
con i natali di Nagai fino alla sua esperienza da mangaka, con tutte
le tappe della sua carriera. Già da questo capitolo sono presenti
numerosi brani di testimonianze dirette del mangaka, fonte? I due
autori lo hanno intervistato? Mistero.
Tantissimi anche
gli aneddoti, come quello di pagina 14 su quale fosse stata
l'ispirazione per il manga “Harenchi Gakuen” (La
Scuola Spudorata).Secondo gli autori: “(Nagai) Poi, quasi per caso, ascolta uno dei suoi assistenti vantarsi di avere, da studente, fatti pipì sulle compagne di scuola impegnate in un saggio di educazione fisica, sfruttando un buco sul tetto della palestra”.
Guarda caso corrisponde a ciò che si può leggere in un articolo di Animeclick:
http://www.animeclick.it/news/7390-go-nagai-sullecchi-harenchi-gakuen-la-scuola-spudorata
Nagai racconta a Weekly Playboy: "Iniziammo Harenchi Gakuen con l'idea di fare un fumetto basato sul disordine scolastico. Mi piaceva la parola "harenchi" (scandalo), che era sempre stata usata nel mercato dei film per adulti. Scandalo e scuola sono come olio e acqua, perciò pensai che mescolarli assieme sarebbe stato divertente... All'inizio non avevamo nessuna storia, ma il mio assistente dell'epoca si vantava di come era riuscito a sbirciare delle ragazze durante una visita medica scolastica da un buco sul tetto, e quello ci diede uno spunto... Prendemmo l'idea di alcuni ragazzi che sbirciavano da un buco nel tetto durante una visita medica e un insegnante li faceva cadere giù colpendoli con una lancia...
Il web è smisurato, se ad una informazione ci sono arrivato io vuol dire che ci possono arrivare anche altri. Questa premessa è d'obbligo per le righe di pagina 21 in cui si cita l'intervista del 1982 a Nagai presente su La Stampa, guarda caso la stessa postata da me su questo blog:
Vittorio Zucconi VS Go Nagai - La Stampa 16 giugno 1982
Qualche considerazione degli autori mi ha fatto storcere un po' il naso, come quando viene affermato che il manga di “Cutie Honey” precedette il genere “maghette”. Qualche maghetta forse andava in giro ignuda?
Il secondo capitolo è incentrato su Devilman, con sinossi di manga ed anime e differenze tra i due prodotti.
Il terzo capitolo è sul primo robottone: Mazinga Z.
Come per il capitolo precedente ,e quelli successivi, è presente la trama di anime e manga, con relative differenze, oltre alle solite citazioni dirette di Nagai e a numerosi aneddoti.
Anche qui ci sono punti che non mi hanno convinto, probabilmente inezie, ma mi chiedo se un fan potrebbe commettere certi errorini.
E' più volte affermato che nell'anime, la civiltà dell'isola di Bardos era di origine aliena. A me non pare che nell'anime si avanzi questa ipotesi. Mi permetto di dirlo perché ho rivisto la prima puntata, coi sottotitoli fedeli ai dialoghi giapponesi, per la recensione del primo DVD di Mazinga Z.
Sono elencate le armi di Mazinga Z, e ne spuntano di nuove, tipo un raggio corrosivo che scaturisce dal petto, il “pugno rotante”, ed una sorprendete gettariana “doppia scure”!
Mazinga Z non ha manco una spada, figuriamoci due scuri...
C'è una interessante considerazione diretta di Nagai sul significato del personaggio del barone Ashura, che non ha attinenza con la sua sessualità, ma con l'ambiente di lavoro nipponico. Infatti per Nagai Ashura rappresenta il capo intermedio in una azienda nipponica, con i sottoposti mostra il suo lato maschile di comando, con i superiori il suo lato femminile di sottomissione.
Provenienza della citazione? Mistero...
Con questo capitolo tocca al Guretto, ed anche l'impero di Mikenes diviene di origini aliene, senza contare che tra le sue armi, tralasciando quelle non citate, viene aggiunto un “pugno perforante” ed una “ala tagliente”.
Di solito ogni libro, o parte di un libro, che si interessa del Guretto non dimentica mai una bella panoramica sui generali delle 7 armate, con tanto di organigramma imperiale, mentre i due autori saltano quasi di sana pianta il variegato panorama dei cattivi micenei. Tranne per il duce Gorgon che finisce col diventare un sottoposto del generale Angoras... il ministro Argos non è mai citato.
Riguardo alle sigle italiane dei robottoni è presente una lunga testimonianza di Douglas Meakin, in pratica le risposte ad una intervista, ma senza le domande, come per Nagai. Fonte? Mistero.
Il quinto capitolo è su Jeeg, stesso procedimento degli altri capitoli: sinossi del manga a cui seguono le differenze con l'anime.
Il sesto capitolo si occupa dell'ultimo robottone, Goldrake, con trama di manga ed anime.
Nel settimo capitolo sono riepilogati alcuni altri manga di Nagai, sia robotici che non.
L'ottavo capitolo vuole dimostrare quanto i tre anime robotici di Go Nagai influenzarono l'Italia popolare, sono citate pubblicità, film, e libri in cui si nominano i personaggi robotici.
Ed è qui che la wikipediata o animeclickkata, diventa encirobottata, cioè sulle 28 citazione robotiche di film presenti nel libro, ben 27 sono identiche a quelle della relativa pagina di Encirobot
http://www.encirobot.com/5info/cit-film.asp
A questa coincidenza ci possono essere varie spiegazioni:
gli autori suggerirono al gestore del sito Encirobot le citazioni;
il gestore di Encirobot è amico o parente degli autori;
il gestore di Encirobot è uno degli autori;
il caso;
gli autori hanno visitato il sito di Encirobot e lo hanno saccheggiato per il loro libro.
Nella remotissima possibilità che l'ipotesi corretta sia l'ultima, mi chiedo come i due autori potessero pensare che la cosa sarebbe sfuggita a tutti :]
Un breve esempio di come è impaginato il libro: più immagini, meno testo.
Pare uno solgan per le elezioni!
Il curriculum dei due autori, entrambi paiono nuovi ad attività legate a manga ed anime.
Senza bibliografia anche questo. Dejá vu :)
RispondiEliminaero intenzionato a comprarlo per dargli una occhiata ma a quanto pare non ci troviamo di fronte a nulla di uovo... anzi...
Primo o poi mi faranno causa T_T
EliminaIo sono rimasto alquanto deluso da questo "saggio" e consiglio caldamente a chiunque di darci un'occhiata veloce - se ne hanno la possibilità- prima di decidere l'acquisto.Siamo ancora ben lontani dal saggio "definitivo" su Go Nagai...
RispondiEliminaFelice di leggere che certe considerazioni non siano solo il parto della mia mente malata :]
EliminaSe volete leggere un bel libro su Nagai, comprate “Go Nagai, mangaka de légende” di Jérôme Wicky. È in francese, è uscito nel 2017 ed è davvero ottimo sotto tutti gli aspetti: informato, ben scritto, approfondito, con fonti in giapponese oltre che in lingue europee. Io da parte mia ho usato il libro di Wicky in più punti della nuova edizione di “Mazinga Nostalgia”, che esce fra poco, a metà/fine febbraio. Quindi se non conoscete il francese e non vi va di impararlo, potete consolarvi con il mio libro... :-)
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