TITOLO: Studio Ghibli,
l'animazione utopica e meravigliosa di Miyazaki e Takahata
AUTORE: Andrea Fontana e Enrico Azzano
CASA EDITRICE: Edizioni Bietti
PAGINE: 248
COSTO: 20 €
ANNO: 2015
FORMATO: 14 cm X 21 cm
REPERIBILITA': Ancora presente nelle librerie di
Milano
CODICE ISBN: 9788882483319Questo è un saggio a più mani, una coppia è quella degli autori, a cui vanno aggiunte un sacco di altre mani che hanno realizzato i contributi, forse troppe mani. Non che il saggio non sia interessante, ma dopo i primi quattro capitoli diventa ripetitivo. Questo perché la prima parte del libro (fino al capitolo 4) è scritta dai due autori, quindi segue uno schema comune, mentre dalla seconda parte entrano in gioco i contributi di altri autori ed esperti, che ogni volta devono reintrodurre l'argomento “Studio Ghibli/Miyazaki/Takahata”, ergo, a titolo di esempio, si leggerà più volte:
“Si
alza il vento”, ultimo film/testamento di Miyazaki;
Hideaki
Anno ha prestano la voce al protagonista Jiro di “Si alza il
vento”;
l'aereo
italiano Caproni C.a 309 Ghibli;
le
vicissitudini produttive del primo film di Takahata, “Il segreto
della spada del sole”.
Alla
fine certi concetti li si impara quasi a memoria.
Altro
esempio: nel libro è presente due volte la cantilena dei tanuki
all'inizio di “Pom Poko”, un saggio scritto da un solo (o da una
coppia) autore penso che non avrebbe avuto il bisogno di ripetersi.
I
primi quattro capitoli restano più interessanti perché non soffrono
di questa ripetitività, che già affiora nelle schede della
filmografia Ghibli. Infatti tutte le opere dello Studio Ghibli sono
analizzate nelle prime 140 pagine, in più casi le schede singole non
fanno altro che replicare il già scritto. Anche perché alcune di
queste schede sono opera di altri autori, che quindi, dal loro
punto di vista, scrivono per la prima volta quelle informazioni, ma
il lettore le ha appena lette nelle pagine precedenti.
Il
primo capitolo si concentra sullo Studio Ghibli, ne viene ripercorsa
la sia storia artistica, produttiva ed economica, partendo dalle
prime collaborazioni tra Miyazaki, Takahata, Suzuki e Yasuyoshi
Tokuma, arrivando a formulare alcune ipotesi sul possibile futuro
della casa di produzione.
Il
secondo capitolo reca la biografia di Isao Takahata, che inizia dalla
sua esperienza infantile della guerra, fino al film “La storia
della principessa splendente”.
Il
capitolo numero tre è su Miyazaki, la sua biografia dall'infanzia a
“Si alza il vento”.
Il
quarto capitolo è riservato alle opere dello Studio Ghibli non
targate Miyazaki/Takahata. Nella parte finale del capitolo si
elencano le collaborazioni dello Studio Ghibli in lavori non
cinematografici.
Il
quinto capitolo è quello con le schede filmografiche, e con i primi
contributi esterni.
Il
resto del libro è formato da contributi di esperti del settori,
fumettisti e critici cinematografici.
Raffaele
Meale effettua da critico cinematografico una analisi dei primi
minuti dei film dello Studio Ghibli (anche pre-Ghibli). Spiegando
come in quel incipit gli autori siano riusciti ad introdurre le
tematiche del film.
Massimo
Stefanelli sviscera la passione per la storia dei film Ghibli.
Matteo
Boscarol si concentra anch'esso sulla storia nei film Ghibli.
Curioso
che Stefanelli e Boscarol arrivino a conclusioni quasi opposte.
Di
certo per mie mancanze culturali non sono riuscito a comprendere il
tema principale del contributo a due di Sergio Sozzo e Aldo
Spiniello.
Giampiero
Raganelli effettua la terza o quarta analisi dei film di Takahata.
Mariuccia
Ciotta cerca (e trova?) i punti di contatto tra Walt Disney e
Miyazaki.
Matteo
Stefanelli analizza i manga di Miyazaki, che in più casi ha
utilizzato come base per i suoi film.
Francesco
Boille focalizza la sua attenzione (di nuovo) su Nausicaa, lo
svolgimento l'ho capito meno. Ovviamente sempre colpa mia.
Luca
Della Casa spiega bene come lo Studio Ghibli, dopo un iniziale ruolo
marginale, riesca ad influenzare l'industria degli anime, che ha
sempre considerato il duo Miyazaki/Takahata come due alieni.
Gli
ultimi contributi sono di disegnatori.
Manuele
Fior parla del volo, sarebbe un tema già più volte affrontato nel
libro, ma a mio avviso lo fa nel modo più efficace di tutto il
saggio.
Molto
bello il contributo di Emanuele Tenderini, da leggere e basta.
Sualzo
esalta le nuvole disegnate da Miyazaki. Non posso che concordare, e
l'autore non menziona (immagino non lo abbia mai visto) le nuvole
presenti in “Conan il ragazzo del futuro”, le più belle
dell'animazione seriale!
Il
libro si conclude con un breve scritto di Carlo Hintermann.
L'indice del libro.
La terza e la quarta di copertina.
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