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giovedì 11 dicembre 2014
"Mazinga, il suo regno è finito: le televisioni private lo espellono" - di Florido Borzicchi - Il Resto del Carlino 20 aprile 1980
Nell'articolo di Florido Borzicchi, oltre al fatto che verrà semplicemente smentito dai palinsesti dei mesi ed anni successivi, si nota il fastidio del genitore adulto che non si può più vedere in pace il TG o "90esimo Minuto", perché i suoi figli pretendono di vedere Jeeg, Goldrake e Mazinga. Alla fine mi sa proprio che tutte le polemiche sulla violenza e diseducatività dei "cartoni animati giapponesi" nacquero esclusivamente perché le tv private mandavano in onda gli anime al medesimo orario dei programmi per adulti, fatto che provocava ovvi dissidi famigliari, quando ancora in casa c'era spesso una sola televisione. Se Goldrake fosse stato trasmesso alle 3 del pomeriggio, con i genitori al lavoro, può essere che nessuno se ne sarebbe neppure accorto.
Il giornalista pare quasi che scriva: "bambini, guardate un po' quello che volete, ma non quando vogliamo vedere qualcosa noi adulti".
Da notare che questo articolo venne pubblicato in prima pagina, a dimostrazione di quanto "Il Resto del Carlino" si interessò al primo fenome anime:
I genitori di Imola colpiscono ancora; Il ritorno dei genitori di Imola vs Goldrake e Mazinga; Bonvi vs i cartoni animati giapponesi.
Per smentire il fatto che, nell'aprile del 1980, le tv private stessero per dismettere dai loro palinsesti gli anime robotici e fantascientifici, basta solo riportare le serie trasmesse dopo la pubblicazione dell'articolo. Alcune delle serie che riporto sotto (con eventuali miei errori e dimenticanze) vennero trasmesse poco dopo, Daitarn 3 addirittura il mese dopo:
Astrorobot, Baldios, Blue Noah, Daikengo, Daitarn 3, Daltanious, Gackeen, Gaiking, Getta Robot G, Spaze Robot, Ginguiser, Gloizer X, Godsigma, Gordian, Gotrititron, Kyashan, Microsuperman, Strablazers, Starzinger, Trider G7, Ufo Diapolon, Vults V, Zambot 3.
Comunque, questa erronea informazione, non fu obbiettivamente responsabilità del giornalista, che si limitava a riportare le mendaci dichiarazioni degli addetti ai palinsesti delle tv private. Sono certo che Florido Borzicchi avrà successivamente scritto un articolo che denunciava l'ipocrisia di quei dirigenti televisivi, io non l'ho trovato, ma di certo esisterà :]
Esilarante che il responsabile dei programmi di Telenova si vantasse di mandare in onda l'educativa Ape Magà, che era di una violenza e tristezza ben più devastanti di qualsiasi anime robotico, a dimostrazione che proprio non li guardavano i cartoni che ci propinavano...
La parola "Atlas" per i giornalisti era diventata ormai il sinonimo di un qualcosa di negativo:
"Noi scoprimmo Danguard, uno degli Atlas meno violenti, ma sempre Atlas.".
Ma se Danguard era così "Atlas", e voi eravate, invece, dei dirigenti non "Atlas", perché lo trasmettavate lo stesso? Domanda banale che Florido Borzicchi non si azzarda a fare.
Nino Negri, proprietario della "HDH Film tv", vuol fare l'espertone spiegandoci che il mercato estero sta cambiando, che ora i giapponesi fanno i cartoni strappalacrime, pecato che li facevano anche prima e durante le serie robotiche.
Non manca il piccolo accenno al computer, seppur non esplicitamente riferito agli anime fatti al computer: "Svillaneggiato dai computerizzati sganciamenti di Jeeg...".
Ma sì! Fateci vedere in pace il TG e Paolo Valenti!
Il mio amico(...) Silvio trasmise anche Astroganga? Io lo vedevo su Tele Monte Carlo, mai visto su Telemilano
Pur continuando a cacciarci dentro i cartoni animati giapponesi, il giornalista spazia un po' sulle nuove tecnologie, tipo il videoregistratore, che avrebbe rivoluzionato il modo di guardare la tv. Permettendo all'adulto di guardarsi in diretta i propri programi preferiti registrando nel contempo i cartoni per i figli, perché non il contrario?
A parte l'opinabilità di addossare le colpe ai piccoli telespettatori delle scelte commerciali di persone maggiorenni che tramettevano dei cartoni animati a scopo di lucro, almeno il giornalista riporta l'ammissione del dirigente che l'invasione degli anime non fu una strategia pensata a tavolino dai giaponesi per invadre l'etere italico, ma, come confesa poco dopo, una "contro-pogrammazione tv anti Rai.
Forse il giornalista si spinge un po' troppo in avanti nel prevedere la tv on-demand, che in Italia ha iniziato da poco ad essere trasmessa.
Certo che Tekkaman durante la partita della Nazionale sarebbe stato un bel problema...
Il Videotext non era il Televideo, come erroneamente avevo scritto in un primo momento nel post, giustamente corretto da un lettore ;)
L'articolo si conclude con il reiterare la più grande preoccupazione del giornalista, l'educazione dei bambini? No, guardarsi in pace la partita!
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A proposito di Famiglia Cristiana...........
RispondiEliminaNon ti è venuta la curiosità di verificare cosa dicesse la stampa cattolica - Avvenire , Famiglia Cristiana ecc. - sull' animazione giapponese?
Alessandro
Ancora un articolo interessante: in mezzo alle varie imprecisioni, è comunque da notare che si parli di videoregistrazione come il futuro, cosa poi davvero avvenuta. Il Videotex non c'entra col Televideo: si tratta di quel servizio interattivo con i piccoli terminali, chat e il resto che andò "di moda" soprattutto in Francia, dove si chiamava "Minitel". La versione italiana era il "Videotel", gestito dall'allora monopolista SIP, poi Telecom Italia. Per quanto riguarda la stampa cattolica e l'animazione giapponese, se interessa ho scritto un approfondimento a questo link.
RispondiEliminaHai ragione, ho cannato sul Videotex/Televideo, correggo ;)
EliminaAppena posso leggo il tuo post ;)
Grazie Andrea
RispondiEliminaL'articolo è molto interessante e fa il paio con quello di Stengo ^___^
A questo punto mi piacerebbe ancora di più sapere se e cosa scrisse un settimanale da 2 milioni di copie a settimana !!! come Famiglia Cristiana. Mi sembra impossibile che abbiano ignorato la questione dei "cartoni giapponesi"
Alessandro
Questo implicherebbe sfogliarsi mesi e mesi di Famiglia Cristiana... non ce la potrei fare... ^_^
EliminaIn realtà basterebbe sfogliare per ogni numero ( una cinquantina di numeri all'anno ) solo le due pagine di indice che indicano in modo preciso tutti gli articoli e le rubriche del numero.
RispondiEliminaE basterebbe controllare gli indici dalla fine dal 78 all'80 - l'81.
Insomma una passeggiata >__<
Alessandro