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lunedì 8 dicembre 2014
Catalogo Polistil 1980
La Polistil è una delle tante gloriose aziende italiane di giocattoli che è scomprasa dal mercato, tanti posti di lavoro persi e tante professionalità smarrite. Ci restano i suoi giocattoli e tanti bei ricordi. Ogni bambino degli anni 70 e 80 aveva per forza qualcosa della Polistil in casa, che fosse la classica pista elettrica o le macchinine, oppure i giochi elettronici o qualche robottone farlocco.
Il catalogo che qui presento è veramente sterminato, ben 168 pagine (con un formato 30 cm x 21 cm), che si focalizzano in particolare sulle macchinine e sulle piste elettriche, con una piccola propaggine nei giochi eelttronici e nei robot simil Mazinga/Goldrake. Una delle infinite prove di quanto Goldrake e soci cambiarono l'immaginario dei bambini di quella generazione è data dai giocattoli Polistil che imitavano i robottoni gonagaiani. Anche i giocattoli vennero influenzati da quella invasione nipponica, e le aziende che non riuscivano a seguire i desideri dei bambini subivano grosse perdite: Giocattoli italiani in crisi e cartoni animati giapponesi - 5 articoli tra il 1978 e il 1980.
Per rendere l'idea del contenuto del catalogo metto qui sotto l'indice, ho comunque eseguito 80 scan delle 168 pagine totali, ma restano fuori molti modellini di automobili e moto, e molte pagine sulle piste elettriche.
Meglio lasciare, come sempre, spazio alle immagini.
La Lancia Stratos T_T
In tre scan un bel panorama delle auto popolari disponibili nel 1980.
Un punto di forza della Polistil erano i modelini dei bolidi da corsa, che fossere della F1, dei rally o del Gran Turismo.
La Tyrrel a 6 ruote fu, secondo me, d'ispirazione alla serie animata di "Grand Prix" con quello sfigato colossale di Takaya Todoroki che a memorai si ritrova a guidare un mezzo simile.
Non mancavano le moto, ed erano veramente belle.
Questo catalogo presenta anche la serie di auto dei personaggi della Walt Disney. Mi pare che alle fiere del giocattolo questi pezzi raggiungano cifre ragguardevoli, almeno per me che vi sono poco interessato.
E qui si netra nel capitolo di sfruttamente dell'onda televisiva robotica giapponese.
In alto a sinistra un simil Groizer X, e in basso a sinistra un simil Grande Mazinga.
L'astronave Z25 è chiaramente un plagio dell'Arcadia di Capitan Harlock.
Questo qua sotto, invece, direi proprio che volesse imitare il disco di Goldrake, anche perché in commercio ne esisteva una radiocomandato "vero".
Un capitolo a parte è quello delle piste Polistil, dalla più semplice "A1" alla megagalattica "A 919 Jody Scheckter"!
Senza contare un infinito numero di articoli supplementari, che ti permettevano sia di ricreare completamente un circuito vero, che di aumentare le prestazioni della tua macchinina.
Questo era l'articolo che ho sempre desiderato, poi bisognerebbe sapere se era realmente performante, ho qualche dubbio in merito.
C'erano le piste per i più piccini, che non erano mica così tanto brutte, anzi!
Peccato che manchi quella dell'Uomo Ragno...
In questo catalogo manca la pista Sorpasser, che, appunto, come recita il suo nome, ti permetteva di emancipare la tua auto dal binario unico in stile tram, lanciandola in sorpassi estremi sulla corsia esterna. Strano, perché la Sorpasser è presente in altri catalogi a mia disposizione antecedenti e successivi a questo, ma non compare nel 1980.
E' qui sostituita dalla "Superdriver", che utlizzava il medesimo principio, benché con una pista un pelino dissimile.
Le prime console casalinghe di videogiochi arrivarono in Italia intorno al 1976/77, e nel 1979/80 avevano sempre la solita struttura: quattro giochi, due da giocare da soli e due in doppio.
Il concetto di "gioco elettronico" della Polistil si discostava assai da quello che intendevo io...
Un'altra imitazione made in Polistil, un simil Simon con in più i rumori.
Per quanto possa sembrare incredibile, ed in totale leggerissima contraddizione con quanto ho scritto poco sopra, ci fu pure qualche bambino stordito che il Memoquiz Polistil lo chiese per Natale...
Concludo con un "io ce l'avevo!".
Si, avevo la cassaforte P36, e alla fine smontai (cioè distrussi) il mecanismo di chiusura per capire come funzionava :]
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Accidenti Stengo, quanti ricordi hai fatto riaffiorare... i 4 Ufobots LS 25 li avevo, ci ho giocato per tanti anni. Grazie.
RispondiElimina**Mr.DooM**
Prego ^_^ a parte le recensioni dei libri e gli articoli dell'emeroteca, tutto il resto ha proprio lo scopo di far riaffiorare i ricordi ;)
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