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domenica 20 novembre 2022

La fisica dei manga


TITOLO: La fisica dei manga
AUTORE: Andrea Delnegro
CASA EDITRICE: Mondadori
PAGINE: 191
COSTO: 18,5 
ANNO: 2022
FORMATO: 21 cm x 14 cm
REPERIBILITA': disponibile nelle librerie di Milano
CODICE ISBN: 9788804754602


Dopo la pubblicazione ad inizio anno di "Anche mio nonno era un otaku!" è uscito questo libro sulla fisica dei manga. A questo punto mi pare di poter affermare che la Mondadori abbia messo in campo una strategia editoriale che vede, accanto alla vendita massiccia di manga nelle sue librerie, la pubblicazione di saggistica collegata ad esse, dedicata ad un target molto giovane, che indicherei, da questi primi due libri, attorno all'età della scuola media.
L'altro aspetto che mi pare di notare è che entrambi gli autori abbiano già un seguito sui social, quindi la promozione del libro parte automaticamente da una base più ampia rispetto ad un qualsiasi nessuno che volesse scrivere un libro sui medesimi temi.
Sembrerebbe che per la Mondadori avere un canale You Tube, Twich o essere un tiktoker sia una condizione sine qua non per vedersi pubblicati libri su manga ed anime.
Quando ho visto il titolo sullo scaffale mi è subito venuto in mente "Anime University, l’improbabile scienza dei cartoni animati giapponesi" pubblicato nel 2007 dalla "Kappa Edizioni" e scritto da Rikao Yanagita.
L'avrei comprato lo stesso, ma la curiosità di leggere com'erano trattati i nuovi manga (ed anime) successivi al libro di Rikao Yanagita era troppo forte.
L'autore tratta i seguenti manga: Dragon Ball; One Punch Man; Steins Gate; Dottor Slump & Arale; Hellsing; Kiseiju l'ospite indesiderato; Death Note; L'attacco dei giganti; Cowboy Bebop; Le bizzarre avventure di JoJo; Ken il guerriero; One Piece; E' quasi magia Johnny; Fullmetal Alchemist; Holly e Benji; Invincible (fumetto USA).

Personalmente ho letto solo il manga di "Kimagure Orange Road", ma ho visto la versione anime di numerosi altri: One Punch Man; Kiseiju l'ospite indesiderato; Death Note; L'attacco dei giganti; Cowboy Bebop; E' quasi magia Johnny.

Altri li ho visti solo occasionalmente: Dragon Ball;  Dottor Slump & Arale; Ken il guerriero; Fullmetal Alchemist.

Qualcuno lo conosco perché famoso, ma mai seguito: Hellsing; Le bizzarre avventure di JoJo; One Piece; Holly e Benji.

Alla fine gli unici due titoli sconosciuti sono Steins Gate e Invincible, che non è neppure un manga.

Direi non male per uno del First Impact, conosco miei coetanei o quasi che fanno meglio, ma molti altri avrebbero fatto peggio   ^_^
Tutto questo per dire che alla fine la mia valutazione è data anche dal conoscere i titoli trattati, anche se mi sorge il dubbio che il target più giovane del libro probabilmente ne conosca meno di me, magari sbaglio.
Come nel caso di "Anche mio nonno ero un otaku" l'autore si rivolge al lettore in tono colloquiale, dandogli del tu numerose volte, per questo valuto il target come molto giovane. Inoltre spiega aspetti che per una persona mediamente adulta dovrebbero essere acquisiti, tipo cosa sia la "Guerra Fredda", mi rifiuto di credere che un over 20 non lo sappia... (troppo ottimista?)
A distanza di ormai 15 anni trovo che "Anime University" resti molto più divertente e stimolante, ma questo giudizio è forse dato dal fatto che trattava dei miei "cartoni animati giapponesi".
Rispetto al titolo spesso il raffronto con i manga non è la fisica, ma anche altre discipline, probabilmente in questo il titolo "Anime University" risultava più elastico in confronto a "La fisica dei manga", in cui ci si aspetta che i manga vengano trattati solo ed esclusivamente sul versante della fisica.
Non affermo sia un brutto libro, anche perché non ritengo essere il target giusto per giudicarlo, ma personalmente non mi è piaciuto moltissimo, bisognerebbe sentire il giudizio di uno scolaro delle medie.
Forse il prezzo risulta un po' esagerato, pur comprendendo che il costo della carta e l'inflazione siano aumentati, ma si tratta di 191 pagine con un carattere di scrittura non piccolo.
Comunque trovo interessante che vengano pubblicati libri su manga ed anime per i più giovani, perché spesso le informazioni sul web sono un po' a caso (tipo blog come questo...).


Ogni capitolo contiene dei box informativi che approfondiscono un tema oppure illustrano aspetti che il giovane lettore potrebbe non conoscere.
Nel 13esimo capitolo, dedicato a "E' quasi magia Johnny", c'è il box informativo a pagina 151 con una topica da sottolineatura rossa, dove, commentando le censure che la serie subì da Fininvest (merito all'autore che ha evidenziato lo scempio compiuto dal medesimo gruppo Mondadori), si ascrive a Rumiko Takahashi la serie di Lady Oscar...
Dico... proprio quest'anno si celebra contemporaneamente il 50ntennale nipponico del manga e il 40ntennale televisivo italico, e nessuno si accorge che è stata scippata a Riyoko Ikeda la maternità di "Le rose di Versailles"?   O_O
Inoltre la scena censurata a cui si riferisce l'autore lo fu solo nelle trasmissioni successive, perché nel 1982 quella scena c'era. Magari era da specificare, visto che stai "informando il lettore".

Sempre riguardo a "E' quasi magia Johnny" si afferma che il protagonista era anche un telepatico. 
Io ho visto la serie eoni di anni fa, ho letto pure il manga, ma ricordavo che la telepatia non fosse tra i  poteri ESP di Johnny/Kyosuke, anche perché, altrimenti, avrebbe saputo al terzo incontro che Sabrina/Madoka contraccambiava i suoi sentimenti e avrebbero copulato seduta stante, ponendo termine alla serie   ^_^
Ho chiesto info anche al mio pool di consulenti coetanei o quasi coetanei, e direi che c'è accordo sul fatto che la telepatia non fosse tra i poteri di Johnny/Kyosuke. 
Poi magari sbagliamo noi, nel caso, hanno sbagliato LORO    :]


Come sempre quando si tira in ballo il gruppo di calciatori bimbomikia di "Holly e Benji" si parla e si scrive come se questa serie fosse la prima sul calcio...
Capisco che l'autore sia nato nel 1988, e che probabilmente non ha mai potuto vedere l'unico ed inimitabile, oltreché PRIMO, anime sul calcio, cioè "Arrivano i Superboys", ma prima di porre la domanda di cui sopra in un libro a pagamento, bisognerebbe fare qualche ricerca.
Tutto quello che l'autore commenta di "Holly e Benji" lo avevamo visto nel 1982 in "Arrivano i Superboys".
Vostro onore ho terminato.



Nei due riquadri rossi qui sopra evidenzio il perché ritengo che il target del libro sia molto giovane:
nella pagina di sinistra si spiega cosa sia la Guerra Fredda; 
nella pagina di destra ci si rivolge con il tu al lettore.

Nella saggistica su anime e manga ci sono le note a piè di pagina e gli autori non mi danno del tu  :]





 

2 commenti:

  1. Hai centrato perfettamente il target a cui forse son rivolti i manga in generale :un pubblico di ragazzini/adolescenti delle medie .
    L'ho pensato spesso ultimamente leggendo una rivista contenitore di alcuni manga inediti e tanti articoli sull'universo dei manga ,uscita finora con tre numeri più o meno mensili.
    Un magazine dove scrive articoli anche un mio amico blogger e che ho comprato fino ad adesso per supportarlo e supportare questo nuovo progetto editoriale.
    Però essendo in pratica vergine di manga a quasi 53 anni mi son veramente trovato spiazzato dalla lettura di questi.
    Non dico siano brutti ..ma li trovo così distanti dal mio gusto fumettistico occidentale e spesso mi son trovato a chiedermi a chi fossero rivolti.
    Quale fosse il loro pubblico ideale.
    Grazie per le risposte.
    Chiaro non penso che in assoluto i lettori di manga siano solo ragazzini ma di sicuro sono una bella fetta del pubblico che li compra.

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    1. Il target della scuola media a cui mi riferivo io è quello del libro, non dei manga in generale.
      Non direi proprio che i manga sia indirizzati ad un target così giovane, lo sarà, più probabilmente, la testata che tu acquisti e i manga lì ospitati.

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