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mercoledì 28 ottobre 2020
"UFO Soldier Daiapolon TV ehon" - 1976 (libro illustrato TV)
martedì 27 ottobre 2020
"La biondina dal cuore di cartone", di Alfredo Boccioletti - "Il Resto del Carlino 30 agosto 1981
venerdì 23 ottobre 2020
"La prima spedizione italiana nell'interno del Giappone e nei centri sericoli" - Pietro Savio (1869) - parte 5
A metà del 1800 l'Italia ed il Giappone avevano un interesse commerciale in comune, la sericoltura.
Pietro Savio fece parte di una spedizione commerciale per studiare l'allevamento del baco da seta in Giappone e per stipulare accordi commerciali. Durante questo viaggio di lavoro prese nota di tutto ciò riguardava l'industria del baco da seta giapponese e lo pubblicò in questo libro. A dire il vero, come mi capitò per "Il Giappone Moderno" di Giovanni De Riseis, io non ho ancora letto nulla di questo libro, quindi non sono certo che vi siano riportati anche aneddoti di vita sociale del periodo.
Il lunghissimo libro di De Riesis venne pubblicato nel 1900, ma raccontava di un viaggio del 1895, lo scritto di Pietro Savio venne pubblicato nel 1873, però il viaggio è datato giugno 1869!
Ben 26 anni prima, quindi l'autore si recò in un Giappone ancora poco occidentalizzato, mi auguro che l'autore non vi abbia riportato solo le tecniche di sericoltura.
L'epoca Meiji iniziò nel 1868, cioè pochi mesi prima di questo viaggio
Confido nel titolo, in cui si parla di "prima spedizione italiana nell'interno del Giappone", e solo in carattere più piccolo si accenna a i centri sericoli.
Come per il libro di De Riesis, sono molto belle le incisioni, più piccole in quanto il formato del libro è quello di un quaderno.
Penultimo appuntamento con la cronaca del viaggio compiuto da Pietro Savio nel 1869, cento anni prima dell'approdo umano sulla Luna.
A dire il vero, rispetto a "Il Giappone Moderno" - Giovanni De Riseis (1895), questo libricino è assai meno interessante. Descrive di certo degli scorci di un Giappone poco influenzato dagli occidentali, ma lascia largo spazio alla sericoltura, fatto corretto visto il suo titolo, ma di nessun interesse per una persona che lo rilegge oggi, sempre che non si occupi di sericultura ^_^
lunedì 19 ottobre 2020
Megaloman (1979) - puntata 20
venerdì 16 ottobre 2020
"Onda TV" dal 6 al 12 gennaio 1980
giovedì 15 ottobre 2020
"Onda TV" dal 13 al 19 gennaio 1980
martedì 13 ottobre 2020
"Onda TV" dal 20 al 26 gennaio 1980
lunedì 12 ottobre 2020
"Philips Electronic Engineer - all transistor 20 " (anni 60)
domenica 11 ottobre 2020
Giocattoli "la Rinascente" (1970/71?)
giovedì 8 ottobre 2020
"Inchiesta Aperta" - Giochiclub (1969)
martedì 6 ottobre 2020
"Noi non siamo soli: Incontri ravvicinati del terzo tipo" - Brochure informativa del distributore CEIAD (1978?)
lunedì 5 ottobre 2020
"I Quindici: i libri del come e del perché" - Volumi 3, 4 e 5 (1968)
Non che ci faccia una bella figura ad ammetterlo, ma i volumi 3, 4 e 5 li sfoglia così poco che alcune pagine erano ancora incollate, sapevano di nuovo, che bambino poco interessato alla lettura ero. I tre volumi si concentrano sui personaggi famosi, italiani e stranieri (due tomi per questi ultimi), e a me non garbavano per nulla...
Pur sapendo che la pubblicazione era di matrice statunitense (o comunque anglosassone), mi ha colpito sincerarmi quanto fosse americano-centrica. Ovviamente il terzo volume sui personaggi italiani contiene solo personaggi famosi italici, ma il quarto e il quinto tenderebbero a dare l'impressione, specialmente ad un bambino non made in Usa, che nel mondo esistessero solo personaggi famosi a stelle e strisce!
Dei 43 racconti del terzo volume ben 15 sono di personaggi statunitensi, ecco alcuni nomi: Beniamino Franklin, Giorgio Washington, Thomas Jefferson, Gilberto Lafayette, Jean Lafitte, John James Audubon, David Crockett, Abramo Lincoln, Clara Barton, varie sui nativi americani.
Dei 46 racconti del quarto volume addirittura 24 sono made in Usa, qualche nome: Mark Twain, George Westinghouse, Buffalo Bill, Edison, Robert Peary, George Washington Carver, William hristopher Handy, Lee De Forrest, Harry Houdini, Annie Oakley, Charles Kettering, Robert Hutchings Goddard, Roy Chapman Andrews, Giorgio Gershwin, Luis Armstrong, Lindberg, Malcom Scott Carpenter, Thomas Dooley III.
Quello che colpisce è che, oltre a personaggi storici statunitensi di un certo rilievo, ne siano stati inseriti altri totalmente sconosciuti a noi europei. Ci sono inventori ed industriali (che comunque erano inventori essi stessi), ma anche due jazzisti(!) e fin una circense(!!), confezionando un panorama in cui gli Usa erano il centro del mondo... non che dal 1800 non abbiano avuto un ruolo importante, ma non esistevano solo loro, se a quelli americani, si aggiungono quelli anglosassoni, diventa un mondo in lingua inglese. Su queste pagine riporto spesso articoli della carta stampata di fine anni 70 e primi anni 80 che denunciavano quanto fossero diseducativi i cartoni animati giapponesi, non mi pare che Buffalo Bill potesse essere considerato un esempio educativo...
Ho inserito un solo racconto dei tre volumi presentati, quello del quarto su Hokusai dal titolo "Il vecchio pittore pazzo", visto che il blog è un po' a tema nipponico.
P.S.
Eventuali immagini disallineate o problemi grafici, sono sempre dovuti allo stupendo aggiornamento di Blogspot/Blogger...
sabato 3 ottobre 2020
"Per favore mandateli via", di Oretta Borganzoni - "L'Urlo, critica e lavoro sul fumetto: bollettino interno dell'Istituto per lo studio e l'informazione sulla grafica e l'immagine" febbraio 1980
Mi sono reso conto che a luglio, agosto e settembre (con annessi casini per la nuova stupenda interfaccia di Blogspot) non ho inserito neppure un post dell'Emeroteca Anime. Rimedio con questo articolo del febbraio 1980, che ha un paio di caratteristiche interessanti.
In primis fu ospitato su una rivista di fumetti, "L'Urlo, critica e lavoro sul fumetto: bollettino interno dell'Istituto per lo studio e l'informazione sulla grafica e l'immagine" (pubblicata a Roma), da cui, a posteriori, mi sarei aspettato una contro analisi un po' più approfondita del tema trattato. Infatti la rivista si limitò a ripubblicare un articolo di "Paese Sera" senza alcuna chiosa propria, quindi immagino che la redazione concordasse in toto con il contenuto, cioè "per favore mandateli via". Leggendo i nomi degli articolisti di questo numero della rivista si rimane sorpresi dal fatto che nessuna voce si mosse in favore dell'animazione giapponese, ma se degli specialisti in materia non trovavano almeno un argomento per considerare positivi i cartoni animati del Sol Levante, come avrebbero potuto farlo i giornalisti della carta stampata senza alcuna conoscenza della materia?
Questi articoli potrebbero essere un monito verso chi demonizza i passatempi dei bambini e dei ragazzi di oggi, che di norma sono i videogiochi (brutti e violenti, guarda caso...). C'è da dire che sia sul versante dei videogiochi che dei fumetti ed animazione, oggi esiste una stampa specializzata che ai tempi o non esisteva (per i videogiochi) oppure, sul versante di fumetti ed animazione, capì poco o nulla.
L'articolo in origine venne pubblicato su "Paese Sera" mercoledì 12 dicembre 1979, quindi anticipa di qualche mese lo tsunami mediatico contro i cartoni animati giapponese della primavera 1980, fu una delle prime tracce dell'insofferenza di una parte degli adulti di allora verso il nuovo modo con cui venivano intrattenuti i figli.
giovedì 1 ottobre 2020
"Future, the magazine of science adventure" (rivista di fantascienza statunitense) - numeri aprile (1); maggio (2); luglio (3) 1978