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domenica 17 novembre 2019

Lotta per la sopravvivenza, la guerra della Cina contro il Giappone 1937-1945




TITOLO: Lotta per la sopravvivenza, la guerra della Cina contro il Giappone 1937-1945
AUTORE: Rana Mitter
CASA EDITRICE: Einaudi
PAGINE: 471
COSTO: 34€
ANNO: 2019
FORMATO: 22 cm X 14 cm
REPERIBILITA': reperibile a Milano
CODICE ISBN: 9788806242404

Prima che arrivasse in Europa e negli Usa, la guerra mondiale era già esplosa in Cina nel 1937 con l'apertura delle ostilità da parte dell'impero giapponese.
Il saggio ripercorre gli eventi di quegli anni di guerra dal 1937 al 1945, che vide la Cina opporsi al Giappone praticamente sola per quattro anni fino all'entrata in guerra degli Usa e della Gran Bretagna.
Se pensiamo che i morti statunitensi e britannici della seconda guerra mondiale ammontano a circa 400 mila, quelli sovietici a 20 milioni e quelli cinesi a 14 milioni (con 80 milioni di profughi, per difetto), si fa in fretta a comprendere quanto devastante fu il conflitto e quanto distruttivi furono i "fratelli" giapponesi. Nel freddo computo totale dei caduti bisogna mettere in conto che una parte di questi furono causati dalle scelte tattiche di Chiang kai-Shek, come la distruzione delle dighe sul Fiume Giallo per rallentare l'avanzata nipponica, che causarono circa 500 mila morti tra i cinesi.
Considerando il genere di saggistica che recensisco in questo blog, cioè gran parte di quello che viene pubblicato sul Giappone, non potevo saltare questo libro, ma quando l'ho acquistato non ho preso in considerazione il fatto che, essendo incentrato sulla Cina che subiva l'attacco giapponese, il Giappone non era il soggetto dello scritto.
Non per nulla nel titolo si specifica "guerra della Cina contro il Giappone", non viceversa, ergo ci potevo arrivare da solo   ^_^
A dire il vero il paese del Sol Levante non lo si può considerare neppure il secondo soggetto, perché in gran parte, del tutto correttamente, sono raccontate le dinamiche storiche fra le tre anime della Cina: i nazionalisti del Kuomintang di Chiang kai-Shek; i comunisti di Mao; i collaborazionisti di Wang Jinguwei.

Sia chiaro, il Giappone ha largo spazio nel saggio, ma quanto ne hanno statunitensi, britannici e sovietici, gli altri protagonisti storici dello scenario bellico asiatico e cinese.
Il libro mi è piaciuto, ho approfondito molte questioni che conoscevo solo superficialmente e ne ho scoperte molte di nuove, ma non è incentrato su come agirono i giapponesi in Cina.
Per esempio c'è, ovviamente, un capitolo sul massacro di Nanchino, ma mi è parso poco coinvolgente, solo 23 pagine.
Ho trovato, invece, sbalorditivo che non sia mai trattato l'argomento dell'Unita 731, e mai citato il nome del suo creatore, Ishii Shiro... sfogliavo pagina dopo pagina e mi dicevo che prima o poi se ne sarebbe dovuto parlare, ma il libro è finito senza che ve ne sia stata traccia.
Questo fatto mi ha fatto rivedere il giudizio positivo sul saggio, non si può non raccontare degli esperimenti che i giapponesi fecero sui cinesi...

Dei 19 capitoli più l'epilogo finale alcuni non trattano l'operato dei giapponesi sul suolo cinese, altri ne raccontano le gesta belliche, ma solo per dare conto delle contromosse e delle beghe interne cinesi.
I capitoli in cui si può leggere maggiormente di cosa fece l'esercito imperiale giapponese in Cina e di quali rapporti c'erano tra il governo nipponico e quello cinese sono i seguenti:
3°; 4°; 5°; 6°; 7°; 8°; 9°; 10°; 11°; 17°; 19°; 20°.

Ma comunque, ribadisco, in molti di questi capitoli il soggetto resta come si difese la Cina, spesso con la ricostruzione storica, un po' tediosa per me, dei dibattiti interni cinesi.
Infatti avevo preso, come sempre, appunti su ogni capitolo, ma man mano mi sono reso conto che avrei scritto quasi esclusivamente di fatti inerenti la Cina, quindi ho preferito scrivere questa recensione di avvertimento:
se vi interessa leggere della Cina durante il conflietto col Giappone, questo è il libro che fa per voi, altrimenti sfogliatelo bene prima di acquistarlo.

Piccola lamentela per l'editore, le poche cartine presenti, non sono leggibili... troppo piccoli i caratteri scritti ed il tratto dei confini: non si capisce niente...




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