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giovedì 25 gennaio 2018
"Cresci pupazzo, cresci", di Tino Oldani - Panorama 6 agosto 1979
Una delle questioni inerenti i cartoni animati giapponesi che scandalizzò giornalisti, esperti e commentatori in generale, fu l'enorme successo economico che questi prodotti animati del Sol Levante ebbero in Italia. Qualsiasi articolo ludico fosse ispirato agli anime del primissimo boom, quindi dal 1978 al 1980, vendeva come mai prima. In particolare erano le serie trasmesse dalla Rai a sbancare il portafoglio delle famiglie italiche, grazie alla loro trasmissione di carattere nazionale, e i diritti per tutte queste serie erano in mano alla Sacis, una azienda controllata dalla Rai, e come essa di carattere pubblico.
Basti pensare che nel 1975 la Sacis incassava solo 30 milioni di LIRE dal merchandising, mentre nel 1979 arrivò a 900 milioni di lire grazie agli anime, e con Remi preventivavano già di superare tranquillamente il miliardo di lire.
Personalmente non trovo del tutto campata in aria la critica alla Sacis sul fatto che stesse "spremendo" alla grande i suoi piccoli innocenti telespettatori. Sia la Rai che la sua controllata erano aziende pubbliche, e ho letto più volte, anche in questo articolo, che la Sacis avesse nel proprio statuto(?) il divieto di sfruttare economicamente i bambini. Quindi, in pieno stile democristiano, facevano il contrario di ciò che avrebbe imposto loro una regola etica...
Quello che non torna in questa legittima critica alla Sacis è, invece, a mio giudizio, l'ipocrisia che la polemica nacque con il successo degli anime.
Infatti il primo boom di fatturato la Sacis lo ebbe grazie a Sandokan (ed anche Furia), come si può leggere pure in questo articolo, che si impennò dai 30 milioni di lire del 1975 al 500 milioni di lire del 1976!
Non ci furono, però, levate di scudo contro l'italico Sandokan, anzi, c'era grande orgoglio per un successo esportato in tutto il mondo. Quando, di contro, la Sacis riproporrà la medesima operazione di marketing con Atlas Ufo Robot, Heidi, Capitan Harlock e Remi, grandineranno critiche...
C'è da dire che l'autore di questo articolo spiega bene che la Sacis si accorse di avere tra le mani una miniera d'oro grazie a Sandokan, sono le dichiarazione degli esperti presenti nello scritto, invece, che risultano sospette: Sandokan andava bene, Heidi ed Actarus no...
Oltre alla questione inerente le polemiche economiche sugli anime, da affiancare a quelle sulla loro violenza, sull'uso del computer e chi più ne ha più ne metta, l'articolo resta interessante perché riporta numerosi dati e cifre.
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