TITOLO: La Seconda Guerra Mondiale: i Grandi Protagonisti, Hirohito
AUTORE: Bruno Rossi
CASA EDITRICE: Gruppo Editoriale
Fabbri
PAGINE: 64
COSTO: 5 €
ANNO: 1983
FORMATO: 29 cm x 22 cm
REPERIBILITA': sul web
CODICE ISBN:
PAGINE: 64
COSTO: 5 €
ANNO: 1983
FORMATO: 29 cm x 22 cm
REPERIBILITA': sul web
CODICE ISBN:
Pubblicazione un po' datata, del 1983, ergo l'imperatore Hirohito era
ancora in vita. Ho scritto già altre volte che i libri su Hirohito
si possono dividere sostanzialmente in due categorie, quelli scritti
quando era ancora in vita e quelli successivi alla sua dipartita. I
primi sono molto cauti sul pronunciarsi riguardo alle responsabilità
dell'imperatore sui crimini commessi dal Giappone imperiale,
anzi, sovente lo disegnano come un perfetto pacifista ignaro di ciò
che gli succedeva attorno, oppure addirittura contrario a qualsiasi
atto di guerra commesso dalla cricca dei militari...
I libri scritti dopo la sua morte sono, invece, molto più critici.
Anche questo scritto di Bruno Rossi non si discosta, a mio avviso, da
questo schema. L'unica differenza è che cerca di mantenersi un po'
equidistante riguardo alle responsabilità di Hirohito, ponendosi
spesso la domanda se l'imperatore sapesse o meno di questo o quel
crimini giapponese, e dando entrambe le risposte, del tipo: “alcuni
dicono che sapeva... etc etc... ma altri pensano di no... etc etc”.
Un colpo al cerchio ed uno alla botte.
In generale, però, il ritratto di Hirohito è sempre abbastanza
positivo, si arriva fino a dargli il merito di aver fatto cessare il
linciaggio di coreani e cinesi dopo il terremoto del Kanto del 1923. Infatti,
secondo l'autore, Hirohito si mise a visitare Tokyo in mecerie in
groppa al suo cavallo, avvenimento che distrasse la popolazione dagli
atti violenti contro cinesi e coreani. Certo, poche righe dopo è lo
stesso autore ad ammettere che esistono versioni contrastanti del fatto,
ma a questo punto mi chiedo che senso abbia vuto inserirlo nella
biografia di Hirohito.
Tra l'altro, a rigor di logica, considerando che la corte imperiale
evitava, ovviamente, qualsiasi rischio per l'incolumità
dell'imperatore, pensare che lo facessero uscire a cavallo nei giorni
successivi ad un terremoto così devastante, con incendi e violenze
ancora in atto, è abbastanza inverosimile...
Sono invece un pelino trasecolato nel leggere che il 18 settembre
1931 “furono i cinesi a far saltare un tratto della ferrovia
controllata dalle truppe giapponesi”... Pensavo fosse notorio che
“l'incidente di Mudken” fosse opera dei giapponesi, e non dei
cinesi.
Nel totale consiglio comunque di reperire questa pubblicazione, anche
per le numerose foto d'epoca, molto grandi grazie al formato della pubblicazione, magari accompagnando questo scritto a qualche altra lettura
un po' più approfondita e recente.
L'eroico Hirohito mette fine alle violenze contro coreani e cinesi!
L'avesse fatto in Corea e Cina... T_T
Che l'incidente di Mukden fosse stato ordito dai giapponesi era risaputo anche nel 1983, il fatto che sia stato addebitato ai cinesi mi lascia assai perplesso.
Mi pare di aver sempre letto che Hirohito avesse avuto una costituzione fisica abbastanza gracile, e ben poco robusta, magari l'autore utilizzò fonti diverse da quelle che ho letto io.
Un esempio di come ci si pone riguardo alle responsabilità di Hirohito. Vengono riportati i dubbi sia della fazione innocentista che di quella colpevolista, io propendo grandemente per la seconda.
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