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lunedì 18 agosto 2014
I cartoni animati giapponesi e il boom dell'editoria per ragazzi
I tanto vituperati "cartoni animati giapponesi" fecero felici, oltre i bambini e le bambine italiane, parecchie case editrici nostrane, che si ritrovarono coi diritti di sfruttamento di serie che ebbero un successo stratosferico, tra le più famose si può citare: Eri Junior; Giunti Marzocco; Fabbri Editore (altra pubblicazione); Mondadori (altra pubblicazione); Salani.
A cui vanno sommate una miriade di piccole case editrici, che spesso chiudevano una testata per riaprirne una nuova praticamente identica.
In qualche caso venivano pubblicate anche testate che cercavano di scopiazzare le serie giapponesi, con esiti tra l'esilarante e il raccapricciante. Tutto, insomma, faceva brodo, come la collana della casa editrice Epierre (emanazione di if).
Esisteva poi una terza casistica, case editrici che, pur avendo acqusito il diritto di pubblicare fumetti ufficiali, creavano storie alternative, in cui gli eroi giapponesi erano inseriti in contesti differenti (tipo spin-off): Edizioni Flash.
Ci sarebbe poi lo sterminato capitolo riguardante gli album delle figurine Panini, in quanto pubblicazioni editoriali, ma questa porzione dell'editoria la citerò solamente.
Una volta tanto i giornalisti si accorsero di questo boom editoriale, anche perchè in qualche caso riguardava proprio le loro case editrici, e se per altri versi le critiche verso gli anime erano spietate (e spesso inventate), di questi miliardi di lire in cartonati e riviste di fumetti spesi dalle famiglie italiane nessuno si lamentava. La cosa comica è che in certi casi i giornalisti riuscivano nell'acrobazia lessicale (e logica) di continuare a criticare i prodotti nipponici senza toccare pubblicazioni così tanto redditizie.
Esiste anche un saggio del 1980 che analizzava, seppur marginalmente (nonostante avesse "Goldrake" nel titolo), il rapporto tra gli anime e l'editoria: "Da Cuore Goldrake" .
Su un numero del Radiocorriere TV del giungo 1978, quindi a distanza di parecchie settimane dalla fine della serie di Heidi e dei primi 25 episodi di Goldrake, nella classifica settimanale dei libri più venduti (categoria per ragazzi) i primi due posti sono ancora per Goldrake ed Heidi, il quinto posto per "Il Fotolibro di Guerre Stellari".
In questo post ho recuperato gli articoli di tre testate che testimoniavano l'esplosione nel mercato editoriale collegato agli anime, il tono degli articoli non è per nulla aggressivo, anzi, cerca di spiegare il nuovo fenomeno multimediale, che in Italia aveva avuto il solo precedente di Sandokan (sceneggiato tv, libri, fumetti, giochi, album di figurine, materiale scolastico, magliette, dischi etc), a cui erano seguiti nel 1978 Heidi e Goldrake.
Su Il Corriere della Sera il primo dicembre del 1979 viene pubblicato uno di questi articoli, che prendono spunto da una conferenza svoltasi a Torino sul tema "Produzione televisiva e diffusione multimediale", organizzato dalla Eri Rai (la casa editrice della Rai).
Come anticipato il tono è molto soft, nessun anatema contro la Eri che specula sui gusti dei bambini, è spiegato il nuovo business legato al merchandising editoriale.
Il libro di Capitan Harlock dove è inserito un atlante spaziale è il Manuale spaziale tecnico attivo di Capitan Harlock.
Anche su Repubblica del 4 dicembre 1979 c'è un articolo sul medesimo convegno, in questo caso il giornalista si lascia scappare qualche cattiveria sugli anime (in primis nel titolo), probabilmente era più forte di lui, però il tono è simile all'articolo del Corsera.
Gli esempi non si limitano all'animazione seriale giapponese, ma riguardano anche il mercato editoriale americano ed inglese.
Cito il "citiamo l'invadenza della fumettistica giapponese", quando il giornalista incontra sulla sua strada gli anime scatta la viulenza.
Sempre nel medesimo articolo c'è questo trafiletto, che rende informa il lettore sulle pubblicazioni della Eri Rai.
Su un Radiocorriere della fine di novembre del 1980 si può leggere un trafiletto che riassumeva il grande successo dello stand Eri Junior alla Fiera di Lucca.
Sempre sul Radiocorriere TV, ma del giugno 1978, si può leggere una breve intervista alla responsabile dell'Ufficio Stampa della Giunti-Marzocco sul successo editoriale dei libri legati a Sandokan, Gesù di Nazareth, Goldrake e Heidi.
Sacro e profano, purchè se magna!
Per ultimo metto un articolo trovato su un Radiocorriere del maggio 1979, dove, di nuovo, si descrive il bellissimo Manuale spaziale tecnico attivo di Capitan Harlock.
A dire il vero potrebbe sembrare un bel marchettone pubblicitario, però la pubblicazione della Eri Junior è veramente unica, e c'è da aggiungere che tra tutte le testate giornalistiche il Radiocorriere TV (probabilmente anche per un interesse diretto) era il più favorevole agli anime, con numerosi articoli pubblicati veramente informativi.
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fantastico!
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