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sabato 26 marzo 2022

Articoli del 1978-1979-1980 sui cabinati (videogiochi) da bar - Corsera, Corriere D'Informazione, La Stampa, l'Unità


Questo post nasce dal precedente sul catalogo dell'esposizione romana Enada dell'ottobre 1981, infatti tutti gli articoli tranne uno sono dell'ottobre 1978, 1979 e 1980, scritti sempre in occasione di questa manifestazione di settore.
La presenza di ben quattro testate permette di avere un'ampia panoramica della mostra mercato Enada, che serviva a mostrare i nuovi apparecchi di divertimento automatici, quelli che ci avrebbero fatto cacciare altre monete da 100 e 200 lire in quelle diaboliche gettoniere mangiasoldi, ma tanto divertenti!
Purtroppo in più di un'occasione i giornalisti fanno un po' di confusione tra flipper e videogiochi, che non sarebbero confondibili, in quanto i secondi ti fornivano anche una narrazione del gioco, per quanto primitiva e limitata, nei primi si dimostrava solo la propria abilità fine a se stessa.
La superiorità dei cabinati da bar lo ha dimostrato il tempo, i videogiochi si sono evoluti e fanno parte del nostro quotidiano, i flipper restano una reliquia del passato (si, ok, a me non piacevano, si nota?).
Ai tempi, oltre a mettere assieme flipper e videogiochi da bar, veniva sommata alla categoria anche il calciobalilla, il biliardo e i juke-box, fatto che oggi sarebbe impensabile.

Dal primo articolo qua sopra del 3 ottobre 1978 sul Corsera non è specificato quanto fosse la spesa per i cabinati da bar nel 1977, ma ipotizzando una semplice sottrazione dalla cifra totale di 27 miliardi di lire, si arriva per esclusione a circa 4 miliardi di lire:
7 peri i jukebox + 16 miliardi per i biliardi = 23 miliardi



A quanto ammontavano le previsioni di spesa per il 1978?
La sempre stupenda Sabina Ciuffini sorridendo ci dice che si arriverà a 35 miliardi, e l'incremento sarà trainato ovviamente dai videogiochi da bar.
Il problema dello scritto sul "Corriere d'Informazione" del 26 ottobre 1978 è che i miliardi spesi nel 1977 salgono da 27 a 35... con le cifre i giornalisti italiani hanno sempre avuto problemi...



L'unico articolo che non è stato pubblicato in ottobre è questo del 15 agosto 1979 sul Corsera, e forse è il primo caso di demonizzazione di un videogioco in Italia!
Nel titolo, però, si parla espressamente di flipper, ma mi sorge il dubbio che l'estensore dello scritto sbagliasse. Non sono pratico di flipper, ma mi chiedo se si potesse giocare contemporaneamente in due con la meccanica di gioco descritta, mi pare più da cabinato, anche se di un videogioco del genere non ho letto da nessuna parte né lo vidi nei bar.
Infatti nell'articolo si parla "giochi di guida elettronici", quindi nessun nesso con i flipper, un GTA ante litteram?
Temo resterà un mistero...




Con l'edizione del 1979 dell'Enada scopriamo su "La Stampa" del 2 ottobre 1979 che nel 1978 spendemmo 38 miliardi, purtroppo non ci sono i dati disarticolati per settori, ma c'è un'altra luttuosa notizia che io ricordo vividamente, cioè l'aumento della partita da 100 lire a 200 lire... penso che fu la prima volta che ebbi l'intuizione dell'esistenza dell'inflazione, comunque non pagavo io  ^_^
Per fare una partita dovevi introdurre due monete da 100 lire, quelle da 200 lire all'inizio non erano ancora così presenti.



Dal Corsera del 5 ottobre 1979 scopro che se ogni volta che venivo distrutto dovevo ricominciare tutta la partita da capo, la colpa era della legge italiana, che non permetteva il proseguimento della partita. Devo dire, con il senno di poi, che i vecchi legislatori capitava spesso che facessero le leggi con motivazioni lungimiranti.
Dover ricominciare da capo poteva ridurre la voglia di giocare, quindi impedire la dipendenza, che sarebbe sorta, invece, sapendo che potevi proseguire, nel caso in cui non ti saresti neppure mai schiodato dal cabinato...
Per questa legge i videogiochi statunitensi e giapponesi dovevano essere modificati una volta arrivati in Italia, e forse qualcuno sfuggi alla legge, tipo Vanguard



I cartoni animati giapponesi non andavano bene, "Guerre Stellari e simili non andava bene, mentre i videogiochi da bar?
Non andavano bene neppure loro...
L'articolo del 7 ottobre 1979 su l'Unità è più di analisi del fenomeno, e il pollice è verso...



Per fortuna il giornalista de "La Stampa" il 7 ottobre 1979 ebbe la ragionevolezza di inserire anche i nomi dei videogiochi da bar.
Il giornalista è più positivo e meno allarmista sui videogiochi rispetto ad altri colleghi.
Ho cercato i cabinati citati, ho messo quelli che ho trovato come "Speed Freak", che vedendolo in versione da bar e ascoltandolo, mi pare di ricordarlo.


         




Qui sotto "Super Road Champion"

          




"Star Fire" lo ricordo, non si capiva una mazza...

            



"Star Hawk" pare riprende la corsa di Luke Skywalker sulla superficie della Morte Nera, mai visto o non lo ricordo.

           




Da "La Stampa" del 2 ottobre 1980 scopriamo che nel 1979 spendemmo 43 miliardi di lire, sempre per merito o colpa dei videogiochi da bar.



Il 3 ottobre su l'Unità c'è un articolo di commento alla fiera, in cui si scopre che la legge che impediva di far vincere partite in più o gettoni al giocatore era ancora in vigore.
Ma veramente i più fervidi inventori di videogiochi erano i disoccupati scienziati della Nasa?  >_<

Sul Corsera del 3 ottobre 1980 mi viene data risposta ad un dubbio che mi era sorto nel post del catalogo Enada del 1981, e cioè che ai bambini fosse vietato l'ingresso per ovvi motivi di sovraffollamento. No, l'ingresso era libero, ma il biglietto costava 5000 lire, se pensiamo che una partita costava 200 lire.... bastardi...   ^_^




2 commenti:

  1. Troppo curioso leggere questi vecchissimi articoli... neanch'io ero fan del flipper... a lungo andare erano monotoni. I cabinati invece erano di più tipi, c'erano diversi giochi, la partita era più varia... e decisamente più economici. Ai miei tempi era 200 lire VS 500 lire. E con un cabinato la partita era molto più lunga.
    Riguarda i jukebox li adoro ma purtroppo sono del '80 e Ne ho visto uno solo nel 96 e non era neanche con i vinili ma con il CD. Certamente non è che li abbia Cercati perché comunque ne avrei trovati e forse ancora oggi ce n'è qualcuno

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    1. Ecco, io alle 500 lire smisi definitivamente, anche perché dalle nostre parti erano imperanti i tipi che ti chiedevano di giocare con "l'ultimo cannoncino2, ed erano offerte che non si potevano rifiutare...

      P.S.
      ho messo altri articoli, 1981 e 1982

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