Mi sta sorprendendo il fatto che la serie non sia composta da episodi autoconclusivi, come ho sempre pensato, mentre la storia mantiene un minimo di ricordo di cosa sia successo nella e nelle puntate precedenti.
Per esempio ad inizio episodio la voce narrante femminile riepiloga brevemente cosa sia capitato nelle puntate 2 e 3.
Nel libro pubblicato da poco "Anche mio nonno era un otaku! L'incredibile storia dei manga", a latere dell'argomento principale, si fanno alcune affermazioni (seconda scan al link) sull'animazione giapponesi in Italia che non ho condiviso molto, tra cui quella secondo la quale venisse modificato "qualsiasi" riferimento" all'oriente.
Sappiamo che questa prassi censoria fu la norma nel periodo fininvestiano dell'animazione giapponese trasmessa in Italia, mentre in precedenza capitava raramente, e quando anche succedeva non aveva motivazioni oscurantiste, ma solo di semplificazione.
Tutta questa premessona, prendendo spunto da quello che è un singolo errore (a mio avviso) di un libro per altro corretto, perché il titolo di questo episodio è "La canzone del barcaiolo", e in che lingua canta questo barcaiolo? ^_^
Si, in giapponese, e ben in due canzoni, a cui si accodano anche tutti gli altri personaggi!
Essendo la serie dedicata ai bambini più piccoli, motivo per il quale ai tempi non la guardai, sarebbe stato proprio il giusto caso per modificare "qualsiasi" riferimento all'oriente, per di più in una serie in cui l'ambientazione è totalmente europea, come ne "Il fantastico mondo di Paul", sempre della Tatsunoko.
Un bambinetto sentiva cantare in giapponese, tutto ciò avrebbe potuto rovinargli una sana crescita evolutiva ed emotiva, basandosi sulle teorie fininvestiane successive, eppure l'azienda italiana che svolse l'adattamento non vi ravvisò alcune problema, senza contare che ridoppiare anche le due canzoni avrebbe comportato spendere altri soldini :]
Il gruppo, compresa la nuvoletta Fatty, si è addormentato facendosi cullare dal rollio del vento, peccato che un albero si stia pericolosamente avvicinando... o viceversa.
L'impatto sveglia tutti, ma peggio ancora trancia le corde che legavano il pallone alla cesta...
Gli occupanti finiscono in un fiume, e considerando che Temple si era appena ripresa da una polmonite o simile, non è proprio il massimo.
Anche il pallone finisce in acqua, portato via dalla corrente del fiume.
Oltre ad essere bagnati fradici, che per gli animali del gruppo non dovrebbe poi essere questo gran problema, hanno perso tutte le provviste (prima immagine in alto a sinistra).
Il fortuito caso vuole che in quel momento passi una barca, sui cui i nostri eroi salgono, ma il barcaiolo, che si chiama Rino Genovese, li minaccia con un bastone, in quanto crede siano ladruncoli.
Per fortuna interviene Sara, la barcaiola, che si prende cura dei piccoli umani e degli animali del gruppo.
Fatty, nel frattempo, si reca a cercare il pallone della mongolfiera.
Sarà fa indossare a Temple il vestito della loro figlioletta Lorita, che all'età della nostra majorette si perse e non venne più ritrovata.
Fatty avvisa Tamtam che il pallone non si trova, e Sara propone loro di restare sulla barca fino a quando non lo ritroveranno, dato che magari nella prossima città dove attraccheranno qualcuno ne saprà qualcosa.
A questo punto si palesa l'evento che per il piccolo telespettatore, italiano o nipponico che fosse, cambierà tutta la valutazione dell'operato di Sara.
Infatti la barcaiola trova il pallone, ma non ne fa parola con nessuno.
In città nessuno ha visto il pallone della mongolfiera.
Tamtam sarebbe volto partire, ma vede che Temple è molto felice assieme a Sara e Rino.
Inoltre Tamtam si sente in debito con i due barcaioli, perché, da bambino autonomo quale è, non è abituato a fare quello che facevano tutti da bambini, cioè campare alle spalle dei nostri genitori ^_^
Anche Rino, che inizialmente era stato più burbero, si è affezionato a Temple.
Sara vorrebbe tenere sempre con sé la bambina, ma il marito le rammenta che lei sta cerando di tornare dai suoi genitori.
Per sdebitarsi del vitto ed alloggio ricevuti Tamtam e soci decidono di pulire la stiva della barca che è utilizzata per immagazzinare le merci, ma quando Sara vede che stanno scendendo di sotto ha quasi un mancamento, li ringrazia del pensiero e vieta loro di preoccuparsi di queste faccende.
Che cosa cela la stiva della barca?
Ormai sono tutti felici, anche Tamtam si trova bene con Rino, e al barcaiolo pare quasi di avere un figlio, ma di colpo Temple si intristisce iniziando a pensare ai propri genitori, quando vede una famigliola sulla riva del fiume.
Rino la rincuora dicendole che al "Canale" di certo qualcuno avrà visto il loro pallone.
Questo luogo chiamato "Canale" è in pratica Venezia , con tanto di ponti e gondole ^_^
Purtroppo, e direi anche ovviamente, visto che il pallone l'ha trafugato Sara, nessuno ha trovato il pallone della mongolfiera di Fatty.
A proposito, che fine ha fatto Fatty? O_O
Visto che sono tutti giù di morale Rino si mette a cantare, in stretto giapponese, accompagnato da tutti gli altri.
Durante la canzone jappo l'anatra Ghetti tira una corda, al cui capo opposto c'è proprio il pallone che loro stavano disperatamente cercando.
Sorpresa, felicità, dramma ^_^
Rino comprende subito che è stata la moglie a nascondere il pallone, e Sara scoppia a piangere, sentendosi in colpa per aver ingannato Temple, che comunque difende la donna perché con tutti loro è stata buona.
Sara racconta a Temple e Tamtam cosa capitò veramente alla loro figlioletta Lorita, che all'età di Temple cadde dalla barca nel fiume.
Il climax della commozione lo si ha quando Sara chiede a Temple di chiamarla mamma, ecco perché da bambino non seguivo questa serie...
Basti dire che piange anche Fatty, che è una cavolo di nuvola...
Come commiato Rino si mette a cantare un'altra canzone in giapponese, a cui si associano tutti.
Chissà quali mirabolanti avventure ci riserverà la prossima puntata, nessuna ^_^
Interessante, la prossima volta che piove invece di incazzarmi mi commuovo... "E' Fatty che piange"...
RispondiEliminaPensa che tragedia un'eventuale versione italiota delle canzoncine in giapponese stretto con accento di Nagoya, cantate dalla D'Avena. Grazie ad Amaterasu e alla tempistica della serie ci siamo scampati questo pericolo
Capitava spesso nei lungometraggi Toei anni 70 il doppiaggio delle canzoni, ed erano anche adattamenti molto orecchiabili.
EliminaAlla fine è una puntata carina, anche se dubito che da bambino mi sarei sentito attirato da una trama del genere.
RispondiEliminaIl barcaiolo ricorda vagamente Bruto di Braccio di Ferro.
Neppure io, infatti non lo seguivo ^_^
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