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venerdì 4 marzo 2022

Hirohito in Italia


TITOLO: Hirohito in Italia
AUTORE: Lia Beretta
CASA EDITRICE: Edizioni del CIRVI 
PAGINE: 255
COSTO: 14 
ANNO: 2013
FORMATO: 24 cm x 17 cm
REPERIBILITA': disponibile online
CODICE ISBN: 



Ho trovato questo titolo sul web, quindi non l'ho potuto sfogliare, forse lo avrei comprato lo stesso, visto che cerco di leggere tutto quello che viene pubblicato su Hirohito, ma forse anche no  ^_^

Inutile dire che il libro non mi ha soddisfatto, anche per il costo, probabilmente non è che ci fosse poi molto da dire su quel breve viaggio di piacere in Italia del futuro imperatore del Giappone.
Hirohito arrivò in terra italica per l'ultima tappa del suo viaggio all'estero (il primo per un principe ereditario giapponese), visita svoltasi dall'11 luglio al 19 luglio 1921, era partito dal Giappone a marzo. Si vede che ieri, come oggi, l'Italia non era tra le grandi potenze da visitare prioritariamente, a fine viaggio, qualche giorno, tanto per dire di esserci stato.
Il primo capitolo riepiloga la situazione storico politica in Giappone al momento dell'incoronazione di Hirohito, ma è un po' troppo riassunta.
Stessa cosa per il secondo capitolo con la biografia di Hirohito, troppo scarna.
Il terzo capitolo è il diario di viaggio della tappa italiana redatto da un membro della corte che accompagnò il principe ereditario.
Per ogni giorno è riportato cosa fece, chi incontrò, è trascritto l'eventuale discorso ufficiale (compreso quello dell'autorità italiana del momento).
L'unica cosa che mi ha colpito è che l'autore riporta sempre cosa Hirohito indossasse, se vestito da civile o in uniforme e, nel caso quale uniforme.
Si vede che a chi scrisse il diario non interessava molto del contesto italiano, c'è da dire che venne redatto due anni dopo, magari si era dimenticato i particolari.
Da pagina 59 a 90 è riproposto lo stesso diario, ma in inglese... ma essendo non in italiano certezze non ne ho  ^_^
Il quinto capitolo riporta gli articoli della stampa italiana sul viaggio di Hirohito, pochini gli articoli un minimo interessanti, pare che i giornalisti di 100 anni fa fossero in media con quelli odierni.
Per il resto, come sempre, inserisco l'indice del libro.
L'autore del diario.




 

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