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sabato 20 gennaio 2024

“Candy Candy, più bella di Barbie, più simpatica di Heidi”, di Danilo Maggi – TV Sorrisi e Canzoni n° 22 dal 1 al 7 giugno 1980



Erano parecchi mesi che non postavo un "TV Sorrisi", rimedio con un numero che mi pare di aver individuato in una citazione nell'ultimo "Anime Cult", in cui a pagina 8 ci si riferisce ad un articolo di Danilo Maggi "dall'inequivocabile titolo "Quando vincono le altre TV"", benché, se ho azzeccato lo scritto, il titolo sarebbe "Candy Candy, più bella di Barbie, più simpatica di Heidi", mentre il "Quando vincono le altre  TV" era una specie di rubrica/focus sulle tv locali private.
Il numero, da cui, come sempre, ho omesso alcuni articoli perché li ho trovati poco interessanti, ospita numerosi argomenti utili alla mia ricerca sul costume televisivo e non degli anni 70 e primi anni 80, tra cui un articolo sulle figurine Panini, che completa un mio post di alcuni anni fa.
Sono presenti anche un articolo sul festival di Cannes, uno sulla conduzione pippobaudesca di "Domenica In", uno su Dean Martin legato al ciclo di film Rai di Jerry Lewis, uno sul culturismo, uno sui 56 ani di Mike Bongiorno, uno su Enrico Montesano (pre capo popolo...).
Ovviamente c'è anche l'inserto centrale con i programmi delle tv locali, edizione dell'Emilia Romagna.
Non mancano le classiche e numerose pagine pubblicitarie, che molti ricordi faranno affiorare  :]



Torno un momento alla questione della citazione presente in "Anime Cult" di cui sopra senza riferimenti bibliografici, sempre ammesso che io abbia azzeccato lo scritto citato.
Mi vengono in mente due casi simili, uno più vecchio ed uno recente, di libri in cui sono citati articoli sugli anime, ma senza una puntuale precisazione sulla fonte, cioè testata, data, titolo dell'articolo ed autore (se presente).
Il primo fu "Goldrake, la storia di un mito" del 2014, in cui venivano riportati numerosi articoli, ma non sempre con l'individuazione completa della fonte, e il recente "La Super Guida Manga", in cui, in realtà, c'è un singolo articolo citato (su Capitan Harlock), ma con la datazione non precisa, che poi si è rivelata errata.
Questo per affermare che non è sempre colpa degli autori, che debbono sottostare ai paletti delle case editrici, che forse, in taluni casi, non sono interessate o non considerano importante coadiuvare chi scrive un libro o un articolo per loro nel riportare per esteso le informazioni sugli scritti citati.
"Candy Candy" fu, assieme a non tantissimi altri, tra i primi anime che riuscirono ad infrangere la barriera informativa della carta stampata, visto che, di norma, solo i cartoni animati giapponesi trasmessi dalla Rai assurgevano a notorietà nazionale.
Quando Danilo Maggi scrisse l'articolo, l'orfanella tutte lentiggini era ancora trasmessa dalle piccole tv locali (in seguito dal nazionale "Canale 5"), nel mio caso "Tele Radio Reporter", ed ovviamente, da una altra moltitudine di piccole emittenti che ce la facevano vedere ognuna ad orari diversi, magari in giorni diversi. Nonostante ciò lo guardavamo tutti, anche i maschietti, portando Candy alla fama generalizzata.
Nella didascalia in azzurrino presente in alto a sinistra si può leggere che le immagini erano tratte dall'album della Panini:



La sinossi delle puntate trasmesse fino a quel momento, che più o meno corrisponde al punto in cui io smisi di seguirla per raggiunto limite mio di sopportazione, è precisa, cosa per nulla scontata ai tempi... si leggevano di quegli strafalcioni...
Lo scivolone arriva dalla colonna qui sotto, quando l'autore paventa una terza serie, che ovviamente non è mai esistita e che i bambini, nel caso, attenderanno invano...




A parte il fatto che Heidi era più piccola di Candy, ma anche la pastorella svizzera non stava zitta quando veniva rimproverata, poi è ovvio che una ragazzina sia più ribelle di una bambinetta.
Il giornalista riporta i commenti di giovani telespettatrici di tre emittenti locali.


La seconda bella doppia pagina dedicata a Candy.




Per il merchandising della Fabbri si può far riferimento a questi due post:






Ricomincio dal sommario della rivista.


Sottolineo il terzo articolino di Enzo Biagi, che di certo non era tacciabile di populismo, per annotare che certe problematiche della politica italica nascono da lontano...



Anche l'articolo di Ruggero Orlando sull'invasione sovietica dell'Afghanistan può portare alla mente fatti attuali, tipo l'invasione russa dell'Ucraina, e ci saranno anche le Olimpiadi in questo 2024.


Anche il potere del governo sulle nomine Rai non è cambiato, anzi, è peggiorato di molto, basta vedere i personaggi raccomandati da Meloni & C.



Mitica questa immagine  ^_^


Una volta costruivamo gli elettrodomestici, una volta...


Tognazzi fu forse il precursore involontario della mania culinaria televisiva italica, una delle piaghe tv assieme alla fissa per le previsioni meteo, in una nazione in cui ormai non piove praticamente più...


A distanza di sette e pasa anni inserisco l'articolo a cui avevo accennato nel post qui sotto:

Il tema è l'album di figurine di "TV Sorrisi", che si può ammirare al link qui sotto nell'edizione dell'anno precedente:


Alla famiglia Panini cedemmo molti dei soldini dei nostri genitori, ma ne ricevemmo in cambio molte ore liete  ^_^



Di quell'era di grandi conduttori televisivi è rimasto solo Baudo, non so se fossero più o meno bravi di quelli di oggi, di certo erano abbastanza famosi da riuscire a non doversi genuflettere al politico al potere del momento, che poi erano sempre tutti DC   ^_^
Ovviamente non erano apolitici, nel senso che non andavano di certo contro la maggioranza politica presente in Rai, ma, arrivati al loro livello di successo, non dovevano farsi amici i parenti di premier e ministri per avere una conduzione di una trasmissione...


In questo numero si legge in un paio di articoli che la Rai stava iniziando a subire l'erosione dei suoi ascolti milionari ad opera delle tv private locali, e aggiungerei "Per forza!!!", visto che ti propinavano ancora i film di Jerry Lewis, che io adoravo, ma che erano vecchi...


La pubblicità di destra ci ricorda l'epoca in cui non si era contattabili h24 e che per telefonare, oltre al gettone, dovevi trovare una cabina telefonica, che dalle mie parti era spesso vandalizzata dai solito idioti, che poi hanno figliato creando altre generazioni di idioti che oggi vandalizzano altri beni comuni...


Io ci provavo a tagliare il tonno Rio Mare con un grissino, ma si spezzava, il grissino intendo... si vede che a casa mia compravano grissini difettati...


Altro strumento desaparecidos, la macchina fotografica.
Da notare che oggi il termine "CLICK" non è più legato al fare una fotografia, ma al web.


L'articolo parla di culturismo, ma mi hanno colpito le immagini delle palestre, luogo sconosciuto nel 1980, diventato abituale (non per me) da alcuni decenni, alla fine ci siamo cascati pure noi...


Nonostante l'edizione delle tv locali sia dell'Emilia Romagna, sono presenti le lombarde "Antenna Nord" e "Telemilano Canale 5", quest'ultima nella prima versione pre syndacation nazionale.
Come scritto più volte, come ultima sempre nel post del 15esimo numero di "Anime Cult" linkato sopra, il problema ostativo ad individuare le prime trasmissioni di anime sulle tv locali private è l'assenza del titolo della serie, sostituito dalla dicitura "disegni animati" o " cartoni animati".
Nel giugno 1980 già c'erano più titoli dei cartoni animati giapponesi rispetto al periodo dal 1977 al 1979, ma non sempre era riportato il nome della serie.



Alle 17,30 su "Antenna Nord" c'era "Ciao Ciao", ma quali cartoni animati giapponesi trasmetteva?
Resterà un mistero per sempre...
Su "Ciao Ciao" trasmesso da "Antenna Nord" avevo scritto questo post, che può risultare ancora interessante:



Un altro dei temi che ogni tanto salta fuori è quello che solo alcuni anime, tipo "Lady Oscar", vennero trasmessi in prima serata, questo viene di norma affermato per sottolineare l'importanza di una serie e sottintendere una strategia commerciale nuova, cioè erodere gli ascolti di TG Rai e film Rai in prima serata. In realtà, come si può vedere su "Telerimini VGA", la "Candy Candy" onorata dall'articolo di "TV Sorrisi" era trasmessa alle ore 21,00!
E si parla della domenica sera, non di un giorno feriale.
Di questi anime trasmessi in prime-time ne ho trovati a bizzeffe tra il 1978 e il primi anni 80, quindi, se non proprio una prassi, capitava non di rado.


Altra replica della Rai:



Già era stata prodotta "Mrs. Columbo" negli Usa, ma per fortuna noi ne eravamo all'oscuro, beata ignoranza!



"I ragazzi del sabato sera" mi ammazzava   ^_^

La pubblicità politica qui sopra aprirebbe un certo numero di considerazioni, ammesso io ne sia in grado. Citare come spauracchio i comunisti nel 1980 già poteva far sorgere qualche dubbio, ma quando leggi che il presidente Argentino evoca il socialismo come pericolo di questi anni, fa piangere... Probabilmente il "farsi la guerra" era collegato all'invasione dell'Afghanistan.

17 commenti:

  1. Che tuffo nei ricordi! Molte delle pubblicità me le ricordo! Molte delle canzoni della hit parade me le ricordo! Dai lo spot pro DC ci sta per una rivista nazionale popolare 😄
    Le altimetrie delle tappe del giro che il TV sorrisi non ha mai smesso di mettere 😄
    Grazie ! 👍

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    1. Si si, mi sono espresso male nello scritto. La Guerra Fredda c'era ancora, ma non c'era la paura di una invasione da parte dell'URS, si era trasferita su altri livelli, estero e terrorismo rosse e nero.

      A me il ciclismo non interessava molto, anzi, zero, ma piaceva anche a me la tabella altimetrica :]

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  2. Se non ricordo male, "Ciao Ciao", che io vedevo su Teleregione, trasmetteva Tekkaman. Candy invece stava su Telelibera Firenze, con il Daitarn.
    Che tenerezza Enzo biagi che parla delle attività sessuali di Breznev e delle cavalcate di LBJ... che poi la giovane hostess sovietica magari era quella che a Breznev gli cambiava il pannolone !! Enzo non avrebbe mai immaginato allora che avremmo avuto il Cavaliere cavalcatore...
    Bel ricordo il telefilm inglese "I sopravvissuti", anche se all'epoca lo giudicavo piuttosto inverosimile (la società devastata da una pandemia? Ma per piacere...). Mi piaceva anche Welcome back Kotter, col titolo italiano ruffiano perché c'era Travolta, a cui per inciso misero la voce di Antonio "Fonzie" Colonnello, perché volevano far risaltare quanto fosse figo Vinnie Barbarino...
    Poi secondo me la Rai non perse la partita solo perché proponeva vecchi film... la Rai continuò a proporre cose ottime, tipo Dallas (beh, insomma, per me non era ottimo ma era nel trend del periodo), Hill Street ecc. ... ma se ci fai caso prima o dopo tutte queste serie le furono "scippate" dall'Anticristo, sempre maledetto sia il suo nome.
    Ti sei mai chiesto perché, oggi, Kojak e Colombo ( e pure Miami Vice e Starsky & Hutch, se mai ce li facessero rivedere, e qui colgo l'occasione per ricordare David Soul che ci ha lasciato) li vediamo su retequattro?
    Ci sarebbero molte altre cose da dire su Baudo, Corrado, quello sfigato di Montesano ecc., ma ho scritto anche troppo, e mi taccio.
    P.S.: Bel coraggio il presidente argentino (immagino ti riferisca a quel pagliaccio di Milei) a parlar male del socialismo, con quel che è successo 40 anni fa nel suo paese.

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    1. Sul cosa trasmettesse una rete e quando è difficile trovare riscontri, anche perché, nell'arco di tre anni o poco più, un po' tutte le emittenti trasmisero un po' tutto.

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    2. Per innovare la Rai innovava, poi ti faceva il ciclo di film anni 50 per due mesi...
      Secondo me, almeno inizialmente persero serie tv per sottovalutazione del successo che potevano avere, poi, negli anni del potere Mediaset, era una strategia per favorire il rivale amico dei politici amici.

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    3. Se non sapessi che l'Argentina è strapiena di italiani, lo capirei da chi votano... non è un caso, secondo me...

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    4. C'è da dire che a parte l'eclatante caso di Beautiful (che rischiò di finire in tribunale) e una vicenda emersa anni dopo legata all'acquisto di sitcom come Happy Days, Mediaset non scippò nulla alla Rai. Era la Rai che dagli Anni 50 ai primi 80 acquistava le serie sovente selezionando gli episodi da trasmettere. Con l'arrivo delle private (che invece acquistavano pacchetti interi di stagioni di serie tv e facevano doppiare quelli saltati dalla Rai) anche la Rai stessa cambiò la sua politica e le modalità di acquisto e messa in onda.
      Per quanto riguarda i passaggi tv delle serie tv classiche, è una questione più complessa, spesso legata ad accordi con le major. Per dire, Mediaset fece un accordo esclusivo con Universal per film e serie, ritrovandosi in mano anche la popolare Signora in giallo (serie cmq trasmessa con milioni di repliche in Rai dal 1988 al 2011).

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    5. Grazie per la precisazione, sono felicissimo di sapere che Fininvest, per una volta, non ha avuto bisogno di rubare (quasi) niente. Poco lungimirante la politica della Rai in fatto di acquisti, ma funzionale a una situazione di monopolio statale, che col senno di poi, direi: "magari fosse durata".

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    6. @ Byron
      Forse sarò prevenuto, oppure conoscendo la storia del personaggio in questione mi baso semplicemente sul suo storico, ma il dubbio che quando Berlusconi era al Governo tendesse a indebolire la Rai, è abbastanza forte ^_^

      Forse anche da prima, quando il suo sponsor Craxi lo aiutava un pochino...

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  3. Aggiungo una curiosità sulla hit parade: message in the Bottle dei Police è alla posizione num.15, mentre in un altra classifica, forse quella di "musica e dischi", risulta avere il suo peak alla 21esima 🤦🏻🤔. In più, era stata pubblicata nel settembre 79, e noi in Italia l'abbiamo solo da 8 settimane nel giugno 80 (solo in Italia può succedere 🤦🏻🤣)

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  4. Molto curiosa la parabola televisiva di Candy Candy. Praticamente già dal suo primo passaggio tv nel 1980 era diventato un anime iconico e destinato ad essere il preferito dal pubblico femminile, con tanto di merchandising e riviste tematiche. Dopo la messa in onda sulle tv private in syndacation, ha un primo approdo nel pomeriggio di Canale 5, slegato da programmi contenitori. Poi tramite il circuito Euro Tv torna ad essere uno degli anime di punta delle tv private minori. Infine torna a Mediaset. Che, tra fine Anni 80 e il 1997, lo ripropone più volte su Can5, It1 e Rete4. Nel 1997, a causa della lunga diatriba legale tra le 2 autrici per il copyright, l'anime ha subito uno stop che 27 anni dopo non è ancora cessato. Surreale.

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    1. Si, Candy Candy ha fatto un po' la spola da locale al nazionale.
      Anche Goldrake l'ha fatta, anche se più che altro è stata una discesa verso il locale ^_^

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  5. Più che una serie a cartoni animati propriamente detta, si potrebbe definire un “riempitivo” dei palinsesti, sulla falsariga della “linea” di Osvaldo Cavandoli. Sì tratta comunque a tutti gli effetti di un cartone animato con episodi brevissimi che mi pare venisse trasmesso qui al nord Italia dall’emittente locale TRS. Il canovaccio degli episodi era sempre lo stesso: inquadratura fissa su due pianeti sospesi nello spazio, cespugli e palme costituiscono l’ambientazione di entrambi i pianeti, stile “paradiso terrestre”. Sul pianeta di sinistra una grottesca e civettuola “Eva” e sul pianeta di destra (vicino, ma non troppo per poter essere raggiunto) un allupato “Adamo” che spunta da un cespuglio, emette squittii, adocchia la donna aiutandosi con un binocolo, sbava, ulula come un lupo e da lì in avanti seguirà una serie di tentativi di raggiungere la ragazza che si protrarranno per diversi brevi episodi e sempre col fallimento del nostro “Adamo allupato” che mai riuscirà a raggiungere l’amata “Eva” sull’altro pianeta. È da notare che a parte rumori e versi vari, i nostri protagonisti non pronunciano MAI battute. Non parlano mai! Mi potete aiutare a ricordare il titolo di questo cartone animato? Grazie :kissing_heart:

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    1. Ciao,
      a dire il vero ho faticato un pelino a capire il senso del messaggio, non aveva nesso con il TV Sorrisi, poi ho compreso che era una domanda su un altro cartone animato.
      La sinossi non mi dice nulla.
      Manca una informazione, anno approssimativo?

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  6. Io lo vedevo da bambino nei primi anni '80 ma non è da escludere che sia un cartone animato risalente al decennio precedente. E ho idea che (visto il fatto che non abbia veri e propri dialoghi) sia proveniente dall' est europeo di quegli anni.

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    1. Sinceramente non mi dice nulla, prova a controllare le riviste televisive che inserisco, magari troverai il titolo il titolo tra i programmi e lo collegherai al cartone ;)

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