Un commentatore (Daniele Guarnieri) del post sul Telesette del maggio 1979 (link) mi ha suggerito di cercare qualche articolo sullo sceneggiato "I sopravvissuti", che venne trasmesso sul primo canale Rai tra il marzo ed il maggio 1979.
Ero un po' dubbioso, non vorrei essere accusato di seminare il panico... ma poi vedo che c'è già un sacco di gente che ci riesce benissimo, quindi ritengo che i miei scrupoli siano superflui ^_^
Oggi la chiameremmo "serie tv" oppure "telefilm", ma ai tempi si chiamavano sceneggiati, e venne trasmesso nel 1975 in Gran Bretagna, poi passo sul canale della Svizzera italiana nel 1976, infine approdò sulla Rai nel 1979. Immagino che il doppiaggio Rai fosse il medesimo di quello italo-elvetico, infatti non mi pare che si riconoscano le classiche voci del doppiaggio italico.
L'unico ricordo che ho di questo sceneggiato è che a me non piaceva per nulla, mentre mia madre ne era rapita, probabilmente l'assenza della fantascienza, la poca azione e i lunghi dialoghi da soap opera, non mi attiravano. Per scrivere questa recensione mi sono riguardato le prime quattro puntate, e devo dire che, nonostante l'ovvio ritmo lento (confrontato con le produzioni attuali), le prime due puntate restano interessanti, nel proseguo mi pare di notare una certa tendenza alle chiacchiere infinite.
Può essere che a tavolino non sia difficile per degli autori televisivi immaginare i drammatici sviluppi di una pandemia che stermini il 99% (per "TV Sorrisi e Canzoni", 90% per "Famiglia TV") della popolazione mondiale, comunque alcuni passi della prima puntata li ho trovati collimanti con l'attualità, ovviamente su una scala ridotta allo zero virgola... forse buttare un occhio ad una serie del genere, potrebbe servire ad alcuni per contestualizzare meglio ciò che stiamo vivendo (mio punto di vista).
La prima puntata comincia ad epidemia già
diffusa, cosa che mi ha inizialmente spiazzato parecchio, pensavo di aver sbagliato e di stare vedendo il secondo episodio, comunque l'ho trovato un espediente sensato da parte degli sceneggiatori.
Le autorità nascondono che nel mondo i morti ammontano già a
decine di milioni (si parla solo di pochi a Roma...), non funzionano
i telefoni (classico per l'Italia), i treni sono in ritardo (idem...), vari black out elettrici, gli
ospedali rimandano a casa gli ammalati dopo aver dato loro dei
farmaci che non li aiuteranno. Una delle protagoniste minimizza, altri
sono più preoccupati, si inizia a riflettere su come vengano date per
scontate le comodità dell'era moderna (degli anni 70).
Sentenzia il personaggio di Abby Grant che vive in
campagna:
“La metropoli è come un grosso
bambino viziato, lavorano a migliaia per alimentarla, curarla,
assicurarsi che stia bene”.
Appena Abby ha terminato, il marito si
bea che in campagna avranno meno problemi, salta subito la corrente
^_^
Considero molto bella la scena in cui Jenny Richards trova un
mucchio di banconote in una sacca di un uomo deceduto, tutta valuta
ormai inutile.
Il terzo protagonista è Greg Preston, un ingegnere, se l'umanità dovrà ripartire con gli injegneeeeri, si estinguerà presto!
Chiaramente dopo più di 40 anni non mancano le ingenuità (segnalate pure ai tempi da "Famiglia TV"), ormai siamo dei telespettatori navigati ed esigenti, ma se posso guardarmi un cartone animato giapponese dello stesso periodo, posso vedermi anche un telefilm inglese :]
In questo post ho inserito le sinossi delle prime sei puntate pubblicate da "TV Sorrisi e Canzoni", con annessi due articoli, uno di presentazione dello sceneggiato in occasione della prima puntata, ed uno di commento alla sesta puntata sulle possibili apocalissi. Non avendo i numeri dei "TV Sorrisi e Canzoni" con il settimo ed ottavo episodio, mi sono affidato al "Radiocorriere TV". Infine ho recuperato cinque sinossi da "Famiglia TV" dei numeri in mio possesso.Mi sarò distratto, ma nella terza puntata non rammento i due bambini e il cane >_<
Anche la trama della quarta puntata non torna con ciò che ho visto, nessun bambino con i tre protagonisti e nessuna comunità religiosa...
Mentre la prima comunità (quella con a capo il sindacalista) incontrata dai protagonisti si basava sulla prepotenza e il dominio, la seconda (quella della fattoria) ha come scopo la procreazione per non far estinguere la popolazione umana.
Entrambi gli approcci non sono graditi dai tre protagonisti, che le abbandonano.
La terza comunità (quella religiosa) non saprei valutarla, perché nella quarta puntata non esiste :]
Sempre nell'episodio 4 si racconta che Abby causa la morte di altri sopravvissuti perché è portatrice sana del virus, ma questa è una scena non presente...
Mi son fermato alla quarta puntata, quindi non saprei commentare oltre ^_^
Su "Famiglia TV" non solo era descritto l'episodio, ma veniva anche fatta una mini analisi dei contenuti, con giudizio finale. Non ho mai capito perché si dovesse leggere la trama, ci si auto-spoilerava la puntata...
Anche "Famiglia TV" afferma che nella quarta puntata Abby scopre di essere portatrice sana della malattia... boh... mi sarò distratto più volte, perché ho riguardato la scena, ma non c'è.
L'articolo di presentazione dello sceneggiato sul numero 11 di "TV Sorrisi e Canzoni" dal 18 al 24 marzo 1979 .
L'articolo di commentio alle possibili catastrofi sul numero 15/16 di "TV Sorrisi e Canzoni" dal 22 al 28 aprile 1979.
Lo scritto si basa sulle previsioni del "futurologo" Roberto Vacca, un personaggio che in televisione si vedeva con una certa frequenza, ma che a me non ha mai convinto.
Beh,che dire...grazie mille! A dirti la verità neanche io lo amavo troppo questo sceneggiato inglese e difatti non l'ho mai visto. Solo che alcuni compagni di classe delle medie continuavano ad elogiarlo, e chissà poi perché visto che i problemi dell'Italia alla fine dei settanta erano di tutt'altro genere. E chi l'avrebbe poi mai pensato che a distanza di 40 la pandemia per un virus si sarebbe manifestata così rapidamente! Quindi non è stato come vuole fare credere il signor Bill Gates a predirlo qualche anno fa ma ci avevano visto giusto già altri. Una piccola osservazione personale: spero che dopo tutti i morti che ci sono stati e che ci saranno per questo virus i capi di stato e i premier del mondo decidano che invece di investire in armamenti, facciano di più per il sistema sanitario e monetario dei rispettivi paesi, sennò questa ecatombe non sarà valsa a nulla.
RispondiEliminaPrego, ci stava in questo contesto.
EliminaForse si è capito anche dal mio post, ma io la vedo un po' dal versante meno catastrofista.
Per questo ho trovato utile la recensione, le persone non muiono per la strada come nello sceneggiato.
Il problema c'è, è grave, però non penso si possa parlare di "ecatombe".
Stante il dolore dei famigliari, purtroppo una parte delle persone decedute sarebbe trapassata comunque.
Fa impressione perché sta capitando in tempi ristretti.
La lezione che spero si comprenda è che i soldi delle tasse devono finire agli ospedali (e scuole) pubbliche, non ai privati, che bisogna formare più medici ed infermieri. E' inutile chiedere 500 macchine per la terapia intensiva da mettere in fiera a Milano, se poi non c'è più il personale capace di usarle...
Abbiamo ridotto il personale degli ospedali perché era eccessivo, magari lo era, però per formare un medico ci vogliono 10(?) anni, non lo si fa per decreto.
Speriamo solo di non andare in default economico, perché questa sarà una botta micidiale, e prima o poi i soldi andranno tirati fuori.
Ovviamente è un mio punto di vista.