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martedì 2 novembre 2021

"Perché i manga hanno conquistato i nostri ragazzi", Walter Veltroni - "Corriere della Sera" 2 novembre 2021: ovvero quando gli "adulti" si accorgono di un fenomeno che esiste da decenni







Stamattina prima di recarmi a lavoro ho buttato la solita occhiata ai quotidiani online che uso per informarmi, passando in rassegna la homepage del Corsera trovo questo articolo a firma di Walter Veltroni, clicco e leggo.
Clicco, leggo e rimango un po' stranito, spiazzato, temporalmente sfasato, quasi sbalordito, un po' attonito  ^_^
Tutto il ragionamento di Veltroni parte dal solito sudcoreano "Squid Game" di Netflix, che ha generato la classica ondata semi isterica che ad intervalli regolari pervade genitori, esperti, insegnanti, giornalisti, associazioni varie etc. etc. etc.
"Squid Game" l'ho visto, mi è piaciuto, molto la prima metà, un pelino meno la seconda metà, ma non ci ho visto nulla di preoccupante... alla fine è simile al nipponico  "Alice in Borderland".
Certo, se non si conosce il genere, "Squid Game" pare chissà cosa...
"Alice in Borderland" è ancor più violento, perché (sperando di non ricordare male) i partecipanti (di sicuro i tre amici) non vi entrano volontariamente e non possono neppure uscirne con un voto a maggioranza come capita in "Squid Game". 
I giocatori di "Alice in Borderland" ci si trovano dentro a forza, non scelgono di parteciparvi, da ricordare che in "Squid Game" il gioco viene inizialmente annullato, la gran parte dei giocatori ci ritorna di propria iniziativa sapendo che è un gioco mortale.
In queste settimane mi sto divertendo a leggere gli articoli su "Squid Game", specialmente quelli più allarmistici, che raccontano di bullismo e di giochi pericolosi in classe causati dalla serie Netflix.
Non era mia intenzione fare un post su questi articoli inerenti la pericolosità educativa di "Squid Game", io mi limito alle polemica contro i cartoni animati giapponesi del decennio 1978/88, però poi ho letto questo articolo di Walter Veltroni.
Il giornalista, politico, scrittore e regista (elenco da Wikipedia) non si schiera contro "Squid Game", quello che mi ha colpito sono le considerazioni a latere sul successo della cultura popolare orientale.
All'inizio dell'articolo Veltroni fa presente che al primo piano della libreria Rizzoli in Galleria a Milano, dove prima c'era l'ufficio di Enzo Biagi, "ora c'è il reparto dedicato ai fumetti manga", io non vado in quella libreria da prima del Covid, ma i manga al primo piano già c'erano... oppure io ho capito male a quale primo piano si riferisce Veltroni.
Abbastanza orrendo leggere quel "fumetti manga", che è come scrivere "fumetti fumetti giapponesi"... manga è già sinonimo di fumetti, mica c'è bisogno di specificare che sono fumetti, si scrive manga e basta.
Parlando della cultura orientale veicolata dai manga Veltroni si sorprende (pare sorpreso) che le librerie siano pieni di 14/15enni in cerca di "fumetti manga", secondo lui il fenomeno è esploso anche grazie al successo di "Squid Game".

Il successo della cultura orientale c'è da decenni, i manga e gli anime si vendono da decenni, il successo della j-pop, dei gruppi musicali coreani non nasce con "Squid Game".
Conosco persone più giovani che si sono fatti tatuare personaggi di "Dragon Ball, "One Piece" o "Death Note", e non tutti sono appassionati di anime e manga, magari gli piace sono quella serie.
In realtà in Italia il tutto nascerebbe il 4 aprile 1978, con "Atlas Ufo Robot", a quella generazione (la mia), che non è quella di Veltroni, si sono susseguite tante altre, ognuna con i suoi anime di riferimento, che man mano hanno generato sempre più consuetudine con la cultura giapponese.
Gli stessi coreani (ma anche tutta l'Asia!) sono stati influenzati dai manga, gli anime e i dorama (drama tv) nipponici!
Premettendo che io e Walter Veltroni siamo della medesima parte politica (lo votai pure a segretario del PD), tanto per chiarire che non gli sono per nulla ostile, mi chiedo come ci si può svegliare nel novembre 2021 ed accorgersi che la cultura statunitense non è più l'unica di riferimento, affermando che "l'Oriente sfida la cultura pop Usa"... ma non solo la sfida, per tanti versi l'ha già surclassata, basti pensare ai film hollywoodiani che ormai pescano a piene mani da manga ed anime!!!
Sempre su Netflix si può vedere il film statunitense "Kate", più influenzati di così dalla cultura popolare nipponica... 
Vogliamo parlare della serie di film hollywoodiani su Godzilla?
"Pacific Rim"?
Basta?
Ci sono un sacco di saggisti che scrivono da anni su manga ed anime in Italia, possibile che Veltroni ne sia all'oscuro?

Sia chiaro, non c'è nulla di male nel fatto che Walter Veltroni non sia ferrato in materia, conosce così tante cose più di tantissima altra gente (me compreso) che può anche ignorare manga ed anime, però questo vale finché non ci si scrive un articolo.
Quando si decide di scrivere un articolo, e si è pure pagati per questo, forse sarebbe il caso di fare qualche ricerca, perché leggendo questo scritto pare (o almeno è parso a me) che il successo della cultura orientale (nipponica in primis e poi sud coreana) esploda con "Squid Game"...
Sarebbe da 43 anni che in Italia gli anime hanno sfidato i film western e i telefilm polizieschi statunitensi... 
Quello che mi ha sorpreso è stata la sorpresa di Veltroni e di tutti gli "adulti" che un giorno si svegliano accorgendosi che anime, manga e videogiochi fanno parte dell'immaginario di una parte cospicua degli italiani dai 50 anni (o poco più) in giù  ^_^






"Squid Game, allarme nelle scuole venete: Responsabilità dei genitori"

Facciamolo un po' di clickbait  ^_^

2 commenti:

  1. Perché sorprendersi della sorpresa di un uomo che in tutti i campi della sua esperienza umana risulta "indietro" di almeno vent'anni (in ambito politico anche di trenta)?
    Per capire chi era veramente Berlusconi e come sia riuscito facilmente a inxxxappettarlo, ci ha messo 20 anni e ancora non ci è riuscito del tutto.
    Dalla sua (di Veltroni) personale, rovinosa parabola politica non ha imparato assolutamente nulla. Della moderna situazione socio-politica e culturale italiana non capisce assolutamente nulla. In compenso credo abbia finalmente completato tutti i suoi album di calciatori Panini degli anni 60, è già un buon risultato.

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    1. A memoria l'elezione in cui Veltroni volle andare più o meno da solo contro l'armada avversaria fu un vero cappotto... si voleva essere autonomi...
      Non è facile fare il giornalista (oppure è semplicissimo, dipende dal punto di vista), se ti occupi di un tema specifico, come per esempio gli esteri di una parte specifica del mondo (l'inviato da Mosca o Washington), ti puoi specializzare, riducendo al massimo gli errori scritti.
      Il problema sorge quando ti vuoi occupare di qualsiasi cosa, fare il tuttologo non è agevole.
      Forse 20 anni fa quella del tuttologo sui quotidiani era una attività che si poteva ancora svolgere, ma oggi con il web e milioni di persone che si specializzano su temi di nicchia, addirittura la nicchia della nicchia come questo ed altri blog, le assurdità o anche solo certe incongruenze saltano immediatamente agli occhi.
      Negli ultimi mesi sempre il Corsera capita spesso che dedichi articoli all'animazione giapponese anni 70 ed 80, e sovente le cappelle abbondano.
      Con l'aggravante che, mentre le cavolate gli errori scritti da me sono scritti gratis, su un quotidiano si sarebbe pagati.

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