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domenica 25 aprile 2021

La riscossa delle nerd, la storia del girl power nell'era dell'intrattenimento



TITOLO: La riscossa delle nerd, la storia del girl power nell'era dell'intrattenimento
AUTORE: Elena Romanello
CASA EDITRICE: Nicola Pesce Editore
PAGINE: 191
COSTO: 14 €
ANNO: 2020
FORMATO: 21 cm X 15 cm
REPERIBILITA': presente nelle librerie di Milano
CODICE ISBN: 9788894818987


Avevo saputo dell'uscita di questo libro nell'autunno del 2020, ma non potendolo sfogliare avevo soprasseduto all'acquisto. La settimana scorsa ho finalmente acceduto ad una libreria dopo più di un anno, ho visto la copertina e l'ho scorso con attenzione. Pur rendendomi conto che probabilmente il tema non mi tangeva (spiego il perché poco sotto), l'ho acquistato per il terzo capitolo incentrato sulle eroine dell'animazione giapponese, in topic con i temi del blog. 
Alla fine ero effettivamente fuori target  :]
Personalmente non ho mai valutato un film/telefilm/serie animata/fumetto in base al fatto se fosse prettamente maschile o femminile. Fin da bambino seguivo ciò che mi piaceva, adoravo Heidi e Lady Oscar, ma detestavo Charlotte e Georgie, mentre di Candy Candy non perdevo un episodio fino a quando non mi vennero a noia le sfighe a ripetizione della protagonista. Da adulto ho seguito Buffy, ma schifavo Xena, etc. etc. etc.
Dal mio punto di vista non considero un personaggio femminile di per sé un plus o un minus, dipende se per me "funziona". Quindi non vedo il senso di selezionare le femmine della fiction per elevarle a simbolo di qualcosa o qualcuno, in questo specifico caso "LE nerd". 
Di certo le ragazze/donne hanno avuto più personaggi femminili forti da seguire dalla fine degli anni 70 in poi, e probabilmente fu proprio l'animazione giapponese a sfornarne così tante per un giovane pubblico italiano totalmente disabituato a vedere le ragazze/donne come protagoniste o co-protagoniste (per esempio nei robottoni). Purtroppo, però, la presenza di tante ragazze/donne protagoniste di una fiction (gli anime in questo caso) non implica che nel paese di origine ci sia un minimo di uguaglianza tra i sessi, prova ne è il Giappone degli anni 70/80 e pure quello attuale, la cui società non prevede che la donna faccia carriera nel mondo del lavoro (poi chiaramente capita lo stesso).
Tornando ai miei gusti io detesto abbastanza anche la fan-fiction, non ne comprendo il senso (mio limite), perché dovrei entusiasmarmi a racconti non originali?
Tutta questa mega premessa per spiegare che il libro, che elenca i personaggi femminili di successo nel mondo della fiction, effettua una selezione che forse potrebbe essere più utile ad un uomo che ha pregiudizi in merito, oppure ad una donna che vuole avere un compendio delle eroine di film/telefilm/serie animate/fumetto. Io non faccio parte di nessuno dei due target.
Ho condiviso comunque le considerazione dell'autrice nei primi due paragrafi del settimo capitolo, che con qualche variante capita anche a me di fare: 
ora i nerd (senza bisogno di specificarne il sesso) vanno di moda, fanno guadagnare, ogni tanto la cosa può urtarci (per prodotti troppo commerciali tipo "WandaVision"), ma è molto meglio di quando eravamo dei negletti senza così tanta scelta  :]
Il fatto, poi, che il mondo dell'immaginario nerd/otaku che mi interessa così tanto non sia più predominio maschile, lo rende ancora più bello  ^_^
Per il resto inserisco l'indice del libro, così da valutarne i temi.




2 commenti:

  1. <<[...]non considero un personaggio femminile di per sé un plus o un minus, dipende se per me "funziona".>>

    Ecco, il problema è tutto lì: che chi crea una serie NON fa questo tipo di ragionamento. E il pubblico generalista neanche. E questo crea un "trattamento speciale" per i personaggi femminili. Per smontare questa mentalità ghettizzante, bisogna parlarne, partendo magari dai personaggi che hanno creato eccezioni e parto dlele crepe nelle "regole non scritte".

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    1. Probabilmente ci vorrà tempo, quanto ne è stato necessario per arrivare alla situazione attuale maggiormente premiante per i nerd/otaku.

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