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giovedì 30 luglio 2015

Catalogo Polistil 1983




Già nel catalogo "Polistil 1980" l'azienda italiana aveva dovuto differenziare la sua offerta di giocattoli, non limitandosi più ad autopiste elettriche e macchinine, ed inserendo dei simil robottoni e alcuni "videogiochi" per accontentare noi mocciosi, ma è in questo catalogo del 1983 che l'effetto anime e videogames si nota di più. I simil robottoni e le simil astronavi sono sostituiti dalle nuove eroine (proprio nel senso di droghe pesanti...) delle bambine:
Candy Candy e Monciccì ("la fortuna è ammazzarti qui").
I videogiochi, a parte lo stoico Memoquiz, sono meno sui generis rispetto al catalogo del 1980, provenendo direttamente dalle sale giochi, con titoli come Galaga (più o meno), Pacman e Donkey Kong.
Ormai la Polistil doveva affidarsi a tematiche e personaggi televisivi che non erano i suoi abituali, le macchinine e le piste interessavano di meno, tutto per cercare di restare sul mercato. Purtroppo il tentativo alla lunga non ha pagato.
Che senso aveva comprare una pista elettrica quando potevi avere un videogioco di corse?
Il catalogo consta di 155 pagine per un formato A4, io mi sono limitato a 120 scan. Tagliando gran parte delle macchinine in favore di Candy Candy, Baby Candy e Monciccì T_T
Ecco un esempio degli articoli (proposti più dettagliatamente nel proseguo del post) che si trovano in questo sontuoso catalogo Polistil.






Ricomincio dall'indice e dalle macchinine.



Come ho scritto sopra non ho scannerizzato tutta questa parte da "Die-Cast" a "Plastic Toys", per concentrarmi sugli articoli a mio avviso più famosi e caratteristici.


















 Però le moto erano proprio belle.















Penso che le piste furono uno dei giochi più divertenti di quegli anni, purtroppo le cose cambiano, e non si può passare tutta la vita a montare piste... oppure si? :]









Immagino che il divertimento fosse dare la precedenza all'altro autoarticolato :]



 Questa con il circuito misto era proprio bella, chissà che rumore faceva la macchinina sullo "sterrato".





Mostro un numero limitato di accessori rispetto a quello presente nel catalogo.










Personalmente non sono mai stato un patito delle auto radiocomandate.







A parte l'evoluzione multiplayers (una bella idea) dell'ormai vetusto Memoquiz, gli altri videogames presentati erano tutti delle novità.







Mi pare che il gameplayer sia lo stesso di Galaga, anche se si chiama Galaxian.
Da notare la possibilità del doppio come nei coin-op, di cui si imitava anche l'hardware, e la marca non più italica: Coleco.




 Questo lo avrei voluto assolutamente!




Non ho ben chiaro il perché le piste Sorpasser fossero state inserite dopo i videogiochi, comunque erano una figata colossale!





 Forse oggi, visto il livello più alto di battute scurrili, le avrebbero chiamate in un altro modo :]





Da qui in poi c'è il rischio diabete T_T
Chissa se Baby Candy era una trovata geniale della Polistil per usare parzialmente un brand famoso allo scopo di piazzare un prodotto italiano.
Eviterò commenti per non spezzare la magia (o era l'energia?).






















Io Monciccì lo odiavo... vabbè che erò già grandicello.



 Li vorrei comprare tutti per bruciarli :]




Li ho pure ingranditi T_T
"Monciccì capo cannoniere" con la maglia al contrario...





Vorrei sapere chi si sia inventato "Monciccì alla guerra"..., un celebroleso...










Curioso che si usasse Candy Candy, che non mi pare si sia mai truccata una sola volta in tutto l'anime, per spingere le bambine nel tunnel dei cosmetici.












Considerando che l'anime di Candy Candy sbarcò sulle tv italiche tra la fine del 1979 e i primi mesi del 1980, vedere ancora tanti prodotti a lei ispirati è la dimostrazione di quanti danni fece alla psiche di tante bambine :]










 Neanche la cuoca mi pare fosse tra le sue doti, cioè... quali doti?






Scommetto che questi articoli li avevano presi da giochi non attinenti a Candy, appicicandoci le sue lentiggini sopra.










4 commenti:

  1. Ho sempre guardato con invidia chi poteva permettersi la pista delle macchinine con il circuito più lungo e personalizzato, con tanto di cambio e rilevatore elettronico dei giri. Purtroppo costava un occhio della testa e i miei non potevano permetterselo :-(

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    1. Non mentire, in realtà hai apprezzato di più le scan degli articoli di Candy Candy :]

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    2. il cambio era inutile: solo un regolatore di tensione del trasformatore, quindi sempre al massimo... il rilevatore elettronico di giri, purtroppo, inaffidabile: al passaggio delle macchinine la lamella nella scanalatura vibrava talmente forte che chiudeva il contatto più volte, segnando quindi più giri

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    3. A me questo malfunzionamento non capitava.
      Volendo c'era sempre il contagiri meccanico integrato nella pista, quello non cannava mai ;)

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