Quando ho letto della scomparsa di Robin Williams ci sono rimasto parecchio male, mi aveva regalato tanta allegria, ed anche grazie a lui imparai ad apprezzare le batutte ironiche, eppure lui era triste, tanto triste da smettere di rallegrarci.
Il telefilm "Mork & Mindy" fa parte di questa invasione pacifica, ed era una serie ironica, che prendeva un po' in giro le abitudini aliene dei film e telefilm di fantascienza, ma molto di più quelle statunitensi, che di rimando erano in qualche caso anche le nostre.
Questo telefilm fu uno spin-off di "Happy Days, infatti la versione originale delle prime due puntate mostra Mork che racconta a Mindy del suo primo contatto con un terrestre, cioè Fonzie. Nella versione italica furono tagliati tutti i riferimenti ad Happy Days (spalmati alla fine della prima e all'inizio della seconda), visto che la relaltiva puntata non era stata ancora trasmessa da Rai 1, creando un nuovo episodio di una sola puntata. Anche questo cartonato mostra la versione italiana della prima puntata, cioè senza Fonnzie (e Laverne), probabilmente per una questione di diritti, oppure per non rendere caotico il racconto, comunque anche Richard J. Anobile montò una nuova puntata ad immagini, come fecero i responsabili Rai.
Il cartonato è in pratica un fotoromanzo, con l'aggiunta di un commento per rendere più chiari gli eventi, visto che molte battute di Mork sono poco efficaci su carta.
Il vantaggio di questo commento è che ho appreso il significato di una serie di vocabili orkiani che di preciso non avevo mai saputo cosa significassero, in ordine di apparizione:
Splink = scherzo;
Nimnuls = non brillare di particllare intelligenza;
Gizbah = esclamazione di disappunto;
Fluki = "l'uccellino" dei fotografi orkiani;
Tribet = la moneta in uso su Ork;
Ribbit = la stretta di mano in uso negli scambi intergalattici;
Du-da Du-da = saluto rispettoso;
Gasz, Bosch, Hibengie = animali con scarsissima intelligenza ed aspetto buffo;
Non c'è dubbio che io di "Nimnuls" ne conosco parecchi... gizbah...
Lo sketch di Mork con le uova mi fa ridere anche oggi, per me la sua ironia è rimasta immutata.
Mi aspettavo che nel libro fosse omessa la parola "sesso", invece no.
"Mork chiama Orson, rispondi Orson", sentendo questa frase un po' di tristezza mi assaliva, la puntata era finita, ma la morale finale era sempre, per un bambino, educativa.
Na-no, na-no.
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