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domenica 5 gennaio 2014

Creature d'oriente, nel regno di Godzilla e del fantastico giapponese



TITOLO: Creature d'oriente, nel regno di Godzilla e del fantastico giapponese
AUTORE: Alberto Corradi e Maurizio Ercole
CASA EDITRICE: Tarab
PAGINE: 258
COSTO: 15/20€
ANNO: 1998
FORMATO: 21 cm X 14 cm
REPERIBILITA': Reperibile su internet
CODICE ISBN: 9788886675475

Cercavo questo libro da anni, nel 1998 mi era sfuggita la sua pubblicazione, anche a causa della distribuzione limitata delle piccole case editrici, e quando la casa editrice Tarab fallì il titolo scomparve con lei. Per questo Natale un'amica (grazie Susy!) è riuscita a reperire il libro e farmene dono, e finalmente, con qualche anno di ritardo, son riuscito ad apprezzarlo.
Il soggetto del libro di Alberto Corradi e Maurizio Ercole non è solo lo squamoso Godzilla, ma tutti quei mostri in gommapiuma che il cinema giapponese inventò, e che noi bambini vedemmo al cinema, all'oratorio (l'unico motivo personale per frequentare l'oratorio) e sulle prime televisioni private (che compravano qualsiasi programma da trasmettere pur di riempire il palinsesto).
Una caratteristica del libro che ho trovato particolarmente interessante è che in Italia nel 1998 era tra i primi saggi che approfondiva l'argomento del “fantastico giapponese”. Questo saggio fu precedute solo, se non erro, da “Godzilla il re dei mostri” ( link ), da “Anime, guida al cinema d’animazione contemporaneo” ( link ) e da “Osamu Tezuka, l’arte del fumetto giapponese” ( link ). Quindi il suo contenuto è da considerarsi in qualche modo pionieristico, l'avanguardia di un filone saggistico/nostalgico che oggi conta decine di titoli (basta consultare questo stesso blog). I libri citati sopra, assieme a questo, iniziavano a svelare a noi adulti i segreti del nostro immaginario infantile/adolescenziale.
Ogni capitolo si concentra su un mostro (Godzilla, Gamera) o su un filone narrativo (fantascienza, mutazioni, leggende e folklore), riepilogando la filmografia presa in considerazione (completa per Godzilla e Gamera, immagino parziale per gli altri capitoli) assieme ad una sinossi e a una breve analisi dell'opera.
Si inizia, ovviamente, con la creatura di Ishiro Honda: Godzilla.

Sono raccontate ed analizzate le trame di tutti i film dal 1954 al 1995. Nella lettura cronologica delle trame dei film si nota la mutazione di Godzilla da distruttore dell'umanità a suo salvatore. Fattore che, se da una parte ne ha decretato la trasformazione in eroe dei bambini giapponesi e non, dall'altro ne ha snaturato il valore di monito contro l'energia atomica. In fondo in quel periodo storico ed economico il Giappone si accingeva a sfruttare l'energia atomica a fini civili, e forse le autorità governative preferivano un eroe atomico, piuttosto che un devastatore radioattivo (mia opinione personale). Ne è un esempio (sempre secondo me) il film del 1971 “Godzilla furia dei mostri”, in cui il mostro Hidrax, che si nutre dell'inquinamento ambientale, è sconfitto da un'arma alimentata dal Godzilla radioattivo. In pratica l'equazione del film fu: più energia atomica = meno inquinamento. Sarà anche per questo che oggi, dopo Fukushima, ci attende un nuovo film di Godzilla in versione distruttore?

Se Godzilla era il re dei mostri Gamera fu “l'amico di tutti i bambini”, il soggetto del secondo capitolo. A differenza di Godzilla la tartaruga volante iniziò fin da subito a battersi per l'umanità. Da questo capitolo inizia l'analisi delle altre “creature d'oriente”, quelle che di solito sono meno conosciute. I film di Gamera che vengono trattati sono quelli dal 1965 al 1996:
Daikaiju Gamera (1965);
Attenzione arrivano i mostri! (1966);
Gamera contro il mostro Gaos (1967);
Il mostro invincibile (1968);
King Kong contro Godzilla (1969), il titolo fu una delle solite scelte opportunistiche italiane per sfruttare due brand (come si dice oggi) più conosciuti, nonostante nessuno dei due fosse presente...
Kinkong l'Impero dei draghi (1970), vedi sopra.
Gamera tai Shinkai Kaiju Jigura (1971);
Uchu Kaiju Gamera (1980), la particolarità di questo film è che era farcito di scopiazzature dei film fantascientifici statunitensi del periodo, tra cui Guerre Stellari, basti vedere l'immagine qua sotto presentata nel libro. L'incrociatore spaziale a quale altro assomiglia "leggermente"?



Gamera Daikaiju Kuchu Kessen (1995);
Gamera 2 Region Shurai (1996).

Nel terzo capitolo sono riuniti tutti gli altri mostri protagonisti di film, gran parte dei quali saranno promossi, visto il successo del loro film, a coprotagonisti nei film di Godzilla (Rodan, Mothra/Mosura etc). Per ogni film è di nuovo proposta la sinossi della trama affiancata da una breve analisi dell'opera, da notare che quasi tutti questo film furono diretto da Ishiro Honda. Personalmente da bambino vidi solo Katango, e mi fece anche una certa impressione.
Titoli analizzati:
Rodan il mostro Alalto (1956);
Daikaiju Baran (1958);
Mosura (1961);
Yosei Gorasu (1962);
Dogora il mostro della grande palude (1964);
Frankestein alla conquista della Terra (1965);
Katango / Kong uragano sulla metropoli (1966);
Odissea sulla Terra (1967);
Gappa il mostro che minaccia il mondo (1967);
King Kong il gigante della foresta (1967);
Yongari il più grande mostro (1967);
Atom il mostro della galassia (1970);
Mosura (1996);
Mosura 2 Kaitei no Daikessen (1997);

Di questo gli unici due che ho memoria di aver visto sono “Frankestein alla conquista della Terra” e “Katango / Kong uragano sulla metropoli”, ed entrambi mi impressionarono abbastanza...






Il libro dei due autori vuole indagare tutto il cinema del fantastico giapponese, quindi non solo il genere “kaiju”, per questo il quarto capitolo è dedicato ai film con alieni. Gli autori per questo capitolo fanno una interessante ed arguta osservazione su come questi film giapponesi, analogamente a quelli statunitensi del periodo, fossero ammantati di xenofobia. I giapponesi, come i wasp (White Anglo-Saxon Protestant) americani, erano insidiati dai gaijin, gli stranieri di altri mondi, che addirittura cercavano di rapire le donne giapponesi (in “I Misteriani”). Come nei capitoli precedenti ogni film comprende la sinossi della trama e una breve critica.

Uchujin Tokyo ni Arawaru (1956);



I Misteriani (1957);



Inferno nella stratosfera (1959);
Il fango verde (1968);
Distruggete D.C. 59: da base spaziale a Hong Kong (1968);
Guerra spaziale (1977);
Uchu Kara no Message (1978), questo film, ispirato al successo planetario di Guerre Stellari, diede vita (dopo il suo flop) al mitico (per me) “Guerre fra galassie” (Uchu kara no messeji: Ginga taisen), mantenendo parte dei costumi e dei modellini e modificando la trama;

 

Zeiram (1991);
Zeiramu 2 (1994).


Sotto il termine “fantatecnologie”, il tema del quinto capitolo, sono riuniti i quattro film che esaltano il lato tecnologico, anticipando, in qualche caso, film americani che ebbero maggiore successo.
Atragon (1963);
Latitudine zero (1969);
Gunhed (1989);
Solar Crisis (1990);

Il filone “mutazioni” è il soggetto del sesto capitolo, per mutazione si intende non solo quella fisica, ma anche quella psichica causata dalla prima.
Uomini H (1958), in cui a causa dell'esposizione alle radiazioni atomiche alcuni uomini sono diventati gassosi;
Denso Ningen (1960), un uomo, grazie ad una nuova tecnologia, può teletrasportarsi;
Una nube di terrore (1960), un uomo viene rapito e sottoposto ad eseprimenti, che lo fanno diventare un uomo-nube;
Matango il mostro (1963), dei naufraghi approdano su un'isola diserta il cui unico cibo è il fungo Matango, però chi se ne ciba diviene esso stesso un orribile fungo antropomorfo;
Tetsuo l'uomo d'acciaio (1989), l'inquietante Tetsuo non necessita di altro scritto;
Tetsuo II: Body Hammer (1991), idem come sopra;
The Guyver (1991), tratto dal manga “Guyver”.

Se c'è una cosa che in Giappone non manca proprio sono le leggende e il folklore, che sono il tema dell'ultimo capitolo, ne sono un esempio i tre libri recensiti ai relativi link:

Il pantheon di mostri, spettri e demoni nipponici è praticamente infinito, ed in continua espansione, visto che varie leggende metropolitane spesso si trasformano in storie di spettri. Mentre in occidente i mostri e gli spiriti sono un irreale ricordo del passato, in Giappone, anche grazie a manga ed anime (e allo shintoismo), restano storie vive da raccontare.
Half Human (1955),
Kaidan (1964);
Dai Majin (1966);
Dai Majin Ikaru (1966);
Dai Majin no Gyakushu (1966, come si può notare di questo eroe, Majin, venne creata una trilogia in un solo anno;
Kairyu Daikessen (1966);
Yokai Hyaku Monogatori (1968);
Yokai Daisenso (1968);
Yokai Hunter Hiruko (1990);
Sogni (1990);
Il saggio si conclude con tutte le schede filmografiche dei film presenti nel libro, circa 60 pagine, concludendo anche la parte saggistica.

Di seguito l'indice dei film recensiti in ordine alfabetico.









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