TITOLO: Creature d'oriente, nel
regno di Godzilla e del fantastico giapponese
AUTORE: Alberto Corradi e
Maurizio Ercole
CASA EDITRICE: Tarab
PAGINE: 258
COSTO: 15/20€
ANNO: 1998
FORMATO: 21 cm X 14 cm
REPERIBILITA': Reperibile su internet
CODICE ISBN: 9788886675475
Cercavo
questo libro da anni, nel 1998 mi era sfuggita la sua pubblicazione,
anche a causa della distribuzione limitata delle piccole case
editrici, e quando la casa editrice Tarab fallì il titolo scomparve
con lei. Per questo Natale un'amica (grazie Susy!) è riuscita a
reperire il libro e farmene dono, e finalmente, con qualche anno di
ritardo, son riuscito ad apprezzarlo.
Il
soggetto del libro di Alberto Corradi e Maurizio Ercole non è solo
lo squamoso Godzilla, ma tutti quei mostri in gommapiuma che il
cinema giapponese inventò, e che noi bambini vedemmo al cinema,
all'oratorio (l'unico motivo personale per frequentare l'oratorio) e
sulle prime televisioni private (che compravano qualsiasi programma da
trasmettere pur di riempire il palinsesto).
Una
caratteristica del libro che ho trovato particolarmente interessante
è che in Italia nel 1998 era tra i primi saggi che approfondiva
l'argomento del “fantastico giapponese”. Questo saggio fu
precedute solo, se non erro, da “Godzilla il re dei mostri” ( link ), da “Anime,
guida al cinema d’animazione contemporaneo” ( link ) e da “Osamu
Tezuka, l’arte del fumetto giapponese” ( link ). Quindi il suo
contenuto è da considerarsi in qualche modo pionieristico,
l'avanguardia di un filone saggistico/nostalgico che oggi conta
decine di titoli (basta consultare questo stesso blog). I libri
citati sopra, assieme a questo, iniziavano a svelare a noi adulti i
segreti del nostro immaginario infantile/adolescenziale.
Ogni
capitolo si concentra su un mostro (Godzilla, Gamera) o su un filone
narrativo (fantascienza, mutazioni, leggende e folklore),
riepilogando la filmografia presa in considerazione (completa per
Godzilla e Gamera, immagino parziale per gli altri capitoli) assieme
ad una sinossi e a una breve analisi dell'opera.
Si
inizia, ovviamente, con la creatura di Ishiro Honda: Godzilla.
Sono raccontate ed analizzate le trame di tutti i film dal 1954 al 1995. Nella lettura cronologica delle trame dei film si nota la mutazione di Godzilla da distruttore dell'umanità a suo salvatore. Fattore che, se da una parte ne ha decretato la trasformazione in eroe dei bambini giapponesi e non, dall'altro ne ha snaturato il valore di monito contro l'energia atomica. In fondo in quel periodo storico ed economico il Giappone si accingeva a sfruttare l'energia atomica a fini civili, e forse le autorità governative preferivano un eroe atomico, piuttosto che un devastatore radioattivo (mia opinione personale). Ne è un esempio (sempre secondo me) il film del 1971 “Godzilla furia dei mostri”, in cui il mostro Hidrax, che si nutre dell'inquinamento ambientale, è sconfitto da un'arma alimentata dal Godzilla radioattivo. In pratica l'equazione del film fu: più energia atomica = meno inquinamento. Sarà anche per questo che oggi, dopo Fukushima, ci attende un nuovo film di Godzilla in versione distruttore?
Sono raccontate ed analizzate le trame di tutti i film dal 1954 al 1995. Nella lettura cronologica delle trame dei film si nota la mutazione di Godzilla da distruttore dell'umanità a suo salvatore. Fattore che, se da una parte ne ha decretato la trasformazione in eroe dei bambini giapponesi e non, dall'altro ne ha snaturato il valore di monito contro l'energia atomica. In fondo in quel periodo storico ed economico il Giappone si accingeva a sfruttare l'energia atomica a fini civili, e forse le autorità governative preferivano un eroe atomico, piuttosto che un devastatore radioattivo (mia opinione personale). Ne è un esempio (sempre secondo me) il film del 1971 “Godzilla furia dei mostri”, in cui il mostro Hidrax, che si nutre dell'inquinamento ambientale, è sconfitto da un'arma alimentata dal Godzilla radioattivo. In pratica l'equazione del film fu: più energia atomica = meno inquinamento. Sarà anche per questo che oggi, dopo Fukushima, ci attende un nuovo film di Godzilla in versione distruttore?
Se
Godzilla era il re dei mostri Gamera fu “l'amico di tutti i
bambini”, il soggetto del secondo capitolo. A differenza di
Godzilla la tartaruga volante iniziò fin da subito a battersi per
l'umanità. Da questo capitolo inizia l'analisi delle altre “creature
d'oriente”, quelle che di solito sono meno conosciute. I film di
Gamera che vengono trattati sono quelli dal 1965 al 1996:
Daikaiju
Gamera (1965);
Attenzione
arrivano i mostri! (1966);
Gamera
contro il mostro Gaos (1967);
Il
mostro invincibile (1968);
King
Kong contro Godzilla (1969), il titolo fu una delle solite scelte
opportunistiche italiane per sfruttare due brand (come si dice oggi)
più conosciuti, nonostante nessuno dei due fosse presente...
Kinkong
l'Impero dei draghi (1970), vedi sopra.
Gamera
tai Shinkai Kaiju Jigura (1971);
Uchu
Kaiju Gamera (1980), la particolarità di questo film è che era
farcito di scopiazzature dei film fantascientifici statunitensi del
periodo, tra cui Guerre Stellari, basti vedere l'immagine qua sotto
presentata nel libro. L'incrociatore spaziale a quale altro assomiglia "leggermente"?
Gamera
Daikaiju Kuchu Kessen (1995);
Gamera
2 Region Shurai (1996).
Nel
terzo capitolo sono riuniti tutti gli altri mostri protagonisti di
film, gran parte dei quali saranno promossi, visto il successo del
loro film, a coprotagonisti nei film di Godzilla (Rodan,
Mothra/Mosura etc). Per ogni film è di nuovo proposta la sinossi
della trama affiancata da una breve analisi dell'opera, da notare che
quasi tutti questo film furono diretto da Ishiro Honda. Personalmente
da bambino vidi solo Katango, e mi fece anche una certa impressione.
Titoli
analizzati:
Rodan
il mostro Alalto (1956);
Daikaiju
Baran (1958);
Mosura
(1961);
Yosei
Gorasu (1962);
Dogora
il mostro della grande palude (1964);
Frankestein
alla conquista della Terra (1965);
Katango
/ Kong uragano sulla metropoli (1966);
Odissea
sulla Terra (1967);
Gappa
il mostro che minaccia il mondo (1967);
King
Kong il gigante della foresta (1967);
Yongari
il più grande mostro (1967);
Atom
il mostro della galassia (1970);
Mosura
(1996);
Mosura
2 Kaitei no Daikessen (1997);
Di
questo gli unici due che ho memoria di aver visto sono “Frankestein
alla conquista della Terra” e “Katango / Kong uragano sulla
metropoli”, ed entrambi mi impressionarono abbastanza...
Il
libro dei due autori vuole indagare tutto il cinema del fantastico
giapponese, quindi non solo il genere “kaiju”, per questo il
quarto capitolo è dedicato ai film con alieni. Gli autori per questo
capitolo fanno una interessante ed arguta osservazione su come questi
film giapponesi, analogamente a quelli statunitensi del periodo,
fossero ammantati di xenofobia. I giapponesi, come i wasp (White
Anglo-Saxon Protestant) americani, erano insidiati dai gaijin, gli
stranieri di altri mondi, che addirittura cercavano di rapire le
donne giapponesi (in “I Misteriani”). Come nei capitoli
precedenti ogni film comprende la sinossi della trama e una breve
critica.
Uchujin
Tokyo ni Arawaru (1956);
I
Misteriani (1957);
Inferno
nella stratosfera (1959);
Il
fango verde (1968);
Distruggete
D.C. 59: da base spaziale a Hong Kong (1968);
Guerra
spaziale (1977);
Uchu
Kara no Message (1978), questo film, ispirato al successo planetario
di Guerre Stellari, diede vita (dopo il suo flop) al mitico (per me)
“Guerre fra galassie” (Uchu kara no messeji: Ginga taisen),
mantenendo parte dei costumi e dei modellini e modificando la trama;
Zeiram (1991);
Zeiramu
2 (1994).
Sotto
il termine “fantatecnologie”, il tema del quinto capitolo, sono
riuniti i quattro film che esaltano il lato tecnologico, anticipando,
in qualche caso, film americani che ebbero maggiore successo.
Atragon
(1963);
Latitudine
zero (1969);
Gunhed
(1989);
Solar
Crisis (1990);
Il
filone “mutazioni” è il soggetto del sesto capitolo, per
mutazione si intende non solo quella fisica, ma anche quella psichica
causata dalla prima.
Uomini
H (1958), in cui a causa dell'esposizione alle radiazioni atomiche
alcuni uomini sono diventati gassosi;
Denso
Ningen (1960), un uomo, grazie ad una nuova tecnologia, può
teletrasportarsi;
Una
nube di terrore (1960), un uomo viene rapito e sottoposto ad
eseprimenti, che lo fanno diventare un uomo-nube;
Matango
il mostro (1963), dei naufraghi approdano su un'isola diserta il cui
unico cibo è il fungo Matango, però chi se ne ciba diviene esso
stesso un orribile fungo antropomorfo;
Tetsuo
l'uomo d'acciaio (1989), l'inquietante Tetsuo non necessita di altro
scritto;
Tetsuo
II: Body Hammer (1991), idem come sopra;
The
Guyver (1991), tratto dal manga “Guyver”.
Se
c'è una cosa che in Giappone non manca proprio sono le leggende e il
folklore, che sono il tema dell'ultimo capitolo, ne sono un esempio i
tre libri recensiti ai relativi link:
Il
pantheon di mostri, spettri e demoni nipponici è praticamente
infinito, ed in continua espansione, visto che varie leggende
metropolitane spesso si trasformano in storie di spettri. Mentre in
occidente i mostri e gli spiriti sono un irreale ricordo del passato,
in Giappone, anche grazie a manga ed anime (e allo shintoismo),
restano storie vive da raccontare.
Half
Human (1955),
Kaidan
(1964);
Dai
Majin (1966);
Dai
Majin Ikaru (1966);
Dai
Majin no Gyakushu (1966, come si può notare di questo eroe, Majin,
venne creata una trilogia in un solo anno;
Kairyu
Daikessen (1966);
Yokai
Hyaku Monogatori (1968);
Yokai
Daisenso (1968);
Yokai
Hunter Hiruko (1990);
Sogni
(1990);
Il
saggio si conclude con tutte le schede filmografiche dei film
presenti nel libro, circa 60 pagine, concludendo anche la parte
saggistica.
Di seguito l'indice dei film recensiti in ordine alfabetico.
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