TITOLO: Viaggio nel Giappone sconosciuto
AUTORE: Massimo Soumaré
CASA EDITRICE: Lindau
PAGINE: 255
COSTO: 19 €
ANNO: 2021
FORMATO: 21 cm x 14 cm
REPERIBILITA': disponibile nelle librerie di Milano
CODICE ISBN: 9788833536132
CASA EDITRICE: Lindau
PAGINE: 255
COSTO: 19 €
ANNO: 2021
FORMATO: 21 cm x 14 cm
REPERIBILITA': disponibile nelle librerie di Milano
CODICE ISBN: 9788833536132
Quando il buon attempato Massimo Nicora mi ha sottoposto l'uscita di questo saggio ero nel dubbio se acquistarlo o meno, dal sommario i temi trattati era troppo differenti tra di loro ed alcuni non sono di mio interesse (tipo la cucina).
Vero è che finché un libro non lo leggi, non puoi esser certo quale sia il suo livello di interesse per te, ma se poi a lettura ultimata ti rendi conto che non ti ha entusiasmato, è colpa dello scritto o del fatto che già avevi il dubbio se leggerlo o meno?
Il titolo mi ha lasciato un po' perplesso, è possibile veicolare nel 2021 l'idea che esista un Giappone sconosciuto?
Di certo all'epoca chi commentava l'invasione di Goldrake e soci conosceva poco o nulla del Giappone, anche chi si occupava degli adattamenti ne era a digiuno, gli stessi spettatori adulti occasionali non conoscevano nulla della società giapponese. Forse qualcuno conosceva qualcosa della storia giapponese, fino alla seconda guerra mondiale, ma dal dopo guerra agli anni 70 imperava l'ignoranza.
Nel 2021 esiste qualche aspetto che può dirsi sconosciuto del Giappone?
Esistono numerosi siti che raccontano la quotidianità del Giappone, per chi, poi, conosce l'inglese la scelta risulta pressoché infinita.
Non parliamo della saggistica, negli anni 70 non esisteva la scelta che possiamo avere oggi, dove praticamente ogni argomento è trattato:
L'unico possibilità, a mio avviso, di affermare che esiste ancora un Giappone sconosciuto, è dato dal fatto che ad una persona non interessa il tema Giappone, ergo non leggerà nulla di ciò che è stato stampato negli ultimi 30 anni.
Chiaramente c'è anche l'aspetto della vita quotidiana del Giappone (tema non trattato nel libro), che puoi apprendere solo vivendo in Giappone o visitandolo spesso, nel secondo caso la persona non diviene un "esperto" nipponico (a mio avviso). La prima persona che ho conosciuto ad aver fatto dei viaggi in Giappone non sapeva pressoché nulla della sua storia e della società giapponese, però sapeva muoversi in treno o in metropolitana, questo faceva di questa persona un "esperto" del Giappone?
Sto divagando...
Nella prefazione a pagina 7 si può leggere questa frase a proposito del Giappone:
"Tutti ne sanno qualcosa, ma nessuno lo conosce a fondo"
Probabilmente si potrebbe dire di tutte le nazioni del mondo, un po' meno del Giappone: Indice libri
Mi rendo conto che non ho ancora trattato i temi del saggio, rimedio subito ^_^
In generale gli argomenti trattati lo sono sul versante del passato, poco riguarda l'attualità del Giappone, questo non è per forza un difetto, ma lo faccio presente come contestualizzazione temporale. Penso che più argomenti presenti nell'indice siano di nostro interesse, maggiori saranno i motivi per acquistarlo. Una bella banalità :]
Il primo capitolo, che è quello che piò ho apprezzato, si occupa delle bambole giapponesi (ningyo), con un discorso allargato anche a manga ed anime e all'uso moderno delle "love doll". Il fulcro del capitolo, però, è quello storico, con una marea di variazioni, partendo dalle statuette Dogu ed Haniwa per giungere alle action figure.
Mi sono appuntato tutte le tipologie di bambole trattate (sperando di non averne dimenticate e di averle scritte bene):
statuette dogu e haniwa; katashiro; amagatsu; hoko; hinamattsuri (festa delle bambole); hina ningyo; tachibana; kan'eibina; genrokubina; kyohobina; kokinbina; yusokubina; jirozoemombina; gogatsu ningyo; ningyo joruri; bunraku; karakuri; takeda ningyo; kokeshi; ichimatsu; kimekomi ningyo; ohama ningyo; ikiningyo; isho ningyo; dokkochan; licca chan; programmi tv con burattini (X-Bomber); action figure; gareji kitto (garage kitt); love doll.
Il secondo capitolo tratta di spiriti, yokai, mostri, mononoke del folklore nipponico in anime e manga, ultimamente sono usciti tre titoli sul medesimo tema:
Mentre quello delle bambole è un tema poco trattato in saggistica, un capitolo di "C'era una volta... Prima di Mazinga e Goldrake" tratta approfonditamente dei karakuri (automi), quello del secondo capitolo è già più analizzato.
Il terzo capitolo si occupa dei samurai, dal periodo Jomon all'era Edo.
Il quarto capitolo mi sarebbe potuto anche interessare, se non fosse che il ruolo della donna nella società giapponese non è quello attuale, nel Giappone moderno, ma quello in epoche antiche (la regina Himiko) o nella mitologia (la dea Amaterasu). Viene messa a confronto l'immagine sottomessa della donna giapponese con vari esempi che ne dimostrerebbero un ruolo molto più importante nella società nipponica. Gli esempi non passivi di donna nipponica sono quelli di manga, anime e videogiochi, forse un po' poco per considerare la donna giapponese moderna meno sottomessa di quello che è realmente (mio punto di vista).
Il sesto capitolo si occupa della spiritualità, sempre con un focus sul passato.
L'ultimo capitolo tratta un tema che a me interessa poco nei libri, la cucina, comunque il punto di vista è abbastanza storico culinario.
Beh, un titolo forse troppo ambizioso, ma per chi vuole una infarinatura sul Giappone il libro può essere interessante.
RispondiEliminaLa cultura che uno si fa è frutto di tante piccole cose che mette insieme negli anni.
Io per esempio so che cosa sono le statuette Dogu (ovviamente, sono la rappresentazione di antichi astronauti alieni :D) e Haniwa, ma non ho idea di cosa siano le Love Doll.
E non so neppure se VOGLIO saperlo.
Chissà, forse le statuette Haniwa erano le Love Doll di Mimashi...
EliminaTalvolta scritti strutturati così mi danno l'impressione di essere l'approfondimento di articoli o conferenze già preparate in passato.