TITOLO: A piedi sporchi in Giappone, vista matematicamente scorretta del paese del Sol Levante
AUTORE: Stefano Maria Iacus
CASA EDITRICE: Kappalab
PAGINE: 142
COSTO: 15 €
ANNO: 2015
FORMATO: 21 cm x 15 cm
REPERIBILITA': sul sito della casa editrice
CODICE ISBN: 9788898002818
L'autore si è recato per vari periodi in Giappone per lavoro, in
questo libro riporta le sue impressioni e riflessioni sul paese del
Sol Levante e sui suoi abitanti, oltre a tantissimi aneddoti. Il tono
è sempre spiritoso, tranne per gli ultimi capitoli in cui racconta
del triplice disastro del marzo 2011, terremoto, tsunami e incidente
nucleare.
Non che fosse obbligatorio, però avrei preferito capire meglio per
quanto si sia trattenuto in totale, e in che periodi, cosa che non è
specificata, tanto per capire il livello di conoscenza del Giappone.
Ho recensito libri di persone che sono state in Giappone poche
settimane o mesi, non mi pare proprio sia questo il caso dell'autore,
che vi ha vissuto anche con la famiglia, ma dal mio punto di vista di
lettore avrei preferito conoscere l'arco temporale in cui si sviluppa
il libro.
Devo dire che all'inizio ho storto un po' il naso, in alcuni casi le
opinioni dell'autore mi sono parse un po' troppo opinabili, e le
informazioni non proprio delle primizie, però con lo scorrere delle
pagine le cose sono migliorate, e la lettura è diventata più
interessante. Nel totale il libro è piacevole, forse un po' caotico,
confusionario, ma è la pecca di questo tipo di scritti, che mancano
di un preciso tema portante. In teoria per ogni capitolo il tema ci
sarebbe, ma poi le divagazioni non mancano, ed alcuni argomenti
vengono tirati in ballo e lasciati un po' in sospeso.
Magari sono io a non aver capito alcune parti ;)
Comunque l'umorismo non manca, ho trovato molto divertenti i racconti
che coinvolgono moglie e figli.
A mio avviso è preferibile leggere il libro se si è già letto
qualche altro titolo sul Giappone, tanto per avere dei riscontri.
La prima parte del libro di 22 capitolini è quella più leggera, in
cui l'autore cerca di spiegarci il suo Giappone, non per nulla si
intitola “Cambiare il sistema di riferimento”.
La seconda parte di 5 capitolini è quella sul disastro dell'11 marzo
2011, una bella testimonianza diretta dei giorni successivi al
cataclisma vissuto dai giapponesi.
La terza di 2 capitolini è “grammaticale” (vedi scan indice).
E' sinceramente difficile in poche parole descrive l'argomento
portante di ogni capitolino, proprio per i motivi che spiegavo sopra,
e i titoli dei capitoli non aiuteranno molto in questo senso. Bisogna leggerlo senza cercare di trovare una precisa chiave di lettura, farsi trasportare dal diario di Stefano Maria Iacus, altrimenti si rischia di prenderlo per il verso sbagliato :]
Chiaramente non è un "saggio" sul Giappone, e non è un libro “anti-nipponico”, ci sono sicuramente più apprezzamenti
verso la società giapponese che critiche, ma non arriva a diventare una stucchevole agiografia dei giapponesi e della nazione nipponica.
Anche nel libro di Bassi non sono specificati i periodi in cui e' stato in Giappone pero' parla dei mondiali di calcio in Brasile quindi o nel 1950 o nel 2014 ^__^
RispondiEliminaQuello di Bassi a volte sembra un libro di cucina O__O
Alessandro
Di cucina?! O_o
EliminaAllora finisce direttamente sotto la pila dei libri da leggere >_<
Un intero capitoletto descrive la preparazione dei passatelli e non parla proprio del Giappone *___*
RispondiEliminaAlessandro
Il libro passa sotto il tavolo dove c'è la pila di libri da leggere >_<
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