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mercoledì 4 marzo 2020

"I cartoni animati del genere feuilleton", di Fawzia Mascheroni - "Religione e scuola: mensile per l'animazione culturale e la ricerca religiosa" dicembre 1982



Piccola premessa: chiedo scusa per la qualità di alcune immagini, ma l'emeroteca permetteva di fare solo foto agli articoli.
Nel precedente post (link) avevo mostrato con quale tecnica semicoercitiva Fawzia Mascheroni suggeriva agli insegnanti (solo di religione?) come stroncare ai propri studenti il piacere di guardarsi i cartoni animati giapponesi di genere fantascientifico (robotico), considerati diseducativi oltre ogni umana immaginazione.
Ok, Goldrake e soci erano "sanguinari e violentissimi", ma almeno le serie "strappalacrime" nipponiche andavano bene?
Ovviamente no...
Lo si intuisce dal sottotitolo:
"I fumetti strappalacrime sono apparentemente innocenti. Inoculano una visione semplicistica e moralistica della realtà"

Non vorrei sembrare sacrilego, ma la rivista aveva come target l'insegnamento della religione a scuola, qualcosa di ben più "semplicistico e moralistico" da "inoculare" a dei bambini... e non potevi neppure spegnere il maestro...
Ma con quali argomenti inoppugnabili si generava nei giovani telespettatori l'abiura dei cartoni animati di genere feuilleton?


Io non ricordo una sola compagna di classe/giochi che piangesse vedendo Candy Candy... ok, eravamo un pelino più grandi della bambina di sei anni portata ad esempio, ma forse nella racconta del dramma materno c'era anche una cosa positiva: le bambine si riunivano in gruppo per vedere il cartone della signorina tuttalentiggini, cioè socializzavano.
E' vero, Candy Candy la seguivamo anche noi maschietti, io la guardai finché divenne infermiera, poi mi scassai i maroni a forza di veder le iatture che le capitavano...
Poteva mancare la stoccatina politica ai sessantottini rivoluzionari comunisti che venivano sconfitti da una avversaria animata?
Perché "strappalacrime elettronici? Perché? Cosa avevano di "elettronico"?    >_<




Non posso affermarlo per tutti gli anime del genere "feuilleton" (non saprei dire su Remi), ma di certo "Anna dai capelli rossi" e Heidi (non citata dall'autrice) erano fedeli all'originale cartaceo.
Quindi, se questi anime seguivano la trama originale, e per la giornalista erano ripetitivi, forse non era colpa dei romanzi occidentali?
Quello che mi irrita in questi scritti è l'aver pianificato una trappola verso i propri studenti, che pensavano di dialogare con l'insegnante su un tema di loro interesse, ma invece non sapevano che tutta la discussione era pianificata allo scopo di stroncare le loro passioni...

Vista la matrice religiosa della rivista, mi ha un po' sorpreso che non venga sottolineato che una delle "alcune" donne che si prendono cura di Candy è una suora... non "alcune" donne in generale, una è una suora e l'altra è comunque una fervente cattolica. Ho il dubbio che la scrivente non abbia mai neppure guardato la prima puntata  ^_^
La presenza di un contesto religioso sarebbe dovuto essere almeno un elemento apprezzato... manco questo...
Stante che l'autrice aveva totalmente ragione a bollare Candy come una iattura per se stessa e per il prossimo, motivo per il quale ho smesso di seguirla, sarebbe stato più corretto riportare gli accadimenti in maniera più fedele.
Intanto, tra le prime sfighe galattica della ragazzina, non viene citata la morte di Anthony, se Fawzia Mascheroni lo avesse saputo, ci avrebbe scritto tre colonne di accuse... poi Terence, pur non sopportandolo, visto che le mie coetanee lo trovavano irresistibile, non era un "drogato"... si ubriacava e fumava, cosa non bella, ma in Italia sarebbero stati "drogati" milioni di italiani... sbaglierò, ma la ragazza che ruba Terence a Candy non è una collega infermiera, ma una collega attrice di Terence...
Chi è l'amica di Candy Candy che fugge da casa e scompare?
Laura Palmer?   >_<

L'autrice rivela che le serie di genere "feuilleton" sono più difficili da stroncare al cospetto dei bambini, rispetto alle serie fantascientifiche (robotiche), personalmente questa "ammissione" mi ha ancor di più lasciato sgomento.
Forse, il fatto che le trame di queste serie si avvicinassero maggiormente al vissuto reale dei giovani telespettatori (maschi e femmine), era l'indice che non fossero poi così campate in aria, come lo erano quelle fantascientifiche....
Quindi le serie di fantascienza non andavano bene perché troppo "grossolane", mentre le serie feuilleton non andavano bene perché troppo realistiche...


Inizia il piano per il plagio dei gusti degli studenti...
Ma perché si dovrebbero paragonare le caratteristiche di un viso disegnato con quelle di un viso in carne ed ossa?!
Qualcuno ha mai visto uno schifoso ratto nero camminare eretto e portare in giro un cane?
Il colmo dei colmi è leggere in un articolo su una rivista religiosa che ci si lamenti di Candy Candy che faceva i sermoni a chi si comportava male...
Quindi un'orfana povera in canna, senza alcuna violenza fisica, ma con la sola forza delle proprie idee e valori morali/religiosi, riusciva a far pentire chi si comportava male, e tutto ciò non andava ancora bene... ma non andava bene neppure quando Mazinga annientava il Generale Nero a colpi di Spada Diabolica... ma allora cosa acciderbolina bisogna fare quando sei testimone o subisci una ingiustizia?!



Da altre pubblicazioni ho scoperto che anche ragazze e ragazzi delle superiori seguivano l'animazione giapponese, ma immagino che il coinvolgimento fosse solo a scopo ricreativo, dubito che si immedesimassero nei personaggi degli anime...
Il fatto che Candy abbia uno spirito missionario, faccia i sermoni, riesca a convertire chi si comporta male, in suo aiuto intervenga la Provvidenza divina (a detta dell'autrice, sia chiaro), è considerato negativamente... in una rivista religiosa!

Forse io rammento male, ma a me non pare che Terence avesse problemi di droga, fumava e beveva, da bambino l'ho visto fare anche ai preti, cosa che mi colpì molto negativamente...


Nel mio cortile non mancavano gli elementi problematici, direi cattivi, anche molto cattivi e violenti, ma non ho mai pensato che dialogando potessi avere la meglio su di loro, però Candy ci illustrava una alternativa ad usare le mani, pur consci che non sarebbe comunque servito.
Chiaramente Fawzia Mascheroni non aveva mai seguito Candy Candy, altrimenti avrebbe saputo che la bambina bionda era incline a scatti d'ira, e due scappellotti non li negava a nessuno... era, invece, Annie ad essere una vittima inerme.
Tutte le elucubrazioni sulla "identificazioni" non le ho capite... o meglio, mi sono parse delle argomentazioni senza senso, superflue, perché non c'era alcun bisogno di stroncare alcunché... nessuno di noi vedeva Candy come la paladina del bene, era solo un accidente di svago!





Solo chi non aveva mai visto mezza puntata di Candy Candy poteva affermare che nella serie non si toccasse l'argomento morte... muore Anthony, muore l'anziano signor Mc Gregor, muore Stear in guerra.
E' normale che una adulta non vedesse Candy Candy, ma allora perché scriverci un articolo?




I bambini erano così convinti che Candy crepasse, che fecero cambiare il finale agli adattatori italiani, che ci fecero credere che Candy e Terence si stessero per sposare.
 


Il meccanismo mi pare un po' inquietante:
si crea un aspetto preoccupante nella serie, cioè la futura morte di Candy preconizzata dai bambini(?!?!), e poi si parte con l'analisi psico-sociologica, peccato che la premessa non esisteva...




Quindi, alla fine, se il bambino/a insisteva, nonostante tutti i ragionamenti dell'insegnante e dell'autrice dell'articolo, a volersi immedesimare in Candy anche se era orfana, rischiava l'intervento dei servizi sociali...
Minkia... manco un cacchio di cartone animato potevamo guardarci in pace!  ^_^



Gli strali contro lo sfruttamento economico dei gusti dei bambini ci stava, in quanto eravamo veramente dei polli da spennare...
Poi, una quindicina di anni dopo la prima trasmissione di Candy Candy, colui il quale aveva più di chiunque altro sfruttato i bambini (e gli adulti) per vendere pubblicità e prodotti, trasformandoci per la prima volta in esseri impegnati nel bieco consumismo, diverrà Presidente del Consiglio, chissà quale sarà stata la posizione della redazione   ^_^



Ma quale colpa aveva Candy Candy se la generazione di ventenni di allora si dedicò al terrorismo ed era vittima della droga?
Oddio... forse per la droga.. a forza di vedere le disgrazie di Candy...




Tutto giusto(?), tutto perfetto(?), ma il "Galaxy Express 999" può essere considerato di genere feuilleton?  O_o



Il sommario del numero di dicembre 1982.


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