TITOLO: Mostri tra mito e realtà (volume 5, 1976) - collana "Il mondo dell'occulto" Rizzoli
AUTORE: Angus Hall
CASA
EDITRICE: Rizzoli
PAGINE:
144
COSTO:
8€ (variabile)
ANNO:
1976
FORMATO:
26 cm X 21 cm
REPERIBILITA':
Reperibile su internet
CODICE
ISBN:
Terza puntata del Voyager cartaceo degli anni 70, devo dire che più l'argomento è assurdo e maggiore è l'impegno degli autori, un po' come Roberto Giacobbo nelle sue trasmissioni di "divulgazione scientifica".
Bisogna sempre ricordarsi che la collana "Il mondo dell'occulto" fu pubblicata a metà degli anni 70, ergo la televisione, almeno in Italia, era poco invasiva, restavano riviste e libri, ovviamente niente web.
Questo numero ripropone la medesima filosofia delgi altri due che ho postato (Il mondo dell'occulto), però, trattando alcune tematiche che si avvicinano al periodo della sua pubblicazione, riporta anche "prove" fotografiche, che sono il meglio del libro.
Da menzionare sempre i consueti bei disegni a pagina intera, che trovo molto evocativi.
L'abituale incipit del libro rende tutto più chiaro, scopriamo addirittura che nel 1975 gran parte della Terra era inesplorata!
Scannerizzando il libro e visionando le prove fotografiche ho pensato al fatto che, da quando l'uomo moderno (nel senso di contemporaneo) ha a disposizione sempre una macchina fotografica ed una videocamera su ogni telefono cellulare (quindi circa 3 o 4 miliardi di potenziali testimoni incontrovertibili), questi avvistamenti di mostri sono scomparsi.
Primo capitolo sui Draghi, mostri assai comuni.
Tra le eventuali prove dell'esistenza dei draghi vengono riportati dipinti religiosi, un po' come se per provare l'esistenza degli Ufo usassi come prova il film di Guerre Stellari.
Come accennavo sopra il libro si fa interessante (o esilarante) quando si avvicina al perido della sua pubblicazione, tipo il racconto dell'avvistamento di draghi nel 1960, anticipato da quello della scoperta dei draghi di Komdo, che non sono draghi ma rettili.
Il secondo capitolo evoca sirene ed unicorni, mi sfugge il perchè le due categorie di mostri sia state inserite nel medesimo capitolo, immagino che loro stessi avrebbero da lamentarsene.
Si parte subito con una testimonianza del 1890: fatti, non parole!
Poi un resoconto ancora più recente, del 1957. Seguito dalla parte sugli unicorni, che io non ho mai considerato animali maligni.
Bellisima questa ricostruzione del 1749 di uno scheletro di unicorno. Non capisco perchè sia stata considerata poco attendibile...
Gli abissi, vista la loro vastità, sono rimasti anche oggi l'ultimo luogo da dove affiorano ancora dei mostri marini, basta vedere i frequenti servizi "giornalistici" di Studio Aperto sui calamari o le piovre giganti. Figuriamoci negli anni 70!
Nel terzo capitolo c'è il primo bel disegno a pagina intera, non mi è possibile scannerizzarlo completamente perchè è troppo grande, ma ho preso la parte essenziale.
E' anticipato dal racconto dell'avvenimento.
Altre prove indirette dell'esistenza di mostri marini.
Questa, invece, è una fotografia non contestabile di un serpente marino.
Oppure è contestabile?
Praticamente viene portata come prova dell'esistenza dei mostri marini una foto che si ammette fasulla, diciamo una prova dell'attendibilità della pubblicazione.
Poteva mancare Nessie?
La sua immagine è così popolare che nel 1976 Go Nagai inserì nella serie Gaiking un mezzo marino che si chiamava Nessak, e che aveva anche le fatteze di Nessie: "Encirobot.: Nessak".
Ecco cosa accadde nel luglio del 1933!
Varie prove fotografiche.
Ecco il capitolo che se l'avessi letto da bambino mi avrebbe catturato di più, in fondo ancora oggi vorrei tanto che i dinosauri esistessero, e lo vorrebbero tanti adulti, "Jurassik Park" docet.
Ecco cosa capito nell'Africa centrale nel lontano 1932!
Probabilmente l'unica parte attendibile di tutto il libro riguarda questi pesci che si pensava fossero estinti, anche se nel libro vengono chiamati"celacantide", ma sul web sono riportati come "celacanto".
Potevano mancare i mammut? Certamente no!
Qualcuno potrebbe contestare l'attendibilità di un cacciatore russo del 1918?
Altro must era l'abominevole uomo delle nevi, ma poi, perchè abominevole? Solo perchè non si voleva mostrare? Direi riservato, timido, forse un po' asociale, ma abominevole mi è sempre sembrato un giudizio affrettato ed ingiusto...
Altra prova inconfutabile!
Sembrano quelle degli avvocati ed onorevoli Ghedini e Longo a discolpa del loro cliente meno alto.
Questa, invece, è una prova tangibile, il parrucchino di Silvio yeti.
Un racconto del 1942.
Rammento una bella puntata del telefilm "L'uomo da sei milioni di dollari" in cui Steve Austin entrava in contatto con il Big Foot.
Testimonianza del 1927.
Altre prove ghediniane.
Il libro si conclude con il capitolo sui mostri al cinema, che non ho ben compreso che nesso abbia con mostri considerati ipoteticamente reali fino a questo punto del libro, ma tent'è... noto con disappunto che manca Godzilla...
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