TITOLO: Il bestiario di Tolkien
AUTORE: David Day
CASA EDITRICE: Bompiani
PAGINE: 288
COSTO: 45000 lire
ANNO: 1990
FORMATO: 28 cm x 22 cm
REPERIBILITA': Reperibile su internet
CODICE ISBN: 9788845205972
Tra i libri di/su Tolkien in mio possesso (una trentina di titoli) questo è uno tra i più originali, un bestiario di medioevale consuetudine, che ben si adatta al mondo di Arda.
Il libro è composto sia da numerosissime immagini, in bianco e nero e a colori, che da esaurienti spiegazioni su divinità, popoli, razze, flora e fauna della Terra di Mezo e delle Terre Imperiture. Tutto, direi che dentro c'è tutto il mondo di Tolkien, però non si troverà il nome di Frodo o di Gandalf in ordine alfabetico, ma degli Hobbit e degli Istari, e dentro i due gruppi le storie dei due personaggi.
Certo, qualche volta ci si perde tra nomi di guerrieri, popoli o razze, quando si mette tutto assieme può capitare, basta, però, cercare ciò che ci interessa, l'argomento che ci ha fatto venire un dubbio, per trovare una via d'uscita dal labirinto di Tolkien.
Certo, qualche volta ci si perde tra nomi di guerrieri, popoli o razze, quando si mette tutto assieme può capitare, basta, però, cercare ciò che ci interessa, l'argomento che ci ha fatto venire un dubbio, per trovare una via d'uscita dal labirinto di Tolkien.
David Day ha utlizzato tutti gli scritti di Tokien, quindi nulla di "estraneo" è presente nel bestiario, ha solo (per modo di dire) estrapolato le informazioni e riorganizzato tutto in ordine alfabetico, aggiungendo una miriade di belle illustrazioni.
E questo mi fa ricordare come prima della trilogia di Peter Jackson ognuno immaginava a modo proprio ogni luogo o personaggio di Tolkien, questi libri con illustrazioni ci aiutavano a rendere un po' reali queste fantasie, qualche volta l'illustrazione si confaceva ai nostri desideri, altre volte no. Dalla trilogia in poi pare quasi che quella, e solo quella, sia la vera Terra di Mezzo. Libri come questi ci permettono di riappropriarci un po' della nostra fantasia, e per far questo è importante, a mio avviso, mettere per un momento da parte il colossal della Miramax.
Con le solite scan proverò a rendere, anche se molto parzialmente, la bellezza di questo Bestiario, il mio consiglio per i grandi appassionati di Tolkien è di cercare recuperarlo.
E questo mi fa ricordare come prima della trilogia di Peter Jackson ognuno immaginava a modo proprio ogni luogo o personaggio di Tolkien, questi libri con illustrazioni ci aiutavano a rendere un po' reali queste fantasie, qualche volta l'illustrazione si confaceva ai nostri desideri, altre volte no. Dalla trilogia in poi pare quasi che quella, e solo quella, sia la vera Terra di Mezzo. Libri come questi ci permettono di riappropriarci un po' della nostra fantasia, e per far questo è importante, a mio avviso, mettere per un momento da parte il colossal della Miramax.
Con le solite scan proverò a rendere, anche se molto parzialmente, la bellezza di questo Bestiario, il mio consiglio per i grandi appassionati di Tolkien è di cercare recuperarlo.
L'indice rende l'idea di quanto sia dettagliato.
Questo è l'indice delle sole illustrazioni a colori.
Le due scan successive sono gli indici delle illustrazioni in bianco e nero, che non sono meno belle di quelle a colori, anche perchè si mescolano con lo scritto, creando un mix immagine/parola molto efficace.
Trovo che il titolo usi un termine poco felice, "teratologia", opinione personale.
La mappa di Arda.
Si inizia con la "A", la "A" di "Ainur", le divinità create da Eru, il dio della Terra di Mezzo.
Il Balrog Gothmog sullo sfondo della pagina sui Balrog: "Tu non puoi passare" (la scan è ovviamente parziale, di una doppia pagina).
Come venne creata Arda, personalmente non mi ha mai particolarmente affascinato questa parte dei racconti di Tolkien, troppo biblieschi per i miei gusti.
L'attraversamento da parte degli elfi dello stretto di Helcaraxe, perennemente ghiacciato, come quello Bering durante l'ultima glaciazione.
Ecco un buon esempio di come procede il "Bestiario di Tolkien": Nella parte parzialmente nascosta si parla degli "Eldar" (un altro nome degli elfi), poi il popolo umano degli Elendili, infini si parte con tutta la genealogia degli elfi, in mezzo campeggia un'illustrazioni di signori elfici (le scan sono parziali, di doppie pagine).
Il libro continua oltre la scan qui sotto con gli elfi silvani ed elfi verdi
Una delle storie più epiche riguarda la caduta della nascosta Gondolin, ultimo reame degli elfi nella Terra di Mezzo (la scan è ovviamente parziale, di una doppia pagina).
I fatti "storici" che portarono allo smarrimento dell'anello.
Tra gli Istari a me ha sempre incuriosito la figura di Radagast il Bruno, peccato che quasi mai appare nelle storie di Tolkien, il terzo Istari conosciuto e Saruman, il primo è Gandalf.
Frodo e Sam se ne vanno raminghi a Mordor...
La Shelob di Tolkien fa repulsione, ultima degna figlia della terribile Ungoliant.
Mi han sempre attratto molto i Porti Grigi, da dove gli elfi partivano per le Terre Imperiture, senza mai più far ritorno nella Terra di Mezzo.
Chiudo, la per nulla esaustiva serie di scan, con la storia più romantica e commovente di tutte, quella dell'elfa Luthien Tinuviel e del mortale Beren.
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