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giovedì 2 giugno 2022

Lady dal fiocco blu? Cinquant'anni con Oscar




TITOLO: Lady dal fiocco blu? Cinquant'anni con Oscar
AUTORE: Silvia Stucchi
CASA EDITRICE: Graphe.it Edizioni
PAGINE: 154
COSTO: 13,50 
ANNO: 2022
FORMATO: 21 cm x 12 cm
REPERIBILITA': disponibile nelle librerie di Milano
CODICE ISBN: 9788893721660



Nelle sue conclusioni finale l'autrice definisce questo libro come un "viaggio emozionale", in realtà vi è presente una larga parte di analisi sulla storia e i personaggi, ma effettivamente è anche un "bel viaggio emozionale"  ^_^
Il saggio è incentrato in gran parte sull'anime, ma viene citato e trattato anche il manga, in particolar modo per evidenziarne le differenze con la serie animata.
Per parte mia ho letto una sola volta il manga, rimanendo sorpreso come l'autrice delle differenza con l'anime, ma ho visto una moltitudine di volte il cartone animato (giapponese), specialmente dalle puntate del cavaliere nero in poi (meno la prima parte meno drammatica). Le continue citazioni dei dialoghi dell'anime non mi hanno colto alla sprovvista, essendo indelebilmente stampate nella mia memoria, forse avrei dovuto usare queste capacità mnemoniche per lo studio  :]
Di certo l'autrice è una fan sfegatata di Oscar come e quanto lo posso essere io, forse è un po' meno appassionata all'animazione giapponese in generale, ma su questo piccolo aspetto ci torno più sotto.
Le pagine del saggio non sono moltissime, ma dato che l'autrice si concentra sugli intrecci tra i personaggi e le loro dinamiche personali lo scritto risulta interessante e leggibilissimo.
Proprio in questo periodo si festeggia il doppio anniversario per i 50 anni nipponici di Lady Oscar e i quaranta italiani, e qui a Milano si possono vedere sfrecciare (vabbè...) i vagoni di tram e metropolitana con sopra Lady Oscar!


Quando ho visto per la prima volta madamigella Oscar sui tram ho pensato/sperato ad una qualche mostra, mentre, invece, si trattava solo  di una campagna pubblicitaria:

Ma non importa, se una azienda sfrutta Oscar per vendere qualche prodotto in più, vuol solo dire che il personaggio resta attuale, almeno fra tutti quelli che lo hanno visto il primo marzo 1982 (cioè io) e nelle successive repliche.
C'è un aspetto nel modo di presentare Lady Oscar che negli ultimi anni è divenuto sempre più presente e che non mi trova per nulla concorde, cioè aver trasformato il comandante delle guardie reali nella paladina del "gender fluid" o, come si può leggere nel link sopra, del "no-gender".
Per evitare fraintendimenti di sorta preciso che non mi permetterei mai di dire ad un altro essere umano come debba condurre la propria vita, chiunque può amare chiunque voglia e di qualunque sesso sia, ma bisogna smetterla di affermare o sottintendere che madamigella Oscar fosse attratta dalla donne.
Per fortuna mi viene in aiuto Silvia Stucchi, che a pagina 54 e 55 chiarisce in poche righe ciò che pare per alcuni/e non sia chiaro...
Non per nulla già dal titolo del saggio, dove ci si chiede se Lady Oscar avesse veramente il fiocco blu come recitato nella sigla de "I Cavalieri del Re", l'autrice sottolinea la femminilità del personaggio.




"Oscar ha una nettissima identità femminile"
Fine  ^_^
Tra l'altro alla "Manga Heroes, da Osamu Tezuka ai Pokemon" ci sono stato anch'io, notando ciò che appunta l'autrice, ma chi fa passare Oscar per una no-gender o gender fluid non dimostra rispetto i primo luogo per la nostra eroina, visto che ne stravolge il personaggio.
Quindi non posso che ringraziare l'autrice per aver precisato una questione che parrebbe da qualche anno non più così ovvia. 
Riparto con la recensione del saggio e con l'unico appunto che mi sento di muovere allo scritto, che riguarda una piccolissima questione inerente il successo dell'animazione giapponese in Italia.

A pagina 10 si afferma che Lady Oscar ebbe un successo tale da divenire "un fenomeno di costume, oltre che oggetto di un merchandising che raramente aveva avuto luogo per i personaggi di un cartone animato, forse paragonabile, all'epoca, solo a quello del personaggio di Candy Candy...".
Capisco che l'autrice, essendo del 1977, non visse il primo sbarco degli anime in Italia, inoltre essa stessa ammette di non essere una conoscitrice del tema, però, per quanto Lady Oscar ebbe successo, mai e poi mai la si può paragonare all'impatto che ebbero Goldrake, Heidi, Mazinga etc. etc.
Lady Oscar arriva in Italia nella fase finale del "first impact", quando gli anime sono diventati una consuetudine, la carta stampata ha già quasi digerito i "cartoni animati giapponesi" e il merchandising legato ad un personaggio animato nipponico è consueto, quindi il concetto espresso a pagina 10 non lo trovo corrispondente alla realtà di quel periodo.
Penso che i "nuovi" saggisti che trattano dell'animazione giapponese in Italia, dovrebbero cercare di essere un po' più consci di quello che fu l'impatto sulle nostre consuetudini di bambini, basterebbe leggere i tanti scritti di colleghi e colleghe che ne trattano.
Torno ai capitoli del saggio   ^_^

Nel secondo capitolo l'autrice fa notare alcune similitudini tra la trama in Lady Oscar e la mitologia greca, di certo gli esempi portati sono attinenti, ma penso anche che ognuno di noi veda in un personaggio ciò che è formato di vedere. L'autrice ha una formazione classica, il suo campo è quello e ha notato questi aspetti, bisognerebbe capire se la Ikeda ebbe i medesimi spunti.
Il terzo capitolo rimarca le differenze più importanti tra manga ed anime, per parte mia l'anime resta superiore al manga, specialmente da quando ne prende le redini Osamu Dezaki. 
Bello tutto il quinto capitolo, ma in particolar modo ho apprezzato i due sul rapporto tra Oscar e la Maria Antonietta e tra Oscar ed Andrè.
Nello stesso capitolo c'è un'analisi sulla giovialità di Oscar, che dall'avvento di Dezaki inizia anche a ridere, è un aspetto a cui non avevi mai fatto caso.
Ugualmente interessante il paragrafo sulla gestualità di Oscar nell'anime, dove si evidenziano i momenti in cui si atteggia da uomo e da donna.
Il quinti capitolo è dedicato ai "cattivi" presenti in Lady Oscar, serie in cui, a differenza degli anime robotici e/o di avventura, i cattivi sono diversi.
L'aspetto che ho sempre detestato nei "villains" di questa serie è la perfidia, detesto i pettegolezzi e le maldicenze, mille volte meglio un centinaio di Generale Nero che una sola Jeanne de Valois...
Nel gruppo dei cattivi l'autrice inserisce anche i soldati della Guardia, visto che inizialmente sono ostili ad Oscar, ed anche il padre, dato che alla fine della serie vuole uccidere la figlia...
Il sesto capitolo tratta dell'adattamento italico, e pur apprezzando il doppiaggio italiano (che tutti noi adoriamo), ne evidenzia alcune banalizzazioni dei dialoghi, che ci fecero perdere sfumature interessanti.
L'autrice mette a confronto i dialoghi italiani con il testo dei sottotitoli inglesi presenti nell'edizione della "Yamato Video" (di cui io comprai sia i DVD singoli che i cofanetti!), che pare siano più fedeli ai dialoghi originali giapponesi.
Effettivamente, per quanto talvolta si parli di sfumature, alcuni concetti nell'adattamento italico vennero omessi o edulcorati. L'argomento avrebbe meritato più pagine.
L'ultimo capitolo si concentra sugli ultimissimi episodi, dalla morte di Andrè a quella i Oscar.
Delle tre appendici finali ho apprezzato molto la ricostruzione storica dei personaggi di Jeanne Du Barry e Jeanne Valois.
Consiglio vivamente la lettura del saggio a tutti i fan di madamigella Oscar  ^_^

P.S.
Ringrazio grandemente Massimo Nicora per avermi informato dell'uscita del saggio  



 

2 commenti:

  1. Bellissimo libro, veramente un viaggio emozionale e non solo. Precede il mio, con cui migliorerò Il mito di Lady Oscar e Il mondo di Lady Oscar, su modello del lavoro che ha fatto il grande Massimo Nicora su Goldrake.

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    1. Avendo già entrambe le copie, mi risero di controllare l'indice e sfogliare il libro ^_^

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