Perché ho la presunzione di affermare che il clamore mediatico suscitato dai cartoni animati giapponesi tra il 1978 e il 1982 mai si ripeterà con la medesima intensità?
Perché sfogli in emeroteca una testata prettamente di analisi politica interna ed estera, con contenuti probabilmente superiori alla media del periodo (che era già più alta di oggi...), giri pagina e ti trovi davanti un articolo su Goldrake, Mazinga e il dubbio se votare per il PCI alle allora prossime venture elezioni amministrative ^_^
E' vero che non mi pare ci siano altri fissati/e che fanno la mia medesima ricerca per i successivi decenni sull'animazione giapponesi in Italia, ma non credo che negli anni 90, 2000 ed oltre siano riscontrabili scritti di questo tipo, senza contarne il mostruoso numero (1625 articoli).
Tralasciando per un momento che il titolo riporta "Mazinga" e come immagine c'è il Jumbo Mattel di Goldrake, l'incipit dello scritto vale già di per sé il prezzo del biglietto (tanto per dire):
"Vocatus atque non vocatus deus aderit", cioé "chiamato o meno, il divino sarà presente".
La citazione latina non era indirizzata a Goldrake o Mazinga, ma all'intenzione di voto dell'autore dello scritto, resta comunque un bel inizio :]
Sfogliando un'annata completa de "Il Leviatano" e leggiucchiando qualche articolo qua e là, direi che la posizione politica fosse di sinistra, o centro-sinistra si direbbe oggi, anti DC ma anche anti PCI. In pratica si auspicava che venisse creato un fronte elettorale che potesse essere una credibile alternativa alla DC, ma senza essere sottomesso al peso elettorale del PCI.
In questo contesto quale può essere il nesso tra i robottoni animati giapponesi e il voto italico?
Il tutto nasce, incredibilmente (si può affermare oggi), dalla crociata anti cartoni animati giapponesi dei 600 genitori di Imola della primavera 1980!
L'autore aveva il dubbio se votare per Il PCI, essenzialmente per un comportamento del partito meno predatorio dei beni pubblici rispetto agli altri partiti dell'arco costituzionale, ma le vicende di Goldrake e Mazinga gli fecero cambiare idea. Si può chiosare sul fatto che Franco Valorba avesse o meno realmente l'intenzione di votare PCI o il tutto fosse un modo per schernire le posizioni contraddittorie del più grande partito di opposizione, ma i concetti scritti sull'animazione giapponese restano.
A grandi linee ho individuato quattro approcci all'invasione dei cartoni animati giapponesi in Italia tra il 1978 e il 1982:
a) venivano ignorati;
b) venivano considerati pericolosi, diseducativi, violenti e stupidi;
c) non venivano considerati pericolosi perché assolutamente stupidi ed insulsi;
d) venivano considerati portatori di un minimo di valori educativi e di svago.
Di norma l'approccio "A" era quello della stampa di settore, fumetti, fantascienza ed animazione italiana ed europea, fingevano che gli anime non esistessero, ogni tanto li commentavano, di norma per stroncarli.
Dell'approccio "B" è pieno il blog nei post dell'Emeroteca Anime.
L'approccio "D" era di pochi, tipo Gianni Rodari o Oreste del Buono.
Quelli dell'approccio "C", come in questo articolo, parevano difendere i cartoni animati giapponesi, ma in realtà (di norma) volevano solo ridicolizzare politicamente coloro che avevano l'approccio "B", quindi consideravano gli anime non pericolosi in quanto "tutti eguali", "particolarmente cretini", "popolati da personaggi particolarmente maldestri e rincoglioniti", "beceri e rincitrulliti"... se questa è una difesa, figuriamoci l'accusa! ^_^
Sullo sfondo la Spectre dei giocattoli nipponici, ma quando i giocattoli/merchandising erano di Sandokan, "Spazio 1999" oppure "Supergulp!", andava tutto bene ^_^
Per l'autore nessuno di noi era così grullo da prendere sul serio i cartoni animati giapponesi, ne consegue che se qualcuno di noi (tipo io), invece, prese seriamente i contenuti positivi, fu un grullo :]
La pagina di destra dell'articolo l'ho trovata un po' (un po') più ragionevole, intanto perché l'autore ricorda che anche lui leggeva (non essendoci la tv da bambino) fumetti con scene violente, ma anche perché i bambini vedevano la vera violenza al telegiornale...
Più sotto inserisco completamente il numero in questione de "Il Leviatano", tanto per rendere palese che un argomento come Mazinga e Goldrake era avulso dai temi usuali della testata, se non quando la polemica contro i cartoni animati giapponesi divento così tanto virulenta, che pure persone assolutamente non interessate ed informate sulla tematica, ne dovettero prendere atto.
La rivista non aveva un sommario, ma in questo numero erano toccati i seguenti argomenti:
un editoriale che analizzava come si poteva battere elettoralmente la DC;
la questione dell'acquisto dell'Alfa Romeo da parte della Nissan (ovviamente poi mai avvenuto);
un articolo del liberale Egidio Sterpa;
analisi varia sull'Iran khomeinista (argomento ancora in voga...);
analisi su Cuba (tema ancora attuale);
analisi economica sull'URSS;
una interessante analisi sul nascente movimento europeo dei Verdi, dove , se nell'editoriale si auspicava l'unione di più partiti in veste anti DC e PCI, a pagina 11 si stroncano i Verdi ^_^
gli ultimi due scritti vanno un po' oltre le mie conoscenze :]
Qui sotto rimetto le due pagine dell'articolo singolarmente per migliorarne la leggibilità, segue il resto della rivista.
(ovviamente Buon Natale)
Il resto degli scritti del numero del 22 aprile 1980.
Grande chicca questa
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