TITOLO: Al bambino verde, l'educazione ecologica negli anime giapponesi
AUTORE: Michela Gaudenzi
CASA EDITRICE: Aras Edizioni
PAGINE: 180
COSTO: 16
ANNO: 2024
FORMATO: 21 cm X 13 cm
REPERIBILITA': disponibile online
CODICE ISBN: 9791280074829
PAGINE: 180
COSTO: 16
ANNO: 2024
FORMATO: 21 cm X 13 cm
REPERIBILITA': disponibile online
CODICE ISBN: 9791280074829
Quando ho trovato questo titolo sul web, oltre ad essere incuriosito dalla tematica poco trattata, mi è sorto il dubbio che potesse essere scritto in maniera un po' troppo complessa per me dal nome della collana, "Paideia e Alterità":
Ovviamente, se poi un libro non lo leggi, non puoi in nessun modo valutarlo, ed ora che l'ho letto, non riesco a valutarlo lo stesso >_<
Specifico che dei lungometraggi e serie animate nipponiche trattate dall'autrice non ne avevo viste veramente poche (un paio di film molto vecchi, una serie e poco altro), quindi capivo i riferimenti alle opere citate, ma non sono riuscito a capire (del tutto o per nulla) quale fosse il discorso generale del paragrafo e/o capitolo.
Interi paragrafi mi sono rimasti incomprensibili.
E' chiaro che non è una responsabilità dell'autrice la mia scarsa cultura e comprensione di testi complessi.
Ammetto che quando ho terminato la sola introduzione (pag. 16), il mio cervello era già esausto...
Forse in questo post avrei potuto riportare alcuni (in realtà una moltitudine) passi per mostrare che lo scritto non è stato pensato allo scopo di fare divulgazione, correndo il rischio che si pensasse che volessi essere irrispettoso, quindi ho evitato.
Alla fine ogni lettore fa il conto con i propri limiti, ed i miei sono ampi ^_^
Mi resta il dubbio che un piccolo sforzo per rendere il saggio più semplice lo si poteva pure fare, l'autrice è una mia coetanea che è cresciuta con i medesimi anime che vidi io, il tema è interessante, mi sarebbe piaciuto poter capire cosa mi volesse trasmettere lo scritto.
Probabilmente io non sono il target corretto del libro, forse laureati in filosofia e/o insegnanti?
L'autrice tratta in gran parte le opere di Takahata, Miyazaki e lo "Studio Ghibli", mi ha sorpreso che, visto il tema ecologico, a "Conan il ragazzo del futuro" sia dedicata solo una nota a piè di pagina, anche se probabilmente non avrei compreso il senso dello scritto su Conan...
Piccola questione:
nel sottotitolo si può leggere "l'educazione ecologica negli anime giapponesi", ma un "anime" è giapponese per noi Occidentali. Secondo me non ci sarebbe la necessità di ribadirlo... Come non ci sarebbe da specificare "manga giapponese", perché, di nuovo, per noi, i manga sono giapponesi.
Qui sopra una breve introduzione allo scritto, da notare che la collana è descritta come "sguardi interdisciplinari su contesti complessi e professioni educative", a quanto pare il testo non poteva essere alla portata di tutti ^_^
Qui sotto l'indice con i temi trattati, anche se non li ho compresi T_T
Beh, ti capisco.
RispondiEliminaArrivato a "deuteroapprendimento", ho aperto una lattina di birra Duff e mi sono fermato.
Io quando leggo queste cose, non posso non pensare al caro vecchio conte Mascetti, e alla sua supercazzola come se fosse antani, che ha perso i contatti col tarapiotapioco...
Però devo dire che potrei perdonare "anime giapponesi".
E' come dire, chessò, "teatro giapponese kabuki" o "porcellane napoletane di Capodimonte"... è un rafforzativo, non stiamo a fare troppo i sofisticati.
Poi se si parla di manga, per me è bene dire "manga giapponesi", visto che ormai li fanno anche gli italiani.
Concordo con la tua prima scherzosa chiosa, non con la seconda scherzosa ^_^
EliminaI "manga italiani" sono fumetti in stile manga, non sono manga.
La cosa curiosa è che tutto il libro è poco incline alla chiarezza (nel senso di abbordabile), mentre il sottotitolo vuole essere molto chiarificatore :]