TITOLO: Emakimono, sei storie giapponesi dell'XI° e del XIV° secolo in pitture su rotoli
AUTORE: Akihisa Hasé e Dietrich Seckel
CASA EDITRICE: Il Saggiatore
PAGINE: 251
COSTO: 15€
ANNO: 1959
FORMATO: 30 cm x 24 cm
REPERIBILITA': on line
CODICE ISBN:
CASA EDITRICE: Il Saggiatore
PAGINE: 251
COSTO: 15€
ANNO: 1959
FORMATO: 30 cm x 24 cm
REPERIBILITA': on line
CODICE ISBN:
Sul versante della saggistica inerente i manga più di un autore ha considerato l'Emakimono come l'antesignano del fumetto giapponese o di uno storyboard di un anime. Di certo nella mia saggistica altri autori hanno trattato la tematica "Emakimono", ma non avendo io scritto la parola "Emakimono" nella recensione, non mi compaiono altri titoli oltre a quelli qui sotto:
Mi riservo di fare una ricerca più approfondita tra i mei libri ;)
Annoto che in nessuno dei casi sopra citati il saggio de "Il Saggiatore" datato 1959 è citato come fonte, forse perché, oltre ad essere un titolo un po' vecchio, ha un taglio essenzialmente di carattere di critica artistica.
Ho anche recensito un numero della rivista "Yamato" in cui si commentano gli Emakimono:
Ad un mercatino ho trovato una copia in perfette condizioni, ma l'ho comprata solo perché avevo appena letto il 15esimo volume di "Manga Academica", quindi ero incuriosito da un saggio che trattasse l'argomento "Emakimono" prima di una qualsiasi "contaminazione" da parte di manga ed anime.
In una piccola misura speravo che gli autori avessero citato i fumetti giapponesi come evoluzione diretta dell'Emakimono, questo aspetto non è presente nel testo, sebbene, pur considerando i mei limiti di comprensione di un saggio molto tecnico come questo, la rappresentazione espressa è quella che porta ai manga e agli anime.
Ho quindi pensato di rendere fruibile questo testo per chi possa cogliere aspetti a me non comprensibili, magari legati al punto di vista artistico di manga ed anime.
Ovviamente dividerò in più parti il testo, inserendo anche illustrazioni degli Emakimono analizzati, quindi il tutto andrà valutato quando si avranno disponibili tutti i tasselli della pubblicazione.
Mi asterrò da qualsiasi commento in quanto totalmente ignorante in materia artistica e della storia dell'arte nipponica.
Mi auguro che a qualcuno possa interessare abbastanza lo scritto per recuperarlo on line oppure a qualche mercatino per contenerne i costi ;)
Mi pare che si possa concordare sul fatto che il popolo giapponese nutra una forte considerazione di se stesso, a discapito non solo degli altri popoli asiatici, ma di tutto il resto della popolazione mondiale.
E' interessante che questa "superiorità culturale/ancestrale" affiori anche in uno scritto di carattere artistico, in cui si arriva ad affermare che il clima mite e la fertilità del suolo nipponico ha favorito nella popolazione giapponese gentilezza e serenità di carattere...
Tralasciando per un momento la considerazione che questo breve commento lo si legge solo 14 anni dopo la fine della Guerra del Pacifico, in cui l'esercito nipponico ha seminato morte e distruzione ovunque sia andato, questa correlazione tra il clima meteorologico e la fertilità del terreno con gentilezza e serenità di carattere implicherebbe che in Africa siano tutti scontrosi ed irrequieti?
E i poveri Inuit?
Manco un filo d'erba ci cresce sui ghiacciai... loro sarebbero freddi e scostanti?
L'aggravante è data dal fatto che una assurdità del genere l'ha scritta una persona con una grande cultura, mica l'ultimo galoppino della yakuza...
Detto ciò, mi taccio ^_^
Nessun commento:
Posta un commento