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mercoledì 14 agosto 2019

"Questa sera la passo con il videogioco", di Salvatore Gajas - Europeo 27 dicembre 1982


Nel 1982 gli articoli sui videogiochi erano ancora una rarità, specialmente se volevano essere un approfondimento, come queste sei pagine sull'Europeo.
Per gli adulti di allora passare una serata con i videogiochi, come recita il titolo dell'articolo, era inconcepibile, anche per il solo fatto che per far ciò non si sarebbero potuti guardare i programmi televisivi.
Senza contare che, è giusto sempre ricordarlo, per collegare una console le operazioni non erano molto semplici:
Per eseguire le operazioni di cui sotto era necessario spesso movimentare un televisore a tubo catodico, ergo di una pesantezza non paragonabile alle tv LCD di oggi, ergo c'era bisogno di un adulto.
Bisognava distaccare il cavo dell'antenna, visto che non esistevano prese scart o cavetti  HDMI;
Collegare la console;
Ricercare tramite il sintonizzatore manuale la frequenza dove era ospitato il segnale della console medesima.

L'ultima operazione implicava, chiaramente, che si perdeva la sintonizzazione del canale originario, quindi, dopo aver terminato l'ipotetica serata ai videogiochi, ci si sarebbe dovuti di nuovo risintonizzare sul canale Rai iniziale.
Infatti, altro ostacolo, di solito la frequenza dove era ospitato il segnale della console era quello della banda VHF, proprio quello di mamma Rai... mentre le tv locali provate trasmettevano in UHF.
Oggi pare una questione da poco, ma i genitori erano assai restii ad effettuare questa non breve operazione, visto che allora queste apparecchiature erano per molti di loro completamente oscure, mentre oggi più o meno tutti ci sappiamo districare tra cavetti e segnali in input ed output.
Console Reel - 4 giochi TV (1977/78)

Tutta questa premessa per rammentare che il titolo, anche se oggi non pare tale, era una assoluta provocazione con lo scopo di attirare l'attenzione dell'adulto che girava la pagina della rivista.



Ma l'articolo era interessante?
Direi di si, oltre ad una analisi più che accettabile, sono riportati una serie di dati di una certa importanza, che dimostrano l'arretratezza tecnoclogica italica. L'industria italiana del giocattolo rimase ancorata a trenini e bambole, senza comprendere che i videogiochi erano la nuova frontiera ludica dei bambini. Infatti oggi non produciamo quasi più i giocattoli vecchio stile per motivi concorrenziali, e ne eravamo leader a livello mondiale, ma non abbiamo neppure un'industria videoludica...
Intanto l'articolo ci rivela una notizia che oggi è ormai da decenni una realtà a qualsiasi latitudine planetaria, cioè che negli Stati Uniti i bambini erano a grandissimo loro agio con i computer e le console di videogiochi, tanto da essere soprannominati "microkids":
"Non ancora capaci, in molti casi, di leggere e scrivere, i microkids dialogano alla perfezione con il computer, sfoderando elasticità mentale e fantasia proibite agli adulti".

Ma non è la medesima cosa che si dice oggigiorno sull'abilità dei bambini, anche i più piccini, di smanettare sugli schermi touchscreen di smartphone e tablet?
In quegli anni negli Stati Uniti era stata calcolata come la metà delle case americane la percentuale di saturazione dei videogiochi. Direi che oggi siamo al 99%, e non solo negli Usa!  ^_^




Segue la storia della nascita dei videogiochi, direi corretta.





Contestualmente con le console casalinghe venivano venduti gli "hand-held game":
Mattel's Soccer - 1978 (serie Handheld Games)
Bandai Missile Invader - 1980
Mattel's Auto Race - 1977
Computer Logic 5 - MB Elettronics 1977
Gundam LSI Portable Game Bandai - 1981?
Terra-Hit - Tomy 1979
Memoquiz Polistil base memoria e libro domande dal N° 1 - 1979
Memoquiz Polistil base memoria e libro domande dal N° 2 al n° 6 - 1979/80
"Sfida al Memo Quiz" Polistil (1982)







C'era un tempo in cui alla tv si vedeva Spock che giocava a scacchi contro il computer dell'Enterprise, ora tutti potevano emulare il nostro eroe vulcaniano, con le dovute rispettose differenze, sia chiaro  ^_^
https://memory-alpha.fandom.com/it/wiki/Scacchi







Nintendo Game & Watch Mickey & Donald DM-53 1982

         








Da notare il giudizio stramegapositivo sui videogiochi:
"... il videogioco non è mai uno strumento che affascina la mente intorpidendola; al contrario, dialoga con l'operatore, stimolandone l'intelligenza e i riflessi. E' insomma uno strumento che educa e sviluppa le giovani menti, è difficile sostenere che è diseducativo.".

Unico dubbio a questa filippica pro-videogiochi è che, essendo in periodo natalizio, l'articolo volesse essere un mega spot, ma c'è da dire che il numero in questione dell'Europeo uscì due giorni dopo Natale, ergo fuori tempo massimo per ordinare i relativi videogiochi.







Giusto rammentare che la cassetta di ET fu il titolo che affossò l'Atari... quindi non sempre, come oggi sappiamo bene, un film di successo genererà un videogioco di successo, dipende chiaramente da come è pensato il videogioco.

https://it.wikipedia.org/wiki/E.T._(videogioco)


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