CERCA NEL BLOG

martedì 4 settembre 2018

"Filo diretto con..." in "Cartoni in tivù" - Le risposte dei personaggi animati giapponesi ai lettori - parte 4


Come forse si sarà capito non sono in mio possesso tutti i numeri di "Cartoni in Tivù, quindi la mia rassegna della posta ha qualche lacuna, purtroppo. Il post precedente l'avevo terminato con il n° 78, mentre questo quarto post inizia con il n° 82 del 11/08/1982, e nei tre numeri mancanti c'è stata una inaspettata esplosione delle pagine dedicate alle missive dei lettori. Infatti, oltre alla classica posta alla redazione in seconda pagina, il "Filo diretto con..." venne suddiviso per emittenti televisive. In pratica quasi sempre c'era una pagina a testa per Rai, Italia 1, Canale 5 e Rete 4, a cui andava sommata quinta categoria delle altre tv locali minori, contrassegnata come "Filo diretto con... ?".
In pratica, per esempio, nel n° 82 sono presenti ben 6 pagine di lettere:
"La Posta TV";
"Filo diretto con...Italia 1";
"Filo diretto con...  Rai";
"Filo diretto con...Canale 5";
"Filo diretto con...?";
"Filo diretto con...  Rette 4".

Quindi nel tempo la redazione di "Cartoni in Tivù" passo dalla lettere incentrate su un singolo personaggio, a quelle di una emittente.
L'altra novità è che, oltre ai fumetti degli anime, venivano inseriti sia quelli made in Usa, che i telefilm statunitensi, e questa ultima novità non piacque a qualche giovane lettore/lettrice.
La motivazione di questa virata sui telefilm la spiega la redazione nella scan sopra (sempre del n° 82):
"... si giustifica col fatto che la fascia media dei nostri lettori va dai 13 ai 16 anni e costoro pur apprezzando soprattutto i cartoni, crediamo non disdegnino produzioni più, come dire, per grandi.".

Inoltre, dato che i genitori pare sfogliassero la rivista, la redazione voleva dimostrare loro che i figli non leggevano solo storie dei cartoni animati. Motivazione che mi ha lasciato un po' perplesso... in realtà le tv private "sponsorizzassero" i loro telefilm, ma anche i cartoni, tramite "Cartoni in Tivù".
Non per nulla in fondo alla pagina del fumetto si poteva leggere "Servizio promozionale realizzato in collaborazione con l'ufficio stampa di... ", a cui seguita il nome dell'emittente.
Da questo spunto nasce anche la lamentela dei lettori che venivano stigmatizzati perché continuavano a comprare una tale rivista (e di conseguenza a guardare anime), nonostante l'età non più giovanissima. Una diatriba che si trascinata fino ad oggi, pur con qualche miglioramento della considerazione "sociale" di manga ed anime.
Da notare che prosegue il dibattito iniziato nel n° 75 05/05/1982 sulle problematiche inerenti l'adolescenza.



La lettera a King Arthur è inviata da una 14enne, penso che oggi, se una coetanea si firmasse con nome e cognome su una tale rivista, verrebbe messa alla berlina da tutta la classe.









 "Cartoni in Tivù" n° 83 del 25/08/1982



Mi sa che l'indirizza della Toei Animation non è più:
Hakuo Bldg. 5 17/11 Shinjuku; Shinjuku/ku/Tokyo

http://www.hoovers.com/company-information/cs/company-profile.century_trading_coltd.87a570b6abc7f00e.html






"Cartoni in tivù" n° 85 del 22/9/1982




Interessante leggere che la rivista non si poteva permettere di acquistare i diritti di "X Bomber" perché troppo costosi, in quanto era un personaggio del cinema  >_<





Carla Tuccoli chiede se Margot e Fujiko fossero la medesima persona, ma quando la redazione non sapeva cosa rispondere, si limitava a glissare, che è sempre meglio che inventarsi una risposta a caso, come facevano in altri casi.
Comunque, cara Carla, ti rispondo io: Fujiko NON è Margot!

E' un po' inquietante la lettera di Luisa...tipo serial killer...




 Il Galaxy Express 999 poteva portare fino a 1000 passeggeri! Ero convinto 999...



Interessante la questione della lettera di Loredana.




"Cartoni in tivù" n° 86 del 06/19/1982



Un 16enne che scrive a Candy!  ^_^



No no no, Fujiko e Margot non sono la medesima persona!!!
La fake news nascono da lontano...




Ho notato che in più occasioni la redazione prese spunto dalle domande dei fan per dare delle informazioni di carattere storico sul fumetto, e considerando l'ignoranza del periodo, erano piccole perle di cultura fumettistica.
Purtroppo la redazione si dimostrava molto ferrata solo sui fumetti made in Usa, zero su anime e manga.



C'era un aspetto che pochi adulti avevano compreso, cioè che gli anime avevano permesso ai bambini italiani di avvicinarsi a romanzi che altrimenti non li avrebbero mai interessati, lo si evince chiaramente dalla lettera di Flavia su Cuore. 



"Cartoni in tivù" n° 88 del 03/11/1982


Ai tempi pure io ne presi un paio di numeri di "cartoni in Tivù", ma, proprio per la scarsa qualità dei disegni, la abbandonai subito. Si vede che non ero l'unico a pensarla così  :]
Comunque la redazione non censurava le critiche  ^_^




Certo che sarebbe stato un bello scoop se la redazione avesse risposto a Dany che la serie era stata importata incompleta...


 Nuuuuuuuuuuuuuuu... il padre di Sam non muore...





Dinasty no...


6 commenti:

  1. Ma guarda, non credo di avere questi numeri in cui si proponevano addirittura dei telefilm americani.
    Mi ricordo solo di una lettera in cui si chiedeva di fare Capitan Cavey.
    Commenterò meglio in seguito, ma leggendo il primo pannello già mi viene in mente come il povero "correttore" non avesse idea di tutte le implicazioni freudiano-edipiche presenti nel Daitarn...
    Nessun "successore" di Koros potrà inviare una pattuglia meganoide visto che Donzauker, o era il padre di Banjo (o Banjoo, o come diavolo si scrive), o era un prodotto del di lui padre che ha poi ucciso Haran Sozo e famiglia.
    Koros era o non era l'assistente-amante di Sozo che lo ha convinto a diventare Donzauker e sterminare la sua famiglia? (o, ipotesi ancora più terrificante, era la madre di Banjo?)
    Il Combattente Speciale non era per caso il fratello maggiore di Banjo?
    Tomino, perché non parli?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Magari sbaglierò, ma io ho sovente la forte impressione che si cerchino, riguardo ai vecchi anime robotici (e non solo), e si spaccino (da parte degli autori) motivazioni e retroscena postume che originariamente manco esistevano.
      Immagino un Tomino che scrisse la trama così, manco gli interesavano certi particllari, poi la serie ebbe successo, 40 anni dopo i fan chiedevano spiegazioni su particolari a cui lui non aveva dato neppure importanza, e lui li accontanta con mezze frasi, allusioni e rivelazioni.
      Tomino (o Nagai, Matsumoto etc) fanno felici i fan, tutti sono felici, loro guadagnano di più etc etc

      Elimina
  2. Baldios in Italia è arrivato completo.
    Fu segato in Jap di colpo per bassi ascolti.
    Lo dimostra che l'ultimo episodio contiene l' ideogramma "fine" bello grande.
    I cosidetti episodi inediti poi usciti in dvd erano gli episodi in cantiere prima che la serie fosse chiusa.
    Ma sono episodi normali senza alcun finale della serie .
    Il finale su realizzato per il film .
    Anora oggi si fa confusione per le inesattezze scritte secoli fa in libri come "Anime" della Granata e fanzine varie .
    Eh si, le fake news partono da lontano.... :)

    RispondiElimina
  3. Cmq bello questo post : l'angolo della posta è la testmonianza diretta e genuina di come noi fan di allora percepivamo e vivevamo il fenomeno degli anime .
    Perché non metti anche quelle di futuri professionisti del settore come Federico Colpi ( che si firmava spesso Watta Takeo ) o Caterina Cartone ( o era Irene Cantoni ? Faccio sempre confusione tra le due... )

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Magari controllerò i nomi che dici tu per i prossimi post ;)

      Elimina