Nell'ottobre del 1980 era ancora forte la tempesta mediatica scatenata, tra gli altri, dai "600 genitori di Imola" (citati anche in questo articolo), il cui effetto fu la cacciata di Mazinga dalla Rai, a beneficio del ritorno del simpatico (unico) personaggio Disney.
Gli autori di questo articolo, Giorgio Lazzarini e Gianni Melli, ci regalano un mucchio di perlate giornalistiche, e qualche sparuta informazione storico televisiva riguardante l'atteggiamento, un po' schizofrenico, della televisione pubblica italiana verso i cartoni animati giapponesi:
li introdussero a livello nazionale, li demonizzarono, cacciarono i robottoni dai loro programmi, ma li sostituirono con altre serie animate giapponesi!
Nelle sette pagine del "Dossier - Anteprima dei fumetti in tv", come recita l'indice di Oggi (vedi scan più sotto) si può leggere di tutto, con l'aggravante che l'articolo doveva essere, appunto, un dossier... se l'avessero chiamato "info un po' a caso" non mi sarei permesso di criticarlo :]
Mi pare giusto far notare che uno dei due autori, Gianni Melli, scrisse nel dicembre 1978 un articolo sul neo successo di Goldrake nelle pagine del "Guerin Sportivo":
"Metti un ufo a cena", di Gianni Melli - "Guerin Sportivo" 20/26 dicembre 1978
Noto che a distanza di quasi due anni, dal quel suo primo articolo sugli anime, mantenne inalterata la capacità di scrivere inesattezze, ma, invece, cambiò totalmente il suo giudizio sugli anime robotici. Infatti sul "Guerin Sportivo" non c'è traccia alcuna di critica sui contenuti violenti di Goldrake, mentre in questo articolo su Oggi le critiche non si contano. Può capitare che si cambi idea, è giusto sottolineare che, al momento del successo di Goldrake, Gianni Melli non trovava nulla di pericoloso in "Atlas Ufo Robot".
L'articolo è, a mio avviso, non corretto fin dal titolo, intanto perché fu la Rai, e non tutta la televisione italiana, a cacciare Mazinga, inoltre perché non fu Paperino a sostituirlo, ma altri cartoni animati giapponesi. Quindi, forse, il titolo corretto sarebbe potuto essere:
"La Rai caccia Mazinga e lo sostituisce con altri anime non robotici".
Stante la corposa parte disinformativa, ma pare che ai tempi sugli anime non si potesse proprio fare meglio... l'articolo resta bello ed interessante, con tante immagini a colori, che ai tempi erano anche delle succose anteprime di serie che sarebbero giunte sui teleschermi Rai mesi dopo.
Nelle prime sei colonne c'è il mea culpa della Rai, e gli strali dei due autori, per aver dato spazio ai robottoni in televisione:
"Abbiamo sbagliato proprio tutto";
"Bombardati da saghe violente, frastornanti e ripetitive, tese esclusivamente all'esaltazione del culto del superuomo";
"Maxi-robot ipnotizzanti";
"Intrugli terroristici e qualunquistici" (cit, Alberto Bevilacqua);
"Cercare di uscire senza traumi dal lungo intossicante ciclo dei robot";
"Cartoni piuttosto grezzi (gli anime), sceneggiature realizzate col calcolatore elettronico, personaggi quasi tutti eguali" (cit. Corrado Biggi);
Tutto questo, ed altro ancora, in sole sei colonnine! ^_^
Parto con lo scritto dal titolo "Abbiamo sbagliato proprio tutto", per proseguire con tutte le altre parti dell'articolo, in modo da non spezzettarlo.
Scopro che nel marzo(?) del 1978 le nostre case vennero bombardate da Goldrake e Mazinga, "saghe violente, frastornanti e ripetitive, tese esclusivamente all'esaltazione del culto del superuomo con l'uso della fantascienza legata alla guerra". Sinceramente io rammento solo un (grande) tifone di aria pura, che stravolse vecchi programmi noiosi e ripetitivi (quelli si!), un vento che dopo 40 anni non ha ancora finito di soffiare.
Comunque è strano che si critichi l'uso della fantascienza legata alla guerra, perché se lo fa Hollywood con Guerre Stellari, va bene, se lo fanno, prima degli statunitensi, i giapponesi, non va bene :]
Può mancare il giudizio super partes di un altro grande estimatore degli anime come Alberto Bevilacqua?
Ovviamente no, tutte parole al miele ^_^
Però attenzione, essere riusciti a cacciare i diseducativi robottoni giapponesi dalla Rai non è una vittoria completa, le tv private continueranno a trasmetterli... per fortuna!
Le successive tre colonne ospitano le scuse con motivazione del dirigente Rai Corrado Biggi.
Le motivazioni dell'errore commesso dalla Rai nel dare spazio ai robottoni nipponici, che erano cartoni grezzi con sceneggiature fatte al computer e personaggi tutti uguali, furono sostanzialmente due:
a) la Walt Disney di Londra non produceva serie animate;
b) i cartonisti italiani erano così bravi che i loro cartoni costavano 3 milioni di lire al minuto, mentre l'equivalente "elettronico" giapponese costava 300 mila lire.
Da quando Corrado Biggi fece queste dichiarazioni ai due giornalisti di Oggi sono passati quasi 38 anni, ma il fastidioso rumore dell'arrampicarsi sugli specchi si ode ancora molto chiaramente :]
Ammesso e non concesso che la Rai avesse sbagliato, cosa su cui non concordo, anzi, per una volta innovò, comunque per Corrado Biggi la colpa era di altri:
della Disney, degli esosi cartonisti italici, e dei diabolici animatori nipponici che utilizzando il computer facevano una sleale concorrenza al prodotto di altissima qualità italico!
Nella seconda parte dell'articolo si lascia spazio anche ai difensori di Goldrake e Mazinga.
Prima Nicoletta Artom, che racconta come acquistò Atlas Ufo Robot.
Nelle pagine successive Oreste Del Buono, che considera i robottoni molto meglio delle storielle strappa lacrime tipo Heidi ed Anna dai capelli rossi.
Un capitolo a parte meritano le didascalie alle belle immagini a colori, che sono una prosecuzione in piccolo dell''articolo: errori vari e commenti.
Le tre immagini sopra sono quelle della seconda e terza pagina dell'articolo, vedi scan sopra. Praticamente l'unico cartone animato italiano che faceva concorrenza agli anime, robotici o meno che fossero, era quello della balena della sigla di "Domenica in"... una sigla animata...
La quarta pagina dell'articolo.
Io sono stra affezionato a Supergulp, ma se questo era, ancora nel 1980, il miglior esempio di prodotto animato italiano, non ci si può mica stupire se gli anime facessero man bassa negli ascolti... solo un adulto non avrebbe potuto comprenderne il motivo.
Barbapapà... quello sì che era un cartone animato, mica come quella robaccia giapponese! ^_^
La quinta pagina dell'articolo riporta solo immagini dei cartoni animati della prossima stagione televisiva.
Questi sopra proprio non li rammento, probabilmente ero troppo impegnato a guardarmi le serie animate giapponesi, i cartoni italiani li scartavo a priori.
La sesta pagina dell'articolo, qualche immagine di anteprima, come quella di Capitan Futuro, e una stupenda didascalia su Mazinger Grande Z...
Settima e conclusiva pagina dell'articolo.
A sinistra Heidi, a destra Anna dai capelli rossi ^_^
A me questa serie francese non è mai piaciuta, però è indubbio che fosse già molto più avanti delle produzioni italiane. Poi in Francia investivano sull'animazione, mentre da noi no, ma questo è un altro discorso.
La copertina di Oggi con in prima pagina il richiamo all'inchiesta sulla cacciata di Mazinga.
L'indice di Oggi del 15 ottobre 1980:
Dossier - Anteprima dei fumetti in tv: Licenziato Mazinga e richiamato in servizio l'eterno Paperino.
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