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domenica 18 marzo 2018

"Identificato!" - "I film di Ufo Shado" anno 1 n° 1 del 22 febbraio 1974



Sono riuscito a recuperare il numero 1 de "I film di Ufo Shado", la rivista che pubblicava "immagini statiche ottenute tramite un processo di registrazione permanente delle emanazioni luminose degli oggetti presenti nel mondo fisico, selezionate e proiettate da un sistema ottico su di una superficie fotosensibile".
Si, cioè... era una fotoromanzo... però era di "Ufo Shado"!!!  ^_^
Svariati mesi fa avevo messo le scan del numero 2, non trovando il primo numero:
"Progetto Foster" - "I film di Ufo Shado" anno 1 n° 2 del 8 marzo 1974 
 
Anche in questo numero uno è presente la rubrica informativa "Gli ufo sono tra noi" (a fine post), è interessante notare come le prove dell'esistenza degli ufo sono le medesime che si potranno leggere in "Contatti con extraterrestri", collana della Rizzoli anno 1976, e vedere nel cortometraggio Toei "Questo è un UFO! I dischi volanti" del 1975.
Alla fine tutto faceva parte di un unico immaginario sugli extraterrestri, nato da poche fantasiose notizie di decenni prima, trasformate in realtà incontrovertibili.
Riguardo al formato di questa rivista, cioè un teleromanzo... bisogna sempre rammentare che ai tempi le possibilità di "reiterazione" di un prodotto audiovideo erano praticamente zero, attività che i bambini/ragazzini notoriamente adorano. Chi poteva permetterselo economicamente aveva i proiettori 8mm, ma per tutto il resto della popolazione italica c'erano solo le riviste, fine. Niente VHS, DVD, BR, Dvix, Netflix etc etc, sarà banale, ma si tende a dimenticarlo spesso.
La trama del fotoroman... ehm... della rivista ripercorre fedelmente quello che si poteva vedere in tv, qualche aggiustamento sui dialoghi, tanto per adattarli al nuovo formato cartaceo, ma nessun stravolgimento di base, tranne che per...





Tranne che per un incredibile commento sessista che oggi nessuno penserebbe mai di fare, beh.. nessuno.. magari qualche allenatore di Serie A...
Nel punto in cui viene introdotta la Base Lunare, al cui comando e gestione c'erano solo donne, fatto che per i tempi era pur sempre un'idea meritoria, si può leggere il seguento commento:
"La comanda un tenete in gonnella: Miss Gay Allis. Qualche volta le ragazze carine hanno anche un cervello"   O_O

Incredibile...non credo che gli Anderson avrebbero aprrezzato.
Intanto Miss Gay Allis non era un tenente in gonnella, ma in minigonna mozzafiato  :]





Ma quanto era e resta figo l'ufo degli alieni?
Un piccolo capolavoro di design alieno  :]
Proseguo con il teleromanzo di Ufo Shado.































Il fotogramma in basso è chiaramente errato, non è quello del lancio di un missile, ma del lancio dello Sky.









Ma perché degli alieni, che hanno la tecnologia per fare viaggi interstellari, devono venirci a fregare gli organi?
Da questo punto di vista Star Trek era molto più realistico, le razze aliene più progredite lo erano in tutti i campi, mica come quelli di Ufo Shado, che a quanto pare non avevano ancora scoperto metodi per la creazione in vitro di organi per i trapianti.
Vabbè, ma ad un certa età non ci si fa caso a certe questioni, e poi quella degli alieni che espiantavano gli organi era una delle trame base del periodo.



Da notare che non c'è alcun timore di subire una qualche contaminazione biologica. La stessa scena oggi vedrebbe il colonnello Straker ficcato dentro una tuta protettiva, il tutto in un ambiente sterile, negli anni 70 eravamo più incoscienti  :]






"Questo è un UFO! I dischi volanti" (Toei 1975) e "Contatti con gli extraterrestri" (Rizzoli 1976)





Soppra la copertina del numero 2, sotto il link del numero 2: 
"Progetto Foster" - "I film di Ufo Shado" anno 1 n° 2 del 8 marzo 1974 



6 commenti:

  1. Grandissimo Stengo, non potrò mai ringraziarti abbastanza per questi post.

    Gli alieni vengono a fregarci gli organi perché essi stessi sono partiti dalla Terra, facevano parte di una civiltà avanzata, sviluppatasi decine di millenni fa.

    E' un'ipotesi seriamente considerata negli organi ufficiali del fandom Gerryandersoniano italiano (vedi S.H.A.D.O.W.S on the Moon, Edizioni del Nano, 13 settembre 1999.)

    Comunque questi fotoromanzi hanno avuto un sacco di edizioni, io ne ho una successiva, reperita qualche anno fa ("Gl albi per tutti", 1974). Lì la storia del primo episodio di UFO era abbinata al fotoromanzo di un western con Lee van Cleef. Mi sembra che fosse "I giorni dell'ira".
    E ora un link alla prima puntata del più bel telefilm della mia infanzia:

    https://www.youtube.com/watch?v=O2DUJvWr0Z4

    Al minuto 49.19, non si potrà non pensare a un certo barrista fiorentino, e burlone inveterato... :)

    E questo invece per chi volesse approfondire la genesi del telefilm...

    https://www.youtube.com/watch?v=6k3aTkfpiJg


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    1. Prego, è lo scopo del blog ;)
      mmmmmmmmhhhhh... hanno fatto tutta quella strada tanti millenni fa, e nel frattempo non hanno sviluppato nessuna evoluzione nella medicina?
      Resto assai dubbioso...

      Mi sfugge la cit. del barista fuorentino al minuto 49,19 (che la fine del filmato).

      Grazia per il link del documentario, purtroppo la mia scarsa comprensione dell'inglese parlato non mi permette di seguirlo, però tornerà utile ad altri ;)

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    2. Hai ragione, 49.19 è la fine, io volevo dire al minuto 19.27.
      Ascoltando la voce del computer SID si capisce a quale barista mi riferivo. :D

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    3. Per me ai tempi Renzo Montagnani era solo la voce di SID, solo da quando in tv fece il prete che usava il tormentone "Son fumino!", ho imparato a memorizzarla.
      Mi chiedo come mai scelsero la sua voce, di certo per nulla artificiale.

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  2. Non me ne perdevo uno di quei telefilm. Se non sbaglio furono trasmessi dal 1 canale o canale nazionale a cavallo tra il 1973/1974. Forse ero conquistato dal fascino molto "British" di questi telefilm.C'è anche da dire che negli anni 70 il regno unito dettava legge in fatto di produzione di telefilm e sceneggiati. Ed Bishop era e rimarrà per sempre un mito un po'come Christopher Reeve nella parte di Superman ovvero insostituibili.

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