TITOLO: Heidi, un mito della montagna
AUTORE: autori vari
CASA EDITRICE: Cahier
Museomontagna
PAGINE: 142
COSTO: 10€ circa
ANNO: 2004
FORMATO: 20 cm X 20
cm
REPERIBILITA': Reperibile su internet
CODICE ISBN:
Questo libro è stato pubblicato in
occasione dell'omonima mostra torinese su Heidi nel 2004 a Torino, e
prende in considerazione, oltre al romanzo originale, gran parte
delle successive rivisitazioni cinematografiche e televisive della
pastorella svizzeronapoletana. Infatti i natali di Heidi paiono
proprio essere in parte italici, in quanto la madre del papà della
bambina era di Napoli. Questa cosa la si evince dalla lettura del
romanzo originale (LINK), ma in questo libro uno dei contributi
sottolinea espressamente la cosa.
Gli autori hanno scritto dei
contributi che cercano di spaziare su vari aspetti della notorietà
di Heidi, partendo sempre dal romanzo fino ad arrivare al cartone
animato giapponese di Isao Takahata, che, a mio avviso, ha conferito
al romanzo originale una notorietà mondiale e, aggiungerei, eterna,
che probabilmente non avrebbe mai raggiunto. Prova ne è il nuovo
cartone in computer grafica che riprende gli stessi personaggi di
Takahata, che quindi sono diventati i veri personaggi di Heidi per
tutti i bambini/e ed ex bambini/e:
Mentre l'approfondimento sul romanzo
di Johanna Spyri l'ho trovato veramente interessante, tutte le parti
che si concentrano sulla Heidi di Takahata sono meno convincenti.
Intanto viene sempre affiancato Miyazaki (con varie sue dichiarazioni
non su Heidi) a Takahata nella regia del cartone. Per Takahata non
deve essere una cosa simpatica vedere che negli anni le sue opere
vengono regolarmente assegnate anche a Miyazaki, mentre quelle di
Miyazaki restano dell'autore reale... Anche questo libro ha questa
tendenza, nonostante che nella scheda dell'anime di Heidi
correttamente Miyazaki non compaia, in quanto non si occupò della
regia.
Il primo contributo di Enrico Camanni
riepiloga le pubblicazione dell'800 che iniziarono a creare il mito
della montagna rigenerante, creando il fenomeno del turismo
montanaro.
Giuseppe Valperga scrive quello che,
per quanto mi riguarda, è il pezzo più interessante. Per esempio
spiega che Heidi diventa bionda e con gli occhi azzurri coi film di
Shirley Temple, e vi rimane fino all'anime di Takahata, che la
riporta alla sua fisionomia più mediterranea.
Finché si occupa del romanzo
originale e dei film dagli anni 30 il suo intervento l'ho trovato
assai valido, meno quando passa al cartone giapponese, forse, a
causa dell'età, non aveva mai visto l'anime. Infatti del cartone ne
parla ben poco, concentrandosi su Miyazaki(?!) e su alcuni aspetti
della società giapponese, che non mi sono parsi attinenti all'anime.
Sinceramente ho trovato questa
considerazione un po' sorprendente: