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domenica 16 febbraio 2014
Il Superlibro dei Cartoni in Tivù - 1981
Questo super cartonato (formato 31 cm X 23 cm) da 114 pagine contiene una storia per ognuno dei personaggi che si vedono in copertina, più Gaiking e "Temple e Tam Tam" (esclusi dall'onore della copertina). A dire il vero, come per tutta questa tipologia di riviste per bambini del periodo, non è sempre facile riconoscere il protagonista rispetto al cartone animato... per esempio il tizio col maglione arancio che si vede tra Charlotte e Shirab sarebbe Judo Boy. Le storie che non contemplano robot sono disegnate anche accettabilmente, evidentemente i disegnatori italiani di allora non si trovavano a loro agio con robot così dettagliati, ergo, quando c'è da disegnare un mecha, la qualità cola a picco, anche l'auto da corsa Hayabusa di Ken Falco è disegnata con un tratto un po' a caso.
In fondo in quegli anni l'importante era cavalcare l'onda del successo dei primi anime, qualità e fedelta della storia erano secondarie.
Il cartonato raccoglie storie pubblicate su riviste di varie testate, ma tutte facenti riferimento alle pubblicazioni Mondadori "Edizioni Edierre" ( "La banda tv ragazzi"; "Mazinga Z settimanale) e "Edizioni TV ("Cartoni in TV"; "Super Robot"; "Noi Super Eroi").
Come ho già scritto la qualità dei disegni non è eccelsa, ma quello che rende interessante questa pubblicazione è, a mio avviso, l'introduzione scritta all'inizio di ogni storia, che penso si possa considerare il primo esempio di recensioni di più serie animate giapponesi, in anticipo di 20 e passa anni rispetto i tanti siti di carattere nostalgico (sempre in senso buono). Tra l'altro il linguaggio utilizzato è abbastanza forbito, se si considera il target della pubblicazione, e il contenuto illustra quasi sempre fedelmenbte ciò che capita nel cartone, compresi i nomi dei personaggi che sono riportati correttamente, benchè la trama del fumetto crei situazioni nuove rispetto agli anime originali.
Una pecca del cartonato è che quasi tutte le storie presentate non sono delle prime puntate o trame auto conclusive, ma storie già iniziate.
Anche l'introduzione al libro è simpatica.
"Temple e Tam Tam", oltre ad avere una sigla deliziosa, fa parte di quelle serie praticamente mai più ritrasmesse, ed in quanto "rare" (come Kun Kun) incarnano ancora quell'emozione di riscoperta che abbiamo provato tutti quando siamo rientrati in contatto con i cartoni animati giapponesi che vedavamo da bambini. Personalmente ne vidi ben poche puntate, il target era per i più piccini, ma comunque ricordo con piacere "Temple e Tam Tam". In uno dei tanti libri sull'animazione giapponese che potete trovare qui sul blog ho letto che la bimba bionda, che sogna di diventare una majorette, si ispirava alla Shirley Temple hoolywoodiana.
C'è poco da aggiungere su un personaggio che ancora sopravvive in televisione, e che è stato riproposto sia nella vecchia versione a cartoni che con nuove edizioni computerizzate, senza contare il materiale editoriale, i DVD e i gadget.
L'introduzione, comunque, ci svela che il cartone dell'Ape Maia è tratto dal romanzo di Waldemar Bonsels (io lo scopro ora).
Kun Kun è anch'essa una serie "rara", forse tra le più ricercate, a tal punto che in molti fanno a gara per averla in qualsiasi formato, indipendentemente dal fatto che l'avessero vista da bambini, magari neppure erano nati... è una delle storture del web. Quando venne trasmessa questa serie era dedicata ad un pubblico più giovane rispetto alla mia età, nonostante ciò la trovavo assai simaptica, non appassionate come le serie robotiche, però carina. Probabilmente sarebbe una serie che un adulto potrebbe riuscire a rivedere, a differenza di "Temple e Tam Tam", in quanto mi pare che avesse comunque dei bei contenuti, non sempre infantili.
Riguardo ai termini usati nelle introduzioni qui si può notare un poco politically correct "negretta", a dimostrazione di come cambia il linguaggio, non sempre in peggio.
Shirab non l'ho mai seguito, leggo su Wikipedia (Shirab, il ragazzo di Bagdad ) che la versione trasmessa in Italia fu quella rimaneggiata dai tedeschi, piena di tagli e di puntate accorpate (tanto che delle 52 originali ne rimasero 42), e con tutte le BGM rifatte.
Se c'era una serie ed una protagonista che detestavo fortemente era proprio Charlotte, iniziando dalla nenia insopportabile della sigla...
Ognuno ha le proprie serie preferite, tralasciando per un momento quelle classiche, questa di "Ken falco il superbolide" è tra quelle a cui sono rimasto più legato. Quando ho potuto recuperare le vecchie serie per rivederle Ken Hayabusa è stato tra i primi, forse il secondo in assoluto. A parte che nell'ultima puntata la gara passa per Milano, a parte che Ken riesce a marciare su due ruote in retromarcia, a parte il V5, a parte le esplosioni e i massacri indiscriminati sulla pista, a parte le trovate fantasmagoriche, la serie presenta uno degli avversari meglio riusciti di tutti i tempi: Ryu.
Questo Judo Boy si stenta a riconoscerlo, non che i disegni dell'anime fossero opere d'arte, ma questa versione italica riesce a peggiorarli... e poi qui non indossa il kimono rosso, che nell'anime infilava al volo.
Trovo che "Ryu il ragazzo delle caverne" sia tra le serie più educative che un bambino di "carnagione bianca" possa vedere, visto che nella serie sono i "bianchi" a subire vessazione a causa del colore della loro pelle. Anche se nell'intoduzione questo aspetto della serie non è menzionato, in più viene inserito un nuovo personaggio: la pantera Blackie.
Il bambino che molto prima di me aveva questo cartonato doveva detestare Ryu, visto che in più tavole gli ha pasticciato il viso...
Con Mazinga Z iniziano le storie coi robottoni, e la qualità dei disegni crolla come le vendite della Fiat...
Cronologicamente l'introduzione commette l'errore di considerare Afrodite A come primo robot femminile, quando in Italia penso che fu Venus Alpha la prima robottona ad essere vista.
Come si diceva nella sigla, ecco Daitan 3, Daitan senza "R" prima della "N". Garrison viene promosso da maggiordomo a "comandante della base", Toppy in questa storia non è menzionato.
Garrison passi, ma Banjo pare proprio un altro.
Mi chiedo per "l'Attacco solare" sia diventato il "Sun attack"...
Gaiking fa parte delle serie robotiche la cui trasmissione italica fu interrotta, assieme a Mazinga Z e Gackeen. Personalmente ritengo che gli adattatori italiani abbiano creato uno dei nomi più belli in assoluto degli anime, la nave base "Divina Libertà".
Quello è Sanshiro?! O_o
La storia di Jeeg parte già con la presenza dell'Imperatore del Drago, dopo la dipartita di Himika, ma in questo caso la trama è stata abbastanza modificata, con un impero Yamatai che ha conquistato tutto l'universo, tranne la Terra, sopra la sua testa...
La serie di Tekkaman ha una delle trame più serie, tristi ed impegnata degli anime robotici, ed uno degli alieni più fighi in assoluto: l'afro Andro Umeda.
Hiromi è stata eletta fidanzata di George, spero glielo abbiano chiesto prima.
Il trafiletto con i dati di pubblicazione.
Costava 10 mila lire... io l'ho trovato a 7/8 euro, è tenuto bene, ma ha qualche pasticciatura.
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