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lunedì 24 febbraio 2014

Capitan Sherlock n° 1 "Il corsaro dello spazio", collana "Telefumetto" n° 1 - aprile 1979



Uno dei tanti esempi del successo dei cartoni animati giapponesi è una serie di fumetti che prendevano spunto dagli eroi ed eroine nipponiche scopiazzandone la trama e i personaggi, generando, però, delle storie che con gli occhi di oggi (e forse anche con quelli di ieri) risultano stupendamente(?) trash.
Di primo acchito verrebbe subito da gridare al plagio (fatto male), mi resta un piccolo dubbio sulle date quasi contemporanee in cui uscirono Capitan Shelrock e Capitan Harlock. Capitan Sherloch viene pubblicato dalla Epierre (Edizioni Periodiche per Ragazzi) nell'aprile del 1979 (vedi scan più sotto con la data presente in questo primo numero), nello stesso mese viene trasmessa dalla Rai la prima puntata di Capitan Harlock. Probabilmente quelli della Epierre lessero la notizia del nuovo eroe spaziale nipponico in anteprima su qualche quotidiano o settimanale, e cercarono di anticiparne un po' (troppo) la trama.
L'alternativa sarebbe che lo staf di IF (autori del fumetto) creò casualmente un personaggio col nome simile e con una trama approssimativamente similare ad Harlock in anticipo rispetto alla trasmissione tv, cosa asai improbabile.


Di questa collana "Telefumetto" fanno parte anche altre perle editoriali, sempre di ispirazione nipponica, come Golzinga, Apemia, Heidi e Remì. Ovviamente gli ultimi due erano personaggi narrativi già esistenti, ma che vengono pubblicati sulla scia del successo animato, mentre il primo penso sia il primo robottone italico. Dell'Apemia(!) non sono ancora riuscito a reperire il fumetto, e di questo me ne dolgo profondamente...

Ma quel era la trama di Capitan Sherlock?
Intanto non era un pirata come Harlock ma un corsaro, anche se dello spazio anch'esso, però resta un mistero sul perchè nella sinossi venga identificato come il "corsaro più valoroso di tutti i mari"... Tra lo spazio ed il mare c'è di mezzo il... mare?
Inoltre un corsaro ancora esistente sulla Terra in epoca moderna (o peggio, in epoca futura) mi sembra un pelino poco credibile. Certo che essendo Sherlock l'unico corsaro dei mari esistente è spiegato perché sia anche il più valoroso!
Poi, se si volesse fare i pignoli, bisognerebbe cercare di capire come un discendente di Sherlock Holmes possa diventare un corsaro, avrei capito un gelataio, un capo redattore, un ginecologo, ma un corsaro...
Come Harlock deve confrontarsi con la temibile regina Raflesia, Shelrock ha una nemica altrettanto spietata, la regina Nefera, del pianeta Algor (tipo Alcor di Goldrake?), che usa per l'attacco alla Tera degli Ufo (di nuovo Goldrake). Non può mancare il porfessore della base in stile Procton, Stanislao... Moulinsky... no... pardon, Stanislao Stanley.




Come ho accennato sopra il fumetto è realizzato dallo staff della rivista IF.



E cominciamo con questa storia!




Per prima cosa sono presentati i personaggi. Capitan Sherlock pilota il vascello sottomarino Albatros.
Hilenia Stanley, che ha una tuta simile a quella di Venusia e che pilota un mezzo con il medesimo nome, Delfino. Infine l'ammiragli della flotta spaziale di Nefera, Amer.




Il successivo trio, due bimbi inutili e la regina cattiva, che pare essere più in stile Disney, una Crudelia Demon spaziale.




L'ultimo trio contempla, oltre al professor in stile Procton, due cattivi: la civetta robot e il giullare di corte.
La civetta robot mi ha ricordato la civetta meccanica Bubo di Atena in "Scontro fra Titani" del 1981, sinceramente non ricordo a livello mitologico se Bubo esistesse o fu un'invenzione hollywoodiana, direi la seconda, ma non ne sono certo.
Sul fatto che per conquistare un pianeta ci si affidi ai consigli di un tizio basso con la passione per lo spettacolo non infierisco, altrimenti dovrei entrare nell'attualità politica italiana... Non è Andreotti, comunque.




Ed è proprio la civetta Bubo ad iniziare la storia.





Dico, io posso capire anche l'esigenza di Vega che cercava una seconda patria, Himika che rivoleva ciò che era suo, il Dottor Inferno che era semplicemente assetato di potere, ma voler conquistare un pianeta solo per poter fare il bagno nel mare tutte le mattine mi pare una motivazione un po' debole come causus belli... non poteva comprarsi la Sardegna?






Nefera tiene prigioniera la figlia di Amer, che è obbligato ad obbedire a tutti i suoi ordini, ma la figlia è morta! Ci deve essere qualche puntata di Goldrake con una trama simile.










Direi esilarante il successivo dialogo: il padre che dice alla figlia che a lei non mancano gli "argomenti" per convincere Capitan Sherlock, che, aggiungo io, stando in mare tutto il tempo con un equipaggio maschile...
Da notare che il disegno a sinistra della striscia in mezzo (il viso di Alvin, che è sul vascello di Sherlock) non ha nesso con gli altri personaggi della tavola.








Il pappagallo si chiama Watson...



Quindi il prof Stanley trasforma il mezzo sottomarino di Sherlock in unn mezzo spaziale, l'Albatros.











I disegnatori italiani non erano molto a loro agio con astronavi e robot, basta vedere le astronavi coniche provenienti da Saturno.




E anche la trasformazione da Squalo in Albatros non è che sia simile all'uscita di Goldrake dallo Spacer.






Da sotto assomilgia in un po' a Goldrake nello Spacer.








Dopo lo squalo che diventa albatros il delfino di Hilenia diventa rondine.




Ma sono missili o suppostone?


























Ma Amer è il papà o il nonno di Betty?






Giustamente Hilenia fa notare che lei pensava che Betty fosse sua sorella, e questa è una bella domanda... ma il prof risolve tutto ricordandole che era in collegio, quindi si perse la gestazione e la nascita della sorella!





Fine?


3 commenti:

  1. All'epoca comperavo ogni forma di schifezza ma questa, fortunatamente, non la ricordo…

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  2. Ma quanto erano storti questi disegni?!?
    Un fumetto davvero orrendo, che trashata!
    Grazie per averlo condiviso, mi hai donato una bella dose di buonumore.

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  3. Prego, tirar fuori queste vecchie cose è lo scopo primario del blog

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