TITOLO: La creazione di Star Trek, la nascita della serie classica raccontata dall'uomo che l'ha creata
AUTORE: Stephen E. Whitfield, Gene Roddenberry
CASA EDITRICE: Ultimo Avamposto
PAGINE: 314
COSTO: 15€
ANNO: 2004
FORMATO: 21cm x 13cm
REPERIBILITA': Reperibile su internet
CODICE ISBN: 9771594188016
Molti sono i libri il cui soggetto è Star Trek, titoli che prendono in esame una singola serie o tutte assieme, che raccontano l'epopea spaziale di un universo avvicinatosi ad essere reale nella nostra fantasia, non mancano le enciclopedie più o meno complete, ma questo libro del 1968 è una testimonianza quasi in tempo reale scritta assieme a Gene Roddenberry. Infatti Stephen E. Whitfield seguì tutte le vicissitudini della prima serie, raccontando in questo libro le idee innovative di Roddenberry, che le case di produzione americane non condividevano, in quanto per loro una serie tv di fantascienza doveva essere in primis dedicata ai bambini, e comunque non poteva avere contenuti seri, doveva essere solo svago. Altrimenti il rischio sarebbe stato quello di avere una odiens bassa con relativo mancato introito pubblicitario (cosa che in realtà poi avvenne durante la prima trasmissione), e questo fu l'handicap che la serie subì fin dall'inizio: un budget limitato.
La casa di produzione accettò di produrre le prime puntate di Star Trek diffidando delle idee di Roddenberry, e quindi non investirono grandissime cifre. A dire il vero Roddenberry tendeva a sforare il budget stabilito per ogni singola puntata, proprio perchè la sua fantasia lo spingeva a cercare di rendere più reali possibili le sue idee. Queste due problematiche causarono una certa insicurezza riguardo la sopravvivenza della serie, e fu solo grazie ai fan, che tempestarono di lettere la produzione, se la terza (ed ultima) serie vide la luce.
Una delle cose che più ho trovato interessanti è che in questo libro Star Trek non ha futuro. Non c'è ovviamente traccia del successo che nascerà qualche anno dopo, l'autore scrive di questa serie per elogiarne l'originalità, racconta una marea di aneddoti interessanti, sommati alle testimonianze degli attori e dello staff, ma non esiste ancora il mito Star Trek.
Tutti i libri successivi devono sempre partire da una analisi del successo dell'universo Star Trek, questo istant book del 1968 non sottostà a quest'obbligo.
Gli attori sono non sono ancora eroi conosciuti in tutto il globo, le trovate scientifiche come il teletrasporto o i phaser hanno un valore solo inseriti in questa serie, non esisitono film, prequel o sequel, Vulcaniani o Klingon sono parole quasi senza senso.
Questo libro non racconta di un successo planetario, ma solo di dell'idea innovativa di questo tal Gene Roddenberry.
Riporto un paio di righe di "Quale futuro per Star Trek?":
E' impossibile predire, a questo punto, che cosa succederà. Se Star Trek terminerà davvero alla fine di gennaio, milioni di spettatori piangeranno la sua morte.
Anche se succedesse, l'astronave lanciata da Roddenberry e guidata da un equipaggio straordinario non lascerà la scena senza qualche strascico dietro di sè."
Ecco l'indice del libro, da notare che "Quale futuro per Star Trek?" a pagina 305 viene scritto quando ancora la terza serie deve essere mandata in onda, e lo sarà in una fascia oraria differente da quella delle due precedentei, cosa che ne causerà la chiusura per bassi ascolti.