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mercoledì 21 agosto 2024

Isao Takahata, da Heidi allo Studio Ghibli



TITOLO: Isao Takahata, da Heidi allo Studio Ghibli
AUTORE: Stéphanie Chaptal
CASA EDITRICE: Kappalab
PAGINE: 144
COSTO: 17 
ANNO: 2024
FORMATO: 24 cm x 18 cm
REPERIBILITA': disponibile nelle librerie di Milano
CODICE ISBN: 9788885457652


Potrà non sembrare, ma non son contento di far la figura della persona antipatica che scrive cose antipatiche, solo che se (compro) leggo un libro che ripropone le stesse magagne già evidenziate in una o più recensioni precedenti della medesima casa editrice, mica posso fingere che non siano, di nuovo, presenti...   T_T

Ormai la "Kappalab" ha abbastanza intrapreso la "Ultra Shibuya-Do", cioè la "via della Ultra Shibuya", libri con un sacco di immagini e scritto ridotto all'osso, anche se in qualche caso li importa dalla Francia, quindi il fenomeno ultrashibuyano ha ormai conquistato l'editoria d'oltralpe...
Con questo libro siamo arrivati al numero di sei pubblicati dal 2023* (mi pare), chiaro l'intento di sfruttare la redditizia onda editoriale dei manga in Italia, scelta più che legittima, specialmente da parte dei "Kappa Boys", che qualcosa di importante hanno pur dato al mondo dell'animazione giapponese in Italia.
Resta che io aspetto ancora il secondo volume di "Anime, guida al cinema d'animazione giapponese 1958 - 1969", sarebbe bello che dessero precedenza a quello...

* ci sarebbero anche quelli sulla cucina e manga/anime, ma a me non interessa il tema, oltre a trovarli sfacciatamente commerciali...




Come si può vedere qui sopra la tipologia dei libri "Kappalab" è ormai abbastanza standardizzata, sia internamente che esternamente. Nel particolare quello attuale e i due titoli "Studio Ghibli, la fabbrica dei sogni " e "Hayao Miyazaki, l'artigiano dell'animazione giapponese" soffrono pesantemente della difficoltà di leggerli, avendo il carattere di scrittura microscopico... sarebbe bastato mettere qualche inutile immagine di meno ed aumentare di pochi micron la grandezza della scrittura. Ci sono poi le didascalie che sono ancora più microscopiche e con un colore più tenue, non le leggi, le ipotizzi... 
Ovviamente, come scrivevo sopra, il libro è la traduzione di una pubblicazione francese, ergo stravolgerlo come impostazione grafica avrebbe reso vani i vantaggi economici di limitarsi a tradurre il libro già pubblicato altrove, tra l'altro nel 2019, come omaggio per la scomparsa di Takahata.
Si vede che i cugini ci vedono meglio, quindi non hanno problemi a leggere caratteri tanto piccoli  :]
Questo titolo su Isao Takahata, come quello su Hayao Miyazaki, sono scritti dalla medesima autrice, Stéphanie Chaptal, che chiaramente scriveva per il suo pubblica francese, ergo il libro tratta molto dei due registi sul versante francofono, sia di cultura che di adattamenti, a me non è che interessa molto sapere quale impatto abbiano avuto i film dei due registi in Francia. 
Certo, ci sono delle aggiunte redazionali in alcuni punti per specificare date ed informazioni riguardanti l'Italia, ma se non avete un interesse particolare per la cultura francese, un sacco di punti avranno scarso appeal.

P.S.
riporto 144 pagine come numero totale, anche se in realtà sarebbero 160, solo che le ultime 16 pagine o sono non scritte oppure sono promozioni dei libri Kappalab.



Qui sopra un esempio di quanto sia sacrificato lo scritto in favore delle immagini, per poi rendere i caratteri illeggibili per la ridotta grandezza... si noti anche la didascalia "A che pubblico si rivolge?" tra l'immagine a sinistra e la scheda del film, assolutamente illeggibile, oltre che identica in contenuto a quella pubblicata per il libro di Miyazaki quando di tratta "Hols"...
Compri due e rileggi il riciclone del precedente libro, alla fine qualcosa assieme i due registi hanno pur fatto   ^_^
Sia per quanto riguarda "Hols" che per tutti gli altri film e serie animate trattate, lo spazio ammonta a circa due pagine di scritto, il resto son tutte immagini. Considerando che viene riportato un minimo di sinossi ed altre informazioni sulla produzione, lo spazio dedicato all'analisi delle singole opere è scarno.
Il sottotitolo del libro recita "da Heidi allo Studio Ghibli", anche l'approfondimento su Heidi, nonostante venga richiamata nel titolo, è veramente minimale, ma vale pure per "Marco, dagli Appennini alle Ande" ed "Anna dai capelli rossi".
Nel caso si voglia approfondire le tematiche espresse nelle opere di Takahata, consiglio sempre la lettura di "The art of emotion, il cinema d’animazione di Isao Takahata" di Mario. A. Rumor, che ovviamente arriva fino al 2007, ma è dieci spanne sopra a tutti questi libri pubblicati ultimamente.


Un altro esempio di immagini buttate lì a caso... ma a me cosa interessa di vedere la copertina del DVD ispanico di "Una tomba per le lucciole"?
Cosa mi cambia?  O_o



Riguardo all'ovvio focus francofono del libro, essendo l'autrice francese e il mercato di pubblicazione francese, si può leggere l'intervista a Catherine Cadou, la traduttrice dei sottotitoli (in francese) di alcuni film del regista (per il mercato francese), in cui ella racconta alcuni aneddoti. 
A me interesse l'aspetto dell'adattamento di un anime, fase assai complicata e che si espone sempre a critiche, ma vorrei leggere qualcosa riguardante gli adattamenti italiani...
Come venne tradotto "cacca liquida" in francese per "Una tomba per le lucciole" mi interessa poco, diverso il discorso sarà per chi conosce bene il francese, ovviamente.
Tra l'altro la traduttrice spiega quanto sia importante nei sottotitoli degli anime rispettare la prassi nipponica che vede prima il cognome e poi il nome, al contrario di quella Occidentale.
Il titolo del libro riporta prima il nome e poi il cognome, ma non è un film, è un libro :]



L'autrice spiega il rapporto travagliato con la cultura Occidentale, essendo il regista nipponico appassionato della cultura francese.
Questo rapporto culturale Francia/Giappone è molto indagato, è un passaggio che dovrebbe illustrare anche un autore italiano, ma in questo caso le pagine dedicate sono veramente molte.
Qui sopra uno dei tanti esempi, ci sono poi interviste a personaggi francesi che ci raccontano il loro rapporto con le opere di Takahata oppure i loro incontri dal vivo.




Le interviste proposte sono numerose (vedere l'indice qui sotto), tra queste una è allo stesso Takahata, però è del 1992... va bene, fa piacere leggerla, ma non la si può proprio considerare recente.
Una domanda di questa intervista tocca la questione dell'adattamento Disney dei film dello "Studio Ghibli" per il mercato Occidentale, pare che non fu molto contento delle scelte... ci potevano pensare prima, però  :]



 

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