Non ricordo di aver mai visto (potrei sbagliarmi) o avuto (non posso sbagliarmi) questi enormi album di trasferelli, che contenevano ben sette ambientazione a doppio foglio, in pratica la versione super deluxe de "I Trasferelli"!
La pubblicazione conteneva i seguenti temi:
I Tre Moschettieri;
I Samurai;
Bosco europeo;
Safari fotografico;
Il campo indiano;
Città del futuro;
Quadro naif.
Ognuna di queste contempla una colonna di presentazione scritta, che voleva avere un minimo di valore educativo, così gli adulti erano contenti, aspetto che, per quanto mi riguarda, contava zero, anzi... se mi regalavano qualcosa che sarebbe dovuto essere anche educativo, iniziavo a diffidare del regalo ^_^
Il libro fa parte dell'era pre-goldrakkiana, quando ancora si pensava che mettere in commercio un prodotto per bambini con un tema come la pittura naif potesse in qualche modo interessare il piccolo consumatore ludico...
Ma come fai a divertirti a giocare con i trasferelli di una ambientazione da quadro naif? >_<
Meglio la città del futuro!
Infatti il bambino/a proprietario di questo librone lo lasciò intonso, si vede proprio che ognuno ha i suoi gusti, e i miei era poco culturali :]
Tra l'altro il suddetto bambino/a si mise pure a mischiare i soggetti... un po' di ordine...
Delle sette ambientazioni scelte dalla casa editrice mi hanno sorpreso, oltre al quadro naif(...), il "bosco europeo" e "la città del futuro", ma per motivi differenti.
Scorrendo la colonna informativa del "bosco europeo" si nota subito che ci sono molti funghi, e si pensò bene di cautelarsi specificando con una bella sottolineatura quali di questi fossero velenosi.
Non sia mai che qualche bambino cittadino cogliesse un fungo visto sui trasferelli e se lo mangiasse crudo T_T
E' pure specificato quali fossero buoni, velenosi e tossici, cioè immagino mortali.
Quello che mi lascia perplesso è che la numerazione doveva essere posta sul foglio del trasferello, ma poi quando andavi a riportarlo sul cartoncino ti veniva a mancare l'identificazione numerica, quindi come facevi a distinguere i funghi commestibili da quelli velenosi e tossici? O_o
Per quanto riguarda la spiegazione de "La città futura" mi hanno colpito le alte aspettative che si avevano sul futuro, o meglio, cosa si spacciasse ai bambini come futuro prossimo.
In fondo noi stiamo vivendo nel tanto atteso XXI° secolo da ben 22 anni, ormai quasi un quarto del secolo, ma quante di quelle previsioni avveniristiche si sono avverate?
"Come saranno queste città del futuro?", cioè le nostre rispetto al 1977?
Nessuna città sottomarina o lunare, anzi, sulla Luna non ci siamo neppure più andati dal dicembre 1972.
Le città terrestri non si sviluppano su diversi piani sovrapposti, non nel senso illustrato nella colonna.
Le automobili non sono siluri di plastica, emettono rumore e gas di scarico, solo adesso inizia ad affacciarsi l'auto elettrica con bassa autonomia, ma solo per chi se la può permettere.
I treni sono rimasti treni, anzi, in Italia probabilmente sono in servizio alcuni treni regionali che viaggiavano già nel 1977...
I mari sono infestati dalle stesse inquinanti navi del 1977.
Nessun missile terra-terra per spostarsi da un punto all'altro del pianeta, a parte i missili supersonici russi, nordcoreani e cinesi...
Esistono ancora il vetro, la plastica e l'acciaio per costruire le case, che fondamentalmente sono le stesse del 1977, anzi, una fetta cospicua della popolazione vive nelle stesse abitazioni del 1977...
I computer non organizzano la nostra vita, spesso ce la incasinano (per colpa nostra), comunque questo punto fu in parte azzeccato.
Infine l'alimentazione non è sintetica, se non si vuole considerare la bistecca che ho comprato ieri e che si rimpicciolita nella padella un esempio di cibo sintetico.
Questa tendenza ad immaginare il futuro relativamente vicino come rivoluzionario era una prassi, basti pensare a "Spazio 1999", e forse questo ottimismo futuristico è presente anche oggi.
Ma chi è che non sapeva come si attaccavano i trasferelli?! ^_^
Il fatto che il trasferello de "la città futura" sia quasi finito, ma l'album intonso, implica che il bambino/a li avesse attaccati da qualche altra parte, io inventavo storie sugli album da disegno, si vede che era una pratica comune :]
Più che sugli sfondi, i trasferelli di Goldrake finivano sui miei quaderni di scuola. Comunque era un buon modo per passare un po' di tempo quando eri tappato in casa. Poi alcuni trasferelli "educativi" non erano male, io avevo "Napoleone ad Austerlitz".
RispondiEliminaA me piacevano quelli dei romani, con tutte le legioni e i legionari da posizionare sul campo di battaglia
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