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venerdì 7 febbraio 2020
"Si consuma, non si produce. I programmi sono parole e i cataloghi bluff (quattro tesi e una lettura orientata)" - "Millecanali" n° 50 febbraio 1979
Quarto articolo consecutivo e ultimo (per un po') della rivista "Millecanali" sulle televisioni private locali. In questo caso ci si trova di fronte una analisi parecchio approfondita (10 pagine) sui programmi che venivano trasmessi quotidianamente, sul perché le tv locali trasmettessero relativamente poco di faccende locali, ed invece molti film, telefilm e cartoni animati.
Gli anime sono solo citati in un ambito televisivo più generale, ergo non ho inserito questo articolo dell'Emeroteca Anime.
Sull'autore dell'articolo, Virgilio Bardella, ho trovato solo una mini biografia sul sito della Mimesis, ammesso sia lui:
http://mimesisedizioni.it/una-bellezza-intangibile.html
Virgilio Bardella (1938) è stato attivo in molti dei mestieri della comunicazione: dalla regia teatrale (nel fu teatro underground) a quella pubblicitaria, dai corsi universitari online alla documentaristica, dalla traduzione (dal russo e dall’inglese) alla scrittura tecnica per Banche, Assicurazioni, Ministeri, Regioni, Enti Pubblici. Vive tra Milano e la Liguria senza smettere di lavorare.
Bardella avanza quattro ipotesi sul perché le tv private trasmettessero programmi poco costosi:
prima tesi: ambito si, ma largo da viversi;
seconda tesi; viva il film, abbasso il telefilm;
terza tesi; abbondano i materiali, non c'è chi li cerchi;
quarta tesi; produrre è un affare, ma non ci crede nessuno.
E' indubbio che la prima tesi si stava già avverando nel febbraio 1979, visto che molte emittenti più piccole, e quindi con meno risorse, meno potenza di emissione e pubblico, avevano cessato di trasmettere. La tendenza sarebbe aumentata con passare dei mesi, fino all'avvento della Fininvest "prendi tutto".
Nella seconda tesi si spiegano i motivi per i quali le emittenti prediligevano film, telefilm e cartoni animati.
La terza tesi era utopistica, chi avrebbe mai trasmesso su una televisione commerciale un corto in super8 di carattere amatoriale?
L'ultima tesi si pone il quesito di perché tutti si buttarono sull'affare delle tv locali, e nessuno sulla produzione di programmi per questa moltitudine di tv locali che non sapevano cosa trasmettere.
Infine, a suffragio di ciò che ha esposto, l'autore analizza il catalogo dei programmi "Mondadori Audio Visual", che in pratica rivendeva quasi in toto programmi prodotti dalla tv deka Svizzera Italiana.
L'articolo, oltre ad essere interessante, è scritto bene, buona lettura.
Manca qualche lettera nella parte destra, chiedo venia...
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